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Mondo Di Vino
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[04/19/2024, 10:30] Ristorante SCATTO @ Caff? San Carlo ? Costardi Bros ? Gallerie d?Italia ? Torino (TO)

La Sorgente del Vino

La Sorgente del Vino

Scatto, creato dai Costardi Bros a Torino, ? un ristorante fine dining che fonde l’arte culinaria con il tema della fotografia, ispirandosi al nuovo museo Gallerie D’Italia di Intesa Sanpaolo. Questo spazio, dal design contemporaneo, rappresenta un “scatto” avanti nell’evoluzione gastronomica, offrendo un’esperienza unica che unisce sapori tradizionali italiani e tecniche moderne. Rinomato per la sua cucina innovativa, Scatto si distingue per la presentazione raffinata dei piatti e per un servizio impeccabile, rendendolo un punto di riferimento per gli amanti del buon cibo. L’ambiente, che riflette il linguaggio della fotografia, completa un’esperienza culinaria stimolante e indimenticabile a Torino.

La squadra:

Chef Patron?Christian e Manuel Costardi???Costardi Bros

Sous chef Daniele Amadio

Pastry chef?Andrea Celeste Allione

Ma?tre e Sommelier?Mattia Moro

Bartender Fabrizio Abrescia

La Sorgente del Vino

La Sorgente del Vino

Pan patate, baccal? mantecato e anduja piemontese un inizio che racconta le anime del progetto partendo dallo lievitato passando al Re baccal? ingrediente preferito da Chef Costardi e l?anduja l?ingrediente preferito di Daniele declinato solo con ingredienti Piemontesi.

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Iniziamo subito con gli amuse-bouche, una deliziosa introduzione al pasto, che comprendono tre distinti assaggi che promettono di stuzzicare il palato.?Insieme, questi amuse-bouche creano un’esperienza culinaria equilibrata e invitante.

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Accompagnamo il tutto con lo Champagne Ch?teau de Bligny “Grande R?serve Brut” ? un’espressione raffinata dell’artigianato della Champagne. Questa cuv?e, con la sua effervescenza delicata e un colore giallo paglierino brillante, racchiude l’eleganza e la complessit? dei migliori vini della regione. Il bouquet ? un’armonia di frutti maturi e note tostate, mentre il palato ? equilibrato con una vivace acidit? che promette un finale persistente e soddisfacente. La presenza della bottiglia e del suo etichettamento classico evoca un senso di tradizione e lusso, rendendola una scelta pregiata per celebrazioni o per un semplice brindisi di piacere.

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Ostrica alla Mugnaia : ostrica cotta con la sua acqua e acqua gasata olio al prezzemolo e gel di limone salato.

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Le ostriche alla mugnaia, un’elegante rivisitazione francese, esaltano il sapore del mare con l’aggiunta di piccole sfere di burro chiarificato, a contrasto con il limone e prezzemolo, senza sovrastare la loro naturale freschezza. Queste prelibate ostriche francesi, servite su un letto estratto di prezzemolo, offrono una perfetta armonia di gusto, unendo la ricchezza del burro alla vivacit? del limone. La preparazione mette in luce la qualit? superiore delle ostriche, rendendole un antipasto raffinato o un piatto celebrativo che fonde sapientemente il mare con l’arte culinaria francese.

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Insalata di mare : ?la nostra idea di insalata di mare, la Sicilia velata da un foglio di Calamaro e tutti i pesci che per noi devono comporre l? insalata di mare

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L’insalata di mare, arricchita da un velo di calamaro, ? un’opera d’arte culinaria che unisce la freschezza dei frutti di mare – gamberetti, cozze, polpo e calamari – in una presentazione visivamente affascinante. Il sottile velo di calamaro che copre l’insalata non solo impreziosisce il piatto con un tocco creativo ma arricchisce ogni assaggio con un’intensa nota di mare. Servita fresca, questa insalata esalta l’equilibrio tra la dolcezza dei frutti di mare e l’acidit? di limone e olio extra vergine di oliva, con un tocco finale di erbe fresche. Perfetta con la sua eleganza, L’insalata di mare rappresenta una fusione tra tradizione e innovazione, celebrando i sapori del mare in un incontro di gusto e estetica.

