TagCloud:
Blogs & Sites:
|
|
 |
 |
|
|
[07/21/2025, 10:31] | Thai Airways celebra 65 anni di eleganza in volo con un esclusivo Amenity Kit firmato SIRIVANNAVARI |  | Thai Airways celebra 65 anni di eleganza in volo con un esclusivo Amenity Kit firmato SIRIVANNAVARI  Thai Airways International, compagnia di bandiera della Thailandia e orgoglioso membro di Star Alliance, celebra con classe il proprio 65? anniversario, svelando un nuovo amenity kit in edizione limitata creato in collaborazione con SIRIVANNAVARI, l?iconico marchio fondato da Sua Altezza Reale la Principessa Sirivannavari Nariratana Rajakanya. Una sinergia di rara raffinatezza, che fonde il savoir-faire sartoriale thailandese con l?eleganza del viaggio contemporaneo, offrendo ai passeggeri di Royal Silk Class non solo comfort ma anche un?autentica immersione nella cultura e nell?estetica del Paese del sorriso.  Un kit che racconta una storia Disponibile a bordo dei voli internazionali su Milano, Parigi, Tokyo Narita e Shanghai, l?amenity kit si presenta in due versioni ispirate ai motivi batik della Thailandia meridionale, veri e propri intrecci cromatici che evocano artigianato, territorio e bellezza. Ogni dettaglio ? pensato per comunicare simbolicamente l?anima del Paese: -
Fiore di Iris: emblema del brand SIRIVANNAVARI, rappresenta saggezza, fiducia e nobilt? d?animo. -
Orchidea: icona di Thai Airways e fiore nazionale, simbolo di accoglienza, grazia ed eleganza. -
Elefante: simbolo sacro della Thailandia, evocazione di forza, prosperit? e spiritualit?. Accompagnate da mascherine da riposo coordinate, queste sofisticate pochette rappresentano un vero e proprio oggetto da collezione per i viaggiatori pi? esigenti.  Benessere a bordo, firmato SIRIVANNAVARI MAISON L?esperienza si completa con una linea di prodotti esclusivi per la cura personale firmati SIRIVANNAVARI MAISON, che include: -
crema mani idratante -
balsamo labbra rigenerante -
spray corpo delicatamente profumato -
spazzolino in bamb? ecologico -
dentifricio italiano Marvis, scelto per il suo tocco di lusso quotidiano Un gesto che sottolinea l?attenzione di THAI ai dettagli, al benessere in volo e alla sostenibilit?. Il futuro del viaggio, nel segno dell?eccellenza Con oltre sei decenni di storia, Thai Airways continua a rappresentare un riferimento globale per l?ospitalit? orientale in alta quota. Oggi opera sette voli diretti settimanali da Milano Malpensa a Bangkok con aeromobili Boeing 787 Dreamliner di ultima generazione, offrendo coincidenze rapide verso le pi? affascinanti destinazioni del Sud-Est Asiatico: Vietnam, Malesia, Cambogia, Indonesia, Corea, Giappone, solo per citarne alcune.  Un viaggio con Thai Airways non ? mai solo uno spostamento, ma un rito elegante, un invito all?esplorazione e all?armonia.  Thai Airways International, membro di Star Alliance e compagnia aerea di bandiera della Thailandia, ? sinonimo di eccellenza nel settore dell?aviazione. Fondata nel 1960, THAI si impegna a fornire servizi di trasporto aereo di alta qualit?, puntando sull?innovazione continua e sull?attenzione meticolosa ai dettagli per soddisfare e superare le aspettative dei passeggeri. Con una flotta versatile che copre destinazioni in tutto il mondo, THAI si distingue per la sua capacit? di offrire un?esperienza di viaggio unica e conferma la sua posizione leader nei collegamenti tra l?Italia ed il Sud-Est Asiatico.? Thai Airways International opera sette voli non-stop alla settimana dall?Italia alla Thailandia dall?aeroporto italiano di Milano Malpensa verso Bangkok, con aeromobili di ultimissima generazione?Boeing 787 Dreamliner?configurati in due classi di servizio, Economy Class e Royal Silk Class, consentendo ai passeggeri di proseguire con comode coincidenze verso numerose destinazioni in Asia tra cui Thailandia, Vietnam, Cambogia, Filippine, Birmania, Malesia, Indonesia, Corea e Giappone.?? Per saperne di pi?: www.thaiairways.com L'articolo Thai Airways celebra 65 anni di eleganza in volo con un esclusivo Amenity Kit firmato SIRIVANNAVARI proviene da ViaggiatoreGourmet alias AltissimoCeto!. | TrackBack> |  |  |  |
[07/20/2025, 14:12] | Like Nothing Ever Before |  | How often have you opened a bottle of wine and thought that you had never tasted anything like what just came out of that bottle in your lifetime? Early on in one?s experience, I imagine one could say that often enough. But after a few years of tasting hundreds, maybe thousands of wines a year, when does that special bottle percolate up to the top and reveal itself to one?s taste buds? I say this as I have been delving into the food and flavors of Ethiopia of late. It appears there is a lively Ethiopian community very close to my neighborhood, and I have been learning to make a few dishes. Because of that, new flavors and combinations of flavors (and aromas) have been coming out of the kitchen lately. I only say this because it sparked in me an exploration of my longtime relationship with wine and its many varied experiences.
 Sure, there are hundreds, if not thousands of grapes made into wine, allowing for an innumerable number of experiences. I think what I am reaching for in this essay though, is a deeper dive into the level of flavor and aroma and above all, sensation, that wine surprises one. I mean, if you can be inured from drinking Lafite or La Tache or Solaia so often, does your palate become deadened to new possibilities? Of course, I?m being a bit capricious in my comparisons here, but which one of us really approaches a wine as if one never had had it before ? as if it were the first time ? and come away thinking ?Gee, I?ve never had anything like that ever before!? Just mull (or meditate) on that for a few moments. I?m at the stage in my wine journey, where the high tide is receding. I?ve narrowed down my ?collection,? having given away many old bottles to other folks. It?s not that I?m not as interested (am I?), but I am looking at the window of opportunity narrowing in terms of having the time to actually experience the wines I?ve collected in a time frame in which the wines can be enjoyed, hopefully, in or near their prime. I?ve been contemplating not just wine, but photography and the human life experience, from the perspective of looking at something as if for the very first and the very last time.
Beginners Mind ? #NoFilters It isn?t easy. I?ve tried it with regard to seeing things from the perspective of the younger generations, other cultures, other genders, animals, birds, trees, even rocks. It?s a response due to the overbearing presence of so many voices shouting out from the wilderness from their point of view. Imagine someone you?ve known for a long time declaring: ?You don?t know anything about me!? In effect, blind tasting can offer somewhat of a clean slate look and taste of a wine that maybe one has had numerous times. The field of exploration could be limitless, time constraints permitting. But in essence, the exercise is put up there more for an inner probe, a psychological isolation tank of sorts. What are you really seeing? Smelling? Tasting? Sensing? That?s really the destination of this drill.
I got a whiff of this the other day when I was in my ?laboratory? asking a client if I could help them find anything. We were standing in front of the Chianti section. ?Yes,? he said. ?I?m tired of Chianti, I want something different.? There were a handful of Chiantis that I could have easily plied into his hands. But I reached over and handed him a Sangiovese from Chiara Condello, a winegrower and winemaker from the province of Forl?-Cesena, in the Italian region of Emilia-Romagna. Just a little tweak. Baby steps. We all need to work on better communication skills between the generations, the genders and the various cultures within this pot of stew that we call life in America. And while those challenges are foremost in my mind these days, I can?t help but wonder if I work on my neural links in regard to the way I appreciate wine anew, that there might be a little spill over from the way I approach perception going forward. Refining perception in one domain?like taste?can enrich empathy and openness in others. wine blog + Italian wine blog + Italy W | TrackBack> |  |  |  |
[07/18/2025, 09:18] | Air France punta su mixology d?autore: la nuova cocktail experience di La Premi?re by Matthias Giroud |  | Air France e Matthias Giroud: la collezione esclusiva di cocktail per La Premi?re Eleganza in alta quota. Air France sigla una raffinata collaborazione con lo chef mixologist di fama mondiale Matthias Giroud, dando vita a una nuova collezione di cocktail ? alcolici, low alcol e analcolici ? serviti in esclusiva nella cabina La Premi?re. Un omaggio all?arte della mixology francese, pensato per conquistare i palati pi? esigenti e raccontare l?eccellenza tricolore attraverso un linguaggio liquido, contemporaneo e sensoriale. Le nuove creazioni incarnano i valori fondanti di Air France: eleganza, piacere e rispetto.  I tre Signature Cocktails a bordo di La Premi?re: - Belle ?poque: un cocktail amaro e agrumato, rivisitazione del Negroni con idrosol di arancia.
- Parfum de France: dolce e fruttato, a bassa gradazione alcolica, ispirato al mondo del vino (Chardonnay e Moscato), con liquore al lampone e verbena.
- L??veil: analcolico, speziato e rinfrescante, a base di succo di cranberry, lime, menta, zenzero e bouquet aromatico.
I cocktail sono serviti a bordo in calici su misura dal design esclusivo, all?interno di un cofanetto elegante che esalta l?esperienza di degustazione. La gastronomia stellata in volo La nuova cocktail experience arricchisce ulteriormente l?offerta gourmet della cabina La Premi?re, dove i passeggeri possono contare su una cucina firmata dallo chef Arnaud Lallement (3 stelle MICHELIN) e dessert curati dal MOF e World Pastry Champion Angelo Musa. A completare l?esperienza, la cantina di bordo ? selezionata da Xavier Thuizat, Meilleur Sommelier de France 2022 e Head Sommelier dell?H?tel de Crillon. Durante l?estate, La Premi?re ? disponibile in partenza da Parigi Charles-de-Gaulle verso le seguenti destinazioni: Abidjan, Dubai, Los Angeles, Miami, New York JFK, San Francisco, San Paolo, Singapore, Tokyo Haneda e Washington DC. La Suite La Premi?re: il massimo del lusso in volo  La nuova suite La Premi?re, progressivamente introdotta a bordo di alcuni Boeing 777-300, rappresenta il vertice del comfort e del design. Dotata di cinque finestrini privati, include: - una poltrona ergonomica con imbottitura memory foam,
- una chaise longue trasformabile in vero letto matrimoniale da 2 metri,
- tendaggi oscuranti a tutta altezza per una privacy totale.
Ogni elemento ? pensato per offrire un’esperienza su misura, che accompagni il passeggero in ogni fase del volo: dal relax alla cena, dal riposo alla contemplazione del cielo.  Chi ? Matthias Giroud? Conosciuto come L?Alchimista, Matthias Giroud ? uno dei pi? influenti mixologist a livello internazionale. Dopo gli esordi nei cocktail bar del gruppo Buddha Bar, ha fondato il laboratorio creativo L?Alchimiste. Oggi firma esperienze uniche per hotel di lusso e chef stellati, combinando ingredienti da tutto il mondo (ha oltre 150 aromi nella sua collezione personale) e seguendo una filosofia eco-responsabile e zero-waste. ?Non creo per me stesso, ma per chi deguster?? ? il suo mantra. www.altissimoceto.com – il tuo punto di riferimento per l’eccellenza nel viaggio e nella gastronomia di lusso. #LaPremiere #AirFrance #AltissimoCeto #LuxuryCocktails #MatthiasGiroud #HauteMixology #TravelInStyle  Quando l?arte della mixology incontra l?eccellenza dell?h?tellerie aerea, nasce un?esperienza sensoriale che ridefinisce il concetto di volo di lusso. Air France presenta una nuova collezione di cocktail esclusivi, creata dal visionario mixologist Matthias Giroud, riservata ai passeggeri di La Premi?re, la sua cabina di prima classe simbolo di raffinatezza e savoir-faire francese. Un viaggio nel gusto ad alta quota, tra infusioni esotiche, botaniche rare e tecniche d?avanguardia, pensato per trasformare ogni sorso in un ricordo indelebile. Claudio Sacco Alias Viaggiatore Gourmet – Instagram: @viaggiatoregourmet L'articolo Air France punta su mixology d?autore: la nuova cocktail experience di La Premi?re by Matthias Giroud proviene da ViaggiatoreGourmet alias AltissimoCeto!. | TrackBack> |  |  |  |
[07/16/2025, 10:15] | La Guida MICHELIN sveler? la prima selezione mondiale delle Chiavi l?8 ottobre 2025 a Parigi ? @MichelinGuide #MICHELINKeys |  | La Nuova Era dell?H?tellerie – La Prima Classifica delle Chiavi a livello mondiale! Parigi ospita l?Evento MICHELIN globale pi? Atteso del 2025: La Chiave MICHELIN ? l?equivalente per gli hotel della Stella MICHELIN per i ristoranti. La Guida MICHELIN sveler? la prima selezione globale delle Chiavi l?8 ottobre 2025 ? La nuova selezione globale di hotel premiati con le Chiavi MICHELIN e quattro premi speciali esclusivi sar? annunciata l?8 ottobre a Parigi. @MichelinGuide #MICHELINKeys La Guida MICHELIN annuncia il lancio della sua prima selezione globale di hotel premiati con le Chiavi MICHELIN, che sar? resa pubblica l?8 ottobre 2025. Dopo il successo ottenuto dall?introduzione di questa nuova distinzione in 15 destinazioni turistiche di primo piano nel corso del 2024 e dell?inizio 2025, questo annuncio segna il debutto ufficiale di una selezione mondiale volta a riconoscere gli hotel pi? straordinari del pianeta. Oltre all?assegnazione delle Chiavi MICHELIN, la Guida presenter? quattro premi speciali inediti, pensati per esaltare l?eccellenza in ambiti specifici dell?ospitalit?. L?annuncio avverr? online ? tramite social media e piattaforme editoriali della Guida ? e durante una cerimonia esclusiva organizzata a Parigi. Per la prima volta, i viaggiatori potranno usufruire di un?esperienza integrata che combina le distinzioni di fiducia MICHELIN con servizi dedicati, facilitando come mai prima d?ora la scoperta e prenotazione dei migliori hotel al mondo. La selezione alberghiera della Guida MICHELIN e le Chiavi MICHELIN Rinomata a livello internazionale per la sua selezione di ristoranti e la celebre attribuzione delle Stelle, negli ultimi anni la Guida MICHELIN ha curato una selezione indipendente di oltre 7.000 hotel distribuiti in pi? di 125 Paesi. Come le Stelle MICHELIN identificano le migliori esperienze culinarie, le Chiavi MICHELIN mettono in luce gli hotel che offrono soggiorni eccezionali. Le strutture vengono valutate in modo approfondito dagli ispettori MICHELIN secondo 5 criteri universali: -
L?hotel come porta d?accesso alla destinazione -
Eccellenza nel design e nell?architettura -
Qualit? e coerenza del servizio, comfort e manutenzione -
Coerenza tra livello dell?esperienza e prezzo pagato -
Unicit?, autenticit? e personalit? Le tre distinzioni Chiave MICHELIN 1 Chiave MICHELIN ? Soggiorno molto speciale Un?esperienza con un?anima in pi?, una gemma autentica con carattere e personalit?. Pu? sorprendere, distinguersi o semplicemente rappresentare il meglio della sua categoria. Il servizio va sempre oltre le aspettative, superando nettamente quello di hotel di pari fascia. 2 Chiavi MICHELIN ? Soggiorno eccezionale Un luogo davvero straordinario sotto ogni aspetto, per cui vale la pena deviare il proprio itinerario. Un hotel curato con orgoglio e dedizione, dal design o architettura marcati e con un forte senso del luogo. 3 Chiavi MICHELIN ? Soggiorno unico Un?esperienza meravigliosa e indulgente, emblema di comfort, stile ed eleganza. Uno degli hotel pi? straordinari del mondo, destinazione in s? per un viaggio da sogno. Ogni elemento dell?ospitalit? autentica ? presente per garantire un ricordo indelebile. Attualmente in Italia ci sono solo 8 (otto) distinzioni con 3 chiavi e sono: Con oltre 1.500 hotel gi? riconosciuti nella prima selezione, la Guida MICHELIN si prepara ora a svelare il meglio dell?h?tellerie internazionale. I quattro nuovi Premi Speciali MICHELIN Oltre alle Chiavi, verranno introdotti quattro premi speciali pensati per valorizzare eccellenze che vanno oltre le categorie classiche dell?ospitalit?: Premio MICHELIN per Architettura e Design Per hotel in cui architettura e design ispirano viaggi indimenticabili, creando un?identit? estetica distintiva. Premio MICHELIN per il Benessere Per strutture con programmi olistici all?avanguardia dedicati a corpo, mente e spirito. Premio MICHELIN Connessione Locale Per gli hotel che offrono un?esperienza autentica e immersiva nel territorio e nella cultura locale. Premio MICHELIN per la Migliore Nuova Apertura Per nuovi hotel che, nel primo anno di attivit?, hanno avuto un impatto significativo nel panorama internazionale. Ogni premio sar? assegnato a un solo hotel vincitore. Annuncio delle candidature (5 per categoria): -
Architettura e Design: 13 agosto -
Benessere: 27 agosto -
Connessione Locale: 10 settembre -
Apertura dell?Anno: 24 settembre Gran Gal? MICHELIN Hotels ? 8 ottobre 2025, Parigi La rivelazione ufficiale della selezione Chiavi MICHELIN 2025 si terr? in live streaming e chiaramente in presenza?l?8 ottobre 2025. Location: Mus?e des Arts D?coratifs, affacciato sul Louvre e i Giardini delle Tuileries. Un evento immersivo ed esclusivo che ospiter?: Circa 300 albergatori internazionali
I vincitori dei premi speciali
Giornalisti di primo livello e opinion leader del settore Sar? l?occasione per celebrare l?eccellenza dell?ospitalit? globale, i concetti autentici e l?artigianalit? che rendono un soggiorno memorabile. Stay Tuned!? [VG Broadcasting LIVE in Full Effect]  La Guida MICHELIN seleziona i migliori ristoranti e hotel nei pi? di 40 Paesi in cui ? presente. Vetrina della gastronomia mondiale, la Guida esplora il dinamismo culinario di ciascun Paese, mettendo in luce le nuove tendenze e i talenti emergenti. Attraverso i riconoscimenti che conferisce ogni anno, la Guida MICHELIN crea valore per i ristoranti, contribuendo al prestigio della gastronomia locale e alla valorizzazione turistica dei territori. Grazie al suo rigoroso sistema di selezione e alla profonda conoscenza storica del settore dell?ospitalit? e della ristorazione, la Guida MICHELIN offre ai suoi utenti un?esperienza unica e un servizio di qualit?. Le varie selezioni sono disponibili sia in formato cartaceo che digitale, accessibili online e da tutti i dispositivi mobili, con un?interfaccia intuitiva pensata per l?uso individuale e con un sistema di prenotazione integrato. Con la Guida MICHELIN, il Gruppo continua ad accompagnare milioni di viaggiatori in tutto il mondo, permettendo loro di vivere un?esperienza di viaggio davvero unica. L'articolo La Guida MICHELIN sveler? la prima selezione mondiale delle Chiavi l?8 ottobre 2025 a Parigi – @MichelinGuide #MICHELINKeys proviene da ViaggiatoreGourmet alias AltissimoCeto!. | TrackBack> |  |  |  |
