Siamo ancora ben lontani dalla piena consapevolezza del mezzo da parte degli operatori del vino ma i presupposti per sperare che questa rivoluzione digitale si attui compiutamente, oggi poggiano su basi pi? concrete di ieri. Se da una parte ? gi? nutrita la schiera delle aziende che hanno fatto della rete il loro principale canale di comunicazione, sono ancora molti coloro che ci stanno ancora pensando e che vorrebbero iniziare ad usare le nuove tecnologie con maggior consapevolezza, per dialogare e aumentare le proprie relazioni online meglio di come hanno fatto fino ad oggi, semplificandosi la vita e in qualche caso rendendo il proprio lavoro perfino pi? efficace e divertente.
Ecco la cura :
1) Costruisci la tua reputazione online Posologia : ogni giorno, minuto, secondo che trascorrerai in rete. Controindicazioni : insorgenza di ego ipertrofico nei casi di maggior successo
Sembra uno dei 10 comandamenti, lo so, ma non c'? niente che paghi di pi? di questo in rete. In un luogo dove non ci pi? toccare, quello che dici, scrivi, mostri, pensi e come lo fai ? tutto. Investi il tuo tempo online nella costruzione della tua reputazione. Dai sempre qualcosa prima di chiedere, anzi, se possibile offri sempre (contenuti, consigli, esperienza, tecnicismi, prodotti, novit?, gentilezza, conforto, competenza, ecc.) e non chiedere mai. Condividi quello che hai da offrire e prova a coinvolgere se hai idee interessanti, potrebbero sortirne grandi e inaspettate sorprese.
2) Osserva l'ambiente in cui ti trovi Posologia : ogni volta che inizi a frequentare un nuovo spazio sociale online Controindicazioni : pu? provocare sonnolenza
Quando arrivi in un nuovo spazio web, che sia un blog, un forum, un social network o altro, non inseriti immediatamente nelle conversazioni, investi qualche giorno a leggere come e di cosa scrivono gli altri, chi sono le persone pi? influenti, quali sono i temi e i modi con i quali questi vengono trattati in quello specifico ambiente, osserva per un po' prima di agire, ti servir? per non fare passi falsi o entrare a gamba tesa e vedere dove e come sfruttare al meglio i tuoi punti di forza.
3) Sii una spugna, impara dagli altri Posologia : Ogni volta che puoi ! Controindicazioni : pu? provocare aumento di peso improvviso
Leggi la pagina "cosa non si fa / consigli" e soprattutto gli "Approfondimenti" che trovi nell'area help su vinix, non sar? il vangelo ma trovi tanto di quello che ho imparato sulla mia pelle e qualche riflessione che forse pu? aiutarti a comprendere come interpretare al meglio il tuo stare in rete. Sono suggerimenti che ho scritto per gli abitanti di vinix ma che sono validi per qualsiasi piattaforma, tecnici talvolta ma spiegati sempre con parole semplici.
4) Impara cosa sono i Feed, leggili ed offrili Posologia : da domani mattina, 1 volta alla settimana Controindicazioni : In caso di sovradosaggio consultare il medico
Inizia subito ad usare un feed reader come per esempio Google Reader. E' un "coso" che ti consente di seguire pi? siti e fonti di informazione contemporaneamente e molto di pi? senza muovere un dito. In pratica, anzich? visitare i 10 siti che leggi ogni giorno, consulti tutto da una pagina unica solo quando ci sono aggiornamenti. Comunque sia, prenditi il tempo per imparare ad usarlo, ? importante che tu lo faccia. Corollario : dota il tuo sito (le tue news o il blog o la newsletter) di un feed rss per essere letto da tutti coloro che usano un feed reader. Se segui il consiglio numero 3) troverai qualche informazione in pi? su cosa siano i feed. Va b? dai, ti avanzo la fatica.
5) Skype, mai pi? senza Posologia : Sempre Controindicazioni : pu? rendere irritabili e provocare mal di testa
Ne ho provati tanti: skype, icq, msn, gtalk, aim, yahoo messenger, sono tutti sistemi di messaggistica istantanea molto evoluti ma il mio cuore batte solo per Skype. Scarica adesso Skype. Skype ? un programmino gratuito che ti permette, una volta aggiunti un po' di contatti, di parlare gratuitamente con queste persone, sia sotto forma di messaggi scritti che tramite telefono (ti basta una cuffia / microfono da pochi euro) o video (ti basta una webcam, va bene anche quella integrata nel tuo portatile se ce l'hai) ovunque si trovino nel mondo. Smetti di pagare per parlare al telefono con le persone, non ha pi? senso ormai, paghi gi? la connessione alla rete, ? pi? che sufficiente. Al limite, se proprio vuoi pagare (!) usa skype anche per le telefonate verso chi non usa skype in tutto il mondo: i costi sono ridicoli e mi raccomando, fallo solo per dire loro di scaricare skype, cos? anche loro potranno smettere di pagare per parlare. Skype ? fantastico, ne sono entusiasta, ? una delle pi? grandi invenzioni della rete dopo la rete stessa, non puoi farne a meno. Se hai scaricato Skype e non hai ancora contatti, sono a disposizione per essere aggiunto ai tuoi contatti e fare un breve test insieme, vedrai che ? semplicissimo (il mio nome utente skype ? : filippo.ronco)
6) Il tuo sito ? veramente "interattivo" ? Oppure ? desueto ? Posologia : una controllatina subito, poi una volta ogni 6 mesi almeno Controindicazioni : pu? creare ansia
Se non hai un sito dotati di un sito aziendale, se lo hai, chiediti se offre la possibilit? a chi lo visita di interagire in qualche modo, se non offre alcuna possibilit? di interazione, prova a fermarti un secondo e a chiederti se e come puoi coinvolgere le persone che arrivano sul tuo sito offrendo loro un modo di stabilire con te una relazione, un contatto utile.
7) Sfrutta la gratuit? della rete ! Posologia : ogni volta che te ne viene data l'opportunit? Controindicazioni : pu? provocare assuefazione
Usa i servizi gratuiti che la rete ti offre per promuovere gratuitamente la tua azienda e i tuoi prodotti. Per esempio, invia una campionatura di vino una volta all'anno ai siti d'informazione pi? seguiti (acquabuona, lavinium, tigulliovino, winesurf...ecc.). Registrati in tutti quei siti che ti consentono di avere il tuo profilo aziendale visualizzato gratuitamente : per esempio su vinit, su Vinix.it, ecc. Usa anche gli spazi che ti vengono offerti per promuovere i tuoi piccoli eventi, come per esempio nell'area eventi de l'acquabuona, di tigulliovino.it oppure nell'area annunci di vinit.net o di Vinix.it. Cercane altri, ce ne sono moltissimi.