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Scam_pho : un viaggio in Vietnam partendo dagli spring roll che vengono servite con le zuppe pho, scampo che fa un piccolo passaggio di salamoia, verdure croccanti una voglia di lattuga accompagnato da kimchi Piemontese .

La Sorgente del Vino

Lo Scam_pho unisce l’eleganza degli involtini vietnamiti con la prelibatezza dello scampo, avvolto in un involucro arricchito da foglie di lattuga e verdure croccanti. Questa fusione crea un contrasto di texture e sapori, con la dolcezza dello scampo che si sposa perfettamente con il croccante vegetale. La salsa kimchi accanto aggiunge una nota piccante e fermentata, equilibrando il piatto con intensit?. Questo piatto rappresenta una sofisticata esplorazione della cucina fusion, dove tradizione e innovazione convergono in un’esperienza gustativa ricca e armoniosa.

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Accompagnamo questo quartetto di antipasti dal tema “sequenza di Mare” con un Tibaldi Arneis 2022, un vino bianco che riflette l’eleganza e la freschezza del vitigno Arneis, coltivato nelle rigogliose colline del Roero in Piemonte, Italia. La vendemmia del 2022 si distingue per la sua vivacit? aromatica, con note di frutta fresca come la pera e sfumature floreali che si aprono al palato. In bocca, la sua acidit? ben bilanciata e la struttura armoniosa portano a un finale pulito e persistente, segno distintivo della maestria enologica di Tibaldi. Questo vino ? un esemplare versatile, ideale per accompagnare piatti leggeri o da sorseggiare come aperitivo. Con la sua giovent?, il Tibaldi Arneis 2022 promette di evolvere elegantemente anche nei prossimi anni.

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Polpo e chorizo : Spagna, cialda croccante farcita di polpo chorizo finita con Ajoli e paprica

La Sorgente del Vino

Il piatto polpo e chorizo fonde la delicatezza del polpo, cotto a perfezione fino a raggiungere una tenerezza sublime, con la vivace intensit? del chorizo affumicato. La dolcezza del polpo si amalgama armoniosamente con il piccante del chorizo, creando un contrasto gustativo arricchito dalla cremosit? dell’ajoli, che aggiunge un tocco di morbidezza e un leggero sapore aglio. Questa combinazione ? servita su un letto di patate morbide o croccanti verdure di stagione, offrendo un bilanciamento perfetto di texture e sapori. Il piatto si distingue per la sua capacit? di unire la tradizione marittima con accenti terrestri in un abbraccio culinario che soddisfa il palato alla ricerca di esperienze sensoriali complete.

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Ceviche : una foto in bianco e nero dove l?idea parte dalla Ceviche Peruviana mordendola in verticale si trova il colore della foto in bianco e nero

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Il caviale in verticale si presenta come un piatto dalla struttura innovativa e dall?estetica sofisticata. Il caviale ? accuratamente stratificato, mostrando le sue sfere lucide in un arrangiamento sovrapposto che ne esalta la visibilit? e la texture. Racchiuso in uno scrigno, fin dal primo morso, il piatto offre contrasti raffinati al palato, aggiungendo un sapore che permette al gusto ricco e salmastro del caviale di brillare, trasformando ogni assaggio in un’esperienza gustativa complessa e memorabile.

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-Diversamente tonnato: un tributo al vitello tonnato un back to the future piatto nato nel progetto di consulenza di Edit tornato in men? per raccontare il lavoro il vitello tonnato.

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Il vitello tonnato al cucchiaio rappresenta una sofisticata reinterpretazione del tradizionale piatto piemontese, perfetto come antipasto elegante. La carne di vitello, cucinata con delicatezza, viene servita finemente tritata, posata su una base di salsa cremosa composta da tonno, maionese, acciughe, capperi e un tocco di limone. Questa versione ? ideale per un assaggio raffinato e pratico, presentata con eleganza per esaltare ogni singolo boccone.