[07/15/2025, 21:00] | S.Pellegrino Sapori Ticino 2025 ? XIX Edizione dal 18 Set. al 16 Nov. 2025 ? ?Brazil? Un Festival a ritmo di samba! |  | Il prossimo autunno un?edizione dai mille colori illuminer? il Ticino per una grande avventura brasiliana. Il Brasile ? un territorio sconfinato caratterizzato da influenze etniche e climi diversi, con un’ampia scelta di ingredienti provenienti dai campi, dalla foresta, dai fiumi e dal mare. Addentrarsi nella sua cucina vuol dire ripercorrere le tappe della sua storia: il Paese ha assorbito una grande quantit? di influenze. La storia della sua gastronomia, cos? come quella del suo popolo, riflette la mescolanza culturale avvenuta nei secoli passati tra indio, africani ed europei. Il risultato ? una delle cucine pi? interessanti del mondo, un mosaico di sapori e metodi di cottura a met? fra tradizione e innovazione: il passato si fonde infatti con i contributi pi? recenti in una cucina ricchissima di frutta, verdura e pesce, con sapori e profumi contrastanti e inconsueti, basati sulla valorizzazione delle materie prime nazionali, prodotti nativi considerati tra i tesori pi? preziosi del territorio. Un ricco assaggio di tutto questo sar? possibile grazie a 6 chef che porteranno la loro energia contagiosa, il loro calore e la loro creativit?. Sar? un viaggio nel nuovo centro della gastronomia sudamericana proprio attraverso le diverse anime del Brasile: da Rio de Janeiro arriver? il bistellato Rafa Costa e Silva e lo stellato Alberto Landgraf; da San Paolo Ivan Ralston, 2 stelle Michelin e 1 stella verde e Luiz Filipe Souza, 2 stelle Michelin, tutti inseriti tra i 100 migliori al mondo, secondo la classifica “The World’s 50 Best Restaurants?; da Curitiba Manu Buffara, Best Female Chef 2022 World?s 50 Best Restaurant, un?icona sudamericana che racconter? i colori accesi della foresta atlantica brasiliana e da Manaus, cuore dell?Amazzonia, Felipe Schaedler, riferimento assoluto per i sapori della foresta.  Il Festival sar? testimone e portavoce di una nuova era per la cucina brasiliana, con ingredienti e una cultura alimentare locale che diventano protagonisti in una cucina all?avanguardia e sofisticata. Un approccio culinario che ha permesso e permetter? sempre pi? un impatto positivo sul tessuto sociale e ambientale brasiliano basato su un forte senso di comunit?, con un forte impegno nel ridurre gli sprechi alimentari e nel promuovere ingredienti biologici, spesso provenienti da comunit? a basso reddito. Tutti gli chef sono partner di diversi produttori biologici con sede nei loro territori, utilizzano prodotti coltivati nei loro orti e forniti da piccoli agricoltori, creano i piatti soprattutto con verdure, ma anche con prodotti di mare e carne con una rivisitazione creativa che riflette la multiculturalit? del paese, guidata da un’approfondita ricerca di ingredienti stagionali. Hanno creato propri istituti di ricerca con una attenzione particolare alla catena alimentare e a tutti i personaggi che ne fanno parte, valorizzando il commercio equo e solidale e curando l’etica nei rapporti con i produttori e gli ingredienti, per promuovere l?educazione e l?inclusione sociale. Un percorso preciso per la costruzione dell?identit? legata alle loro regioni. Dany Stauffacher, CEO di S.Pellegrino Sapori Ticino, non nasconde il suo entusiasmo e la sua gioia nell?essere riuscito ad organizzare una edizione cos? particolare: ?Sono felice di portare un po? di Brasile in Ticino. Ancora una volta la gastronomia diventa la giusta piattaforma per comunicare diversi temi e sviluppare ulteriormente uno scambio culturale senza confini. Personalmente, anche se per breve tempo, vistando gli chef coinvolti, ho potuto sperimentare le diverse facce del Brasile e scoprirne i sapori e i colori. Promotori di una gastronomia responsabile, unendo creativit? e sostenibilit?, ritengono la cura della natura compito primario di ognuno. Hanno ridato colore a quartieri rimasti inabitati, coinvolgendo le comunit? locali?. A partire da fine settembre questa cultura gastronomica sar? protagonista con cene che si svolgeranno, come sempre, in alcune delle pi? belle e significative location del Ticino, tra Ristoranti e Hotel negli angoli pi? suggestivi del territorio, ospitati dai colleghi ticinesi: Hotel Splendide Royal ? Lugano, Grand Hotel Villa Castagnola ? Lugano, Villa Principe Leopoldo ? Lugano, Casin? Lugano, Swiss Diamond Hotel ? Vico Morcote, La Romantica Boutique Hotel ? Melide, Hotel Eden Roc ? Ascona, Hotel Belvedere ? Locarno, Ristorante La Baia ? Muralto-Locarno, Seven Toc Toc ? Ascona, Ristorante Seven ? Lugano, Ristorante Ciani ? Lugano, Tenuta Castello di Morcote ? Vico Morcote, Moncucchetto ? Lugano, Ristorante Meta ? Lugano. Come ogni anno, il Festival inizier? ufficialmente con il Grand Opening presso l?Hotel Splendide Royal a Lugano dedicato agli Chef di Swiss Deluxe Hotels e si chiuder? con il consueto Final Party per la prima volta nel nuovo La Romantica Boutique Hotel di Melide con alcuni chef delle Grandes Tables Suisses del Ticino. Non mancheranno inoltre le grandi serate oltre Gottardo dedicate al Ticino, nelle strutture storiche di alcuni membri del gruppo Swiss Deluxe Hotels, quest?anno a Lucerna il 21 ottobre al B?rgenstock Resort Lake Lucerne e il 4 novembre nella sede di EHL a Losanna, la prestigiosa Hospitality Business School dove affiatati gruppi di top Chef ticinesi porteranno il loro estro culinario abbinato alle eccellenze enologiche del territorio ticinese. Un primo assaggio brasiliano avverr? nella splendida cornice della Tenuta Castello di Morcote con un D?ner au Ch?teau a ritmo di samba. Torna anche la serata Lounge al Casin? di Lugano, un momento dedicato principalmente ai giovani con una proposta enogastronomica sempre di alto livello. Come sempre S.Pellegrino Sapori Ticino ha tante novit? nel piatto e anche questa volta ha selezionato tanti nuovi ambasciatori per raccontare bellezze ed eccellenze al mondo.  S.Pellegrino Sapori Ticino ? l’evento?enogastronomico d’eccellenza tra i pi? importanti d?Europa e ogni anno porta in diverse location del Ticino alcuni dei nomi pi? conosciuti e apprezzati della cucina internazionale. S.Pellegrino Sapori Ticino 2025 XIX Edizione ?BRAZIL? – Programma completo del Festival – Official Nights & Special Moments GIOVED? 18 SETTEMBRE D?ner au ch?teau Tenuta Castello di Morcote https://castellodimorcote.ch/it/ - Daniel Ortiz, Cantina Tenuta Castello di Morcote
- Giovanni Bortolozzo, Cantina Tenuta Castello di Morcote
La Tenuta Castello di Morcote ? un?azienda agricola e vitivinicola di 150 ettari in gestione biologica situata su un promontorio interamente circondato dal lago Ceresio. In un paesaggio fiabesco, tra vigneti terrazzati, uliveti, ampi pascoli e distese di boschi, svetta il Castello di Morcote costruito nel XV secolo e considerato uno dei pi? belli della Svizzera. ? qui che si svolger? il D?ner au Ch?teau, quest?anno con una serata dal mood brasiliano grazie agli chef della Cantina, entrambi brasiliani. LUNED? 22 SETTEMBRE Grand Opening con i Swiss Deluxe Hotels Hotel Splendide Royal, Lugano https://www.splendide.ch/ Marco Veneruso, 1 Stella Michelin ospita - Mike Wehrle, B?rgenstock Resort Lake Lucerne, Obb?rgen
- Damian Carini, B?rgenstock Resort Lake Lucerne, Obb?rgen
- Michele Fortunato, 1 Stella Michelin, Four Seasons Hotel des Bergues, Ginevra
Lo chef stellato Marco Veneruso dell?Hotel Splendide Royal far? gli onori di casa ospitando 3 grandi Chef degli Swiss Deluxe Hotels (https://www.swissdeluxehotels.com) per una serata di alta enogastronomia: Mike Wehrle e Damian Carini del B?rgenstock Resort Lake Lucerne di Obb?rgen, e Michele Fortunato del Four Seasons Hotel des Bergues, Ginevra. Una squadra di grandi amici di S.Pellegrino Sapori Ticino che con grande passione e grande professionalit? permetter? agli ospiti del Festival di scoprire e di gustare il meglio dell?offerta gastronomica a livello svizzero abbinato ad altrettante eccellenze enologiche. DOMENICA 28 SETTEMBRE Eden Roc, Ascona https://tschuggencollection.ch/de/hotel/hotel-eden-roc Marco Campanella, 2 Stelle Michelin e MARTED? 30 SETTEMBRE CIANI, Lugano https://www.cianilugano.ch/https://www.cianilugano.ch/ Loris Meot ospitano  ALBERTO LANDGRAF, RISTORANTE OTEQUE, RIO DE JANEIRO 1 stella Michelin https://www.oteque.com/ Chef brasiliano di origini tedesche e giapponesi, con una nonna italiana, ha rivoluzionato la scena gastronomica di Rio de Janeiro con il suo ristorante Oteque. La sua cucina combina precisione tecnica, semplicit? e ingredienti locali, riflettendo un equilibrio tra le sue radici culturali e l’innovazione culinaria.? Al 21? posto nella classifica Latin America’s 50 Best Restaurants 2024, la sua filosofia culinaria si basa sull’utilizzo di ingredienti brasiliani di alta qualit? e locali, trattati con tecniche moderne e tradizionali per esaltarne i sapori naturali, con una attenzione alle pratiche agricole etiche. Il suo approccio riflette un equilibrio tra l’estetica minimalista giapponese e la ricchezza della cultura brasiliana, mostrando un chiaro equilibrio tra tre elementi: consistenza, acidit? e temperatura. Senza dimenticare il rapporto umano tra produttori, personale e clienti, il suo stile creativo punta all’eccellenza nel piatto, sostenendo con forza il commercio equo e solidale. LUNED? 29 SETTEMBRE Swiss Diamond Hotel, Vico Morcote https://www.swissdiamondhotel.com/ Egidio Iadonisi e GIOVED? 2 OTTOBRE Moncucchetto, Lugano https://moncucchetto.ch/ Andrea Muggiano e DOMENICA 5 OTTOBRE Seven Toc Toc, Ascona https://seven.ch/restaurants/seven-ascona Nicola Leanza ospitano  FELIPE SCHAEDLER, BANZEIRO, SAN PAOLO E MANAUS-AMAZZONIA https://grupobanzeiro.com.br/ Uno dei pi? grandi nomi della cucina amazzonica e fondatore del rinomato Banzeiro, nome che si riferisce alle onde create dalle imbarcazioni mentre si muovono nel fiume. Felipe Schaedler si trasferisce con la famiglia nell’interno dell’Amazzonia all’et? di 15 anni. Due anni dopo, gi? a Manaus, abbandona l’idea di studiare legge per seguire un corso di gastronomia, influenzato dall’attivit? avviata dai genitori nella citt? di Itacoatiara, prima tappa della famiglia nello Stato. Ha deciso di dedicarsi alla cucina locale e di esplorare i sapori e i saperi della foresta, diventando il pi? grande riferimento della sua generazione nella cucina amazzonica. Da Manaus a San Paolo, Felipe ha trasformato i sapori della foresta in esperienze gastronomiche pluripremiate, lavorando a stretto contatto con i produttori locali in un’approfondita ricerca di ingredienti autoctoni, tra cui funghi coltivati dalle trib? Yanomami, formiche sa?va portate da S?o Gabriel da Cachoeira (850 km da Manaus), tuberi rustici, fiori commestibili e frutti regionali. La sua visione della cucina amazzonica ? un approccio culinario che unisce la tradizione e l’identit? regionale alla contemporaneit?. LUNED? 6 OTTOBRE Meta, Lugano https://ristorante.metaworld.ch Arturo Fragnito, 1 Stella Michelin e MERCOLED? 8 OTTOBRE Ristorante La Baia, Locarno https://www.ristorantelabaia.ch/ Salvatore Sanfilippo ospitano  IVAN RALSTON, TUJU RESTAURANT, SAN PAOLO 2 stelle Michelin e 1 stella verde https://tuju.com.br/ Nato da genitori impegnati nell’industria alimentare, Ivan si ? dedicato a un intenso lavoro di ricerca, evidenziando l’importanza degli ingredienti locali. TUJU presenta una cucina che riflette la multiculturalit? della citt? di S?o Paulo, guidata da uno studio approfondito sugli ingredienti di stagione. Al 16? posto nella lista dei Latin America?s 50 Best Restaurants del 2024, ? il primo e unico ristorante brasiliano con un istituto di ricerca interno, diretto dalla ricercatrice alimentare Katherina Cord?s costantemente dedicato all’esplorazione dei diversi biomi del Brasile, con particolare attenzione allo stato di San Paolo. Questo impegno si riflette nella sua cucina stagionale all’avanguardia, realizzata con ingredienti unici e di provenienza locale che ispirano i menu d’autore durante tutto l’anno: Umidade (primavera), Chuva (estate), Ventania (autunno) e Seca (inverno). DOMENICA 12 OTTOBRE Hotel Splendide Royal, Lugano https://www.splendide.ch/ Marco Veneruso, 1 Stella Michelin e MARTED? 14 OTTOBRE Hotel Belvedere, Locarno https://www.belvedere-locarno.com Rosario Stipo ospitano  LUIZ FILIPE SOUZA, EVVAI, SAN PAOLO 2 Stelle Michelin https://www.evvai.com.br/ Di origini venete, Luiz Filipe Souza ? moderno, creativo e profondamente impegnato nella ricerca degli ingredienti brasiliani. Al 20? posto nella classifica Latin America’s 50 Best Restaurants 2024, ? lo chef di riferimento creativo per le connessioni gastronomiche tra Italia e Brasile. La sua cucina ? una riuscita fusione di influenze brasiliane e italiane che si traduce in piatti non solo visivamente attraenti, ma anche ricchi di abilit?, conoscenza ed equilibrio. Un interscambio tra le culture che definisce ?Oriundi?: una proposta gastronomica che unisce i prodotti regionali brasiliani con ricette italiane, disegnando parallelismi e connessioni tra tradizione e contemporaneit?. I suoi menu traggono ispirazione dalla cultura pop, dall’eredit? dei popoli indigeni, dagli idoli, dai partner e da momenti significativi della vita dello chef. Il risultato ? una sequenza di piatti di grande impatto visivo, delicati ed evocativi, ricchi di sapori e contrasti sensoriali. ? GIOVED? 16 OTTOBRE Serata Lounge Casin? Lugano https://casinolugano.ch/ Moreno Manzini del Ristorante Elementi del Casin? di Lugano ospita Emanuele Bertelli del Ristorante Seven Lugano https://seven.ch/restaurants/seven-lugano-restaurant Gli chef Moreno Manzini del Ristorante Elementi del Casin? di Lugano ed Emanuele Bertelli del Ristorante Seven di Lugano saranno insieme i protagonisti della serata, promettendo un viaggio che unisce convivialit? e alta cucina con esperienze sensoriali uniche. Il Casin? Lugano ? una moderna struttura d??lite, un’oasi di divertimento nel cuore di Lugano. Oltre ai giochi da tavolo, alle slot machine di ultima generazione e al servizio di ristorazione molto rinomato, offre una ricca programmazione di eventi esclusivi, dai concerti agli spettacoli dal vivo. Ogni visita diventa un’esperienza indimenticabile, dove gioco e intrattenimento si fondono per creare momenti magici. ? MARTED? 21 OTTOBRE Serata Oltre Gottardo B?rgenstock Resort Lake Lucerne, Obb?rgen ? Swiss Deluxe Hotel https://burgenstockresort.com/ Mike Wehrle ospita - Alessandro Boleso, Grand Hotel Villa Castagnola, Lugano
- Marco Badalucci, Ristorante Badalucci, Lugano
- Marco Veneruso, 1 Stella Michelin, Hotel Splendide Royal, Lugano
- Jacopo Rovetini, 1 stella Michelin, Osteria dell?Enoteca, Losone
- Arturo Fragnito, 1 Stella Michelin, Ristorante Meta, Lugano
? GIOVED? 23 OTTOBRE Serata EOC ? Salute con Sapore Ristorante Seven Lugano https://seven.ch/restaurants/seven-lugano-restaurant Emanuele Bertelli ospita gli chef delle diverse cucine degli Ospedali EOC Una serata dedicata al progetto Salute con Sapore con piatti salutari in chiave gourmet MARTED? 4 NOVEMBRE Serata Oltre Gottardo EHL LAUSANNE – Hospitality Business School https://www.ehl.edu/ ? ospita - Cristian Moreschi, Villa Principe Leopoldo, Lugano
- Federico Palladino, 1 Stella Michelin, Osteria Enoteca Cuntitt, Castel San Pietro
- Loris Meot & Dario Ranza, Ristorante Ciani, Lugano
DOMENICA 9 NOVEMBRE Grand Hotel Villa Castagnola, Lugano https://www.villacastagnola.com/it Alessandro Boleso e MARTED? 11 NOVEMBRE Ristorante Seven Lugano https://seven.ch/restaurants/seven-lugano-restaurant Emanuele Bertelli ospitano  MANU BUFFARA, RISTORANTE MANU, CURITIBA https://restaurantemanu.com.br/ Migliore cuoca dell?America Latina per la Latin America?s 50 Best del 2022, ? un?icona sudamericana che racconta i colori accesi della foresta atlantica brasiliana. Ha portato sulle mappe gastronomiche la sua citt? natale di Curitiba, focalizzandosi sulla riduzione degli sprechi e sull?ambiente. Cresciuta in una realt? rurale del Brasile meridionale nello stato del Paran?, porta nei piatti la connessione profonda con la natura, con il suo approccio etico e sostenibile, fatto di ingredienti locali e ricerca continua dell?essenza territoriale. Dopo aver frequentato corsi di specializzazione e lavorato al fianco di professionisti in ristoranti di rilevanza internazionale, si ? concentrata sulla valorizzazione delle risorse del territorio e sul rapporto diretto con piccoli produttori che l?hanno portata a creare menu che riflettono il legame con la biodiversit? regionale e a intraprendere iniziative di formazione per le comunit?, sostenendo progetti di orti urbani ed educazione alimentare. MERCOLED? 12 NOVEMBRE Villa Principe Leopoldo https://www.leopoldohotel.com/it/ Cristian Moreschi ospita  RAFA COSTA E SILVA, LASAI, RIO DE JANEIRO 2 stelle MICHELIN https://lasai.com.br/ Dopo interessanti esperienze in giro per il mondo, Rafa mescola le tecniche di cucina apprese soprattutto negli Stati Uniti e in Spagna con ingredienti locali di qualit? per creare un menu fresco e a rotazione di cucina brasiliana contemporanea. Lavora con piccoli agricoltori e produttori locali per gli ingredienti, ma coltiva circa il 40% del suo menu dal proprio orto, dove alleva polli ruspanti per le uova e coltiva diverse verdure e legumi. Utilizzando tecniche moderne, Rafa Costa e Silva crea piatti per lo pi? a base di verdure, ma anche con prodotti di mare e di carne. Sostiene fortemente i commercianti locali ed ? socio di diversi produttori biologici della regione montuosa fuori dalla citt? di Rio de Janeiro. Al 7? posto nella lista dei Latin America?s 50 Best Restaurants del 2024 e al 28? posto nei Worlds 50 Best Restaurants 2025, la sua gastronomia ? allo stesso tempo inedita, vibrante, leggera, matura e sensuale. ? DOMENICA 16 NOVEMBRE Final Party con le Grandes Tables Suisses Swiss Diamond Boutique Hotel La Romantica, Melide https://www.swissdiamondboutiquehotel.com/ Egidio Iadonisi ospita - Marco Badalucci, Ristorante Badalucci, Lugano
- Alessandro Boleso, Grand Hotel Villa Castagnola, Lugano
- Arturo Fragnito, 1 stella Michelin, Ristorante Meta, Lugano
- Marco Veneruso, 1 stella Michelin, Hotel Splendide Royal, Lugano
? Gran finale per la diciannovesima edizione di S.Pellegrino Sapori Ticino nel nuovo Swiss Diamond Boutique Hotel La Romantica. Una nuova realt? dell?ospitalit? di lusso situata sulle sponde del suggestivo Lago di Lugano. Egidio Iadonisi ospita alcuni colleghi ticinesi delle Grandes Tables Suisses all?insegna di sapori eleganti e genuini. Le Grandes Tables Suisses (https://www.lesgrandestablesdesuisse.ch/https://www.lesgrandestablesdesuisse.ch/) ?sono un?associazione di chef di tutto il Paese che condividono la passione per la cucina e il servizio di qualit? con l?obiettivo comune di promuovere l?industria dell?ospitalit? e la cucina gourmet in Svizzera a livello nazionale ed internazionale. Il programma completo ? visibile dal sito: www.sanpellegrinosaporiticino.ch L’edizione 2025 di S.Pellegrino Sapori Ticino?? realizzata grazie al contributo di: Title partner: Acqua Panna e S.Pellegrino Platinum Partner: UBS Official Car Partner: Porsche ? Centri Porsche Ticino Special Partner 2025: Svizzera Turismo Gold partners: Diners Club International, Lugano Region, Ascona Locarno Silver partners: Ticino Turismo, Swiss Deluxe?Hotels, Laurent-Perrier, EHL, Nespresso, Casin? Lugano Bronze Partners: Wullschleger?Group, Pernod Ricard Swiss, Fidinam, Crossinvest, Ezio Tarchini Ingegneria, Seven Group, Unipress, Tenuta Castello di Morcote Partners: Grandes Tables Suisses, Ticinowine, Technogym, Zegna, Zonca Lighting Product partners: Ciao Beer, Dubno, Parmacotto, Mercato del Pesce, Tior, Schwob, Sabo&Barbera, Gr?nenfelder, Galbani, Molino Dallagiovanna Media partners: Falstaff, Gastronomie&Tourisme, Ticino Welcome Wine partners: Allegrini, Boucherville, Cantina Monti, Cantine Latini, Castello Luigi, Chronos Wine Cellar, Delea, Fumagalli, Gialdi, Laurent-Perrier, Magnificients, Moncucchetto, Quattromani, Tamborini, Tenuta Agricola Luigina, Tenuta Castello di Morcote, Terlan, Uvarara, Valsangiacomo Vini, Vinattieri S.Pellegrino Sapori Ticino ? l’evento?enogastronomico d’eccellenza tra i pi? importanti d?Europa e ogni anno porta in diverse location del Ticino alcuni dei nomi pi? conosciuti e apprezzati della cucina internazionale.? Il programma completo ? visibile dal sito: www.sanpellegrinosaporiticino.ch L'articolo S.Pellegrino Sapori Ticino 2025 – XIX Edizione dal 18 Set. al 16 Nov. 2025 – ?Brazil? Un Festival a ritmo di samba! proviene da ViaggiatoreGourmet alias AltissimoCeto!. | TrackBack> |  |  |  |
[07/13/2025, 14:38] | Problem: Wine in Crisis? Remedy: Move forward, like an arrow. Fearlessly. |  | The past month I have been feverishly working on a project involving Italian wine and how better to communicate its better aspects to consumers, who seem interested but are deluged with a tsunami of wine offerings from Italy. Call it a laboratory, if you will. What it is, is one place in time and space where the progress of Italian wine can be measured, albeit somewhat anecdotally. It is a real place and real people are making buying decisions on the wine they will drink tonight or during the weekend, and any number of situations where wine is called for. And I have good news. Before I get to the good news, I want to mention a plethora of reports, some journalistic, some opinion based, relating to the state of wine in America in these times. There sure as hell is a lot of unease over so many fearful aspects of the commerce of wine, from the boardrooms to the Substack macrocosm that is burgeoning with speculation. Even the business socials, like LinkedIn, showcases articles written by authorities (self-proclaimed ?wine brand creators?, ?wine media gurus? and otherwise) lamenting the deterioration of wine in society. Pieces running the gamut, from the supposed homogeneity of supermarket wine selections (maybe that critic has never been to a Central Market in Texas) to the shame of all shames, celebrity wines, and how those kind of wines are almost single-handedly destroying any progress towards the actualization of truly authentic and naturally derived wines. Maybe the supermarket managers need to put a stack of Kleenex in wine aisles to accompany the crooning coronachs that wine writers bellow ? that is if they were ever to set foot in such a subjacent haunt. Of course, that would preclude them having to unlatch themselves from their laptop, phone or tablet and veer out into the real world and do a bit of journalistic digging for the more substantive stories.