8) Fermati e ascolta Posologia : Pi? spesso che puoi Controindicazioni : fastidi all'udito, nausea, tremori, euforia
Sai cosa si dice di te in rete ? Sarebbe bene cominciare a saperlo. Cerca di monitorare, almeno una volta ogni tanto, cosa dicono di te, della tua azienda, dei tuoi prodotti o servizi. Usa il tuo feedreader per leggere cosa scrivono i blogger pi? influenti, prova anche Technorati.com - anche se un po' vecchiotto - o Blogbabel e digita nel campo di ricerca il nome della tua azienda o di un tuo vino. Se hai fatto qualcosa di cui vale la pena parlare, troverai sicuramente alcune referenze su vari blog italiani ed esteri che ti hanno citato. In questo caso potrebbe essere una buona idea seguire queste conversazioni e intervenire per dire la tua. Il meglio sarebbe avere un proprio blog, citarle con un link e entrare nella discussione da "casa tua" ma vanno benissimo anche commenti, l'importante ? che fai vedere che ci sei, che esisti che dietro l'azienda ci sono persone in carne ed ossa. Per chi vive in rete questo atteggiamento ? normale ma su molti ha sucita ancora un fascino sorprendente. Se non trovi fonti che parlano di te, potrebbe voler dire che in rete sei ancora poco conosciuto e che devi cominciare a darti da fare per creare un po' di "chiacchiere" - possibilmente positive - intorno alla tua attivit?. Qui, per esempio, trovi quello che si dice su cose recenti fatte da TigullioVino.it. Puoi anche provare quello strumento fantastico che ? i-vinix, la ricerca per tag di Vinix che ti consente di cercare per tag tra tutte le cose che si pubblicano (foto, testi, annunci, degustazioni, ecc.) sul social network. E' molto facile che qualcuno abbia pubblicato qualcosa che ti riguarda. Se non ? cos? puoi cominciare tu stesso.
9) Adegua la tua vecchia comunicazione al presente Posologia : Passo dopo passo, dedicati a questa transizione Controindicazioni : Se non usato nel modo corretto pu? avere decorso fatale
Non abbandonare la comunicazione tradizionale di getto. Prova piuttosto ad integrarla ed adeguarla ad un linguaggio pi? informale e diretto e usa gli strumenti giusti disponibili in rete per diffondere le notizie. Usa la comunicazione "ufficiale" solo quando hai da comunicare qualcosa di veramente interessante. Non importa ai pi?, per esempio, se hai preso o meno una medagli d'ordo o hai vinto un concorso, interessa di pi? sapere chi sei, cosa fai, perch? lo fai, interessano le storie. Puoi cominciare a rispondere alle e-mail con puntualit?. Dotati se possibile di una newsletter, almeno mensile, con la quale informare i tuoi iscritti sulle tue iniziative e su speciali promozioni o eventi che hai in serbo per loro ma stravolgili ogni volta con qualcosa che non si aspettano. Se stai organizzando qualcosa di molto interessante che va oltre i tuoi interessi aziendali allora potresti pensare di diffondere la notizia con le piattaforme di news sharing come digg o wikio, solo per citarne alcune.
10) Cerca e impara da esempi di successo Posologia : Ogni volta che puoi ! Controindicazioni : Nessuna !
Prova a leggere il blog di Gianpaolo Paglia, un produttore maremmano che ha fatto scuola in Italia nel tuo settore. Forse capirai qual ? il suo modo di approcciarsi in rete e leggendolo con attenzione potrai prendere spunto da quello che lui ha fatto per provare a ripensare completamente il tuo vecchio modo di stare in rete e di comunicare magari attraverso una fredda brochure aziendale. Guarda per capire cosa intendo questo esempio di cose fatte da Gianpaolo per coinvolgere la propria audience.
Sono solo 10 cose banali, alla portata di tutti, molte delle quali forse gi? pane quotidiano di alcuni. E' comunque un buon inizio per chi ? arrivato solo ieri. Se hai domande o ancor meglio, altre indicazioni ulteriori da aggiungere, prescrivi la tua ricetta, verr? aggiunta alla lista.
Vincenzo D'Antonio entra in VinoClic con il suo "Il Comm. Ensale", blog dedicato a quelle soste gastronomica che dopo cena consentono il pernottamento a km zero. Ecco come si presenta Vincenzo : "Ci si pu? definire oggi, nel XXI secolo, patrioti ? Io ritengo di s? e molto degnamente, allorquando diamo al termine la sua valenza dolce e giammai patriottarda. Ecco, allora, come definirei lo starter di questo blog: il patriottismo dolce che mi pervade, la sana voglia che ho di arrecare il mio piccolo contributo a chi, negli USA, si accinge a pianificare il suo trip to Italy. Il mio target, sia chiaro, non ? costituito dai neofiti. E' doveroso e normale che costoro, in viaggio di prima volta, optino per le mete imperdibili e magari, scotto di noviziato, si affidino all'ombrello rassicurante di un tour operator."La presentazione completa su VinoClic
Chiedo scusa se parlo di Maria, ma ? una storia che conosco bene... Mi girano sempre in testa le parole della canzone di Giorgio Gaber quando penso a Il marito muto, primo romanzo di Claudio Castellani in uscita tra qualche...
Quando si parla di grandi uve rosse non si pu? non citare il sagrantino, caratteristico vitigno coltivato in provincia di Perugia e, precisamente, nell?intero territorio amministrativo di Montefalco e in parte nei comuni di Bevagna, Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldi e Giano nell?Umbria. La storia del sagrantino ha origini lontane, tanto che lo stesso Plinio Il Vecchio...
Gentili lettori, e’ con un po’ di rammarico, ma soprattutto di rabbia, che annuncio il termine della collaborazione di Aldo Gay con “I numeri del vino”. E’ un evento improvviso ma necessario per mantenere intatto lo spirito e la credibilita’ del blog. Sono a vostra disposizione attraverso la mia email per fornirvi, in forma privata, ogni delucidazione in merito.
Da questo momento, “I numeri del vino” torna alla sua programmazione storica: un giorno si’ e un giorno no.
Trovo che il bello delle crêpes sia il fatto che ci si pu? sbizzarrire in un numero impressionante di ricette (come con la pizza, per intenderci). Per questo motivo, voglio proporre una serie di spunti per farcire le crêpes, fermo restando che l’unico limite ? la fantasia (suvvia, un altro ce lo imponiamo: oggi parliamo solo di crêpes salate).
Per seguire questi suggerimenti, tengo sempre presente questa ricetta per fare le crêpes, ma quando ci sono ingredienti che devono avere il tempo di fondere ? necessario assicurarsi di cuocere per bene la crêpe su un lato, e appena viene girata sull’altro lato va disposto l’ingrediente.
Crêpes con cotto e scamorza affumicata Questo abbinamento ? davvero tanto banale quanto delizioso. Assicuratevi di tagliare la scamorza in fettine molto sottili e disponetele sul lato della crêpe appena la girate sull’altro lato. Prima di piegare la crêpe in due, aggiungete anche il prosciutto cotto.
Crêpes con speck, gorgonzola e rucola Il gorgonzola si ammorbidisce abbastanza velocemente. Siccome speck e rucola non vanno cotti, aggiungete gli ingredienti quando manca poco alla fine della preparazione. In alternativa, potete anche preparare le crêpe completamente e, dopo averle riempite con gorgonzola, speck e rucola, disporle in una pirofila e scaldarle in forno, con un po’ di burro fuso sopra.
Crêpes con prosciutto crudo e mozzarella Il prosciutto crudo deve restare crudo e la mozzarella deve avere il tempo di fondere, quindi o tagliate la mozzarella in fette molto sottili o addirittura la sminuzzate/sbriciolate.
Crêpes ricotta e spinaci Per questo abbinamento, ovviamente gli spinaci vanno prima lessati e poi ben mischiati con la ricotta.
Crêpes ai formaggi Qui sbizzarritevi con un bel mix di formaggi come fontina, gorgonzola, emmentaler. Ma dato che il formaggio deve avere il tempo di fondere per bene, anche qui ? preferibile passare in forno le crêpes disposte in una pirofila.