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-Cavolfiore a Bangkok: un cavolfiore Piemontese che diventa una spuma una salsa al curry verde polvere di caff?, cavolfiore crudo e un cavolfiore alla brace che racconta il mondo street food di Bangkok

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Continuiamo il piatto “Cavolfiore a Bangkok” presenta una morbida crema di cavolfiore al centro, sapientemente insaporita con un tradizionale curry verde thailandese. Il gusto viene esaltato dalla polvere di foglie di cavolfiore e da un’inusuale ma intrigante spolverata di caff? del Myanmar, che aggiunge una dimensione terrosa e esotica. Sottili sfoglie di cavolfiore fresco aggiungono un tocco di croccantezza e freschezza al piatto, creando un’esperienza confortevole e deliziosamente complessa.

La Sorgente del Vino

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La Sorgente del Vino?

-Spaghetto? burro e miso

La Sorgente del Vino

Ed eccoci arrivati allo spaghettone con burro e miso. Gli spaghetti sono esono presentati come una rosa, sottolineando l’approccio artistico della cucina. La salsa di miso, con i suoi due colori distinti, ? stata delicatamente distribuita attorno agli spaghetti. La spolverata di spezie rosse sopra conferisce un colore vivace che conferisce un sapore intenso e un tocco piccante, che contrasta splendidamente con il bianco puro del piatto sottostante. La semplicit? della presentazione punta a valorizzare gli ingredienti e i sapori complessi del piatto.

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-Archivio gustativo: riso carnaroli con rag? di calamaretti, pat? di fegatini di pollo, limone salato e katsuobushi

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Ed ecco fare la sua comparsa al banco il “Costardi’s Condensed ? Archivio Gustativo“, presentato nell’emblema della lattina iconica. Loro segno distintivo, i risotti creati dai fratelli Costardi vengono frequentemente serviti in lattine ispirate a quelle della Campbell?s.

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Il “Risotto Archivio Gustativo” ? la sintesi dell’arte culinaria dello chef Christian Costardi e del suo team. Questo risotto, dal chicco perfettamente al dente e dalla cremosit? impeccabile, esala un aroma invitante che si ritrova pienamente al gusto. I Costardi celano gli ingredienti, sfidando gli ospiti a indovinarli: tra questi emergono il katsuobushi e i calamaretti, con una sorpresa carnosa che si rivela essere fegatini di coniglio, confermando l’intuizione dei degustatori.

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-Risotto Zucca coniglio e Saba tradizione e sapore in un risotto crema di zucca rag? di coniglio, rafano un velo di zucca lucidato con la Saba

La Sorgente del Vino

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-Ombrina cima e bottarga : un bottone ripieno di cima ripassata, ombrina e polvere di bottarga

La Sorgente del Vino

A seguire, il piatto “Ombrina, cime e bottarga” ? un esempio raffinato di cucina di mare con un tocco mediterraneo. L’ombrina, un pesce dal sapore delicato e dalla carne soda, ? la protagonista del piatto, cucinata in modo da esaltarne la freschezza e la texture. Accanto a questo, le cime di rapa, cotte fino a raggiungere quella perfetta consistenza croccante all’esterno e tenera all’interno, e servite per accompagnare e contrastare il gusto sottile del pesce. La bottarga aggiunge un tocco sapido e intensamente marino, completando il piatto con la sua consistenza granulosa e il suo colore vivace.?

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Il “Borgogno Rivata Nebbiolo 2020” ? un vino rosso giovane che esprime le qualit? fresche e fruttate del vitigno Nebbiolo, con accenni di frutti di bosco e note floreali. Nonostante la sua giovent?, presenta la tipica struttura robusta e acidit? elevata del Nebbiolo, con tannini presenti ma potenzialmente pi? morbidi rispetto a quelli di annate pi? mature. La vinificazione tradizionale ha aggiunto sfumature legnose e vanigliate. Ideale con piatti ricchi, questo vino ha un buon potenziale di invecchiamento.

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-Piccione arachidi e datteri. Piccione cotto in carcassa servito in il servizi. Wasabi per la parta balsamica, un viaggio del piccione da Vercelli al medio oriente Giappone e Turchia nella porta coscia pensata come un kebab il tutto accompagnato da un piccolo panettone arachidi e datteri.