 A futurist-type recently suggested on a panel that ?we need to put our personal fear aside and cultivate our resilience and faith in humanity rather than going down the rabbit hole of constant dread and panic over every. last. thing.? Fourteen years ago, in the glory days of wine blogging, the wine blogger Samantha Dugan asked the wine critic Eric Asimov a question: SD: I find that Rombauer Chardonnay makes me gag, you ever experienced that sensation with a wine? EA: More with wine writers than with wine. Moving on?. Ok, for the good news. Mind you, this is just one little place in the galaxy of Italian wine, but it is a place where I found no black holes ? only light.
Several times a week, apr?s-gym, I head to my nearby Italian store to do a couple of things. First and foremost, I go to collect old produce that is going to be thrown away. This will be taken home and put into the compost heap, and help to complete a cycle whereby the vegetables and fruits that got too old to sell will still have a life and a purpose (oh, that we could do that with the humans, eh?). Secondly, I do what I call ?cleaning the Aegean stables? some days, and ?rearranging the deck chairs on the Titanic? on other days. Simply put, I help to re-organize the wine set at ye olde Italian store. It is 99.999% Italian wine and some of the wholesale merchandisers (and salespeople) don?t always know where to put a Montepulciano (not in the Tuscan section, please) or a Soave (not in the Campania section). Stuff like that. Anyway, if a couple of us pay attention to it, it won?t get too out of hand. I?m also charged with making sure all the point-of-sale (i.e. shelf talkers and signs) have a clean and uniform look, and that the information is vintage specific. It?s not a full-time job, but it?s something I fit into my weekly schedule, easily. And it keeps me up-to-date on a lot of Italian wine changes, especially pricing and trends (and scores, which have meaning for some folks). While I am involved doing that (often from a rickety ladder) people stare at the set of wines and look often like they are going into a trance over the possibility of choosing a Chianti Rufina over a Vino Nobile di Montepulciano. They are overwhelmed, but they want to know more. They are interested in Italian wine, food, culture, and they want to explore. The shelf talkers help a lot, especially when no one is on the floor, which is most of the time. And one of the owners of the store has told me that sales of wine are rocking. Wines ? not brands!
 There is a way around the handwringing and lamentations we hear so much from the wine industry scribes and pharisees. What the wine world does not need, right now, or anytime, is the preponderance of schadenfreude that is hoisted upon consumer and wine lover alike, about why the world of wine is in crisis. Look, the universe is said to have started almost 14 billion years ago with a big bang. We came into this place from a mess and we will be leaving this place in a mess. Life is messy. Earth is messy. Move forward, like an arrow. Or if you?d rather, a shot across the bow. For there is more to this story than one post or a smattering of prognostications from armchair experts, regardless of whether they call themselves wine writers, wine gurus or wine brand creators. The real work is in the field work. In the foxholes ? not the rabbit holes. To be continued? wine blog + Italian wine blog + Italy W | TrackBack> |  |  |  |
[07/09/2025, 06:39] | Grand Hotel San Pietro ? Ristorante B?tu Chef Luca Miuccio ? Taormina (ME) |  | Ci sono luoghi in cui il tempo sembra sospeso, dove la natura parla sottovoce e il mare sussurra storie antiche. B?tu ? uno di questi. Incastonato tra i profumi della macchia mediterranea e la vista struggente sul blu del mare siciliano, nasce il ristorante gourmet del Grand Hotel San Pietro, un?esperienza pensata per chi, nel gusto, cerca ancora un?emozione autentica, primordiale, liberatoria. Il nome ? B?tu?? ha il suono di una parola antica, misteriosa. Viene dal greco e attraversa i secoli per evocare il fiore dell?ulivo: discreto, delicato, profumato, come la cucina di Luca Miuccio, Executive Chef profondamente legato alla sua terra, ai ricordi dell?infanzia, ai sapori della Sicilia pi? vera. La sua ? una cucina sensoriale e colta, che affonda le radici nella tradizione ma sa parlare il linguaggio contemporaneo delle consistenze, della materia prima eccellente, dell?estetica del gusto. Con lui, una squadra d?eccellenza: Luigi Bonomo alla guida del servizio, Carmelo Fam? in sala, Angela Fresta in cantina e Luca Cammaroto a firmare i dolci finali. Insieme costruiscono un racconto che non ? solo gastronomico, ma profondamente umano. Signature dish? Una ricciola alla brace con umami di pomodori che racchiude, in un gesto semplice, l?essenza stessa del Mediterraneo. La squadra Head Chef: Luca Miuccio Sous Chef: Gabriele Sciacca? Pastry Chef: Mattia Aleo? Food & Beverage manager: Luigi Bonomo Ma?tre: Carmelo Fam?? Sommelier: Fresta Angela? Chef de Rang: Giulia Meli Il Grand Hotel San Pietro ? il gioiello del gruppo Lindbergh Hotels, un esclusivo 5 stelle lusso sospeso tra il blu profondo del Mar Ionio e il fascino senza tempo della storica Taormina. Nato all?interno di una nobile villa dei primi del Novecento, finemente restaurata nel rispetto della sua eleganza originaria, l?hotel conserva intatta la sua anima aristocratica, fatta di dettagli preziosi, atmosfere d?altri tempi e uno charme inconfondibile. Immerso in un rigoglioso giardino mediterraneo, il Grand Hotel San Pietro regala agli ospiti viste spettacolari: da un lato, l?incantevole Isola Bella incorniciata dalle infinite sfumature del mare; dall?altro, la maestosit? dell?Etna, il vulcano attivo pi? alto d?Europa, che domina l?orizzonte con la sua presenza imponente. Un luogo in cui il tempo sembra sospeso, dove ogni soggiorno si trasforma in un?esperienza di autentico lusso siciliano.  Il benvenuto in camera…  Ogni camera ? un piccolo omaggio al territorio: sfumature vibranti di giallo, rosso e blu si intrecciano in un?armonia cromatica che richiama i fiori mediterranei, il mare cristallino e il sole della Sicilia. Le maioliche, le ceramiche artigianali e i dettagli coloniali impreziosiscono gli spazi con richiami alla tradizione e alla cultura locale, creando un dialogo visivo continuo con il paesaggio circostante. Dettagli:? La doppia doccia ? sempre un plus.  Scendiamo per l’aperitivo…  E un pranzo light con golosa pizza gourmet sulla terrazza panoramica vista mare. Qui nella Ulivum Terrace, dove la cucina si muove tra influenze internazionali e piatti della tradizione isolana, come gli arancini, lo spaghetto al pomodoro datterino o il pesce alla griglia, il forno a legna arricchisce l?esperienza con una selezione di pizze d?autore, ciascuna abbinata a cocktail e drink pensati ad hoc da una drink list dedicata.   Ce n’? per tutti i gusti…pi? uno!  Ogni spicchio un’esplosione di sapori, come i bocconcini fritti adornati di crudit?…    Come prima cena del nostro soggiorno, proviamo Il Giardino degli Ulivi con una proposta che omaggia la cucina classica mediterranea e le tradizioni siciliane.  Calice di benvenuto niente meno di uno Aoc Champagne Extra Brut Blanc de Noirs Les Vignes Blanches 2019 – Alexandre Bonnet Dal perlage stuzzicante, profuma di frutta a polpa bianca, agrumi e spezie con tocchi iodati a rifinitura. Il sorso ? ben calibrato, sapido e dalla carbonica carezzevole, chiudendosi con un finale lungo con richiami mentolati.  Pane homemade e burro montato.  Ci facciamo viziare con qualche bocconcino che parla la lingua locale…  Spaziamo poi dalle ostriche al mosaico di crudi del Mediterraneo…   Battuto di crudi del Mediterraneo…  Il servizio si distingue per le preparazioni ?live? in sala, come i piatti flamb?, tra cui la celebre pasta con le sarde o il pesce all?eoliana, che trasformano la cena in uno spettacolo per i sensi.  L’incredibile linguina all?astice flamb?…     Servito al tavolo trancio di cernia al limone con bottarga di tonno e morbido di patate   Concludiamo con una delicata crepes suzette con gelato.   Ogni angolo di questo Hotel lascia stupefatti per la sua bellezza e meticolosit? dei dettagli…come l’ammirevole Rotonda sul mare!   Uno spazio privato (per le cene di sera c’? una importante lista di attesa) , con affaccio sul mare, in cui si pu? godere di una delle colazioni pi? sbalorditive di tutti i tempi…    Volendo godere ancora di qualche sfizio di pu? proseguire nella sala colazioni, per una scelta veramente vasta.   Nella zona piscina si trova Rizza, il pool bar dell?hotel, con una proposta leggera e fresca: insalate gourmet, baguette artigianali, panini siciliani e centrifughe salutari, serviti in packaging sostenibili e riciclabili. A completare l?offerta, una carta di cocktail freschi e low-alcohol, perfetti per le giornate di relax al sole.    Una?grande vasca all?aperto, a picco sul luccicante mare blu della Sicilia, circondata da comodi lettini e bianchi ombrelloni.    Si avvicina l’ora di cena, e finalmente ci avviamo al ristorante B?tu! Iniziando dall’aperitivo…  Sala e mise en place…  Il men? “Luca, ago e filo”  Partiamo con Canap?: lo chef vuole creare un gioco di illusione, con piatti di verdure che ricordano piatti di pesce: - Lenticchia nera ?beluga? di ustica con miso e lime
- Spuma di topinambur e umami di pomodoro
- Barbabietola – trattata come se fosse un tonno – cotta, marinata, affumicata, marinata con dello yuzu. Accompagnata da estratto di prezzamolo e polvere di barbabietola
- Crostino di pane con maionese di asparago, composta di peperone anice e finocchietto – Da completare con: Peperone sott?olio
- Finta seppia – Cipolla fermentata in ossidazione per 60 giorni
 Proseguiamo con l’amuse-bouche: asparago crudo, pan di zucchero, foglia di quercia, due tipologie di carota (rossa e gialla), cicoria, radicchio, piselli (12 erbe in base alla stagionalit?) e 2 baccelli. Alla base: patata e estratto di olive. Adornato con una cialda di patata.  La leggenda racconta che San Pietro viene chiamato a Taormina per proclamare primo vescovo di sicilia San Pancrazio. Alcuni anticlericali cercarono di ucciderlo per impedire la proclamazione. Fu quindi invitato a cena, in un?orto, durante la quale venne servito un piatto avvelenato. Si dice che fu guidato dallo spirito santo verso un?albero di ulivo, stacc? un ramo dalla pianta e lo avvicin? al piatto. A quel punto il piatto si illumin? e si ruppe. L?evento determin? la salvezza di San pietro. In questo piatto hanno voluto ricreare l?evento fortunato, creando una cialda di patata che v? spezzata con il cucchiaio, al di sotto della quale si trovano dei vegetali che richiamano l?orto.   Come prima portata arriva PESCE ROSSO, il signature dish di Luca: un tripudio di pomodoro con 7 lavorazioni differenti. All?esterno troviamo un pomodoro arrosto, all?interno un’estrazione pura di pomodoro ed un?estratto di prezzemolo. Nella ciotola: pomodoro fermentato alla base, aglio nero e 4 tipologie di pomodoro in gelatina (rosso, giallo,verde e datterino). Da completare con la panzanella.   Proseguiamo con Cipolla: cipolla fermentata con foglia d?argento edibile e latticello con olio al basilico. Incredibile viaggio, dalla vista al gusto!   Segue il Radicchio: radicchio fermentato per 3 settimane con miele lacto fermentato servito con crema al miso e olio al prezzemolo. Un piatto che racconta una visione audace e consapevole della cucina contemporanea. Il radicchio, sottoposto a tre settimane di fermentazione, perde l?amaro pi? ruvido e guadagna profondit?, mineralit? e una vena acidula che stuzzica. Il miele lacto-fermentato aggiunge una dolcezza complessa, mai banale, che danza con la sapidit? decisa della crema al miso. L?olio al prezzemolo chiude il cerchio con una nota verde, fresca, quasi balsamica. Un piatto che parla di tecnica, di terra, di tempo e di equilibrio.   CAROTA si compone di un flan di pastinaca bianca fermentata a forma di coniglietto, una carota scottata con burro chiarificato ed aromi, estratto di foglie di carote e glassa di carota acidificata con passion fruit ed umami di carota e, infine, lo scampo maturato con aglio nero ed erba cipollina.   In abbinamento Passobianco 2022 – Passopisciaro Il vino si presenta al calice di colore giallo paglierino intenso. Il profilo olfattivo ? elegante, con note di frutta gialla, frutta tropicale, sfumature di miele, pasticceria e sensazioni delicatamente tostate. Al palato ha un buon corpo, con aromi complessi, frutto molto espressivo e una piacevole chiusura fresca su note sapide e minerali tipiche del terroir vulcanico.   Proviamo ora il Bottone ripieno con zucca in agrodolce, accompagnato da lamelle di zucca, caviale e delicata capasanta in lamelle. Un piatto che unisce eleganza e memoria, in cui la zucca in agrodolce evoca suggestioni domestiche e mediterranee, racchiusa in un bottone dalla sfoglia precisa, una composizione armonica, raffinata, dove dolcezza e sapidit? si rincorrono con misura.   Sapientemente abbinato a Etna Rosato 2024 – Girolamo Russo Questo vino nasce da uve Nerello Mascalese. Il bouquet richiama note di melograno e fragoline che si alternano a richiami di ginestra; il sorso ? sorretto da una grande spinta sapida e minerale, con un finale persistente e di grande freschezza.  La tensione gustativa sale con PEPERONE ?AMMUTTUNATU?: un peperone abbottonato con mollica di pane, olive, capperi, mandorle, cipolla. Il tutto viene fermentato per due settimane e accompagnato con estratto di olive e salsa di umami di peperone e piccione.     Accompagnandoci verso il gran finale, sgrassiamo con il pre-dessert: sorbetto al frutto della passione con cialda alla mandorla e cipolla rossa caramellata.  Ed ecco la chiusura di questo spettacolo! La raccolta delle olive: souffle? alla nocciola e sorbetto alle more.?Un dolce che racconta la terra con eleganza e misura. Un finale di pasto che riesce a essere insieme confortevole e raffinato, giocando sulla stagionalit? con grande sensibilit?.   Coccole finali con caff? e piccola pasticceria: - Cioccolatino al caramello mou e miso
- Cioccolatino al limone fermentato e praline al pistacchio
- Iris con crema di banana -Cialda alla mandorla con gel? alla cannella
- Cannolo alla ricotta con cialda alla carruba
- Scorzetta d?arancia
- Gel? alla fragola ed ibiscus
- Marshmallow al bergamotto
- Torroncino alla mandorla e pistacchio
 Caff? Morora 34 bio, torrefazione Pascucci, Origine Colombia, Guatemala e India, Blend.   Uno scatto finale con questo incredibile team!  Un grazie immenso a tutto lo staff e..alla prossima!! Cucina Per un?esperienza pi? intima e sofisticata, B?tu?? un indirizzo imperdibile. Firmato dallo chef Luca Miuccio, il ristorante propone cinque menu degustazione ispirati alla terra, con una cucina creativa e contemporanea che valorizza ingredienti vegetali e prodotti locali di eccellenza. La sua ? una cucina identitaria, che guarda al mare e alla terra con rispetto, lavorando solo materie prime stagionali di altissima qualit?, scelte con cura quasi maniacale. Il suo stile si riconosce in una sottile tensione tra tradizione e innovazione: ogni piatto custodisce una storia antica, ma viene tradotta con codici moderni, spesso sorprendenti. Le consistenze giocano tra il croccante e il vellutato, i sapori si bilanciano con precisione millimetrica, gli umami naturali sono esaltati con intelligenza. Servizio e accoglienza Il servizio al ristorante B?tu?riflette con eleganza la filosofia dell?intera struttura: sobria raffinatezza, cura dei dettagli e una profonda attenzione alla persona. Fin dal primo istante, l?accoglienza ? calda ma mai invadente ? un equilibrio raro, che fa sentire l?ospite immediatamente al centro di un?esperienza pensata su misura. Il personale di sala, guidato dal Ma?tre Carmelo Fam?, si distingue per professionalit? e discrezione: ogni gesto ? misurato, ogni intervento preciso, ogni spiegazione dei piatti carica di passione e competenza, senza mai sfociare nell?eccesso. La sommelier Angela Fresta accompagna il percorso gastronomico con proposte mai scontate, capaci di esaltare la cucina dello chef Luca Miuccio con accostamenti intelligenti e talvolta audaci. L?atmosfera, complice la vista mozzafiato sul mare e i profumi della macchia mediterranea, ? rilassata e rarefatta. Tutto, dalla disposizione dei tavoli all?illuminazione serale, sembra progettato per favorire un?immersione profonda nel gusto e nell?emozione del momento. Batu non ? solo un ristorante, ma un luogo dove il tempo rallenta e l?ospitalit? diventa parte integrante della narrazione culinaria. Conclusioni Il ristorante B?tu, fiore all?occhiello del Grand Hotel San Pietro, ? dedicato a chi dal gusto cerca ancora un?emozione autentica, primordiale, liberatoria. La sua cucina esalta la cultura siciliana, impiega materie prime di qualit? elevatissima, gioca con le consistenze, mixa i migliori prodotti stagionali. Offre?un vero?spettacolo di sapori,?assaggi di grande valore e un bellissimo ricordo da custodire nel tempo. B?tu al San Pietro Via Luigi Pirandello, 50 – 98039 – Taormina (Messina) Tel: +39.366.6341175 Giorni di chiusura: domenica e luned? L'articolo Grand Hotel San Pietro – Ristorante B?tu Chef Luca Miuccio – Taormina (ME) proviene da ViaggiatoreGourmet alias AltissimoCeto!. | TrackBack> |  |  |  |
[07/08/2025, 09:45] | Casa Celesia Ristorante ? Chef Corrado Lombardo ? Oleggio (NO) |  | Nel suggestivo borgo di Oleggio (NO), strategicamente collocato a soli 15 minuti dall?aeroporto di Malpensa, equidistante tra Novara e Arona, si trova Casa Celesia, un raffinato ristorante gourmet che sta rapidamente conquistando il favore degli ospiti e delle pi??autorevoli guide?enogastronomiche. Di?recente apertura, questo luogo rappresenta un?armoniosa fusione tra innovazione culinaria e tradizione, offrendo un?esperienza gastronomica indimenticabile.  Un?Ambiente Raffinato ed Elegante Appena varcata la soglia di Casa Celesia, si viene immediatamente accolti da un?atmosfera calda e raffinata. Gli interni, studiati con cura, offrono un mix armonioso di elementi moderni e tocchi classici. Le pareti dai toni neutri sono impreziosite da Murales d’autore a cura di artiste locali. Le luci soffuse creano un ambiente intimo e accogliente, perfetto per una cena romantica o una serata speciale con amici e familiari. Il ristorante ? dotato di una sala principale spaziosa e di alcune salette private, ideali per eventi esclusivi e cene riservate. La disposizione dei tavoli garantisce privacy e tranquillit?, permettendo agli ospiti di godere appieno della loro esperienza culinaria senza distrazioni.   La Carta dei Vini in collaborazione con Tre Archi Distribuzione – Oleggio (NO) La carta dei vini di Casa Celesia ? all?altezza della qualit? del cibo, con una selezione eccellente di etichette italiane e internazionali. Ogni vino ? scelto con cura per esaltare i sapori dei piatti e offrire un?esperienza enogastronomica completa. La Sommelier ? sempre disponibile per guidare gli ospiti nella scelta del vino perfetto, offrendo consigli personalizzati e abbinamenti sorprendenti.  Champagne Philippe Gonet MESNIL-SUR-OGER ? C?te De Blanc (France) Extra Brut BB della Scuderia Tre Archi Distribuzione La Maison Philippe Gonet, nata nel 1910, ? situata a Mesnil-sur-Oger nel cuore della C?te des Blancs, zona collinare classica e molto prestigiosa a sud della Marna, dove si coltiva principalmente lo Chardonnay. La Famiglia Gonet ha una storia di sei generazioni di viticultori ed ? una realt? strettamente familiare. Oggi sono Chantal e Pierre Gonet a condurre l?azienda che vanta la propriet? di 20 ettari, ripartiti in 35 parcelle situati in 8 villaggi differenti. Pierre segue la vigna, la cantina e tutta la produzione e Chantal la commercializzazione. I Blanc de Blancs sono la loro migliore espressione.  Ottima selezione di Pani (anche grani antichi), cracker con estratto al Pomodoro e grissini tirati a mano con farina di riso, ad accompagnare un Burro montato davvero Clamoroso.  Momento didattico!?  Una vera chicca del territorio!  Per noi prima della cena, una occasione imperdibile di degustazione verticale delle migliori annate di un vino pluri-premiato del territorio, il Nebbiolo dell’Alto Piemonte Valentina della cantina Il Roccolo di Mezzomerico (NO).  A Tavola!  Proseguiamo con una degustazione alla cieca di altre pregiate bottiglie.  Calza per la cieca… Powered by @stefafood.  Piattooooooo!?  