Dopo circa un anno di attivit? su questo blog ci siamo spostati: il nostro nuovo corporate blog su cui seguire la nostra attivit? di marketing, comunicazione, PR si chiama VinoPR e lo potete vedere cliccando qui. Questo blog pertanto non verr? pi? aggiornato, ma rimarr? ancora per un po’ presente sempre su questo link.
Per chi ci segue via feed, consiglio vivamente di aggiornarsi al nuovo feed disponibile su VinoPR. Per il momento VinoPR ? scritto principalmente in lingua italiana, salvo alcune eccezioni come l’intervista che abbiamo fatto al Chief Exsecutive di Vinexpo circa l’apertura del corporate blog della fiera francese. Tuttavia, crediamo che in futuro passeremo a scrivere, con ogni probabilit?, solo in lingua inglese.
Inoltre, per chi ci ha aggiunto nel proprio blogroll, il nuovo link da linkare ? quello di VinoPR. Ne approfitto anche per segnalarvi il nuovo blog del nostro network di informazione sul vino: VinoGlocal (logo immagine precedente). Per ogni domanda, richiesta, … non esitate a contattarci, anche personalmente alla email fabio [at] vino24.tv.
L’Australian Wine and Brandy Corporation ? una organizzazione australiana che si occupa del vino del paese, lo studia e ne trae i possibili sviluppi aiutando le cantine locali. Per tutto il 2006 ha sentito i pareri delle persone coinvolte nel business del vino e si ? proiettata verso il futuro con il Wine Australia: Directions to 2025. Pensate: una strategia per l’intero comprato vinicolo australiano da qui al 2025! Lungimiranti, direi. Lo studio ? una fonte di informazioni preziose: un documento in 24 pagine scaricabile da chiunque in formato pdf.
Adesso, non si ? certo fermata. E’ stato da poco lanciato, infatti, il Regional Heroes Tasting Challenge: un sito internet che mette alla prova i consumatori sulle loro conoscenze personali sul vino. Il sito ? descritto come una virtual wine tasting.
Ecco come funziona: prendi un vino e cerchi di selezionare le caratteristiche appropriate per descriverlo attraverso un range di opzioni. Ricevi quindi un punteggio e in pi? la possibilit? di cercare un altro vino oppure di imparare qualcosa di aggiuntivo sulle regioni del vino australiane.
Il sito ? una campagna di e-marketing rivolta al consumatore inglese. Potenzialmente gli utenti coinvolti dovrebbero essere intorno ai 40 mila. Per chi vi partecipa sar? possibile vincere una cantinetta con vini selezionati dell’Australia, tra cui Clare Valley Riesling, Barossa Valley Shiraz and Hunter Semillon.
Considerazione: mentre in Italia siamo ancora a ragionare sui siti internet tradizionali, in Australia si va gi? oltre coinvolgendo i consumatori, rendendoli partecipi, … Questa ? la concorrenza.
Pochi giorni fa avevo scritto una bozza a proposito del blog di Don Sebastiani & Sons che tuttavia devo modificare. Inizialmente, andando sul sito dell’azienda si poteva leggere nel menu in alto la parola Blog. Oggi, per?, quella parola ? stata modificata in Press.
Inutile dire che la recensione che avevo fatto di quel blog era molto negativa: tutto poteva apparire tranne un blog! E’ una semplice pagina in cui vengono visualizzati tutti i comunicati stampa in ordine cronologico. In sostanza: il termine Blog non era per nulla pertinente.
Un blog non ? il contenitore dei comunicati stampa: ? conversazione.
La notizia l’avevo scoperta su The winery web site report, ottimo blog che ogni tanto fornisce alcuni spunti interessanti sui movimenti dei siti delle cantine. Lo stesso sito diceva:
Sorry, Don, but that is *not* a blog
A parte il fatto che si tratta di comunicati stampa, da segnalare l’altro punto negativo: “Both comments and pings are currently closed. Comments are closed”. Naturalmente: chi commenterebbe un comunicato stampa asettico, promozionale e via discorrendo?
Oggi, poi, mentre ricontrollavo la bozza mi sono imbattutto di nuovo nel post di The winery web site report scoprendo che la parola Blog ? stata sostituita con la pi? pertinente Press. Nello stesso post potete leggere un commento molto interessante, fatto dalla stessa azienda ad opera di Tyson Caly:
I just replaced the word Blog with the word Press. It’s certainly more accurate in describing what that part of the website is. Funny you should post about this very thing as it’s something we just talked about fixing last week. We had thought of writing a Blog long long ago, and sadly it never happened. In any case, thanks for bringing it up! Next up is to work out the Feed issue.
Qualche considerazione ? d’obbligo: 1. L’azienda ha fatto uno sbaglio e lo ha corretto. Sar? perch? The winery web site report ha fatto una recensione cos? negativa ma giusta? Non ha caso la stessa azienda ha risposto lasciando un commento e correggendo. 2. Stanno lavorando all’implementazione dei Feed: ottimo esempio di utilizzo di questa tecnologia mettendola a disposizione di chiunque voglia seguire i comunicati stampa aziendali.