Il 13 novembre alle ore 13.00 ? andata in onda su Antenna3 Nordest, nel corso della trasmissione ?Il gusto delle stelle?, un servizio sul vino Bardolino, sul suo territorio e sulla sua cucina. Ed ? toccato a me il piacere di descrivere le caratteristiche essenziali del vino Bardolino e della sua terra Con questo programma, l?ideatore Mauro Zardetto vuole realizzare dei racconti che consentano di riscoprire tradizioni del territorio, leggende dimenticate, ma anche di proporre nuove sperimentazioni e contaminazioni. ?Cerchiamo di muoverci in modo mai banale, - dice Zardetto - andando alla ricerca, in documenti storici, di legami sconosciuti, vicende che legano in modo sorprendente determinati prodotti o piatti a un territorio, e che creano percorsi che dalla Provincia di Treviso si propagano alle altre aree del Veneto. La prima serie ci ha premiato col successo del pubblico che seguiva da casa, per questo motivo, ora che, dopo la Provincia di Treviso, anche la Regione del Veneto ha creduto nel nostro progetto, vogliamo diventare ancora pi? coinvolgenti portando i migliori cuochi veneti nei luoghi dove pi? si tramanda la tradizione e la tipicit? dei nostri prodotti: le 'sagre' che hanno segnato la storia del nostro territorio.? Nella sequenza dedicata al nostro vino ? stato intervistato anche Giancarlo Zanotti, patron della Taverna Kus di San Zeno di Montagna, che ha abbinato i piatti a base di marroni di San Zeno al vino Bardolino.
Sabato 6 settembre presso la straordinaria cornice di Villa Verit? Fraccaroli, sita in via Boschetto 6 a Lavagno (VR), sede dell?Azienda Grotta del Ninfeo-Fraccaroli, si terr? un evento degustazione di Amaroni della Valpolicella tutti provenienti dai prestigiosi vigneti del territorio di San Briccio, una collina vulcanica storica della Valle di Mezzane. Sar? l?occasione per valorizzare un territorio di grande potenziale enologico che produce grandi vini di prestigio internazionale.
Si tratta di una degustazione in verticale a partire dall?annata 1997 fino all?ultima messa in commercio delle 4 aziende che posseggono i loro vigneti sull?altura di San Briccio. Ed ecco quindi il Roccolo Grassi grande parcella di vigneto su tufi basaltici di Marco Sartori, il Campo dei Gigli storico vigneto su calcare purissimo nella parte pi? a nord della collina, della Tenuta Sant?Antonio, il Grotta del Ninfeo dell?Azienda Fraccaroli posizionato su un bellissimo vigneto a ridosso dell?imponente villa veneta di propriet?. Infine l?Amarone Basaltico di uno straordinario artigiano del vino Ernesto Ruffo che sorprender? per il valore dei suoi vini e la grande passione che trasmettono. La degustazione si terr? alle ore 10.30 e sar? guidata da Bernardo Pasquali, giornalista e Coordinatore Regionale del Veneto per la Guida Vini Buoni d?Italia del Touring Club. Ad ogni azienda ? stata lasciata facolt? di scelta di due annate tra le pi? rappresentative della loro storia produttiva. Ecco la successione dei vini in degustazione:
Amarone della Valpolicella DOC 2004 Grotta del Ninfeo
Amarone della Valpolicella DOC 2003 Roccolo Grassi
Amarone della Valpolicella DOC 2002 Grotta del Ninfeo
Amarone della Valpolicella DOC 2001 Ernesto Ruffo
Amarone della Valpolicella DOC 2000 Campo dei Gigli Tenuta Sant?Antonio
Amarone della Valpolicella DOC 1999 Campo dei Gigli Tenuta Sant?Antonio
Amarone della valpolicella DOC 1998 Roccolo Grassi
Amarone della Valpolicella DOC 1997 Ernesto Ruffo
Alla degustazione parteciperanno i produttori Marco Sartori, Luca Fraccaroli, Ernesto Ruffo e Tiziano Castagnedi. Al termine della degustazione Le tavole del Soave offriranno un buffet a tutti i partecipanti a base di prodotti tipici della Lessinia veronese nel giardino romano - rinascimentale della villa. Per partecipare all?evento prenotare telefonando al seguente numero 3315782675, oppure cliccate qui per inviare una mail.
Difficile parlare di uno Chardonnay toscano importante e costoso come questo senza farsi influenzare dalla retorica del momento che vede variet? come questa, perdipi? affinate in legno, come il male assoluto. Se invece si riesce a bere senza paraocchi ? un vero godimento fatto di note tropicali agrumate e di frutta gialla piene decise ma mai surmature il tutto bilanciato sia al naso che al palato da note sapide, minerali e ferrose classiche del territorio chiantigiano. Un vino completo, equlibrato e bevibilissimo che si trova a suo agio su tante preparazioni e salumi. Da noi ? un must sulla ribollita profumata e intensa di stagione ma anche su carne bianca al forno sa dir la sua eccome.
Eccezionali i report relativi alla giornata di ieri: 2677 visitatori unici e, particolarmente lette, le pagine dedicate al vino. Tutto questo ci ricompensa dei numerosi sforzi fatti pur partendo dalla piattaforma comune di myblog. Alcune precisazioni importanti! I comunicati stampa sono ben accetti, ma devono essere vagliati dal responsabile editoriale e in linea con contenuti food&beverage del foodwineblog. Non saranno pubblicati publiredazionali, comunicati commerciali, richieste di affiliazione, comunicati pubblicitari, politici, di contenuto contrario alla morale e buon costume. I comunicati dovranno essere formattati e corretti in Word. Ogni comunicato rester? in home per 18 ore e poi cancellato. Le campionature food&wine sono gradite e per essere valutate da Stefano Buso inviatemi una mail a mangiaeabbina@gmail.com. Idem per i banner e le pianificazioni pubblicitarie. Il vostro eventuale logolink sar? collocato in evidenza. Agli inserzionisti offriamo inoltre il nostro servizio Di_Logos, in pratica una sorta di report mensili che offrono dati relativi ai flussi del blog. Possiamo fornire gli elaborati in Excel (istogrammi, barre, torte, anello e pivot), su tabelle di MWord e Pdf GRATUITAMENTE! Ricordo agli attenti lettori che le rubriche di Stefano on line confermate per il 2008/09 sono Edamus Vinit.net, La Cucina che non c'? Tigulliovino, Assaporando Il Cronista del Vino e comunicazione e storia della cucina Taccuini Storici. Foto Vinit.net
Segnatevi questa data: domenica 21 settembre 2008. Non rappresenta solo l?ingresso dell?autunno (che pare abbia deciso di arrivare con una settimana di anticipo?) ma, cosa ben pi? interessante, almeno per gli enogastrofili, ? il giorno in cui Boca (NO) si riveler? in tutto il suo fascino, proponendo i vini...
E' l'obiettivo di uno specifico piano strategico, proposto alla giunta regionale del Veneto dal suo vicepresidente e assessore all'agricoltura Franco Manzato (v.foto), e da questa approvato con l'imprimatur del governatore Giancarlo Galan.
La mania del blog sta contagiando anche anche il nostro settore del vino, persino Vinexpo, la fiera del vino internazionale che si tiene a Bordeaux, che ha da poco aperto il Vinexpo Blog. Perch? dico mania? Perch? c’? modo e modo di aprire un blog. Vediamo cosa dice la stessa fiera:
Vinexpo is the internazional wine and spirits exhibition, which is also the venue for people to meet and exchange ideas. It constitutes a focus point where all knowledge and expertise in the sector converges. We seek to use this international recognition that has been built up over the years here for your benefit. We have created the Vinexpo blog to share information on this constantly evolving world with you.