Spuma di riso con ricotta affumicata, carbone vegetale e asparagi marinati Un piatto di apertura che gioca con consistenze, temperature e contrasti aromatici, offrendo un?esperienza gustativa raffinata e sorprendente. La spuma di riso, eterea e setosa, apre il palato con la sua dolcezza delicata e il ricordo rassicurante della tradizione cerealicola italiana. Leggera ma non evanescente, funge da tela neutra e cremosa, sulla quale si dipanano gli altri elementi con nitida precisione. La ricotta affumicata, in controcanto, apporta una nota decisa e sapida, con il suo profilo aromatico affumicato che abbraccia e impreziosisce la morbidezza del riso, creando un contrasto elegante tra comfort e carattere. Il carbone vegetale, dona una leggera mineralit? e un accento visivo di grande impatto scenico, mentre gli asparagi marinati, croccanti e lievemente acidulati, introducono freschezza, verticalit? e una nota erbacea che ravviva l?intera composizione. Il risultato ? un piatto moderno e concettuale, ma profondamente leggibile, che invita a riflettere sulla purezza degli ingredienti e sull?arte del bilanciamento.  Polentina fritta con maionese di Polpo, ciada di riso con ristretto al peperone e Toma di Alpeggio.  Sull’alzatina, Bignole fritte con Prosciutto di Parma e una ricotta vaccina.  Il Burro con sale nero delle Hawaii? (Black Lava).? ?Crea davvero dipendenza…    Storione marinato e cotto al vapore con anice stellato, caviale italiano, fave e menta Un piatto che parla il linguaggio della finezza, dove ogni elemento ? calibrato per esaltare la nobilt? dello storione senza mai tradirne l?essenza. La marinatura delicata prepara il palato a una carne soda ma burrosa, resa ancora pi? eterea dalla cottura al vapore, che conserva l?umidit? interna e la naturale untuosit? del pesce. Il tocco aromatico dell?anice stellato ? sussurrato, mai invadente: una nota balsamica che accarezza, rinfresca e dona profondit? al boccone. Il caviale italiano, posato con sobria eleganza, apporta una sapidit? calibrata, una texture che gioca in controtempo con la polpa dello storione, e una persistenza marina che conferma la vocazione del piatto. Le fave fresche introducono una nota vegetale croccante, dolce e appena erbacea, mentre la menta, dosata con intelligenza, firma il piatto con un colpo di freschezza in chiusura, quasi eterea, che rinvigorisce il palato e invita a un nuovo assaggio. Un piatto costruito su equilibrio, purezza e armonia. Alta cucina senza ostentazione: profondamente contemporanea, ma con radici antiche.   Vellutata di patate viola tiepida con insalatina di mare Un incontro tra terra e mare che conquista per equilibrio, cromatismo e delicatezza sensoriale. La vellutata di patate viola, servita a temperatura tiepida, avvolge il palato con una consistenza setosa e suadente. Le note dolci e terrose tipiche del tubero si esprimono con garbo, regalando una base cromaticamente sorprendente e gustativamente discreta, perfetta per accogliere il dialogo con il mare. L?insalatina di mare, composta da molluschi e crostacei selezionati e cotti con precisione millimetrica, apporta una piacevole masticabilit? e un?energia salina che eleva il piatto, creando un contrasto raffinato con la morbidezza della crema. I profumi iodati si fondono armoniosamente con la dolcezza naturale delle patate, mentre eventuali note agrumate o erbacee (se presenti) donano freschezza e verticalit?. Il risultato ? un piatto leggero ma incisivo, che si muove tra comfort e sofisticazione, in cui la semplicit? degli ingredienti diventa veicolo di eleganza e tecnica. Un antipasto che parla sottovoce, ma con stile impeccabile.   Roast beef di cervo, fragola e mango Un piatto che sorprende per audacia e precisione, in cui la selvaggina si veste di freschezza esotica e fruttata, senza mai perdere la sua identit? nobile. Il cervo, proposto in versione roast beef e cotto con estrema delicatezza, si presenta con un cuore rosato e una texture tenera ma compatta, che rivela la qualit? assoluta della carne e una frollatura rispettosa. Il gusto ? profondo, elegante, privo di eccessi ferrosi, ma con una marcata personalit? che conquista al primo assaggio. L?abbinamento con fragola e mango crea un contrasto giocato sulla dolcezza e sull?acidit? naturale della frutta: la fragola apporta una nota fresca, quasi floreale, mentre il mango introduce una rotondit? esotica, morbida e avvolgente. Il gioco tra caldo e freddo, carne e frutto, intensit? e leggerezza ? magistrale. La frutta non ? mai decorativa, ma pienamente integrata in un equilibrio gustativo dinamico, che accompagna e amplifica le sfumature del cervo senza mascherarle. Una composizione che emoziona per coerenza, originalit? e precisione tecnica. Un piatto per palati esperti, capace di fondere selvaggina e frutta con misura e grazia. Un incontro tra bosco e tropico, interpretato con mano sicura e visione contemporanea.    Tartare di Fassona Piemontese con spuma al Bitto d?alpeggio e pepe di Java?  Un piatto che coniuga eleganza, territorialit? e raffinatezza aromatica. Al primo sguardo, la tartare si presenta con taglio fine e brillantezza impeccabile, segno di una Fassona lavorata con rispetto e precisione. Al palato, la carne esprime tutta la sua delicatezza e dolcezza naturale, con una consistenza setosa che ne esalta la freschezza assoluta. La spuma al Bitto d?alpeggio aggiunge una nota lattica intensa ma vellutata, che avvolge la carne senza sovrastarla: la stagionatura del formaggio regala profondit? e una leggera sfumatura erbacea, memoria di pascoli d?alta quota. Il pepe di Java, dosato con intelligenza, chiude il boccone con un tocco speziato e leggermente affumicato, conferendo al piatto una persistenza elegante e una sensazione calda e balsamica che invita a un nuovo assaggio. Un gioco di contrasti misurati e armonici, dove il Piemonte incontra l?Asia con discrezione e classe. Una creazione che racconta tecnica, materia prima e una mano felice.  Raviolo aperto (omaggio al Maestro venerato Gualtiero Marchesi) con gamberi e noci di capesante Un piatto che si fa dichiarazione d?intenti: omaggio colto e rispettoso al genio di Gualtiero Marchesi, reinterpretato con materie prime nobili del mare. La sfoglia sottile, perfettamente stesa, si apre come un palcoscenico su cui va in scena la delicatezza: i gamberi si presentano crudi o appena scottati, carnosi e dolci, mentre le noci di capesante aggiungono cremosit? e una vena iodata che danza tra eleganza e intensit?. L?equilibrio tra la morbidezza delle carni marine e la soavit? della pasta ? armonioso, senza forzature. La presentazione ?aperta?, cifra stilistica dell?alta cucina marchesiana, esalta l?essenzialit? degli ingredienti e invita l?ospite a partecipare attivamente al gesto gastronomico, componendo ogni forchettata come un piccolo atto creativo. Il piatto si chiude con una persistenza lunga e pulita, giocata su note dolci-marine, con una tensione gustativa sottile ma avvolgente. Una creazione che celebra la memoria, rinnova il linguaggio e invita alla contemplazione del gusto.  Brindiamo! Con Dom Perignon Vintage 2015  Momento Show Cooking con lo Chef Corrado Lombardo.  Che ci presenta una CLAMOROSA Fregola sarda con rag? di polpo cotto in vaso di terracotta e pane affumicato, presentata nella Pentola D’Oro Baldassare Agnelli.  Un piatto che unisce memoria, materia e tecnica in un racconto marino dal respiro ancestrale. La fregola sarda, tostata con maestria, si presenta con una consistenza perfetta: tenace ma non rigida, capace di trattenere e valorizzare ogni sfumatura del sugo. Il rag? di polpo, cotto lentamente in vaso di terracotta, esprime al massimo la dolcezza e la profondit? sapida del cefalopode. La cottura in terracotta ne esalta i toni minerali e restituisce un sapore quasi primitivo, autentico, che ricorda antiche preparazioni di tradizione mediterranea.  Il pane affumicato, ridotto in briciole croccanti o in polvere, introduce un elemento di rottura sensoriale: il fumo accarezza il piatto senza dominarlo, regalando verticalit? e una nota evocativa che rimanda ai fuochi di legna e alle atmosfere rustiche di una cucina d?altri tempi. Un equilibrio magistrale tra struttura, sapidit? e profondit? aromatica. Un piatto che non si limita a nutrire, ma racconta.  Altre versioni della Fregola (Foto dai Men? Precedenti)? – Signature dish dello chef Corrado Lombardo  Fregola Sarda con rag? d?anatra sfumato al Porto, Gorgonzola Piccante Igor e germogli di acetosella. La fregola sarda, con la sua caratteristica tostatura e una tenacit? rustica ma elegante, si fa veicolo ideale per accogliere il rag? d?anatra, ricco, avvolgente, cotto a lungo per esprimere tutta la nobilt? di una carne selvatica e aromatica. La sfumatura al Porto dona rotondit? e una nota vinoso-dolce che bilancia la struttura grassa del piatto, aggiungendo complessit? e profondit? con eleganti richiami ossidativi. A contrasto, il Gorgonzola Piccante firmato Igor entra in scena con forza ma misura: deciso, persistente, ma sapientemente dosato, si fonde al piatto senza sovrastarlo, regalando picchi di umami e un finale pungente e raffinato. Infine, i germogli di acetosella apportano un tocco erbaceo e acidulo, fresco e aromatico, che chiude l?esperienza gustativa con leggerezza e vivacit?, pulendo il palato e lasciando un ricordo vibrante. Un piatto che racconta territorio, tecnica e visione contemporanea, perfetto equilibrio tra comfort food e cucina d?autore. Una creazione che avvolge e conquista.   Fregola Sarda risottata al rag? bianco di coniglio, crema di lattuga, peperone crusco e pepe di Giamaica Un piatto che racconta il Mediterraneo attraverso una lente di alta cucina, dove ogni elemento ? calibrato con intelligenza gastronomica e rispetto per la materia prima. La fregola sarda, risottata con tecnica impeccabile, assume una consistenza cremosa e vibrante, mantenendo al contempo la sua tipica rusticit? e masticabilit?. Il rag? bianco di coniglio, lavorato con delicatezza, esprime tutta la dolcezza e la finezza di una carne nobile, leggera e poco invadente, arricchita da un fondo aromatico di grande eleganza. La crema di lattuga sorprende per freschezza e tono erbaceo, donando una nota verde e vellutata che pulisce il palato e alleggerisce la componente animale del piatto. Il peperone crusco, croccante e lievemente dolce, introduce una piacevole dissonanza: un gioco di texture e un accento cromatico che richiama la tradizione lucana, rivisitata con mano contemporanea. Infine, il pepe di Giamaica ? aromatico, rotondo, con sfumature che evocano chiodi di garofano, noce moscata e cannella ? chiude l?esperienza gustativa con un?esplosione elegante di calore speziato e profondit? esotica. Un piatto di grande finezza e complessit?, dove tecnica, memoria e creativit? si intrecciano in modo armonico. Un cucchiaio dopo l?altro, una narrazione sensoriale che seduce con grazia e identit?.   Fregola sarda mantecata con zucca e pecorino, tartare di gambero. Un piatto che seduce per la sua duplice anima: rassicurante nella base, raffinato nell?abbinamento, sorprendente nella chiusura. La fregola sarda, tostata e perfettamente al dente, offre al palato una consistenza viva, quasi tridimensionale. Viene mantecata con una crema di zucca vellutata, dolce e solare, che regala una rotondit? avvolgente e una nota cromatica calda e invitante. Il pecorino, sapido e aromatico, entra con discrezione ma decisione, donando verticalit? e profondit?, in un contrasto armonico tra dolcezza vegetale e umami caseario. Il tocco finale ? e raffinato ? ? la tartare di gambero, cruda, lucida, di straordinaria freschezza: dolce, iodato, con una consistenza morbida che si fonde con la cremosa mantecatura, elevando il piatto a un livello superiore di eleganza marina. Il dialogo tra mare e terra si compie con grazia: nessuna nota sopra le righe, tutto ? calibrato, coerente, costruito intorno alla materia prima e a una sensibilit? contemporanea. Un piatto che accarezza e sorprende, dove la memoria incontra la tecnica e la semplicit? diventa lusso.   Un Barbaresco 2009 del mitico Alberto delle Tenute Cisa Asinari dei Marchesi di Gresy.  Tagliolino di farine scure, pesto di zucchine trombetta, spugnole stufate, creste di gallo. Un piatto che unisce memoria contadina, vegetali d??lite e suggestioni da cucina d?autore, in una composizione che sorprende per equilibrio, coerenza e profondit? gustativa. Il tagliolino, realizzato con farine scure (integrali e di grani antichi), si distingue per la consistenza ruvida e una leggera nota nocciolata, che dona corpo e carattere alla base del piatto. Una pasta che ?morde? e trattiene il condimento con intensit? rustica ma raffinata. Il pesto di zucchine trombetta, verdura ligure per eccellenza, ? lavorato con grazia: delicato, dolce, vellutato, conserva intatta la freschezza dell?orto e la trasforma in una crema avvolgente, senza coprire gli altri elementi. Le spugnole stufate, funghi nobili dal profilo terroso e leggermente resinoso, introducono una nota boschiva e profonda, che aggiunge struttura e verticalit? aromatica. Il loro carattere deciso dialoga magnificamente con le creste di gallo, ingrediente d?altri tempi, oggi riscoperto nella cucina d’avanguardia: morbide, gelatinose, sapide, con un ritorno quasi selvatico e un impatto umami che arricchisce il piatto di identit? e personalit?. Un primo piatto sorprendente e intellettualmente stimolante, dove terra, orto e memoria convivono in perfetta armonia. Un racconto di cucina italiana evoluta, che guarda al futuro con radici ben piantate nella tradizione.   Tonno scottato al cumino, con primizie e salsa di pane croccante leggermente piccante. Un piatto che coniuga precisione tecnica, verticalit? aromatica e contrasti ben calibrati, nel segno di una cucina contemporanea dal respiro internazionale. Il tonno, scottato con tempismo, conserva all?interno tutta la sua succulenza e la consistenza carnosa tipica dei migliori tagli. Il cumino, speziatura non convenzionale ma sapientemente dosata, apporta una nota calda, leggermente terrosa e orientaleggiante, che valorizza senza coprire la dolcezza naturale del pesce.  Le primizie di stagione, scelte e lavorate con attenzione, aggiungono vivacit? cromatica, freschezza vegetale e una piacevole croccantezza, creando un equilibrio armonico tra mare e orto. A completare il piatto, la salsa di pane croccante leggermente piccante: cremosa ma strutturata, gioca su una base rustica e sapida, arricchita da una punta di piccantezza misurata che accende il palato senza aggredirlo. Un elemento che dona profondit? e una nota comfort, quasi evocativa di sapori domestici elevati per? con tocco d’autore. Un piatto sofisticato, multisensoriale e contemporaneo, che sorprende per finezza e carattere, restituendo una sequenza gustativa in crescendo, dal primo morso all?ultima sfumatura speziata.   Concludiamo con un ottimo Caff? Illy e i suoi accompagnamenti.  Accoglienza e servizio: Uno degli aspetti che colpisce maggiormente di Casa Celesia ? l?eccezionale qualit? del servizio. Il personale ? altamente professionale, cortese e attento, capace di anticipare le esigenze degli ospiti senza essere invadente. Fin dal primo momento, si percepisce una sincera passione per l?ospitalit? e una dedizione al benessere dei clienti. Ogni dettaglio ? curato con meticolosit?, dal benvenuto iniziale al commiato finale, rendendo l?esperienza culinaria davvero memorabile. Cucina: Il Men?: Un Viaggio Sensoriale tra Tradizione e Innovazione Cuore pulsante di Casa Celesia ? la cucina, dove lo chef Corrado Lombardo con la sua brigata creano autentici capolavori culinari. Il men?, che cambia stagionalmente, ? un omaggio anche ai sapori del territorio, reinterpretati con creativit? e maestria. Conclusioni: Casa Celesia non ? solo un ristorante, ma un vero e proprio luogo (Casa) dove ogni dettaglio ? pensato per offrire un?esperienza di benessere indimenticabile. La combinazione di un ambiente elegante, un servizio impeccabile e una cucina straordinaria rende questo ristorante una destinazione imperdibile per chi ama il buon cibo e il buon vino. In un?epoca in cui la ricerca della qualit? e dell?eccellenza ? diventata un must, Casa Celesia si distingue come un faro di raffinatezza e passione culinaria. Ogni visita ? un?occasione per scoprire nuovi sapori e vivere momenti di pura gioia gastronomica. Sia che si tratti di una cena romantica, di una celebrazione speciale o semplicemente di una serata dedicata al piacere del palato, Casa Celesia ? il luogo perfetto per rendere ogni occasione indimenticabile. Non resta che prenotare un tavolo e lasciarsi sedurre dall?incanto di Casa Celesia, dove la tradizione incontra l?innovazione e dove ogni pasto diventa una festa per i sensi. Riferimenti: Casa Celesia Ristorante Piazza Martiri della Libert?, 31 – 28047? Oleggio (NO) Per Info e Prenotazioni:?Whatsapp 351.9750198???Tel +39 0321.1828348 ?–? e-mail:? ristorante@casacelesia.it Chiuso il Marted?. Aperto solo a cena. Solo la Domenica aperto anche a pranzo. Sito Web :? ?www.casacelesia.it? ? –? ? Instagram:? ?@casacelesia L'articolo Casa Celesia Ristorante – Chef Corrado Lombardo – Oleggio (NO) proviene da ViaggiatoreGourmet alias AltissimoCeto!. | TrackBack> |  |  |  |
[07/06/2025, 11:28] | In Service of Italian Wine |  | Now that I am ?retired? I?ve spent some time reflecting on the years I worked in the wine trade. I am glad I survived those years, for I have a list of men and women who didn?t. At first, I thought it was just normal, but as the list grew and grew, I realized I was dodging bullets. Scores of young people, my colleagues, perished in the 40 years I was working. And they were not old people. Time just caught up with them earlier than the rest of us. That said, in reflection, I also realize that there were a few bullets aimed directly at me. How I managed to survive them is the subject of this essay.I was recently reading about one of the good ?ol boys who is finally retiring. Older than me, but he just couldn?t put down the baton. Until finally, he did. I remember when I was young, in my 30?s, he was a full-on testosterone driven chap. One day I was in his office (we were colleagues, he wasn?t my boss, but he thought he was). I?d cancelled an ill-timed container of wine that he?d ?ordered.? Apparently, our bosses never took the time to let us know who-was-who on the org chart. When he found out about it, he was angry. He threatened to throw me out of the second story window of his office. Not being one for physical violence in the workplace, I got the hell out of his office, left the building, and as soon as I was in my car, used my car phone to line up another job. All in service of Italian wine. A few years before, a boss in one of the companies I was worked for, was not handling the dissolution of his company (staged as a ?merger?). I happened to be in his office. I mentioned that if he?d just get out into the marketplace a little more and off the phone, maybe we wouldn?t be in such a situation. He didn?t like that, and proceeded to jump up from behind his desk and throw me, physically, out of his office ? through a wall! I also left the building, called up his boss (the new owner) and told him what happened. I had pictures just in case. Well, my boss was demoted. And that company folded shortly thereafter. In both cases, today none of that would have been tolerated. Both of those guys, using physical violence, would have been summarily fired by HR. I had another boss, who didn?t have much of a work ethic. He liked making deals. Sound familiar? Anyway, he made a deal to buy another company. The only problem, was the company he was buying and the company he owned were incompatible from a legal point of view ? conflict of interest. So, he nominally put me ?in charge? of the company he?d grown tired of in lieu of the newer company which had greater opportunities for prestige and earnings. In other words, he wanted to become a millionaire quicker. And he did. But not without putting me in jeopardy with the law, as a possible colluder of his unethical, and illegal maneuvers. Again, when push came to shove (this time just figuratively, thankfully) I walked out of the building and got on the phone to my lawyer, who advised I ?keep walking and don?t look back.? And while that wasn?t physical violence, it was a psychological onslaught. In all cases I pivoted, usually to a better position. I was also lucky to be a bit na?ve, forgiving (to a degree) and especially resilient. But looking back now, I realize how much physical and psychological violence there was in the wine trade when I was coming up in it. And all through this I reminded myself I was an ambassador for Italian wine. I was a soldier for Brunello, Barolo, Montepulciano d?Abruzzo, Gavi and any other number of wines from Italy. All in service of Italian wine.