Il 29 marzo scorso sono stato al temporary store di Alixir a Roma. Alixir ? una nuova linea di prodotti lanciata di recente da Barilla per la quale rimando al mio post scritto qui.
Non ? abituale incontrare tanti blogger e personalit? del web 2.0 italiano che discutono insieme di un argomento, per cui qualche parola ? di dovere. L’incontro ? stato un esempio lampante di come le cose stanno cambiando: Barilla, una delle maggiori aziende del food italiano, incontrata i blogger per presentare la nuova linea di prodotti, ma soprattutto per avere un feedback su diversi aspetti: packaging, comunicazione, punti di forza e di debolezza, …
Non far? il punto sulla comunicazione di Alixir nella blogosfera che, per certi aspetti, ha avuto dei risvolti non proprio ottimi, bens? proprio sul fatto del cambiamento in atto, cambiamento che nel mondo del vino appare un p? pi? lento.
1. Una grande azienda si apre 2. Obiettivo: avere un feedback, capire, ma anche veicolare il proprio nome tra gli influenti
Mi ? rimasta impressa una frase che riporta anche Mauro Lupi nel suo blog: alla domanda “perch? non aprite un blog?”, il padrone di casa Eugenio Perrier di Barilla ha risposto
Se vi viene la briga di navigare nel sito della Robert Mondavi Winery noterete che da poco tempo c’? una novit?: nella sezione “Winemaking” nel menu in alto appare la dicitura: “Grape to Glass Blog”. Se ci cliccate esce un bel “Coming Soon!”
La notizia ce la passa direttamente Uncork29.com che garantisce: la scorsa settimana quel link non esisteva. I big del vino quindi stanno diventando sempre pi? blogger del vino: aspettiamo di vedere cosa ne viene fuori.
La mania del blog sta contagiando anche anche il nostro settore del vino, persino Vinexpo, la fiera del vino internazionale che si tiene a Bordeaux, che ha da poco aperto il Vinexpo Blog. Perch? dico mania? Perch? c’? modo e modo di aprire un blog. Vediamo cosa dice la stessa fiera:
Vinexpo is the internazional wine and spirits exhibition, which is also the venue for people to meet and exchange ideas. It constitutes a focus point where all knowledge and expertise in the sector converges. We seek to use this international recognition that has been built up over the years here for your benefit. We have created the Vinexpo blog to share information on this constantly evolving world with you.
Le premesse sembrano buone, ma: ? davvero un blog quello di Vinexpo? Per avere un’idea di blog vi rimando qui. Se si va alla homepage del sito istituzionale della fiera noterete il grande spazio destinato al blog.
Tuttavia, come sottotitolo riporta: news about wines & spirit business. Non a caso il blog ? il luogo in cui vengono pubblicate notizie categorizzate in cinque aree: - market developments - business news - new products and market trends - responsible drinking issues - news about the exhibition, naturalmente
L’aggiornamento sembra essere costante, lo sto monitorando da diverse settimane e negli ultimi giorni sembra stia aumentando il numero di notizie pubblicate. Ci si pu? abbonare via RSS o via Newsletter, il che ? positivo. Inoltre, ? disponibile sia in lingua francese che in lingua inglese.
Ma, a mio avviso, ci sono dei punti per i quali il blog non potrebbe essere chiamato con questo nome: manca la possibilit? di lasciare commenti e, soprattutto, non crea nessuna discussione ne condivisione di idee nonostante il suo intento. Infatti, i post non sono altro che agenzie prese da altri o di Vinexpo, agenzie pubblicate senza alcuna interperetazione n? possibilit? di conversazione.
The blog today resembles a logbook chronicling events and is already a useful monitoring tool for market trends and industry news, but this is only a first step towards what Vinexpo intends it to become ? a fully fledged industry forum.
Vedremo se per il momento si tratta di una fase beta di test, aspettiamo i prossimi mesi per vedere gli sviluppi futuri. Ci? che ? significativo ? come ormai il termine blog abbia fatto breccia ovunque.
Stormhoek ha usato strategie di marketing 2.0 sin dal suo debutto nella blogosfera nel 2005, quando veicol? il suo brand attraverso una campagna virale tra i blogger inglesi. Nel giro di un anno aument? le casse di vino vendute nel Regno Unito di sei volte con un budget annuale speso in comunicazione di appena 20.000 dollari. Non male per un brand del vino locale con una riconoscibilit? ormai globale.
Ma, poche settimane fa, il suo partner inglese Orbital ha dichiarato bancarotta, una crisi che va al di l? del controllo di Stormhoek. Sebbene l’azienda sia ancora in una situazione finanziaria buona, tuttavia i suoi sub-contractor non lo sono: il che significa licenziamenti.
Fin qui ci siamo. Ma cosa sta succedendo adesso? Stormhoek vuole evitare questa situazione di crisi e di licenziamenti. Come? Con un altra campagna di marketing online virale.