Le premesse sembrano buone, ma: ? davvero un blog quello di Vinexpo? Per avere un’idea di blog vi rimando qui. Se si va alla homepage del sito istituzionale della fiera noterete il grande spazio destinato al blog.
Tuttavia, come sottotitolo riporta: news about wines & spirit business. Non a caso il blog ? il luogo in cui vengono pubblicate notizie categorizzate in cinque aree: - market developments - business news - new products and market trends - responsible drinking issues - news about the exhibition, naturalmente
L’aggiornamento sembra essere costante, lo sto monitorando da diverse settimane e negli ultimi giorni sembra stia aumentando il numero di notizie pubblicate. Ci si pu? abbonare via RSS o via Newsletter, il che ? positivo. Inoltre, ? disponibile sia in lingua francese che in lingua inglese.
Ma, a mio avviso, ci sono dei punti per i quali il blog non potrebbe essere chiamato con questo nome: manca la possibilit? di lasciare commenti e, soprattutto, non crea nessuna discussione ne condivisione di idee nonostante il suo intento. Infatti, i post non sono altro che agenzie prese da altri o di Vinexpo, agenzie pubblicate senza alcuna interperetazione n? possibilit? di conversazione.
The blog today resembles a logbook chronicling events and is already a useful monitoring tool for market trends and industry news, but this is only a first step towards what Vinexpo intends it to become ? a fully fledged industry forum.
Vedremo se per il momento si tratta di una fase beta di test, aspettiamo i prossimi mesi per vedere gli sviluppi futuri. Ci? che ? significativo ? come ormai il termine blog abbia fatto breccia ovunque.
Non ? semplice vedere grandi idee di marketing del vino online provenienti dal Vecchio Mondo, per cui vale la pena parlarne, se non altro per trarne degli spunti di riflessione.
Il video che avete appena visto, gi? pubblicato da VINO24.TV qui, viene dalla Francia (per la versione sottotitolata in lingua inglese cliccare qui). Ne abbiamo scritto il 4 dicembre del 2007: a quella data il video era stato visto 38.338 volte. Oggi siamo giunti a quota 192.722! Un ottimo risultato che si avvale della forza virale del video, linkato all’interno della blogosfera del vino globale, ma non solo, come vedremo.
La campagna di viral marketing rimanda l’utente, una volta terminato il video, al sito da cui ? possibile acquistare il prodotto. Il successo di questo video ? stato dato dal sito internet MensUp.fr, un sito che condivide news e informazioni tra giovani e adulti interessati alla tecnologia e al social networking.
Ci? che ? successo ? stata la diffusione del messaggio e del prodotti in un luogo in cui il wine marketing non era ancora arrivato (i giovani interessati alla tecnologia): un potenziale segmento di consumatori molto dedito al networking, per cui molto portato a diffondere i messaggi al proprio interno in maniera virale.
Infatti, gli utenti di MensUp.fr hanno passato il video l’un l’altro in quello che si ? rivelato un ottimo word of mouth, usando i loro legami di community e i loro network di amici. Da notare: tutto questo passaparola non ha avuto costi aggiuntivi all’azienda, la quale ha sostenuto spese solo per la realizzazione del video e per la sua messa in visione su un apposito spazio del sito.
Col risultato di ritrovarsi oggi a quota 192.722 visualizzazioni per la versione in lingua francese e 154.504 per la versione sottolitolata, entrambe su youtube.
Strane manovre in quel di Gambero Rosso Holding. Non conosco personalmente Stefano Bonilli ed anzi alcune sue uscite come per esempio la causa con Guelfo Magrini e le critiche trancianti alle grappe di Romano Levi, non le ho condivise (per quel che vale). Solo qualche sporadico contatto via e-mail, sempre cordiale ma niente di pi?. Mi astengo pertanto dall'esprimere un giudizio sul fatto in s? del licenziamento. Vorrei invece spendere una parola per i primi passi del nuovo management. Se il buongiorno si vede dal mattino, la nuova leadership non credo avr? gran fortuna online. In queste ore internet ? una voce sola, solidariet? a Bonilli per i modi con i quali ? stato messo alla porta ed oscurato dal web dalla direzione di Gambero Rosso.
Oscurare dal web ? Ma nemmeno all'et? della pietra..
In un articolo apparso oggi sul nuovo blog di Bonilli, immediatamente ripristinato dopo la censura del vecchio, l'ex direttore lamenta il silenzio delle maggiori testate giornalistiche, eccezion fatta per un intervento di Marco Gatti su la Nazione. Non mi preoccuperei pi? di tanto, il futuro ? qui sulla rete.
[English translation at the end of the document] Fonte: Boizel Chanoine Champagne company report Aggiorniamo al 2007 le statistiche relative allo Champagne. Le vendite sono cresciute del 5.3% a 338.7m di bottiglie, dopo essere salite del 4.6% nel corso del 2006. Le principali conclusioni della nostra analisi sono: (1) c?e? stato un forte incremento delle vendite dal 2000 in avanti, pari al 34% cumulato dal 2001; (2) a questo incremento si e? fatto fronte con un aumento del 9% delle superfici vitate, da 30500 a 32722ha, ma soprattutto con un incremento del 25% circa della resa per ettaro. (3) I costi di produzione stanno crescendo rapidamente: sono passati da circa EUR450/q a EUR530/q in un paio di anni.
Di ritorno dall’Etna, devo raccontarvi questa piccola storia sui palmenti rupestri della valle dell’Alcantara. E, per l’occasione, provo anche una nuova modalità di racconto. Cliccate sull’immagine qui sotto e buona visione e lettura.
[questo post ÃĻ stato aggiornato il 21.4.2016 con ulteriori informazioni sui palmenti rupestri studiati in Sardegna]
Il Cabernet e l’Italia rappresentano una lunga storia d’amore nata molto prima di quanto comunemente si pensi (leggete qui un intervento di Attilio Scienza in materia) e che in pratica solo da cinquant’anni a questa parte sta dando i primi entusiasmanti risultati al punto che il fatto di definirlo vitigno alloctono o forestiero in molti esempi ? quasi difficile. Per discuterne e apprezzarne il valore abbiamo organizzato una degustazione da Burde con tre Cabernet da zone climi e vinificazioni molto diverse con Tenuta San Leonardo dal Trentino, Il Pollenza dalle Marche e il celebratissimo Sassicaia da Bolgheri.L’idea era seguirne il gradiente aromatico partendo da nord e da un clima comunque pi? simile a quello?bordolese per poi proseguire con una giovane (o quasi) realt? che punta in alto come il Pollenza del Conte Brachetti Peretti nelle Marche (sulla costa, versante adriatico) e infine il benchmark di ogni cabernet italiano ovvero il Sassicaia che si trova sulla cost
Ricordiamo che almeno in termini di profumi si pu? analizzare il cabernet in questo modo:a tirrenica quindi perfetto per provare e confrontare un territorio dal clima e influssi diversi.