 Towards the end of my tenure in the trade, I remember being at a trade show in Italy. I was at a booth of one of my suppliers when a well-known importer appeared. He was very flamboyant and successful (he?d sold his company not once, but twice, and made multi-millions from the deals!). But there was a moment back when he was climbing the rungs of success and he came into contact with several of us in an office. He wanted us to prove our loyalty to him and his brands by not bringing on a newer, smaller importer that competed with his company. My boss stood his ground and told him we would do no such thing. But standing there, I was fruit of the poisonous tree. And the importer never forgot it. So, when he came up to me with some cockamamy story about how I was spreading lies and talking bad about him (not true), this time I was ready to rumble. All those years being manipulated by people who were getting rich off my back ? white men ? who thought they could walk all over me. Something in me snapped and I looked him in the eyes and said, ?Let?s go outside so I can properly kick your sorry fucking ass ? I don?t want to sully the carpet here.? Well, he wasn?t equipped for that. He was used to ?yes? men (and women) and I could see a flicker in his eye - micro expressions - Surprise. Then fear. At the same time, my friends in the booth behind me came out and pulled me back inside, de-escalating the situation. It was only the second time I snapped. Another time, at a fancy Italian restaurant, the owner would open for lunch on Friday. A trade lunch day, where all the reps would come and eat and show their wines. There was this character who?d made his fortune (let?s call him Tullio) preparing meals for the airlines. He?d gotten it into his head he could also be successful at running a restaurant, which proved to be a major flop and cash vacuum for his fortune. Along the way he also got it into his head that he was a wine expert and decided to import his own wines from his region. When the company I was working for didn?t bring them in for him, he took offense and brought them in himself. Eventually, as it often happens, he couldn?t sell the wines fast enough to prevent them from getting old and oxidized. They had to be closed out for pennies on the dollar. They just weren?t that good to start off with. But his ego got in the way of good business decisions. So, he resented me for that. At this Friday trade lunch he was holding court with a group of his lackies. The sommelier on duty was taking care of them because he wanted a big tip (Tullio was a big spender!) and the attention. As I was was leaving the restaurant, Tullio yelled out to me, in front of his friends, to impugn my integrity. I got to the door, went outside, opened the door back up and put my head in. ?Tullio, would you mind please, a word outside?? Tullio came to the door, he wouldn?t come outside. That was good enough for me. I opened the door and looked down on him squarely in the eyes (he was quite a bit shorter than me) and said to him, ?Tullio, if you come outside I will kick your ass until your breath smells like shit. You are a dishonorable person and I will take no more insults from you. I will hurt you!? Well, the look of fear in Tullio?s eyes was all I needed to know I got the best of him. He put his tail through his legs and ran back to the safety of his little mob of misfits. I tell these stories because it wasn?t easy selling Italian wine in Texas then, nor is it now. I happened to run across several unsavory characters in my career. A couple of times, I took the licks. But when it got to be too much, I recoiled like a rattlesnake, ready to strike. I?d had enough. I never did physical violence to those two fellows, even though I threatened to. They were bullies and cowards ? all they needed was the threat. But it didn?t change who they were. They continued to do what they did. What surprised me is how often things like that happened. And can you imagine if it happened to me ? a white man ? how many times unsavory things happened to women, the minorities, to the disabled, and the neuro-divergent in our business? A funny story to end. In the beginning of my career, part of my route was the gay bars. This was the 1980?s when AIDS was beginning to roar through the community. I remember taking an order at a gay bar and the bartender started hitting on me. I was young and looked like I could have been Freddy Mercury?s younger brother, I get it. I thought to myself, ?Even gay guys can?t help themselves. It must be something about the male gene that makes us aggressive. Maybe it?s the testosterone.? Because they were my customer, I had to act professionally and without rudeness. So, I looked him in the eyes and said to him, ?Look, I can understand how you might have affection for other males. I really do. I am of another persuasion. But I do understand your passion for men. My most important relationship happens to be right now with a male. And he is my young son, for whom I have custody and am responsible for his upbringing and well-being.? The bartender looked at me, with a look of astonishment but also relief. He knew I was straight. ?Well, you can?t blame a guy for trying.? And he filled up a cup with maraschino cherries with the parting words, ?These are for your son. He is one lucky son of a gun.? Oh, and he also gave me an order for ten cases of Asti Spumante for the weekend. All in service of Italian wine. wine blog + Italian wine blog + Italy W | TrackBack> |  |  |  |
[06/29/2025, 17:59] | Anteprima della nuova Cuv?e de Prestige di Billecart-Salmon: il millesimo 2012 di Nicolas Fran?ois |  | In anteprima nazionale, la nuova cuv?e de prestige di Billecart-Salmon: il millesimo 2012 di Nicolas Fran?ois  La presentazione riservata esclusivamente a 20 ospiti selezionati, ha avuto luogo presso Emporio Armani Ristorante.  Men? e relativi Abbinamenti a cura dello Chef Ferdinando Palomba.  Nel cuore della Champagne, tra le mura intrise di storia della Maison Billecart-Salmon, prende vita un nuovo capitolo di eccellenza enologica: la cuv?e de prestige Nicolas Fran?ois 2012. Invitato in anteprima nazionale a degustare questa straordinaria annata, ho avuto l?onore di esplorare una delle espressioni pi? nobili e raffinate dello stile Billecart-Salmon, oggi rappresentata dalla settima generazione con Antoine?Roland-Billecart.  Fondata nel 1818 dall?unione tra Nicolas Fran?ois Billecart ed ?lisabeth Salmon, la Maison ha da sempre incarnato un ideale preciso: privilegiare la qualit?, puntare all?eccellenza. Un mantra che continua a guidare ogni scelta, dalla vigna alla bottiglia. Oggi come allora, l?obiettivo resta quello di conquistare sommelier, chef e gourmet di tutto il mondo, grazie a champagne dall?equilibrio impeccabile e dalla personalit? vibrante. Introduzione a cura di Gil Grigliatti storico Brand Ambassador della Maison per l’Italia.  Introduzione e presentazione della serata, il nostro video in presa diretta ESCLUSIVO [VG Broadcasting LIVE] caricato sul nostro canale Youtube. Antoine Roland-Billecart  La cuv?e Nicolas Fran?ois: tributo al fondatore Nata nel 1964 come omaggio al fondatore della Maison, la cuv?e Nicolas Fran?ois rappresenta il vertice dell?arte dell?assemblaggio secondo la filosofia Billecart-Salmon. Il millesimo 2012 ne ? la pi? recente incarnazione e si distingue per una vendemmia generosa, con uve sane, dalla perfetta maturazione zuccherina e una notevole acidit? naturale. Ne ? nato un vino d?autore, in parte vinificato in legno, che unisce potenza aromatica, profondit? gustativa e una finezza senza compromessi.  Il riso dello Chef? “personalizzato” Maison.  L?unione di Pinot Noir provenienti dai Grand Cru della Montagne de Reims e di Chardonnay dalla C?te des Blancs d? vita a uno champagne strutturato e armonico, dal colore giallo dorato brillante, solcato da una fine effervescenza. Al naso, emergono note di frutta matura e floreali, accompagnate da sentori gourmand di clafoutis alla pera, vaniglia Bourbon e una raffinata vena minerale. Il sorso ? ampio, complesso, elegantemente vinoso, con un finale speziato che ne sottolinea la nobile evoluzione.  In foto: Alice Gargano in rappresentanza della propriet? di Velier. My Origin: la tracciabilit? che valorizza l?eccellenza Billecart-Salmon guarda al futuro senza mai dimenticare le proprie radici. Con l?innovativo sistema digitale My Origin, ogni bottiglia pu? ora raccontare la propria storia con assoluta trasparenza. Attraverso un codice a sei cifre, ? possibile accedere online a una vera e propria carta d?identit? della cuv?e: dettagli su vitigni, dosaggio, data di sboccatura e molto altro. Un gesto di fiducia e rispetto verso il consumatore consapevole. Dove acquistare La prestigiosa Cuv?e Nicolas Fran?ois 2012 di Billecart-Salmon ? distribuita in esclusiva per l?Italia da Velier, punto di riferimento nel panorama della distribuzione di vini e distillati d?eccellenza. Per informazioni e disponibilit?: www.velier.it ? L'articolo Anteprima della nuova Cuv?e de Prestige di Billecart-Salmon: il millesimo 2012 di Nicolas Fran?ois proviene da ViaggiatoreGourmet alias AltissimoCeto!. | TrackBack> |  |  |  |
[06/29/2025, 14:36] | That ain?t Italy, folks ? Tourism in the 21st Century |  | The image above was taken from the Instagram site of a hotel I stay at occasionally in Rome. It is their way, I suppose, to offer up a fantasy view of a Rome that is Disney-like in its aspirational tone. While I can appreciate their desire to offer up a vision that will lift people up and take them away to a place where light and joy reigns, my present thoughts about travel digress. While we all need a little escape these days, and we are in the summer months, which for many people, traditionally, is a time for a vacation, this is also a time when many people around the world are suffering, needlessly. To take time ?off? from the pressing and urgent problems of our day, seems ill-timed. Add to that, the over-consumption that is designed into today?s tourism industry, and put it in a place like Rome, Venice, or all of Italy, and all of a sudden, a country turns into a cruise ship. The recent events in Venice with the spectacle of a billionaire?s second marriage galvanized this concept into a gigantic, sparkling mess. While I?m at it, folks like Stanley Tucci add to the muddle, in his elite veneration of an Italy that very few people can access. If they even could, they would find that it is not findable. It is an illusion, cooked up in the kitchen of Tucci?s brain, which has fetishized the Italian experience, and culture, to the point of appearing more like billionaire Bezos?s Botoxed bride. Italy is not an extreme makeover project. Some folks might disagree with me, that they like Tucci and his show. I get it, it?s entertainment. He?s an actor, with a mesmerizing voice. Good. Enjoy it. Just don?t confuse it with the real thing. That ain?t Italy, folks! I met and got to know Sarah May Grunwald in the heyday of wine blogging. We don?t stay in touch as much since Covid, but I subscribe to her Substack site, Contadina, and she recently wrote from her perspective about this. A couple of things I pulled from her post was this notion of the ?Christopher Colombizing of Italy,? and content creators who ??write about Italian people like they are tourist attractions. Objects.? Indeed. I?ve observed this in the 50+ years I have been going to Italy. Objectifying a culture that is so much more than their spritzes, their pizza, their gelato, and their monuments. Countless people over the years have asked me for tips and advice on visiting Italy, especially wine country. And while I am no longer involved in the wine trade directly, I still get asked. I?ve moved beyond just wine. That was my livelihood. Now I am in a different chapter. I know there are chaps who are close to or in retirement, who cannot take off their ?wine expert? caps. Sometimes it takes a little time for it to sink in ? they?re done with you when they?re done with you, gents. Try and find a way to keep moving. Maybe even moving on. Holding on feels a little like liposuction or botox. Yeah, you can hold out and put forward your best rendition of la bella figura, but time is going to catch up with all of us ? even the billionaires partying their asses off in Venice. So ? 500+ words in and let?s get to the point ? Italy is not anyone?s personal playground or toy, not Jeff Bezos?, not Stanley Tucci?s. It is a country made up of people with feelings and emotions. And right now, the times there are trying. Italians are wrestling with their own disruptions, politically and economically, as well as the cultural upheaval that is being presented, thanks to wars and climate change and shifting demographics and birth rates and progress. The Italy of 2025 is not the Italy I first experienced in 1971. It is a totally different country, save for the monuments and artwork and churches and so on that are now 50 years older. Which in Italy, for those things, isn?t much time. But for the humans on the ground who are living through it, this is a delicate country. Treat Italy like a butterfly, not like a Corgi.
 Italy is not an all-day buffet. You?re not a cruise ship, where eating and drinking to excess is almost expected. Italy is subtle, refined, restrained. You don?t need to hit all the Michelin starred restaurants in Rome or Venice. Walk around and find a place without a sign. Go in, be humble, and let them offer you their particular version of hospitality. Drinking ? leave behind the Prosecco and Spritz obsessions that are pushed on TV shows and movies. Have a quartino of the house red or white. And by the way, when it?s 90?F and you?re sitting under an awning, for gawds sake, get over your red wine compulsion. White wine isn?t for sissies, whatever that?s supposed to mean. By the way, Italy produces more white wine than red, so now you?ve got the memo. And permission to leave behind this mania for all things red, when the sun above is blaring. City hopping ? what are you doing? Spending more time in transit than actually enjoying the country, or the countryside or the seaside or the mountains? Get over your fixation with buildings and cars and traffic and noise and heat and menu turistica?s and ticking off the boxes and the grind of urban life. Ok, you want to see Rome? See Rome. Stay there for the whole trip. Stay in a quiet little neighborhood, like the hotel I stay at occasionally in Rome (where the image above was taken from their Instagram site). Walk. Last year, eight months after I had a knee replacement, I stayed in the neighborhood, Parioli, and I did walk into central Rome several times. It took 30 minutes, but so what? A cab ride in traffic, or a bus, would have taken almost as much time. And you are on the ground, getting a visceral feel for a place. Finding a small little osteria or an artisanal gelato shop (without the tourist prices like they have in Piazza Navona). Or a quaint little wine bar, probably with both natural wines and commercial wines, for you to choose from (at ?4.00 a quartino not ?15). Do try and prevent yourself from thinking you have to see everything in one trip. Come back again. And again. And again. I adopted that philosophy early on in my youth (one of the few wise things I did then) and 60+ trips later (many for business, some for pleasure) I have a pretty good lay of the land. Been to every region except Sardegna (and it is on my bucket list, along with a few places not in Italy). But in no way, do I think I have yet ?gotten? Italy. Italy is my teacher, and I am its perpetual student. But Italy is also flesh and blood and feeling and hopes and dreams and it is a wonderful place to slow down and reflect on the life that?s left to you. ....
When my wife died in 2001, I was a wreck. I booked a trip to Italy and went to a little island, Pantelleria, for the duration. I rented a house, a damussi, which came with a motor scooter. I shed my socks, and long pants and shirts with buttons. And I roamed around the island, around and around, trying to wrestle with the immense grief I had stored up in me from watching a dear one die in my arms. Italy took me in her arms and cradled me and held me and dare I say, healed me. I could not have had that happen if I was obsessed with seeing every last cathedral, tasting every carbonara to be had. It was exactly what the doctor ordered. I hope Italy can be that to some of you reading this, If you?ve gotten this far, the next step is yours. It?s a wonderful journey. Buon viaggio. ? written and photographed (except the first one) by Alfonso Cevola limited rights reserved On the Wine Trail in Italy
wine blog + Italian wine blog + Italy W | TrackBack> |  |  |  |
[06/27/2025, 19:32] | Uber sbarca sulla Costiera Amalfitana con elicotteri e barche, in tempo per la stagione estiva ? Sorrento Capri |  | Uber sbarca sulla Costiera Amalfitana con elicotteri e barche, in tempo per la stagione estiva  - Per la prima volta, i turisti potranno utilizzare l’app di Uber per prenotare voli in elicottero e gite in barca lungo la Costiera Amalfitana.
- Uber Copter?debutter? a Sorrento, offrendo ai viaggiatori trasferimenti di lusso da e per Capri a bordo di un elicottero privato a doppio motore e con doppio pilota.
- Uber Boat?solcher? la costa, permettendo ai turisti di prenotare una crociera di 4 ore lungo la Costiera Amalfitana.
- Con l?arrivo record di turisti previsto grazie all?apertura dell?aeroporto di Salerno, Uber lancer? il servizio di prenotazione programmata – Uber Reserve?– in tutta la regione.
Con oltre 5 milioni di visitatori attesi quest?estate sulla Costiera Amalfitana, Uber ha annunciato oggi i suoi nuovi servizi di viaggio pensati per aiutare i turisti a “raggiungere qualsiasi destinazione” via terra, mare o aria nella meta turistica pi? affascinante d?Italia. I nuovi servizi disponibili sull?app Uber includeranno trasferimenti privati in elicottero andata e ritorno per Capri, crociere di lusso lungo la Costiera Amalfitana e una nuova modalit? per evitare le folle in aeroporto, grazie alle corse prenotate in anticipo. Nel pieno stile amalfitano, Uber Copter permetter? ai turisti di prenotare trasferimenti privati in elicottero tra Sorrento e Capri direttamente tramite l?app Uber. Con partenza da un esclusivo eliporto a Sorrento, il nuovo servizio offrir? a gruppi fino a 6 persone un?escursione di lusso a Capri a bordo di un elicottero a doppio motore e doppio pilota, al costo di 250 euro a persona. In perfetto stile Uber, i trasferimenti da e per l?eliporto saranno inclusi da qualsiasi punto della Costiera Amalfitana. Per chi desidera vivere l?esperienza delle iconiche acque cristalline della Costiera, Uber Boat?offrir? un modo raffinato e senza pensieri per esplorare la zona con charter privati fino a 12 persone. Salpando dal porto turistico di Sorrento, gli amanti del mare potranno godersi una crociera di 4 ore lungo la costa a bordo di un elegante gozzo italiano Gozzo 35. Ogni uscita include uno skipper dedicato, oltre a snack e bevande di cortesia. Sia Uber Copter che Uber Boat saranno prenotabili in anticipo tramite Uber Reserve da qualsiasi localit? in Italia a partire dal 25 giugno, con un preavviso minimo di 48 ore. I servizi estivi saranno operativi ogni sabato e domenica, dal 26 luglio al 24 agosto.  Uber amplier? inoltre le sue opzioni di trasporto via terra, lanciando il servizio di corse programmate – Uber Reserve?– lungo la Costiera Amalfitana per questa estate. Grazie alla possibilit? di prenotare in anticipo, i viaggiatori potranno rilassarsi ed evitare le folle durante quella che si preannuncia come una delle estati pi? affollate di sempre, complice l?avvio dei voli internazionali all?aeroporto di Salerno. Con il lancio di questi tre nuovi servizi di viaggio lungo la Costiera Amalfitana, Uber punta a rispondere alla crescente domanda nelle principali mete turistiche italiane. I dati dell?estate 2024 mostrano che la richiesta di servizi di mobilit? Uber da parte dei clienti internazionali ? aumentata fino al 25% in localit? come Roma, il Lago di Como e la Costiera Amalfitana. Solo lo scorso anno, oltre 400.000 clienti internazionali hanno utilizzato l?app Uber in Italia, e negli ultimi 12 mesi pi? di 60.000 persone hanno aperto l?app proprio sulla Costiera Amalfitana. Anabel Diaz, Vice President, EMEA Mobility di Uber, commenta: ?In Uber, il nostro obiettivo ? aiutare i clienti a raggiungere qualsiasi destinazione, ovunque si trovino. L?Italia sta rapidamente diventando una delle mete turistiche pi? popolari sulla nostra piattaforma, con viaggiatori che si affidano all?app Uber per rendere i loro spostamenti in vacanza pi? semplici e senza stress. Quest?estate, vogliamo aggiungere una serie di esperienze indimenticabili che renderanno i viaggi via terra, mare o aria ancora pi? magici?. La disponibilit? di Uber Copter e Uber Boat sar? limitata e soggetta alle condizioni meteorologiche. Uber Copter, Sorrento  - Dal 26 luglio al 23 agosto, gli utenti di Uber potranno prenotare un trasferimento privato in elicottero tra Sorrento e Capri direttamente tramite l?app Uber.
- Operativo ogni sabato e domenica, il volo di andata e ritorno include il trasporto porta a porta da e per l?eliporto, con partenza da Sorrento alle ore 9:00 e rientro da Capri alle ore 17:00.
- I voli sono operati da un elicottero a doppio motore con due piloti esperti e sono disponibili per gruppi privati fino a 6 passeggeri.
- Prezzo: 1.500 ? (totale per massimo 6 persone, 250 ? a persona).
- Come prenotare:
- Scaricare l?app Uber sul proprio smartphone e aprire l?applicazione.
- Selezionare l?icona ?Uber Copter? dalla schermata iniziale.
- Leggere le informazioni su Uber Copter e scegliere una data disponibile.
- Inserire i punti di partenza e di arrivo.
- Verificare che tutte le informazioni siano corrette e cliccare su ?Prenota Uber Copter?.
- Se il viaggio viene confermato, si ricever? un?email di conferma. Buon viaggio!
Uber Boat, Sorrento  - In partenza ogni sabato e domenica dal 26 luglio al 24 agosto alle ore 10:00 dal porto turistico di Sorrento, questa crociera guidata pu? essere prenotata per gruppi fino a 12 persone e invita gli ospiti a scoprire le meraviglie della costa, tra grotte nascoste e borghi color pastello arroccati sulla scogliera.
- Prezzo: Gratuito
- Come prenotare:
- Scaricare l?app Uber sul proprio smartphone e aprire l?applicazione.
- Selezionare l?icona ?Uber Boat? dalla schermata iniziale.