Own a vine. Save a job
Sfruttando sempre il passaparola della blogosfera, l’azienda a chiesto al suo pubblico un prestito di poche centinaia di euro per affittare una vigna sulla quale verr? posto il nome del supporter. Quest’ultimo ricever? una fotografia della vigna e una bottiglia di vino fatta con l’uva di quella vigna.
Nello stesso tempo Stormhoek stanzier? il 5% dei suoi costi di produzione a un fondo per la restituzione del prestito, per restituirlo con gli interessi.
In pochi giorni dal lancio della nuova iniziativa sono stati pubblicati oltre 70 articoli online su di essa; il gruppo Facebook si ? attivato; il passa parola si ? diffuso all’interno del servizio di social bookmarking del Sud Africa Muti e del microblogging Twitter. Inoltre, il servizio di social media locale Zoopy.com sta facendo la sua parte anch’esso. Oltre 11 mila persone hanno visitato il nuovo sito di Stormhoek (www.stormhoek.co.za ? il vecchio sito www.stormhoek.com era controllato dalla compagnia inglese e sta finendo di funzionare). Per il momento poi sono state vendute 22 vigne, ancora ben lontani dall’obiettivo di 3000 vigne, ma Graham Knox, il proprietario, sembra essere confidente nel fatto che anche stavolta i social media faranno il loro dovere.
Considerazioni
Apertura e trasparenza Nella sua prima campagna online, Stormhoek invit? i blogger ad assaggiare il loro vino gratis. Non c’era alcun obbligo di scrivere qualche post su di esso, n? di scrivere solo cose buone. La trasparenza ha pagato e il passaparola si ? diffuso velocemnte online.
Conversazione continua Sebbene ci siano stati periodi di stallo nella conversazione, Stomhoek possiamo dire che abbia comunque tenuta sempre alta l’attenzione su di s?. In Sud Africa sponsorizza il suo vino laddove i geek, i tecnologici, si radunano. E questi, ovviamente, parlano del brand.
Evoluzione continua Niente ? stabile sul web, tutto ? mutevole. Anche Stormhoek lo ?, mutando continuamente la sua conversazione online e offline. La prossima mossa sar? quella di inserire i video attraverso il sistema di aggregazione Zoopy. Tra l’altro l’azienda sta mutando anche fisicamente.
Lato umano
In questo mondo virtuale ? importante che ci sia la presenza effettiva di una persona dietro al blog, in altre parole il suo lato umano. Visitando il blog di Stormhoek si possono vedere le facce delle persone che lavorano nelle vigne (vedi immagine sopra), le loro vite, le loro esperienze. Vedrete quindi le persone cui realmente andrete a salvare il lavoro con il vostro prestito.
Maggiori info sull’iniziativa e la strategia di Stormhoek cliccando qui.
Ce lo spiegano Mariano Corso, docente di Organizzazione Aziendale presso il Politecnico di Milano e Stefano Mainetti, docente di Sistemi Informativi, sempre al Politecnico.
Un video di quattro minuti che ci porta all’interno del nuovo modo di pensare e fare impresa con i nuovi concetti di: - Collaborazione - Social Network - Conoscenza in rete - Processi e sistemi attorno agli individui - Global mobility
Il tutto grazie agli sviluppi tecnologici in corso. Nel frattempo vi segnalo l’articolo Cos’? l’Enterprise 2.0 e il blog da cui ? tratto dell’Osservatorio Enterprise 2.0 della School of Management del Politecnico.
Non ? semplice vedere grandi idee di marketing del vino online provenienti dal Vecchio Mondo, per cui vale la pena parlarne, se non altro per trarne degli spunti di riflessione.
Il video che avete appena visto, gi? pubblicato da VINO24.TV qui, viene dalla Francia (per la versione sottotitolata in lingua inglese cliccare qui). Ne abbiamo scritto il 4 dicembre del 2007: a quella data il video era stato visto 38.338 volte. Oggi siamo giunti a quota 192.722! Un ottimo risultato che si avvale della forza virale del video, linkato all’interno della blogosfera del vino globale, ma non solo, come vedremo.
La campagna di viral marketing rimanda l’utente, una volta terminato il video, al sito da cui ? possibile acquistare il prodotto. Il successo di questo video ? stato dato dal sito internet MensUp.fr, un sito che condivide news e informazioni tra giovani e adulti interessati alla tecnologia e al social networking.
Ci? che ? successo ? stata la diffusione del messaggio e del prodotti in un luogo in cui il wine marketing non era ancora arrivato (i giovani interessati alla tecnologia): un potenziale segmento di consumatori molto dedito al networking, per cui molto portato a diffondere i messaggi al proprio interno in maniera virale.
Infatti, gli utenti di MensUp.fr hanno passato il video l’un l’altro in quello che si ? rivelato un ottimo word of mouth, usando i loro legami di community e i loro network di amici. Da notare: tutto questo passaparola non ha avuto costi aggiuntivi all’azienda, la quale ha sostenuto spese solo per la realizzazione del video e per la sua messa in visione su un apposito spazio del sito.
Col risultato di ritrovarsi oggi a quota 192.722 visualizzazioni per la versione in lingua francese e 154.504 per la versione sottolitolata, entrambe su youtube.