Nord Italia: mirtillo nero,?camemoro, mora, confettura di ciliegia, caff?, anice, rabarbaro, pepe, balsamico
Centro Italia sul mare: ribes rosso e lampone, rosa canina, elicriso (macchia mediterrea), mirto, eucalipto, cisto, ferro
Campania: mirtillo e fragola, humus e caprifoglio, prugna, lavanda, pepe e cannella, cuoio, tabacco
Sicilia e isole: fragola e lampone, mirtillo e pepe rosa, rosmarino ed eucalipto, salvia, oliva, anice, tabacco, rabarbaro
Ecco qui nei video un esempio di cabernet del nord (Tenuta San Leonardo con lo straordinario 2006)
Qui dal centro (ma con clima pi? simile al meridione per certi aspetti) ovvero Il Pollenza
E infine dalla Toscana (Tirreno e clima mite centrale) il Sassicaia:
Il filo nero del cabernet scopre e definisce territori unici particolari e diversi tra loro e spesso finisce anche con l’aiutare l’epressione di altri vitigni se necessario, ? davvero difficile trovare un paese al mondo dove operi con tanta differenza di sensazioni gustativa ma anche uniformit? di risultati, spesso eccellenti. Soprattutto adesso che non viene piantato ovunque per ammorbidire o ingentilire presunti vini italiani rustici inadatti a gusti internazionali, i pochi cabernet rimasti giocano un campionato molto particolare, di nicchia ma anche molto importante per mostrare all’estero quanto il nostro territorio sia vocato e straordinario.
Quasi come se il cabernet in fondo fosse una specie di lingua franca del vino che da un lato tutti capiscono ma che consente allo stesso tempo di far capire a critici ed esperti se un territorio ? in grado di produrre vini di rango internazionale oppure no. Per fortuna l’Italia ? tra questi e se a questo aggiungiamo la miriade di grandissime altre produzioni di qualit? ma pi? di nicchia si capisce che produrre grandi Cabernet in Italia paraddossalmente permette anche di vendere e far conoscere pi? i nostri autoctoni.
Braccialieri ? un invito a rallentare, a respirare profondamente, a lasciarsi abbracciare dalla Sicilia pi? autentica. A sud-est, tra ulivi secolari e pietra bianca, a pochi minuti dal centro di Noto, prende forma un nuovo modo di intendere l?ospitalit?: un viaggio lento, multisensoriale, in cui paesaggio, tradizione e design dialogano nella stessa lingua.
Luxury resort ed eco-glamping allo stesso tempo, Braccialieri ? prima di tutto una casa condivisa. Sorge all?interno di un uliveto archeologico popolato da piante plurisecolari che custodiscono memoria e trasmettono serenit?. Qui la Sicilianit? si esprime attraverso un?estetica contemporanea, essenziale e accogliente: una bellezza sobria, mai ostentata, che mette al centro l?ospite e la natura circostante. La filosofia ? chiara: raccontare il lusso della semplicit?, dei ritmi lenti, dell?armonia con il territorio. Omaggiare la terra e chi l?ha lavorata nei secoli, i braccialieri, custodi silenziosi di un ecosistema rimasto integro e generoso. ? a loro, e alla loro eredit? fatta di cura e umilt?, che questo luogo rende tributo.
Ed ? proprio all?interno di questo luogo sospeso tra natura e memoria che prende vita Dodici Zappe, il ristorante che incarna la visione gastronomica di Braccialieri. Qui il racconto dell?ospitalit? si completa a tavola, dove il gesto del nutrirsi torna a essere un dialogo profondo con la terra. Un ristorante custodito tra le mura di un antico palmento dell?Ottocento, dove la memoria contadina pulsa ancora viva. Il nome rievoca l?antica unit? di misura dei braccianti, dodici colpi di zappa che scandivano il lavoro nei campi, simbolo di radici profonde, dedizione e rispetto per ci? che la natura offre.
In questo contesto autentico, lo chef Francesco Giura intreccia tecnica stellata e identit? territoriale, dando vita a una cucina essenziale e moderna, capace di emozionare senza superfluit?. Il suo percorso ? dall?Istituto Alberghiero Gasparrini di Melfi alle esperienze internazionali, fino alle cucine prestigiose del Marchesino di Gualtiero Marchesi e del Mandarin Oriental sotto la guida di Antonio Guida ? ha affinato uno sguardo gastronomico elegante, rigoroso e profondamente personale. Oggi, alla guida della cucina di Braccialieri, Giura porta avanti una visione che valorizza memoria e territorio, trasformando ogni piatto in un racconto. Buon viaggio!
La squadra
Executive Chef: Francesco Giura? Pastry Chef: Mattia Savoca? Capo partita: Giuseppe Iuvara? Direttore di sala e Sommelier: Alessandra Fortunato? Barista e Cameriere di sala: Gabriele Lippolis?
Il Benvenuto!
Ci avviamo verso il ristorante…
Il caf? ??un?area incantevole circondata da un tripudio di bouganville e piante tipiche siciliane. Un?oasi di colori vivaci e profumi inebrianti che evocano il cuore autentico della Sicilia.
La piscina.
Tavolo conviviale… ideale per la nostra tappa primaverile in Sicilia VG Roadshow (Stay tuned)
L’ingresso a Dodici Zappe….
Sala e mise en place.
Aperitivo!
La cena si apre con una trilogia di amuse-bouche che introduce con immediatezza la filosofia della cucina.
La Sfera alla Norma ? un piccolo omaggio al grande classico siciliano, riletto con leggerezza e rigore tecnico. Un frollino al basilico e Parmigiano fa da base croccante a una semisfera di pomodoro datterino gelificato, farcita con una crema di melanzane montata a caldo. Completano il boccone ricotta salata e foglie di basilico. Nessuna frittura: solo precisione e pulizia di sapori.
Segue la tartelletta di pasta fillo ripiena di uno stracotto di cinghiale morbido e succoso, glassato con fondo bruno e rifinito con delicati fiori di sciso rosso. La lunga cottura a bassa temperatura garantisce una texture setosa, mentre la croccantezza della fillo aggiunge un piacevole contrasto al boccone servito tiepido.
Chiude il trittico il gambero rosso in tempura, leggero e fragrante grazie a una pastella a base di farina di riso e acqua frizzante. In accompagnamento, una maionese al sommacco e la sua polvere regalano una nota acida e speziata che pulisce il palato e prepara alla portata successiva.
Pane e grissini tirati a mano realizzati con lievito madre e semola 100%.
Stappiamo un Metodo Classico Brut Sicilia DOC – Terzavia
La ?terza via? del Grillo, uno spumante metodo classico che rappresenta la tradizione di un territorio in evoluzione, esaltando caratteri fino ad oggi inesplorati. Tradizione francese e spiccata personalit? siciliana. Una variet?, quella del Grillo, che continua a stupire per la sua poliedricit? e forza, in questa ?Terzavia? capace di comunicare una terra fortemente vocata ai grandi vini.
Splendidamente abbinato con il carpaccio di manzo che viene servito in una composizione fresca e mediterranea. La carne, tagliata finemente e condita all?ultimo per preservarne delicatezza e brillantezza, incontra una frisella cunzata resa morbida dall?idratazione con acqua di pomodoro. I pomodorini dry portano una dolcezza concentrata, mentre la cucuzza in agrodolce aggiunge la nota acidula necessaria a bilanciare il piatto. Un insieme equilibrato, che alterna morbidezze, croccantezze e sfumature dolci-acide con grande naturalezza.