- Leggere le informazioni su Uber Boat e scegliere una data?disponibile.
- Inserire i punti di partenza e di arrivo.
- Verificare che tutte le informazioni siano corrette e cliccare su ?Prenota Uber Boat?.
- Se il viaggio viene confermato, si ricever? un?email di conferma. Buona crociera!
 Informazioni su Uber La missione di Uber ? creare opportunit? attraverso il movimento. Abbiamo iniziato nel 2010 per risolvere un problema semplice: come ottenere un passaggio con un semplice tocco sul telefono? Dopo oltre 61 miliardi di viaggi, stiamo costruendo prodotti per avvicinare le persone ai luoghi che desiderano raggiungere. Cambiando il modo in cui persone, cibo e oggetti si muovono nelle citt?, Uber ? una piattaforma che apre il mondo a nuove possibilit?. Per ulteriori informazioni, visita: Uber.com L'articolo Uber sbarca sulla Costiera Amalfitana con elicotteri e barche, in tempo per la stagione estiva – Sorrento <-> Capri proviene da ViaggiatoreGourmet alias AltissimoCeto!. | TrackBack> |  |  |  |
[06/27/2025, 15:14] | ?CONDIVIDERE? DIVENTA UN LIBRO ? Federico Zanasi e Ferran Adri? ? Topic Edizioni di Marco Bolasco |  | ?CONDIVIDERE? DIVENTA UN LIBRO Condividere ? un ristorante. Ma non ha mai voluto essere solo questo. Oggi ? un progetto che rappresenta il tentativo di disegnare un modello di ristorazione nuovo, contemporaneo, tecnicamente evoluto, che vuole riflettere sul concetto di convivialit?, di nuova trattoria e di identit? culinaria italiana a partire dalla sua citt?, Torino, fonte di ispirazione e capitale italiana del Gusto. Condividere libro, curato dalla casa editrice TOPIC, ? un progetto culturale sull?italianit?.  Un progetto editoriale in grado di raccontare il ritmo, le idee visionarie e il gusto per il divertimento propri di un?idea di ristorazione aperta al mondo: ? il libro dedicato al ristorante Condividere (1 stella Michelin) che, tra parole e coinvolgenti immagini, si offre come un viaggio immersivo nel ristorante stellato del Gruppo Lavazza, che ha fatto della condivisione e della convivialit? la ragion d?essere di un innovativo concetto di fine dining, mescolando alta gastronomia a semplicit? mediterranea..  Il progetto, curato dalla casa editrice TOPIC e ora disponibile in tutte le librerie e negli store online, racconta la genesi del ristorante Condividere, situato all?interno di Nuvola Lavazza, Headquarters del Gruppo, il suo contesto storico e culturale, la sua identit? fortemente radicata nella citt? di Torino, con una visione internazionale e i personaggi che hanno contribuito a dargli vita e forma. Primi tra tutti, la quarta generazione della famiglia Lavazza, artefice di questo ambizioso progetto in cui vivere un?esperienza di condivisione di idee, di cultura e di cibo, caratterizzato da una grande propensione all?innovazione e alla bellezza. Ma anche Dante Ferretti, il famoso scenografo italiano che ha immaginato e progettato gli interni del ristorante, e la mente visionaria di Ferran Adri?, Presidente di El Bulli Foundation, colui che ha dato forma alla gastronomia contemporanea mondiale. Il libro ospita un avvincente racconto fatto di immagini e parole di una giornata al Condividere e raccoglie pi? di 45 ricette create dal suo chef, Federico Zanasi.     ?Condividere ? un laboratorio vivente dove si celebra l?essenza della cucina italiana in una forma nuova ? commenta Ferran Adri?, Presidente di El Bulli Foundation – Questo libro ne racconta l?anima, ed ? per me motivo di grande orgoglio aver contribuito alla nascita di un progetto cos? coraggioso, che unisce avanguardia e tradizione con naturalezza, in uno spirito conviviale e festoso tutto italiano. La gastronomia italiana ? un patrimonio immenso, tra i pi? ricchi e complessi al mondo. Ma il suo futuro, come per tutte le grandi culture, dipender? dalla capacit? di continuare a innovare, studiando, catalogando, e formando nuove generazioni capaci non solo di cucinare, ma di gestire, creare valore, pensare in modo sistemico. Nei prossimi anni sar? fondamentale parlare non solo di tecnica e gusto, ma anche di sostenibilit? economica, cultura imprenditoriale e salute mentale in cucina. E proprio in questo, l?Italia ha la forza per guidare una nuova era della ristorazione mondiale. Perch?, come ho detto pi? volte: senza creativit? non c?? futuro, ma senza felicit?, non c?? cucina?  Il progetto editoriale Condividere ha visto impegnati in un dialogo aperto e dinamico Federico Zanasi e Ferran Adri?, per esplorare tutte le opportunit? offerte da questo nuovo concept, spingendo al massimo la creativit? e dando forma concreta alla dimensione empirica. ?Sono felice e orgoglioso della pubblicazione del libro “Condividere”, che celebra non solo un ristorante, ma un nuovo concetto di ristorazione e una nuova visione di convivialit? – commenta Federico Zanasi, Chef di Condividere – Il ristorante Condividere ? il risultato di un progetto corale, nato dall?incontro di menti straordinarie: Ferran Adri?, Dante Ferretti, il gastronomo Bob Noto e la famiglia Lavazza, che hanno voluto coinvolgermi in questo sogno. Un progetto che ? soprattutto l’esito di un lavoro di squadra, quotidiano, fatto di passione, ricerca e identit?. Il libro racconta tutto il percorso fatto insieme fino a oggi e invita il lettore a entrare nel nostro mondo, a viverlo attraverso immagini e parole, per scoprire cosa significa davvero far convivere creativit? e autenticit? attorno a una tavola.? ?? A scandire i ritmi quasi cinematografici del lavoro editoriale una casa editrice nuova, nelle idee e nello sguardo attento al futuro. TOPIC si fonda su percorsi sfidanti, non scontati, originali, esattamente come il progetto Condividere. ?Condividere ? un progetto innovativo, che ha saputo produrre contenuti nuovi nell?ambito di una delle passioni pi? forti e strutturate che esistano sul pianeta: la tavola e la ristorazione ? spiega Marco Bolasco, editore di TOPIC – E in qualche modo ? lo stesso obiettivo che si ? data la nostra start-up editoriale Topic: innovare nell?ambito di uno dei contesti culturalmente pi? significativi che abbiamo, ovvero quello dei libri. Per questo abbiamo messo in moto le nostre migliori energie creative e realizzato a pi? mani un libro che ? un forte strumento di comunicazione, che ha la condivisione alla base della sua essenza, e che non ? uguale a nessun altro. Penso che tutto questo non sarebbe stato possibile senza il DNA culturale di Lavazza, azienda con cui sono davvero felice di ?condividere’?questo brillante risultato.” Nel libro, il racconto di come tutto ha avuto inizio, dall?intuizione agli incontri con grandi chef, artisti e amici appassionati di gastronomia che hanno plasmato e reso possibile il progetto Condividere, ? affidato a Giuseppe Lavazza. ?Il libro che oggi presentiamo racconta l?essenza profonda di Condividere, un progetto coraggioso e aperto, capace di riscrivere le regole dell?ospitalit? italiana con uno spirito contemporaneo e internazionale. Insieme a Federico Zanasi, con il supporto visionario di Ferran Adri?, abbiamo costruito un luogo dove la cucina non ? solo esperienza sensoriale, ma anche racconto, emozione, cultura viva. Questo libro custodisce la visione che ci ha guidati fin dall?inizio: coniugare eccellenza e convivialit? in un?ambiente accogliente e creativo. Come il caff? per Lavazza, Condividere ? pensato per lasciare il segno e per far nascere il desiderio di tornare.” Gruppo Lavazza Lavazza, fondata a Torino nel 1895, ? un’azienda italiana produttrice di caff? di propriet? dell?omonima famiglia da quattro generazioni. Il Gruppo ? oggi tra i principali protagonisti nello scenario globale del caff?, con un fatturato di oltre 3.3 miliardi di euro e un portfolio di marchi leader nei mercati di riferimento come Lavazza, Carte Noire, Merrild e Kicking Horse. ? attivo in tutti i segmenti di business, presente in 140 mercati, con 9 stabilimenti produttivi in 5 Paesi. La presenza globale ? frutto di un percorso di crescita che dura da 130 anni e gli oltre 30 miliardi di tazzine di caff? Lavazza prodotti all?anno sono oggi la testimonianza di una grande storia di successo, per continuare a offrire il miglior caff? possibile in qualsiasi forma, curando ogni aspetto della filiera, dalla selezione della materia prima al prodotto in tazza. Il Gruppo Lavazza ha rivoluzionato la cultura del caff? grazie ai continui investimenti in Ricerca e Sviluppo: dall?intuizione che ha segnato il primo successo dell?impresa ? la miscela di caff? ? allo sviluppo di soluzioni innovative per i packaging; dal primo espresso bevuto nello Spazio alle decine di brevetti industriali sviluppati. Un?attitudine a precorrere i tempi che si riflette anche nell?attenzione dedicata a temi economici, sociali e ambientali, da sempre considerati fondamentali per orientare la strategia aziendale. TOPIC Nata dall?iniziativa di Marco Bolasco, significa letteralmente ?argomento? ed ? una casa editrice dedicata a testi non-fiction di approfondimento. In catalogo trovano posto pubblicazioni di carattere gastronomico, tecnico, scientifico e divulgativo: testi come spunti di crescita personale e culturale, attraverso prospettive inedite e firme autorevoli del panorama italiano e internazionale. Testi di qualit?, senza barriere di genere o settore, che possano avere un valore – morale e pratico – per i lettori.  Condividere adesso ? anche un libro, un progetto culturale sull?italianit? curato dalla casa editrice TOPIC, in grado di raccontare il ritmo, le idee visionarie e il gusto per il divertimento propri di un?idea di ristorazione aperta al mondo. Il libro dedicato al ristorante Condividere (1 stella Michelin), disponibile dal 25 giugno in tutte le librerie e negli store online, ?? un viaggio immersivo, tra parole e coinvolgenti immagini, nel ristorante stellato del Gruppo Lavazza, che ha fatto della condivisione e della convivialit? la ragion d?essere di un innovativo concetto di fine dining, mescolando alta gastronomia a semplicit? mediterranea. In primo piano i personaggi che hanno contribuito a dargli vita e forma: la quarta generazione della famiglia Lavazza, artefice di questo ambizioso progetto in cui vivere un?esperienza di condivisione di idee, di cultura e di cibo, Dante Ferretti, il famoso scenografo italiano che ha immaginato e progettato gli interni del ristorante, Ferran Adri?, Presidente di El Bulli Foundation, colui che ha dato forma alla gastronomia contemporanea mondiale. Il libro ospita un avvincente racconto fatto di immagini e parole di una giornata al Condividere e raccoglie pi? di 45 ricette create dal suo chef, Federico Zanasi. TOPIC Edizioni: I libri di TOPIC si trovano in tutte le librerie e negli store online. www.topicedizioni.it IG: @topic_edizioni – FB: Topic Edizioni L'articolo ?CONDIVIDERE? DIVENTA UN LIBRO – Federico Zanasi e Ferran Adri? – Topic Edizioni di Marco Bolasco proviene da ViaggiatoreGourmet alias AltissimoCeto!. | TrackBack> |  |  |  |
[06/25/2025, 08:41] | Gli Artisti dello Street Food 2025 ? Mercoled? 23 Luglio dalle ore 19:30 ? Da Vittorio ? Brusaporto (BG) |  | Altissimo Ceto ? presente a “Gli Artisti dello Street Food 2025” ? Un Viaggio Gourmet dalle Mille Vibrazioni Nella splendida cornice della tenuta Da Vittorio La Cantalupa dei Fratelli Cerea, si accendono i riflettori sull?ottava edizione de ?Gli Artisti dello Street Food?, l?appuntamento pi? atteso dell?estate per gli amanti della cucina d?autore in versione street food. La squadra Da Vittorio non mancher? di partecipare alla festa, insieme a una nutrita rappresentanza dei suoi chef sparsi per l?Italia e il mondo: Edoardo Tizzanini da DaV by Da Vittorio Louis Vuitton Milano, Paolo Rota da Da Vittorio Saint Moritz, Davide Colombo da DaV Milano by Da Vittorio, Davide Galbiati da DaV Mare, Oliver Piras da Il Carpaccio di Parigi. Chi sar? il vincitore del titolo di Artista dello Streetfood 2025? In attesa di scoprire il suo nome, ecco – in rigoroso ordine alfabetico – un primo elenco (ancora in aggiornamento) degli artigiani del cibo che si ?sfideranno? a colpi di prelibatezze nella competizione pi? golosa dell?estate!? ? ?In grassetto i “favoriti” di VG. - Andrea Pansa – Andrea Pansa
- Andreina – Errico Recanati
- Antica Friggitoria La Masardona – Vincenzo Piccirillo
- Macelleria Cecchini – Dario Cecchini
- Ape Cesare – Alessandro Favola
- BeeSweety – Luca Paloschi
- Borgia Milano – Giacomo Lovato
- Ciccio?s Smoke – Domenico Rizzardi
- Condividere Bistr? – Stefano Minervino
- El Boss del Taco – Nicholas Teani
- Farinel on the Road – Marco Ormenetto
- I Giardini di Marzo – Marco Venturino
- La Cristalleria – Andrea Cantisani
- La Polpetteria – Roberta Lamberti
- Il Circolino – Lorenzo Sacchi
- LellaMama – Sanaa Salmi
- Le Due Matote – Luca La Peccerella
- Le Nove Scodelle – Agie Zhou
- Le Due Matote – Luca La Peccerella
- Manuelina – Francesco Giurato
- Marula – Giovanni Peggi
- Metodo – Marco Stagi
- Monkey in the City – Pedro Fiol
- Neo Artigiani del Gusto – Marco Farabegoli
- NOUA Buc?t?rie Rom?neasc? – Alex Petricean
- Olive d?Autore – Matteo di Mattia
- Pasticceria Graziati – Enrico Lago
- Pellico 3 Milano – Guido Paternollo
- Piccolo Lago – Marco Sacco
- Remercier – Veronica Vinci
- Soro Lume – Mihai Toader
- Venditti Food – Raffaele Venditti
- Wood Slow Smoked Chicken – Phil
- Zanco Gourmet – Matteo Conti
Mercoled? 23 Luglio 2025, dalle ore 19:30, prender? vita un?esperienza enogastronomica unica nel suo genere: oltre 45 street chef d?eccellenza, italiani e internazionali, proporranno le loro creazioni pi? iconiche ? piatti che sono autentiche opere d?arte, capaci di raccontare storie di terre lontane, culture esotiche e tradizioni autentiche. Un’esplosione di sapori, colori e suggestioni tropicali, pensata per coinvolgere tutti i sensi in un?atmosfera gioiosa e raffinata, tra musica, emozioni e convivialit? di altissimo livello. Noi di Altissimo Ceto saremo presenti (COME SEMPRE!), pronti a godere di ogni istante e a vivere con voi questa straordinaria celebrazione del gusto. Un evento da non perdere, che ogni vero appassionato gourmet dovrebbe vivere almeno una volta! Gli Artisti dello Street Food 2025 (info) Quando? ?Mercoled? 23 Luglio 2025, dalle ore 19:30 Dresscode:? Tropicale, stravagante e coinvolgente (colori vivaci, fantasie floreali, tessuti naturali come cotone e lino, accessori colorati) Acquista il tuo ticket e preparati a lasciarti sorprendere. ACQUISTA QUI IL -> Ticket? 300,00? <- (IN ESAURIMENTO) Il viaggio inizia da qui! N.B. Inserisci al momento del Check-Out sul Carrello nel campo note la dicitura “Viaggiatore Gourmet” e quando incontrerai Claudio Sacco alias VG durante la serata riceverai una sorpresa da parte nostra! #AltissimoCeto #StreetFood2025 #ViaggiatoreGourmet #FratelliCerea #LuxuryFoodExperience #TropicalVibes L'articolo Gli Artisti dello Street Food 2025 – Mercoled? 23 Luglio dalle ore 19:30 – Da Vittorio – Brusaporto (BG) proviene da ViaggiatoreGourmet alias AltissimoCeto!. | TrackBack> |  |  |  |
[06/22/2025, 10:37] | Wine on lists starting @ $100, concert seats @ $1,000, cars that run $100,000, watches for $250,000 ? Excuse me, what planet am I on? |  | It finally dawned on me - We all live in a yellow submarine ? now I know what it means. A submarine, a bubble, a fantasy world, that?s where we?ve landed. While multitudes of innocent children, women and men are sitting ducks for scores and scores of armaments, decision makers weigh in on who will live or who will die, over their espresso martinis and halibut quenelles, and the world outside of the bubble burns crispy. Inside the bubble, though, not all is rosy. Wine lists where the average price of a bottle of wine is over $100, Taylor Swift's Eras Tour where tickets averaged over $1,000, a plethora of cars (and trucks!) now costing north of $100,000 and, surprise of surprises, a wristwatch that costs more than a Ferrari! So, how did we get here? And why? First of all ? yes one can still buy a good bottle of wine for $20 and even in a restaurant one can find the hidden gem for $50. And yes, One can still buy a decent, dependable car (i.e. a Toyota) for under $20k. And a watch? Well, yeah, for $100 or under one can get a sturdy, reliable, even trendy watch. So why the disparity between the two polar opposites? I think it has to do, in my opinion, with the meaninglessness of the value of currency in today?s world. A quarter of a million dollars today is like $13,500 one hundred years ago.
And a million dollars today is not rich or wealthy, or is it? In 95% of the world, it is more than enough to live a good life. But after that car and that watch and a few concert tickets and a couple of rounds of Romanee-Conti, the well will run dry. I am not the only person that thinks this is out of kilter, am I? I?m thinking and writing this because I?m seeing the premiumization of Italian wine and wondering if there is even a ceiling anymore. A bottle of ?de-classified Brunello? going for over $600 on the shelf of a wine shop feels strange. Even stranger is the ICE agents down the street scouring the local construction site. A friend and I were talking the other day about older TV shows and he mentioned The Twilight Zone. My reply to him was something to the effect that in those days, it seemed like we were living in The Twilight Zone, not just watching it on TV. And now, it seems, we?re in reruns. It is summer, after all. Yeah, I cannot wrap my head around the artificially inflated Italian wine prices of late. Especially as the older folks are drinking less, some already have wine at home in coolers (maybe) and the savers might also have discretionary cash to afford wine regularly, if they are still drinking regularly. And finally, the upcoming generations, trying to get into housing, afford a car (at an average cost of $40K) saving for baby and/or children?s education. Along with paying the bills? Who?s gonna walk in my little Italian store and plunk down $600 for a bottle of Case Basse di Gianfranco Soldera Toscana Rosso? The billionaires across the freeway over in the wealthiest part of town? That?s going to sustain the Italian wine industry? That sounds more like the boat has a big leak in it, from something we just hit, there aren?t enough lifeboats, and hey - it?s everyman to themselves! Would I like to have a watch that costs more than a Ferrari? Well, it would be easier to park, and the insurance for sure would be a lot less, along with the maintenance. But no, not my cup of Timorasso. What really puzzles me is the cost of concert tickets. I look who is going to these $1,000 per ticket venues and wonder just how maxed out their credit cards are. The USA total credit card debt is $1,200,000,000,000 (that?s $1.2 trillion, btw). For anyone who wants to know, that?s over $3,500 of debt, per every person in America. Wow, I feel like opening a bottle of Dom Perignon, just because someone needs to drink the damn thing before the boat sinks (just kidding).
Look, none of this is sustainable. But we have been on this journey for only 13 billion years. What do we know? I tell you what I think. It?s gonna get a hell of a lot worse before it gets better. It?s enough to get one to drink ? like a nice bottle of Barolo, say from 2010 or 2008? Or maybe some bubbles?
wine blog + Italian wine blog + Italy W | TrackBack> |  |  |  |
[06/15/2025, 11:50] | From the Archives: Featured Father ~ A Modern Day Marco Polo |  | In Memory of Hank Rossi, who left us last year... Watch out, Bin Laden, "AK-47 Rossi" is on your tail Enrico ?Hank? Rossi has the wandering spirit. Oh, and he likes to wear black, makes it easy to pack a bag and disappear for months at a time. In the shot above he is at the Pakistan-Afghanistan border testing out his skills. He is my featured father for Dad?s day. From the Khyber Pass to Lalibela, before it is all said and done, Hank will visit almost everyplace his heart desires on earth. He just returned from a 2 month journey across the Silk Trail, spent last Christmas holiday in Egypt and Ethiopia.
 That?s not to say he doesn?t have an interest in Western Culture, big cities, wine, women and song. He?s also been known to lose his way in the City of Lights, looking for Robuchon's latest atelier, or taking a dirt road down an unnamed trail in the Marche, in search of Rosso Piceno and roasted cinghiale.
 In other words, Hank is an adventurer. He has an insatiable thirst for cultures of the world and he isn?t afraid to take risks in going out to meeting up with them on their turf, in their ambience.
 And while he doesn?t shun luxury, he will walk up steep grades of trail in the Himalayas or climb Mount Kilimanjaro, not expecting a glass of Lafite when he arrives at camp. Sometimes, warm goat milk will be just fine.
Don?t take me wrong, Hank loves good, even great, wine. He has opened up and shared many great bottles of Barolo and Brunello in his cool, modern Turtle Creek flat in Dallas. He loves art and technology and beautiful women (he?s even been know to marry one or two of them); in short, Hank has a lust for life like I have seldom seen in anyone I have ever met.
He celebrated his 65th a year or two ago and that seems to be when he really started making plans to see even more places and be away for even more and more extended periods of time.
 When he was a young father, Hank started a business that he didn?t necessarily like. But he worked it hard and he prospered. And then he turned it over to his kids, gave them a great basis for a living. But all along, I got the sense that his heart wasn?t really in the work, there was something else that kept him engaged. He was training for life's big adventure.
I would liken him to the tortoise rather than the hare; he is a marathoner not a sprinter. But what a run it has been.
I sometimes live vicariously through him, especially with all the travels to places that I might not always have a desire to visit. Me, I?m happy to go to a little fishing village along the coast of Italy and stay there for a week or two. Not that he hasn?t also done that. Last summer he and his wife Phillissa rented an apartment in San Benedetto del Tronto, in the Marche, on the beach of the Adriatic, for 2 months. One of my favorite places on earth. That time I was ?un po invidia.? But not for long.
So what?s my point in this today? Nothing, except to acknowledge one who is without fear and one who knows that time is a precious commodity. The lesson I take from Hank's life is, we should not waste one minute of it. Live life to the fullest with a sense of urgency, this is not a dress rehearsal.
Climb your mountain.
Happy Father?s Day, Hank! We miss you!!

| TrackBack> |  |  |  |
[06/08/2025, 13:48] | How Much Do Wine Expert Ratings Matter? |  |  | Luciano Pavarotti and young fan at Golden Gate Park, San Francisco | In the last year, I have been consulting with my local Italian wine shop, primarily making point-of-sale materials (shelf-talkers) for them. It?s been an interesting project and one which doesn?t take up too much of my time, but also allows me to keep a toe in the water of the wine trade, albeit in a passive and almost invisible manner. Just as I like it. But one of the surprises I have found in making these materials is the relative influence of the various wine writers who review and score wines. There are more now than ever, so the field has been diluted. Hence, it takes a little searching on the internet to find those voices and opinions (and scores) which I gather when making the shelf talkers for the store.
 | Check out the QR code above | I will say, from the outset, that scores are not the only thing I put on the talkers. I also include a graphic, to get the guests? visual attention, and have a little story about the winery or the wine, along with the reviews and the score. And finally, I have incorporated a QR code into the talker for a deeper dive. It could take one to the winery website, maybe a YouTube or TikTok video, or a snazzy piece dreamt up by the winery to seduce the consumer into buying into their story. It allows them to bring all of us on their journey. And it can be fun. But what I have found is that ultimately the main influence on the buyer is the score. It?s quick, it?s easy and it?s a guarantee that an expert found this wine to be worthy of a 90, a 100 or somewhere in between. Suffice to say, anything under a 90, these days, doesn?t get much attention, even though it might be a really good deal, or a wine with an 88 might be every bit as good as one with a 93. Consumers have been trained in America to go for the best, and 88 feels like a second best. That in itself is a damn shame, but it is the little patch of heaven we are floating in at this time. That said, who among the giants of wine criticism rule the roost? You might be surprised. I went about finding information on search engines, both Google and DuckDuckGo. I went to winery websites as well. What I found was that longtime legacy review sites like The Wine Spectator and Robert Parker?s The Wine Advocate (which he sold a majority stake in 2012 and subsequently in 2019 Michelin took full control) were not as prevalent as they had once been. It might be because much of their content is behind a paywall. But that is also the case with James Suckling?s site and Antonio Galloni?s Vinous site, along with others. There are about a dozen wine sites on the internet that review Italian wine, among them are The Wine Enthusiast, Ian D?Agata, Jancis Robinson (who does not use the 100-point rating scale), Decanter, Jeb Dunnuck, Luca Gardini and Luca Maroni. There are others as well. But it became pretty clear who the alpha review team was, and for a simple reason. Because one team regularly and consistently gave high marks. One writer?s 92 is another?s 96. 100 points given out like Reese's Peanut Butter Cups at Halloween. And what do American wine consumers like? They like winners! Any number of thoughtful wine reviewers can give a wine 90 points and load up the review with purple prose. But a short, sweet and succinct review with a 97 point ribbon on the top will seal the deal so much more thoroughly in these here United States. And that is what I found. Over the last year and more than 300 shelf-talkers that had the 100 scale points listed on the talker, the one reviewer (or review team) that consistently showed up on top of the internet search and the winery website brag pages, was none other than James Suckling. Now you could think something cynical right now, especially if you aren?t James Suckling. But I?m thinking right now that he was some smart sonofabitch who executed a brilliant strategy. Because of it, he?s made a ton of money, he?s become a super influencer, and he is sitting on top of the dunghill of Italian (and the world) wine review might. He learned, early on, how to juke the stats. No contest! Full disclosure: Winery friends, Marco and Jacopo Bacci, of Castello di Bossi and Renieri (Brunello) long ago saw the value in forging a relationship with James Suckling. I mocked them for it. Well, their business has only grown by leaps and bounds and they calculated the tipping points magnificently that led to their unprecedented success. My bad! So, all those other wine writers who post on Instagram all their wonderful pictures of 30 years of Sassicaia and the like, and the untouchable wines of Romanee-Conti, etc., etc., etc., good for them. They are having a wonderful life. But they are also-rans, when it comes to today?s world of algorithms and SEO, which control the spread of information. And now that we are going headlong into the world of AI, I can only imagine how algorithms and SEO are going to be tossed like a Caesar salad on a Caribbean Carnaval cruise during hurricane season. Don?t believe me? Go ahead and ask perplexity.ai ?Who is going to be the most influential wine critic in 2028?? N.B. ?Tomorrow belongs to those who can hear it coming? - David Bowie
wine blog + Italian wine blog + Italy W | TrackBack> |  |  |  |
[06/01/2025, 14:36] | ?Don?t Age Wine Longer than 10 Years!? |  | It was just a simple coffee meeting with an longtime Italian wine colleague, who, last time we talked, has since gone on to their version of fame and fortune. We were talking about how long, ideally, Italian wine should age before it is considered long enough. Seeing as 25% of the wines in my ?cellar? are 25 years or older, I was interested in another person?s opinion, as I have had more misses than hits when opening these oldsters. I guess I was looking for advice or maybe validation? In any case, my friend launched into a prolonged jeremiad, which I recorded (with permission) and whereby this post now goes into that mode. Here goes: ?I cannot imagine any wine improving past ten years of age, red, white, sparkling, still or sweet. In my experience I have found that ten years is the limit. Let me explain.
I have been tasting newly released Barolos and Brunellos and it seems like, in these times, the wines are being released ready to drink now. I know, I know, some of the big names in wine reviewing like to say things like ?drink 2023-2030? but in reality, they are full of shit. They have no way of knowing where the wine will be stored, how it gets there and what the wine will be served with and what time of the year it will be served. It could be in December when the temps are cooler. Or it could be in August when the heat index is in the triple digits. There?s no way Mr. Big Shot Wine Critic can reliably recommend a wine to be drunk in a time period somewhere off in the future. They?re selling their brand and their penchant for prediction. But one can recommend a wine for now. And the folks in Italy are making more red wines for now. Does that mean they won?t or can?t age? Of course not. But the way wine is being made today is not like it was being made in 1958, 1964, 1971, 1987, 1990 or even 2000. The technology and the ?culture? of winemaking has progressed. And society is more impatient now.
Yeah, yeah, I know, all the snotty somms are posting pix of 40, 50-year-old wines they are drinking with their buddies on Sansabelt Island in July. Good for them. But half of those wines aren?t even from the vintage that is pasted on the bottle. And the other half are so damn old they are barely wine anymore. I want flavor. And I want fruit, fresh not rotten. I don?t want my glass to smell like a bloody compost heap. I want flowers and fruits and perfume and ?life! for Heaven?s sake. I don?t want to drink decrepitude. I can see enough of that in some future mirror. In the meantime, I want to enjoy the fruits of the labor of the winemaker and drink wine with pleasure.
I know, I know, I sound like a g.d. hedonist. So be it. But I?m telling you, once a wine passes the ten-year mark, it?s downhill for it and everyone who is trying to wring any amount of delight from it. Call me ageist? Not so quick. When was the last time you preferred to take an Uber in a 10+ year old car? Or rented a 15-year-old car from Turo to drive around Minneapolis in December? No, you?d go with the newer model because it is more reliable. And there you have it in one word ? reliability. A younger wine is more likely to not disappoint you with off flavors or tired tertiary aromas.
Oh yeah, it?s savage to flex on the socials about all the great old wines you are tasting ? all at the same time! Yeah, that will get you a gold star in the wine world. But the reality of wine enjoyment today boils down to those singular moments when one can savor a bottle over an evening. It?s part of something bigger in your life, not the main attraction. The culture of wine appreciation has changed, and all the conspicuous and gnathonic posturing of old times will now lose you aura points in today?s world. So, for me, the meat and potatoes of wine enjoyment is that exactly ? enjoyment. And my research, albeit purely anecdotal, has proven, for me, to generally stay far away from wines older than ten years. That?s my prescription for fine wine enjoyment in the future. Now, I?ve got to catch my Uber and get to the airport. And next time we chat, let?s talk a little more about that broken heart of yours, ok?? wine blog + Italian wine blog + Italy W | TrackBack> |  |  |  |
[05/25/2025, 14:13] | In Memoriam: The Death of a Loved One |  | From the archives In a world where there are so many tragic events ? from the father who lost his wife and daughter when he was 30 and raised his two sons as a single parent, only to lose a son when he became a grown up, to a young boy who, at 5, lost his father to tribal warfare in Ruanda ? what does the loss of one tree matter? Earlier this month, crisscrossing Texas by car, time and again, I recall the morning I was driving from Dallas to Houston and saw a large, mature oak tree in a field that had toppled over from the rain. I was going 65-70 and as I saw the newly fallen giant, I felt a sharp pain inside. Still green, still hopeful from a Spring filled with energy, this tree wouldn?t see another autumn. A few weeks later, driving by the same spot, the tree was brown and lifeless now. There was none of that ?It?s still green, it might just be sleeping on its side? pretend one does to internally forestall the inevitable reality of death. Driving from Houston to Austin, around Bastrop, again the area was lush and verdant from a season of rainfall. A few years earlier, during drought, fires ripped through the area. As a reminder, thousands of charred, stripped poles dotted the landscape. Here, thousands died. And their lifeless trunks stood as their grave markers. May, in Texas, has vanquished the drought that had loomed over us for several years. That is now the fate of California. And to gauge how bad the drought is, scientists have turned to the trees. Looking at the rings of blue oak trees, going back to the 13th century, and have determined nothing this extreme has been in play, for at least a millennia. Yes, there are many important, urgent occurrences pushing up against all of us. So, why one tree, why would it impact any one? I remember when I brought it home from the nursery. I was so proud to have found the little fig tree. It was in a gallon size container. It had only the simplest of markings on it, ?Brown Turkey fig.? I had recently moved into our house and the side yard needed a tree. My grandparents in California had this wonderful fig tree in their back yard. I loved figs. It seemed right. I look out the window where I am writing this and instead of those bright green leaves and the little baby figs that were sprouting out from the branches, not 24 hours ago, now there is nothing but the naked sky. It sickens me to think of how I found my fig tree. I went outside to check on something and noticed the branches were drooping rather low to the ground. We?d just had another torrential downpour, so I thought the branches were heavy with the weight of the water. And then I saw the tree was leaning, rather, propped against the house. I panicked. The tree stood maybe 12-14 feet tall; the double trunks were probably 14-16 inches in circumference. It was a heavy tree. I would not be able to push it back up, prop it with poles, wires and hope. Who knew if we were done with the rains yet? A month, maybe six weeks, until harvest. Until the time when I would go out and chase away the birds from the sweet fruits. No more. Harvest is cancelled this year. The birds, and the humans, will have to search elsewhere for those wonderful pleasures. I didn?t think about why my grandparents had a fig tree in their back year in California. They had other fruit and citrus trees back there as well. They ate from their back yard, as we do today in this now barren of fig tree year. I also had to cut down the little fig tree that I planted 6 years ago, a cutting a friend had brought back from Sardegna. Two fig trees lost, in the same month. Devastating, to this one. Talking to a young man this morning at the local farmer?s market. He could relate. ?I recently planted 5 acres with 500 peach trees. We lost 267 of them with the rains. It?s a tough pill to swallow.? Is it one of insurmountable grief? Of course not. It?s nothing like when my wife died. But it is like the loss of a distant family member, of a pet, of someone you might not have known but who nonetheless was influential in your life, maybe like a President who was gunned down in the streets of Dallas. Maybe yes, maybe no. The loss is raw and sharp right now. Over time, it will temper and soften. And from the stumps of the two trees, there is hope. Little leaves are sprouting back up. It?s not a total loss. But it?s a painful one in this moment, a tough pill to swallow, like the farmer said. And another lesson in the transitory nature of life in a universe that we have found ourselves immersed in, for the time being. This happened ten years ago. Boy, do I still miss that tree.... written and (unfortunately) photographed by Alfonso Cevola limited rights reserved On the Wine Trail in Italy wine blog + Italian wine blog + Italy W | TrackBack> |  |  |  |
[05/18/2025, 05:30] | Is Your Favorite Italian Wine ?Coded?? |  | It seems "things being coded" is all the rage these days. My preferred AI overview posits coded thusly: In the context of social media slang, ?coded? means that someone, something, or a behavior embodies or resembles a specific character, stereotype, or archetype. It's a way of using recognizable traits to make quick, playful connections and associations, often without explicitly naming the reference. Jumping off from that point, it got me wondering if Italian wine is coded in these days of disruption. Almost anything can be, especially when one trawls the eddies of social media. Here?s what I have surmised from my brief but spectacular subterranean foray into the dark world of the coded. For this exercise I?ve compiled a set of interactions that I have had this year at my local Italian store which sells Italian wine. I have been tasked with providing information on little cards (shelf-talkers) for them, and while I am there servicing the racks, people come up to me with questions. They might think I work there. In any case, I?m glad to provide direction, as I no longer represent any brands and am able to speak about any or all Italian wines on the shelf regardless of who imports or distributes them. An elderly gentleman came up to me. He wanted a ?Big red wine? to go with his frozen lasagna. ?I don?t want to wimp out when it comes to my love for red,? he exclaimed. Mind you, it was 85?F outside, and it was only the month of May. I took him over to the Amarone section and set him up with the ?bigliest? red we had. Now, how would we code the Amarone? I?d lean in the Boyardee direction. Amarone can be so many things to different people, but to this red wine zealot, I?d imagine he was much more comfortable watching ?Leave it to Beaver? when he was a kid back in those glorious days of the 1950?s. He?s still looking for his ?Rosebud,? and in the meantime has to settle for a big red and a slab of lasagne.
 A young woman came up to me with a question. ?Do you know where the orange wines are?? I did, but first I had a few questions. ?Quaffing or with food?? I asked. ?Oh, definitely with food. I?m making a vegan lasagne.? (Everyone these days with the lasagne.) So, I handed her a nice Trebbiano, organic, bio-dynamic, indigenous yeasts and no sulfites. Also, a good amount of skin contact. How to code that? She was Gen-Z, looked like part of her heritage originated somewhere in Asia. Very neat, maybe a musician. She had G clef earrings. I?d venture a guess and code that Trebbiano as Free-Range in the key of G. Another woman, she was in her 50?s, but if I were to guess, I would have put her in her early 40?s. I know so because she was having a special event (a birthday, hers) and she was proud to have been born in the late 1960?s (she told me she was a fan of the Allman Brothers). In any case, she needed bubbles. I took her over to the sparkling section, dominated by Prosecco but augmented with Trentino DOC, various Lambruschi and Franciacorta. Her first words were ?I?m not crazy about Prosecco, I don?t like the bubbles they make, and the wine seems too sweet for my taste.? I knew exactly which wine to hand her - Ca' del Bosco Cuv?e Prestige Brut Franciacorta with that pretty gold cellophane gift wrap it comes in. She beamed when I handed it to her. ?Give me three bottles please.? Bingo! What?s the code here? Someone who knows her mind, who takes care of herself, who is assertive, yet not afraid to ask for advice. My code word, there is only one word I can imagine: Empowered. So, these two guys are in the store, shopping. They look like they know their way around the place. In fact, they told me they often spend the month of August ?somewhere fabulous? in Italy. Money is no object. They want six bottles of a red and six of a white. They love Tuscany and the Amalfi Coast. For the red I handed them one of my favorite Brunellos, one with a lot of history (for the cognoscenti). It was a bit pricey, but they didn?t flinch. One of them squealed, but I think it was involuntary. In any case, I was looking away at the time and it helped to diminish his embarrassment. For the white, I handed them a Greco di Tufo, for the simple reason that I love the wine and it has Campanian roots. So, in effect both wines could act as an homage to the two regions the gents loved so much. The wines could also act as jumping off points when entertaining their guests to talk about the wonderful villas and palazzos they?ve rented while ?on holiday? in Bella Italia. So, what?s the code? Well, for the red, an elegant Brunello from an historic property, I?d have to go with Legacy. For the white, I think a proper word for it might be Moonstruck. I say that because one of the fellows told me about a night they once had drinking Greco on the beach (in all white clothes) under the full moon near Positano. Oh, I know, I?ve made up my own rules. No left, no right. No mention of independent or moderate. The closest I?ve gotten was to the elderly gent who, just more than anything, wants to run the clock back to a time when he was younger and healthier. Who wouldn?t want that? Actually, I wouldn?t. I?m happy to be here in the present, relatively healthy and although no longer young, also not decrepit. Or so my trainer at the gym tells me. Must be all that Lambrusco di Sorbara I drank in the last 20 years when I was part of the Zeitgeist.
wine blog + Italian wine blog + Italy W | TrackBack> |  |  |  |
[02/21/2025, 09:06] | Ho pubblicato un reel |  | Un reel, uno short, s? insomma quei filmati veloci, hai presente. Non ? farina del mio sacco, l'autore ? questo gentiluomo, ma ? perfetto per descrivere come io la pensi circa questo: in breve, si parla di un fatto, l'alcol fa male o no? Il cliente che frequenta il luogo analogico della mia enoteca gi? lo sa, perch? glielo ripeto anche io: l'alcol fa male. Che a dirlo sia quello che vende alcol poco importa, sarebbe (sempre) il caso di dire le cose come stanno. Dopodich?, io (e il mio cliente) siamo gente che beve alcolici, solo dovremmo farlo con attenzione, misura, cautela, posto che bere alcolici fa parte di una serie di comportamenti che ci mettono a rischio: andare in moto, fumare, intrattenere frequenti rapporti con l'Agenzia delle Entrate: posso garantire che sono tutti comportamenti dannosi per la salute. Per questo le supercazzole che negano il fatto si meritano il reel che segue. | TrackBack> |  |  |  |
[04/12/2024, 09:45] | Genova Wine Festival 2024, due o tre cose che so di lui |  | La seconda edizione del Genova Wine Festival, da qui in poi GWF, anno 2020, era bella che pronta a partire ma il lockdown ce l'ha levata di sotto il naso. Annullata, cancellata, non si fa. Tutto quel che ? successo dopo ? storia, ma ora che parlo di GWF 2024 non posso non iniziare con questo ricordo spiacevole. Un giorno studieranno questo incipit nelle scuole di scrittura creativa e lo indicheranno come esempio negativo: non iniziate un racconto con una menata. Quindi per emendarmi un po' da questo attacco respingente vi dico che succede adesso, ma a modo mio, per punti, elencando con attenzione le cose che non leggerete nei comunicati stampa. Che non cielo dicono.
Nota di stile: i link li metto tutti alla fine cos? se non vuoi sorbirti il pippone scrolla gi? in fondo.
Il Genova Wine Festival ? una figata Nel panorama delle infinite rassegne enoiche questa ? una fiera su invito. Significa cio? che noi, il team di Papille Clandestine che organizza, ci siamo tolti lo sfizio di creare il nostro dream team degli espositori, scegliendo chi ci piace. Questa cosa ha creato infiniti guai per un motivo essenziale: le aziende eno che hanno successo e vendono tutto il prodotto senza alcuna fatica non fanno fiere. "Non ho vino. A che mi serve? La domenica riposo. Non ne ho voglia. Quel giorno ho judo": normalmente ci hanno risposto cos?. Quindi li abbiamo implorati (alcuni anche moltissimo): per favore, siamo simpatici, siamo creativi, siamo umili, facciamo cose. Ha funzionato con una cinquantina di loro, che qui adesso ringrazio ancora, mentre a quelli che ci hanno risposto gne gne posso solo dire: vabb? tanto ci riproviamo l'anno prossimo. (Che a dirla tutta, veramente no, c'? pure qualcuno che ci siamo detti: "questo ? simpatico come un ausiliario del traffico e lo depenniamo forever". Sei forse tu, che leggi ora, quello? Eh, saperlo).