L?Uovo a 65? arriva al tavolo come un esercizio di equilibrio tra dolcezza, grassezza e freschezza. La cottura a bassa temperatura lascia il tuorlo morbido e avvolgente, mentre il capuliato di pomodoro ne accentua la sapidit? mediterranea. Una spuma di cipolla, leggera e “sifonata”, aggiunge volume senza appesantire, e il limone salato fermentato introduce un?acidit? fine, quasi volatile, che bilancia il piatto. A completare, erba cipollina e un filo di olio verde per un finale aromatico e brillante.
Per il prossimo abbinamento proviamo un calice di AltroVerso Grillo Sicilia Doc 2024 Bio – Porta del vento
Di colore giallo dorato e brillante, al naso regala sensazioni fruttate e agrumate con note di pietra focaia e idrocarburi. Il sorso ha un’ottima struttura ed eleganza, la sensazione sapido/salata lo rende fresco e persistente.
Il Risotto al peperone ? un piatto che gioca sulla purezza del gusto e sulla profondit? aromatica. La base nasce da una tostatura classica del riso, portato poi in cottura con un?estrazione limpida di peperone che ne definisce colore e intensit?. La mantecatura con burro e Ragusano dona cremosit? e una nota sapida elegante, senza mai coprire la componente vegetale. In chiusura, una finitura di peperoni arrostiti, ?all?abbraccio?, aggiunge una sfumatura affumicata e calorosa, completando un piatto che ? al tempo stesso essenziale e ricco di personalit?.
Passiamo ora all’incredibile Spaghettocon burro affumicato e alici di Cetara ? un piatto che vive di contrasti ben calibrati. Il burro, affumicato con delicatezza, avvolge la pasta senza sovrastarla, mentre le alici apportano una sapidit? profonda e pulita. L?uvetta introduce un tocco dolce che dialoga con i pinoli tostati, creando un equilibrio mediterraneo di grande armonia. Il finocchietto selvatico chiude il piatto con una nota erbacea luminosa, mentre la mantecatura con l?acqua di cottura garantisce una texture cremosa e avvolgente.
Passiamo ora a Firraru Family & Friends? Bianco Terre Siciliane IGT 2022 – Feudo Maccari
Nel calice si presenta di un giallo paglierino brillante con riflessi dorati e verdolini. Al naso offre un bouquet complesso e stratificato: agrumi gialli, albicocca fresca, pesca bianca e mela gialla, accompagnati da sfumature di ananas, mango e un delicato sentore di finocchio. Le note affumicate, dovute a un uso del legno misurato, si intrecciano a toni di pietra focaia, gelsomino e mandorla, creando un profilo aromatico ampio e articolato. Il sorso ? potente ma sempre preciso: un?acidit? lucida attraversa la frutta matura, sostenuta da una texture cremosa e da una freschezza armoniosa. La struttura rimane leggera ma ricca, con un finale lungo e persistente, segnato da una salinit? sottile, spezie fini e un elegante ritorno tostato. Una chiusura che sembra restituire l?eco del mare che modella questo vino.
Che accompagna con grande eleganza l?Ombrina all?abbraccio, che arriva con una cottura delicata che ne preserva tutta la morbidezza. Accanto, una tartare di pomodoro fresca crea un piacevole contrasto termico e di consistenze, mentre la salsa alle olive, finemente emulsionata, aggiunge profondit? e sapidit? al piatto. A completare, un friggitello fritto al momento che dona una nota croccante e leggermente amara, chiudendo l?insieme con equilibrio e personalit?.
Ed ora… dessert! Cioccolato e pomodoro ? un dessert che sorprende per equilibrio e coerenza aromatica. La sfera di cioccolato fondente, perfettamente temperata, racchiude un cuore di gel di pomodoro che introduce una freschezza inattesa ma perfettamente integrata. La crema inglese, delicatamente aromatizzata, avvolge il boccone con morbidezza, mentre origano e buccia di pomodoro completano il piatto mantenendo un filo conduttore vegetale che lega ogni elemento. Un finale dolce-sapido che gioca sulla finezza delle sfumature mediterranee.
Come piccola pasticceria: gelatina di lampone, tartelletta alla carruba, frutta invernale.
Se il buongiorno di vede dal mattino, qua ? dolcissimo…
Nel cuore della tenuta Braccialieri nasce?l?Orto Bio Pizzuta, un luogo autentico dove la terra racconta la sua storia attraverso profumi, colori e sapori. Coltivato con metodi?biologici e sostenibili, l?orto rappresenta l?anima pi? genuina di Braccialieri e il legame profondo con la tradizione agricola siciliana.
Tra i filari di?pomodori ,?melanzane, zucchine, peperoni, erbe aromatiche e antiche variet? locali, ogni pianta cresce seguendo i ritmi naturali delle stagioni e viene curata con passione e rispetto per l?ambiente.
L?Orto Bio Pizzuta non ? solo un luogo di produzione, ma anche?un?esperienza sensoriale e culturale: gli ospiti possono visitarlo, raccogliere personalmente i prodotti freschi e partecipare a?percorsi di degustazione?o?cooking class insieme al nostro chef, per riscoprire i sapori autentici della campagna siciliana. Ogni ingrediente che nasce qui diventa protagonista delle creazioni del ristorante?Dodici Zappe, dove la cucina si trasforma in un racconto di territorio, stagionalit? e amore per la natura.
L?Orto Bio Pizzuta ?, in definitiva,?un piccolo ecosistema di armonia e bellezza, simbolo della filosofia di Braccialieri: vivere la terra, rispettarla e condividerne la sua ricchezza con chi la ama.
Per il light lunch: vitello tonnato
Focaccia con pomodorini
Tiramis?
La Piscina privata della nostra Suite.
La sera torniamo a fare visita a Dodici Zappe, d’altronde dove si ? stati bene…
Iniziamo con un calice di Metodo Classico Rosato Nero d?Avola Extra Brut 2020 – Cristo di Campobello?
Elegante e raffinato colore rosa cipria, brillante e trasparente, dal perlage fine e persistente. Profumi delicatamente fragranti, petali di rosa e ciliegia fresca, lampone e melograno. Al sorso ? ben strutturato, armonioso nella sua equilibrata acidit?-sapidit?, con riverberi di persistenza floreale e freschezza.
Gli amuse-bouche di questa sera sono tre piccoli assaggi che raccontano tecnica e identit?.
La tartelletta di tonno e buzzonaglia, completata da cipolla dolce e bottarga, ricorda la merenda del pescatore: un boccone crudo e saporito, in cui la componente ematica della buzzonaglia trova equilibrio nella sapidit? della bottarga e nella rotondit? vegetale della cipolla.
Segue il fungo croccante del bosco, un guscio dorato ottenuto con doppia panatura che racchiude un cuore morbido di patate e porcini. La ?polvere di terra?, ricavata da funghi essiccati, aggiunge un ulteriore livello aromatico e completa il richiamo al sottobosco.
Chiude la trilogia l?Uovo all?uovo, un gioco di consistenze in cui la crema d?uovo incontra la fonduta di caciocavallo, mentre la senape di bigione porta un contrappunto aromatico vivace. A lato, pane tostato e condito per accompagnare il boccone con una nota croccante.
Proviamo ora Salina Bianco Malvasia 2024 – Caravaglio
Questo vitigno a bacca bianca ? originario della Sicilia e, sui suoli vulcanici del territorio di Malfa, nell?isola di Salina, sviluppa una luminosit? minerale nitida e distintiva, pur mantenendo i caratteristici aromi della Malvasia. Il vino riflette alla perfezione il suo terroir ispirato dal mare: note di agrumi, sale marino e fiori selvatici.
Focaccia al pomodoro
I dettagli degli interni sono una fusione elegante e commemorativa della Sicilia pi? vera.
Il men? di oggi inizia con il gambero rosso e la ventresca di ricciola, che compongono un piatto giocato su delicatezza e rotondit?. Le due marinature, eseguite separatamente, permettono a ogni elemento di mantenere identit? e precisione, mentre il servizio a temperatura ambiente esalta la texture setosa e la componente grassa della ricciola. La cicoria al limone porta una spinta acida brillante, bilanciata dalla dolcezza profumata della mostarda di fico. A rifinire, la bottarga di ricciola aggiunge profondit? sapida e un finale marino elegante.
La Scaccia d?agnello ? un boccone che unisce tradizione e finezza tecnica. La pasta, tirata molto sottile, avvolge un ripieno di agnello stracotto morbido e intenso, mentre il pecorino aggiunge una nota sapida e cremosa che arrotonda l?insieme. L?insalata di finocchi porta freschezza e croccantezza, creando un contrasto piacevole con la ricchezza del ripieno. La salsa verde, montata a freddo e arricchita con clorofilla, dona brillantezza e un finale erbaceo che illumina il piatto.
Stappiamo Occhio di Sale 2024 – Giuseppe Cipolla
Vino rosato ottenuto dall?assemblaggio di diverse uve, Nero d’Avola in prevalenza. ?Occhio? in siciliano spesso indica un piccolo spiraglio, pertanto Occhio di Sale va ad indicare una piccola area di terra, proprio un occhio, con concentrazione eccessiva di argilla e gesso, quindi salgemma.
In abbinamento al Gnocco ripieno di cinghiale,?un piccolo scrigno di sapori robusti e avvolgenti. L?impasto morbido e altamente idratato racchiude il cinghiale brasato, mentre la cipolla in agrodolce aggiunge una nota fresca e aromatica. La salsa verde all?erba cipollina e il fondo tirato completano il boccone, esaltando la sapidit? e il carattere deciso della carne.
Passiamo ora all?Anelletto in brodo di triglia,?un piatto elegante e armonioso. Il brodo limpido, estratto dolcemente da lische e teste, avvolge la pasta con delicatezza, mentre l?emulsione di ricotta aggiunge cremosit? e morbidezza. La caponata scomposta, servita in elementi separati, introduce contrasti di consistenze e sapori che rendono il piatto sorprendentemente dinamico.
Per il prossimo piatto: DBE Etna Rosso – Tenuta Solisciaro
Di un intenso colore rosso rubino, il Etna Rosso Doc Tenuta Solisciaro si distingue per la sua buona consistenza e per i suoi profumi avvolgenti. Al naso emergono sentori di frutta di bosco matura, sfumature speziate e delicate note di vaniglia, mentre in bocca si presenta caldo, morbido e asciutto, con tannini dolci e una discreta sapidit? che ne esalta la persistenza.
Il sorso esalta la Ricciola in panko, che propone un triplice gioco di consistenze e aromi: marinata, fritta e cruda, ogni porzione rivela una sfumatura diversa del pesce. La frittura veloce in panko regala croccantezza, il fondo di fungo porta profondit? umami e i cardoncelli, cotti e crudi, aggiungono contrasti di texture e un tono terroso equilibrato.
Infine, Lattico ? un dessert salato che gioca su equilibrio e contrasti. Un lingotto di caciocavallo concentrato si accompagna a una spuma acidulata all?aceto ridotto, mentre la cialda croccante all?origano completa il boccone con leggerezza e aromaticit?, chiudendo il percorso con un finale sapido e raffinato.
Come pre-dessert dolce prepariamo il palato con il peperone crusco: viene delicatamente glassato nel cioccolato di Modica, valorizzando il gioco dolce-salato senza ricorrere a fritture. Un boccone breve ma intenso, che prepara il palato alle portate successive.
La piccola pasticceria chiude il percorso in leggerezza e allegria: zeppole e paste di mandorla, servite in formato mignon, mantengono la delicatezza dei classici dolci tradizionali, grazie a cotture brevi e servizio immediato.
Il dessert ?Torrone non torrone? ? un omaggio creativo alla tradizione: una cake dolce con miele e frutta secca, leggermente affumicata per richiamare il carattere del torrone classico. La base montata al miele regala morbidezza, mentre la finitura affumicata aggiunge profondit? e memoria gustativa.
Uno scatto con i veri protagonisti di queste giornate!
Uno sguardo da vicino al resort…
Con infinita gioia e gratitudine un immenso grazie, alla prossima!
Cucina
La cucina di Dodici Zappe nasce da una visione che unisce territorio e tecnica in un equilibrio misurato e incisivo. Lo chef Francesco Giura interpreta la materia prima con un approccio essenziale, lasciando che siano gli ingredienti ? spesso raccolti nei dintorni o selezionati da piccoli produttori ? a definire il ritmo del menu. Le sue esperienze nelle cucine stellate si percepiscono nella precisione dei tagli, nelle cotture millimetriche, nella pulizia del gusto. Ma ci? che colpisce davvero ? la capacit? di trasformare la memoria contadina in un linguaggio contemporaneo: piatti che non inseguono l?effetto, ma raccontano una storia attraverso consistenze nitide, sapori netti e una sensibilit? matura verso la tradizione siciliana.
Servizio e accoglienza
Il servizio rispecchia l?anima del luogo: misurato, cordiale, mai invadente. La sala accompagna l?esperienza gastronomica con un ritmo lento e rassicurante, lasciando spazio all?ospite di immergersi nei propri tempi. La conoscenza dei piatti e delle materie prime ? approfondita, ma condivisa con naturalezza. Il personale sa muoversi tra professionalit? e calore, creando un clima di accoglienza intima che amplifica il senso di autenticit? del ristorante. Ogni gesto, ogni parola, ogni dettaglio sembra pensato per far sentire l?ospite ascoltato, accolto e perfettamente a proprio agio.
Conclusioni
Dodici Zappe ? molto pi? di un ristorante: ? il completamento gastronomico di un progetto che celebra la Sicilia attraverso i suoi ritmi, i suoi sapori e la sua storia. L?esperienza qui ? coerente, armoniosa, capace di unire semplicit? e raffinatezza senza contraddizioni. ? un luogo in cui ci si nutre davvero di territorio, non solo attraverso i piatti ma attraverso un?atmosfera che invita a fermarsi, respirare e riconnettersi. Un indirizzo imprescindibile per chi cerca una cucina di identit?, profondit? e sincera eleganza.
Braccialieri Noto
Contrada Seggio Snc 96012 Avola (Siracusa) Telefono:?+39 376 241 4542 Da Mar a Sab 19:30/22:30 | Dom 12:30/15:00
Se ne ? gi? parlato a sufficienza dello scandalino winespectator. Quel brighella di Robin Goldsteinpotr? forse appendere il cappello dopo questo botto che ha ormai fatto il giro del mondo. Vorrei solo provare a vedere la cosa anche da un'angolazione diversa. Se qualcuno mette in atto dei comportamenti e delle azioni volte ad indurti in errore attraverso artifici e raggiri, posto che non si tratta di truffa perch? manca la parte relativa al "guadagno del truffatore" che - per ora - non si ? attuata, ? ben facile che tu, ingannato, cada nel tranello.