Papille Clandestine ? una macchina da guerra L'associazione che organizza GWF si chiama Papille Clandestine ma nessuno la chiama cos?, ci chiamano tutti Papille Gustative e io ormai ci ho rinunciato a correggere, ragazzi cambiano nome che tanto usano quell'altro. Comunque sia l'associazione ? composta da una cupola di (circa) una dozzina di pazzi furiosi, quorum ego, ognuno dedito a uno o pi? aspetti che compongono una fiera del vino: il termine "logistica" non spiega niente, ci sono un milione di dettagli che vanno incastrati con precisione e i papilli (chiamiamoli cos? che faccio prima), durante innumerevoli riunioni operative nottetempo che manco i carbonari, sono esattamente i cavalieri che fecero l'impresa. Ogni dettaglio ha avuto il suo curatore, e ogni associato ha lavorato assai. Io per esempio mi sono occupato tra l'altro di laboratori (alcuni), eventi off GWF (alcuni) ma soprattutto una parte che ho amato molto, sognare a occhi aperti: "Fiorenzo chi chiameresti? - Ecco, io vorrei questo e quello". E poi via cos?.
La ricaduta sul territorio Questo capoverso ha un titolo troppo serio, era meglio se lo cambiavo con uno cazzaro. Per? un po' ? vero, ci piaceva l'idea che la citt? risentisse in positivo di questa rassegna. Per questo ci sono numerosi eventi che collegano alla rassegna le realt? produttive cittadine (sto parlando come un assessore leghista, lo so, ora la pianto). Insomma ci sono queste serate in diversi ristoranti ed enoteche di citt? che comunque generano una vibe positivissima intorno al GWF. (Ho usato "vibe", ora sono a posto). Inoltre questa fiera consente l'accredito gratuito agli operatori, e signori miei questo succede a Genova, scusate ma mi pare rilevante. Di nuovo, ci piace accogliere gli enofili e ci piace avere un occhio di riguardo per quelli che fanno del vino il loro lavoro: come mi disse una volta un signore che stimo, "il vino si fa per venderlo".
E direi che basta, come post che annuncia "arriva il GWF 2024". Ci si vede il 4 e 5 maggio. Ecco i link come promesso.
Genova Wine Festival ? una (orgogliosa) produzione di Associazione Culturale Papille Clandestine. La homepage di GWF ? qui, contiene tutto quel che c'? da sapere (tipo quali aziende ci sono). Siccome tutto accade a Palazzo Ducale a Genova, date un'occhiata alla location (La grande bellezza, proprio). | TrackBack> |  |  |  |
[02/22/2024, 12:23] | Report, quello di adesso, 2024 |  | Perch? scrivere l'ennesimo wall of text quando c'? gi? chi se la sbriga meglio, e pure velocemente? Allora tanto vale linkare Ernesto Gentili, che dice tutto quel che va detto sulla nuova puntata di Report dedicata, con modi sommari, alla nostra bevanda del cuore. Giusto una citazione:
"Dopo aver sentito definire WineandSiena come uno degli eventi pi? importanti del panorama nazionale e aver scoperto, bont? loro, che ci sono perfino due produttori (uno scovato in Abruzzo e uno in Veneto) dall?animo puro, qualche dubbio che ci stiano prendendo in giro pu? anche sorgere". | TrackBack> |  |  |  |
[11/03/2023, 10:09] | Di Fornovo, fiere, fastidi, e un libro (fondamentale) |  | Sono partito per Fornovo avendo in testa questo passaggio, tratto dall'opera pi? fondamentale recente sul vino (Epistenologia, cio?).
?Esco dall?ennesima fiera del vino, vivo vitale naturale indipendente nudo critico resistente e corsaro, con consueto disagio e un gran mal di testa. Non sono i solfiti, certo che no, e poi tanti vini che ho amato son qua, gli irregolari e scomposti. Non ? questo, non ti agitare: non ho cambiato gusti rispetto al precedente viaggio. ? piuttosto il chiacchiericcio costante da indulgenze plenarie, tutta quella polvere che l?ambulare continuo da un banco a un altro, da un ?prova questo? a quest?altro solleva, insieme alle solite baggianate sulle annate e le frasi fatte che le accompagnano. Tutto questo mi procura un po? di fastidio, ma sono io, non ? certo colpa del vino. Abbiamo conosciuto dei vecchietti siciliani un po? persi e sperduti per la prima volta evidentemente portati a Milano perch? ora il loro ?prodotto? si vende. Mi piace il loro vino ma non per quel misero assaggio al banchetto, dosi talmente omeopatiche che sembra di essere in quel film di Antonioni dove si gioca a tennis senza pallina; mi ? piaciuto perch? mi piacciono loro, e questo non ? un surrogato rispetto al piacere del vino. Anzi, ormai sono questi gli aspetti del vino che noto: quella frase ?conta solo quel che ? dentro il bicchiere? ? qualcuno ancora lo dice, e con supponenza, come se rivelasse una verit? persino profonda ? non vuol dire nulla. Non c?? nulla solo dentro il bicchiere, perch? quel che ? dentro ? sempre anche fuori. Nemmeno dal rigoroso punto di vista delle ricerche sul percepire: perch? gustare, come ormai sanno tutti, ? multi- e cross-sensoriale. Poi una volta che esco m?infastidisco anche di me che ho provato fastidio?
Insomma ero malmostoso, preventivamente. Ma poi quell'ultimo passaggio, "mi infastidisco anche di me che ho provato fastidio", per me arriva a proposito, siccome mi ci specchio dentro da un pezzo. A Fornovo pioveva (ma che notizia ?, del resto)Fatto sta che ho improvvisato qualcosa per evitare il fastidio. Questa edizione di Fornovo era per me pi? libertaria del solito, non avevo mappe o desideri. Cos? in mezzo ai molti produttori notissimi, con folle di assaggiatori al tavolo, ho scelto sempre i tavoli dove il produttore meno noto, o proprio sconosciuto, era da solo, mezzo triste mezzo assonnato. Ecco, ho fatto una raffica di assaggi cos?. E sono stati quasi tutti assaggi molto interessanti, al punto che pure essendo partito per Fornovo pensando "non mi serve nulla" adesso ho tre o quattro nomi che considero con favore. Forse questa formula destrutturata si rivela ideale, ma comunque Fornovo non ha deluso nemmeno quest'anno.
Sconosciuti a me, sconosciuti al mondo come lo frequento, il mondo digitale, internet, la conoscenza condivisa. Che nel frattempo ? diventata cosa? Pure quella vittima di una forma di enshittification, ovvero: alcune cose cambiano, ma inevitabilmente in peggio. Potrei fare qualcosa in proposito per rimediare, uno di quei post riassuntivi di nomi, aziende, assaggi, schede, punteggi. Ma ci sono due problemi: ho detto che ho scelto in via preventiva produttori depressi e abbandonati, ora che figura ci faccio ad elencarli? Ma soprattutto: siccome non possiamo non dirci perulliani, cio? seguaci della filosofia di tanto autore, che smonta senza scampo chi fa il mestiere del redattore di schede (io, tra l'altro!), come si fa?
Ci? ? fastidioso, no? E ovviamente m?infastidisco anche di me che ho provato fastidio. | TrackBack> |  |  |  |
[10/18/2023, 11:58] | Due assaggi della domenica e si scopre che |  |  Quando arriva domenica metto da parte qualche assaggio della festa, e riservo a quel giorno bevute che immagino pi? divertenti. Anche se come sempre quando apro una bottiglia di vino non so mai davvero cosa mi aspetta, come la scatola di cioccolatini di Forrest Gump. C'? un'idea di massima, spesso delle aspettative, che finiscono sempre per intralciare l'assaggio, o ti deludono o resti sorpreso, ma appunto non sai mai.
Ecco il Rosso di Montalcino 2022 di Tiezzi: produttore molto stimato per il lungo cursus honorum, per aver fatto cose grandiose col sangiovese a Montalcino su due piccoli vigneti, il Poggio Cerrino e Vigna Soccorso. Dunque mi aspettavo la sangiovesitudine e la montalcinit? (non saprei come dire meglio) in fondo a quel bicchiere. Aspettative molto soddisfatte: il Rosso subito ha un naso truculento di sangue e macelleria, poi si quieta piano verso il mentolato (un naso di erba aromatica, verde, direi) e il frutto. Bocca super salda, tannino davvero squillante, sorso dritto e verticale, come a dire di grande soddisfazione, nel complesso un vino che mi piace perch? non rinuncia al carattere ruvido e nello stesso tempo ? appagante, sul finale risulta confortevole a dispetto delle premesse e del quadro generale. Ma come ci riesce? Beh, ci riesce. Il genere di assaggio che vorrei rifare il giorno dopo.
E una retro etichetta non ce la vuoi mettere?
Nel relax del fine pranzo risento il Rum Millionario 15 Reserva Especial, solera, che viene dal Per?. Posso ripetere quel che ho detto l? per l?: non me lo ricordavo cos? buono. Assaggio che supera le aspettative quindi, perch? io guardo spesso al Rum (quello nello stile dolcione, perlomeno) come a una bevuta un po' appesantita dalla zuccherosit?, tant'? che il Rum migliore ? quello che riesce a maneggiare la botta mielosa alternandola ad altro - ma a cosa? Qui c'era in effetti un alcol pulito, l'invecchiamento col metodo solera lo ha asciugato, la bocca era sollecitata ma non stuccata di dolcezza lasciva. Caspita, mi dico da solo, bravo Millionario, bel lavoro. Ancora adesso non so come mai non lo ricordassi cos? bene, serviva proprio il ripasso della lezione.
Ora mi devo studiare qualcosa di nuovo per la prossima domenica, vediamo che mi invento.
| TrackBack> |  |  |  |
[10/10/2023, 10:05] | Brut Tradition Vorin-Jumel. Le basi, proprio |  | Qualche considerazione dopo l'assaggio del nuovo Champagne Brut Tradition di Voirin-Jumel. Nuovo in quanto c'? stato un piccolo cambiamento nelle percentuali delle uve dell'assemblaggio, ora predomina il pinot nero col 61%, il restante ? chardonnay. Fino a un paio d'anni fa era cinquanta-e-cinquanta. Essendo arrivato fresco fresco, potevo esimermi dall'assaggiare subito, curioso come sono? Non potevo. Direttamente dalla mia galleria personale
Quindi ecco: il pinot nero prevale quanto basta, senza strafare, cio? non esagera in potenza ma fa il suo bel lavoro, conferisce una certa fierezza. Lo chardonnay segue a ruota, in secondo piano ma certo non dimesso, col suo corredo di crema pasticcera, insomma un po' di delicatesse che serve a completare il quadro. La retro etichetta ? del genere parecchio esplicativo, ci tiene a dire tra l'altro che la cuv?e in questione ? essenzialmente figlia della vendemmia 2020, e fa bene siccome ? una bellissima annata, col tradizionale saldo di vini di riserva.
Questo ? il genere di Champagne-base che praticamente ogni maison ha nel suo listino, in un certo senso ? il vino che rappresenta lo stile e le capacit? appunto basiche di chi produce. Per me i brut tradition (spesso si chiamano tutti cos?) sono assai significativi, perch? definiscono la champagnitudine (esiste 'sta parola? Boh) in maniera essenziale: eccolo qui, lo Champagne. Un po' come quando metti alla prova lo chef chiedendogli di fare la pasta al burro: vediamo un po' quanto sei bravo. E succede che quello ti stupisce tirando fuori un gran piatto, fatto di semplici materie prime di alto livello, e classe nell'esecuzione.  La retro in tutta la sua dettagliata spiegazione
Ma questo brut tradition, si diceva: bello e godevole, profuma di agrume e pan brioche, in bocca ha la vena salata tipica del genere, con quel dosaggio zuccherino che non ? n? poco n? tanto, ma ? in grado di sedurre le masse. Nuovamente, questa ? la missione delle cuv?e basiche, essere facili senza tradire la verve della tipologia. E farsi bere con volutt?. Il tradition di Voirin non mi delude nemmeno stavolta col piccolo cambiamento nel dosaggio. Ce ne sono tanti come lui, ma questo ? il mio. In quanto scelto da me. | TrackBack> |  |  |  |
[07/07/2023, 08:23] | Com'? fatto un produttore di vino |  | Oggi ho mandato un mail ad un vigneron che mi fornisce cose buone. L'indirizzo mail solito ha un autorisponditore, ed ecco la risposta:
Tradotto liberamente: ciao ma ho avuto una bimba, la seconda (la famiglia cresce!) quindi fino ad agosto ho il mio da fare, parlane con mia sorella o col cantiniere (seguono email relativi). Ecco, quando si parla, molto, di differenza tra produzione artigianale e produzione industriale, io ci mettere pure questo, come distinguo: il vignaiolo (vignaiola, in questo caso) artigianale ? un umano, al quale capitano felicemente cose umane, quindi regolati di conseguenza, aspetta un attimo, parlane con chi mi sostituisce perch? adesso non posso. Questo, spero sia chiaro, ? alquanto meraviglioso, ? l'essenza dell'avere a che fare con umani, e non con misteriose SpA, o gente che in vigna ci va per sport, se ci va. E again spero sia chiaro, questa enoteca sceglie pervicacemente fornitori della prima specie. | TrackBack> |  |  |  |
[06/09/2023, 12:32] | Di ritorno da Pantelleria, assaggi e cogitazioni laterali |  | Pantelleria ? una terra aspra. Distante, ai confini meridionali dell'Europa, spazzata da un vento impietoso che non a caso ? all'origine del suo nome arabo. Terreno vulcanico, ovunque la lava spunta con le sue lame di pietra nera e affilata. Isola senza spiagge, circondata da scogli inaccessibili fatti della stessa lava che scartavetra le estremit? degli umani, i quali pensando di essere al mare cercano un punto dove, chess?, fare un tuffo. Molto meglio fare camminate in mezzo a quella natura, meglio il trekking. Le strade sono spesso strettissime e inerpicate, ricordano le single track road viste in Scozia, quando preghi di non trovare nessuno in direzione opposta, perch? non sapresti dove accostare. Ma cos? hai la scusa buona per percorrere quelle strade molto lentamente, per goderti i paesaggi spettacolari tutto intorno. Nei pochi giorni in cui ho pilotato la vettura noleggiata, ho tenuto praticamente sempre la seconda marcia. La terza quasi mai. La quarta e la quinta sono praticamente inutili. Il vigneto pantesco (di Pantelleria, cio?) ? fatto cos?. Pantelleria ? una terra estrema e difficile, le piante della vite sono alberelli infossati a proteggersi dal vento, e sono un bel disagio da vendemmiare, l? in basso. Questa terra dove l'uomo ha dovuto creare residenze, i dammusi, fatti di mura spessissime a proteggersi dal caldo che diciamo africano per amore dell'iperbole ma qui lo ? davvero, siccome siamo davanti all'Africa, questa terra durissima produce uno dei vini pi? dolci, flessuosi, accoglienti, confortevoli e deliziosi del globo. Il Passito di Pantelleria sembra la reazione opposta al suo contesto, quasi a contraddire le premesse. Qui sostanzialmente c'? un'unica uva, il moscato di Alessandria o moscatellone o zibibbo, clone diverso dal piemontese moscato bianco di Canelli. Vinificato come vino secco, senza alcun residuo zuccherino, ha l'aromaticit? gradevole del vitigno con un carattere spiccato e, questo s?, direi territoriale, indomito. Nella versione passita tocca il suo vertice, come dicevo pare un negativo fotografico di quella terra. La situazione produttiva enologica a Pantelleria non ? dissimile da quella del resto del mondo: esiste un artigianato encomiabile che propone passiti da tuffo al cuore, struggenti e sensazionali. Esiste anche qualche tipo di industria che fa numeri ed ? certamente pi? pittoresca e turistica, diciamo. Nelle loro cantine si trovano pi? facilmente etichette disponibili e milanesi imbruttiti. I vini della prima categoria sono eternamente introvabili, e pure la visita in cantina ? meno agevole ("venite pure ma vino non ce n'?"). Lascio al mio lettore indovinare quello che piace a me. A questo proposito, ecco un paio di assaggi.
Salvatore Murana Produttore storico, amato, stimato, rispettato. Vini inappuntabili e densi non solo nella struttura della dolcezza, ma anche densi di suggestioni e richiami. Murana ha diverse versioni del suo passito, Martingana imperativo e solenne, Mueggen una pietra miliare, Turb? apparentemente pi? delicato. Gad? ? la versione secca della stessa uva, salino e ampio. Il "Creato" ? raro e prezioso, ora si beve il 1983 (non ? un refuso) perch? affina per decenni, letteralmente. Ho provato a chiedere il suo prezzo, e alla risposta ("costa come un biglietto aereo per Pantelleria") non ho ritenuto di fare altre domande. Certo, che meraviglioso privilegio averlo nel bicchiere, con quel colore brunito e il finale interminabile.  Gli assaggi da Murana. I vigneti intorno.
Da Murana ? visitabile, tra l'altro, il giardino pantesco: costruzione circolare a proteggere, di solito, una pianta di agrume, che senza il riparo non potrebbe crescere.
La retro etichetta del Creato racconta gi? molto.
Mueggen ha un equilibrio perfetto tra frutta essiccata e note marine.
Salvatore Ferrandes Ci vuole un po' di fortuna, nel caso di Ferrandes: per trovarlo, anche geograficamente intendo, e trovarlo disponibile perch? gli impegni che ha sono numerosi, il lavoro in vigna per esempio. E comunque ? un altro produttore che, dati i numeri, ha scarsissimo vino disponibile - abbiamo prenotato qualcosa, abbiamo incrociato le dita, ora speriamo. Il suo passito ha una tensione dolce struggente, tiene impegnato l'assaggiatore per mezz'ore col naso infilato nel bicchiere perch? ogni olfazione ? un nuovo riconoscimento, una nuance inedita. In bocca pressoch? infinito.
La strada per arrivare da Ferrandes ? una cosa cos?. Assaggio di grande intensit?, definitivamente. La (micro) cantina di Ferrandes, solo acciaio, niente legno.
L'uva appassita, peraltro buonissima.
E gli altri che non nomino Nei miei giri per cantine naturalmente ho visitato anche il fashion e il decadente, poi c'? quello che non risponde al telefono e quello che non risponde alla mail, tutti questi non li nomino essenzialmente perch? non ho voglia di grane. Io comunque consiglio, nei preparativi delle visite di cantina, di infilare sempre un produttore che potrei definire industriale, o modaiolo, quello che ha sempre vino e ha la struttura fatta apposta per accogliere l'enoturista: ? un tipo di conoscenza utile, didattica, spesso costoro hanno numerosi meriti, consentono la visione ampia e soprattutto consentono di fare la scelta finale, viste tutte le opzioni. | TrackBack> |  |  |  |
[04/01/2023, 09:27] | Aspettati l'inaspettato |  | In questi giorni ho scaricato tra le altre cose il Dolcetto d'Alba 2022 di Francesco Principiano. Produttore di formidabili nebbiolo e Barolo in Monforte, Principiano riesce a stupire pure con cose solo apparentemente piccole, come questo dolcetto.La denominazione del dolcetto ? vasta e varia: Ovada, Alba, Dogliani, Acqui, Asti, e altre che dimentico perch? sono troppissime. Io sono un fan di Ovada, per molteplici motivi che hanno a che fare col chilometro zero (praticamente Ovada ? entroterra di Genova) e col fatto che l? la mia famiglia aveva vigneti, lo scorso millennio, e io facevo vendemmie e lavori connessi. Senza dire che molti Dolcetto di Ovada sono buoni come il pane - e a questo proposito ultimamente da un ovadese fatto assaggi molto interessanti, ma questo ? un altro discorso, e un altro post. Il Dolcetto d'Alba di Principiano, dicevo. Si conosce bene, nel nostro giro, la triste storia del dolcetto albese: volentieri espiantato per far posto al nebbiolo che ? pi? figo e, ops, remunerativo, sta diventando raro (quello buono). Anche per questo ho preso al volo l'occasione di aggiungere il dolcetto agli altri rossi del produttore. E adesso scusate, mi faccio i complimenti da solo, ho fatto proprio bene: che meraviglia nel bicchiere. Floreale di violetta come da accademia dell'assaggio, frutti neri fitti, bocca succosissima e viva, tannini e un po' di agrume rosso su quel finale cos? langarolo, ruvido con simpatia. Un po' non te lo aspetti, ma vedi? Bisogna aspettarsi l'inaspettato. A voler dare punteggi io direi 87/100, in enoteca circa 11 euro, roba da prenderne a casse, ecco. | TrackBack> |  |  |  |
[01/11/2023, 08:54] | Intelligenza naturale |  | Probabilmente sapete gi? cosa sia Chat GPT, la miglior versione di intelligenza artificiale in grado di elaborare testi e semplicemente chattare sulla qualsiasi. Oggi ci siamo intrattenuti in una simpatica conversazione, e il risultato, direi, non ? niente male. "Il vino naturale ? un tipo di vino che viene prodotto senza l'utilizzo di additivi artificiali o conservanti e con il minimo intervento possibile durante il processo di produzione. La fermentazione avviene generalmente con lieviti presenti naturalmente sull'uva, senza l'aggiunta di lieviti selezionati in laboratorio. Inoltre, tali vini spesso non vengono filtrati o chiarificati prima dell'imbottigliamento". Con Chat GPT si accede facilmente con l'account Google, per chi non ha voglia di ulteriori login. E con il robot uso modi educati, perch? quando Skynet prender? il potere si ricorder? che sono una personcina a modo, e non mi sterminer?. | TrackBack> |  |  |  |
|
|