Alla luce di questo e soprattutto considerato il fatto che la competizione a quanto ? dato apprendere dalla replica di WS ? basata esclusivamente sulle carte dei vini, un pizzico di malizia nel gesto di Goldstein ce la si pu? anche vedere. A fin di bene, per carit?. Giusto perch? sono sempre stato uno a cui piace sentire le due campane, ecco la replica di Thomas Matthew, Executive Editor di Wine Spectator :
1. Wine Spectator's Restaurant Awards
Our Awards program was founded in 1981 to encourage restaurants to improve their wine programs, and to aid readers in finding restaurants that take wine seriously. The program evaluates the content, accuracy and presentation of restaurant wine lists. It does not purport to review the restaurant as a whole.
In the program's 27 years, we have evaluated more than 45,000 wine lists. There is no doubt that more restaurants offer good wine lists today than back in 1981. We would like to think that this program has contributed to that development. Further, our Dining Guide is a widely used resource by our subscribers. (View more information on the program here.)
2. How could a restaurant that doesn't exist earn an award for its wine list?
We do not claim to visit every restaurant in our Awards program. We do promise to evaluate their wine lists fairly. (Nearly one-third of new entries each year do not win awards.) We assume that if we receive a wine list, the restaurant that created it does in fact exist. In the application, the restaurant owner warrants that all statements and information provided are truthful and accurate. Of course, we make significant efforts to verify the facts.
In the case of Osteria L'Intrepido:
a. We called the restaurant multiple times; each time, we reached an answering machine and a message from a person purporting to be from the restaurant claiming that it was closed at the moment.
b. Googling the restaurant turned up an actual address and located it on a map of Milan
c. The restaurant sent us a link to a Web site that listed its menu
d. On the Web site Chowhound, diners (now apparently fictitious) discussed their experiences at the non-existent restaurant in entries dated January 2008, to August 2008.
3. How could this wine list earn an award?
On his blog, Goldstein posted a small selection of the wines on this list, along with their poor ratings from Wine Spectator. This was his effort to prove that the list - even if real - did not deserve an award.
However, this selection was not representative of the quality of the complete list that he submitted to our program. Goldstein posted reviews for 15 wines. But the submitted list contained a total of 256 wines. Only 15 wines scored below 80 points.
Fifty-three wines earned ratings of 90 points or higher (outstanding on Wine Spectator's 100-point scale) and a total of 102 earned ratings of 80 points (good) or better. (139 wines were not rated.) Overall, the wines came from many of Italy's top producers, in a clear, accurate presentation.
Here is our description of an Award of Excellence: Our basic award, for lists that offer a well-chosen selection of quality producers, along with a thematic match to the menu in both price and style.
The list from L'Intrepido clearly falls within these parameters.
4. What did Goldstein achieve?
It has now been demonstrated that an elaborate hoax can deceive Wine Spectator.
This act of malicious duplicity reminds us that no one is completely immune to fraud. It is sad that an unscrupulous person can attack a publication that has earned its reputation for integrity over the past 32 years. Wine Spectator will clearly have to be more vigilant in the future.
Most importantly, however, this scam does not tarnish the legitimate accomplishments of the thousands of real restaurants who currently hold Wine Spectator awards, a result of their skill, hard work and passion for wine."
Con La D.O.C.G. Recioto di Gambellara premiata l’essenza della Garganega e la maestria dell’uomo. Questo il motto del Gambellara Wine Festival, in programma il 25, 26 e 28 settembre 2008.
L’inizio della Manifestazione avverr? giovedi 25, con la preparazione, sotto la supervisione del Ministro delle Politiche Agricole, on. Luca Zaia, del Primo Picaio di uva Garganega, da cui, dopo il naturale appassimento, si otterr? il primo Recioto di Gambellara D.O.C.G. A seguire una nutrita serie di eventi inerenti Gambellara, i suoi vini e le sue gastronomie, di cui questo ? il programma. Benvenuto Recioto di Gambellara, la quarta D.O.C.G. del Veneto.
Come gi? successo, mi sono assentato per un p?, girovagando qua e l?... Sono di nuovo tra le vigne che ormai sono in pieno risveglio ! E tanti sono i progetti che ho in mente ! Non ultimo, il mio nuovo spazio che sto elaborando su www.nuvoleepane.it, un "pezzo di terra" un p? pi? grande di questo in cui vi parler?, spero molto presto (c'? parecchio lavoro in vigna ed in cantina !), delle cose che ho in cantiere. A presto !
Strappo's had a hell of a week. May I vent? Posso sfogarmi? (It means "may I vent"). 1. He went out to dinner 26 times. He enjoyed one. 2. He vowed to drink less. He has, a tad. His life is not redeemed regardless. 3. He came down with shingles. I believe this is the modern name for one of the afflictions with which Yahweh smote Job. Well forgive him for being a Gay-American for Obama. Job is the one on the ground being covered in angelic effluents . ....
Ho appreso solo ieri, trovandomi nella zona del Bardolino per un?ampia degustazione (di cui parler? presto) della scomparsa, avvenuta qualche giorno orsono, di Sergio Zenato, patron dell?omonima azienda vinicola di San Benedetto di Lugana. E? una notizia che mi ha colpito e molto rattristato, perch? conoscevo Zenato, inconfondibile con la sua chioma di capelli ormai bianchi, la sua ?ciacola? veneta ed il suo modo schietto e diretto di fare, da tanto tempo, direi almeno una quindicina d?anni e ho sempre apprezzato, in lui, la tempra dell?imprenditore vinicolo di razza, quello che crea un?azienda vinicola, cosa che lui fece nel lontano 1960, e la fa crescere progressivamente sino a diventare una realt? importante e di riferimento nel variegato universo vinicolo del Garda e per estensione della provincia di Verona. Dire Zenato, oggi, significa indicare una grande azienda con voce in capitolo nel mondo del Lugana, di cui ? stato uno dei pionieri e uno dei grandi interpreti, ma anche della Valpolicella, grazie ai suoi Amarone e Valpolicella, oltre al celebre ?Ripassa?, di stile sapientemente moderno. Grande selezionatore di uve e commerciante di quelli tosti, ma anche proprietario di vigneti propri e di un?azienda agricola come la Santa Cristina, 40 ettari di vigneti da cui ricavava i suoi Lugana top e altri vini. Ho diversi ricordi di Sergio Zenato, dovuti a visite e degustazioni fatte nella sua cantina e ad incontri fatti in giro per l?Italia. Uno particolarmente intenso mi riporta all?agosto del 1999, quando ci trovammo entrambi in Salento, a Guagnano, a porgere l?ultimo saluto ad un amico comune e grande uomo del vino, pugliese e italiano, Cosimo Taurino (il pap? del Patriglione e del Notarpanaro ed il re del Salice Salentino) che se n?era andato all?improvviso, lasciandoci sgomenti, il 23 agosto, alla vigilia della vendemmia. Ricordo la sua e la mia emozione, il nostro essere senza parole, come lo sono ora che so che questo grande personaggio del vino del Garda e di tutto il Veneto, non ? pi? con noi. Alla Signora Carla, ai suoi figli Nadia e Alberto, gi? da tempo attivi in azienda, le mie pi? sentite condoglianze e l?augurio di proseguire, con pari energia e successo, il lavoro avviato e cos? brillantemente proseguito da Sergio. ?
E' in corso un dibattito veramente interessante e un dato curioso è che lì, tra le decine di interventi, così come altrove (IDR, il mangione) il mondo viene diviso in fighetti, gourmet & appassionati da un lato e "la gggente"...