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Il piatto “Piccione, datteri, arachidi e wasabi” ? un connubio audace e cosmopolita di sapori e consistenze. Il piccione, un volatile la cui carne ? pregiata e ricca di gusto, ? cucinato in 3 consistenze? per esaltarne la tenerezza e il profilo aromatico intenso. Questo tipo di carne ? abbinato ai datteri che, con la loro dolcezza naturale e la consistenza morbida, creano un contrasto intrigante con il sapore pi? selvaggio del piccione. Le arachidi aggiungono una nota croccante e terrosa al piatto, offrendo un contrasto rispetto alla carne e ai datteri.?Infine, il wasabi, con il suo caratteristico pizzico pungente e fresco, introduce un elemento di sorpresa e vivacit? che pu? elevare e bilanciare il piatto, tagliando attraverso la ricchezza del piccione e l’intensit? dolce dei datteri.

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Il piatto Carota, mandarino e liquirizia ? un connubio di sapori che spaziano dalla dolcezza terrosa delle carote alla fresca acidit? degli agrumi, fino alla profondit? quasi amara della liquirizia. La carota ? presentata cruda, mentre il mandarino porta vivacit? sia nel gusto che nel colore. La liquirizia aggiunge una nota di complessit?. Visivamente, il piatto seduce con la sua tavolozza di arancioni accesi e accenti neri, offrendo un’esperienza sensoriale completa che stimola sia il palato che la vista.

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Il dessert Caco, cardamomo e yogurt greco unisce la dolcezza del caco maturo con il tocco speziato del cardamomo e la cremosit? dello yogurt greco. Il cardamomo aggiunge un contrasto esotico e leggermente piccante, mentre lo yogurt fornisce una base ricca e leggermente acidula che equilibra il dolce del frutto. Visivamente, il piatto ? accattivante, con il vivace arancione del caco che risalta sul bianco dello yogurt, impreziosito da una spolverata di cardamomo per un ulteriore contrasto di colori e sapori. Questa combinazione crea un dessert che ? tanto piacevole al palato quanto alla vista.

La Sorgente del Vino

Lo Chateau de Ricaud Loupiac 2017 ? un vino dolce bianco di Bordeaux, caratterizzato da una blend di uve S?millon, Sauvignon Blanc e Muscadelle. Il processo di vinificazione arricchisce il vino di complessit?, con aromi di miele, agrumi canditi e spezie dolci. Questo vino si distingue per il suo equilibrio tra dolcezza e acidit?, offrendo un lungo finale persistente. ? perfetto come aperitivo o in abbinamento con dessert e formaggi erborinati, avendo anche un buon potenziale di invecchiamento.

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La Sorgente del Vino

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E come ultima chicca, il piatto Castagna, pastinaca e whisky fonde sapori autunnali con un tocco elegante. Le castagne e le pastinache, entrambe dal gusto dolce e terroso, si abbinano perfettamente, creando una base morbida e ricca. L’introduzione del whisky aggiunge una nota affumicata e alcolica, elevando il piatto con una complessit? sorprendente.? Questa combinazione ? ideale per le stagioni pi? fredde, offrendo calore e profondit? di sapori.

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E per concludere, caff? e piccole coccole finali…

CUCINA

La cucina dei Costardi Bros, rappresentata dal Caff? San Carlo e dal Ristorante Scatto, fonde innovazione e tradizione piemontese, come illustrato nei men? Disegno e Scatto Libero. Questa sinergia tra antico e moderno ? alimentata da tecniche all’avanguardia e l’uso di materie prime locali, offrendo piatti che sono radicati nella tradizione ma espansi verso nuove dimensioni culinarie. La brigata di cucina, competente e motivata, collabora strettamente per creare piatti autentici che spaziano dalle ricette schiette a quelle con tocchi orientali. Il men? Ritratto simboleggia questa collaborazione e l’esperienza condivisa. Nel complesso, la cucina di Scatto si distingue per il suo gusto autentico e diretto, catturando l’attenzione del commensale dall’inizio alla fine.

ACCOGLIENZA E SERVIZIO

L’accoglienza e il servizio eccellenti, si manifestano attraverso un personale caloroso e attento, che accoglie ogni ospite con un sorriso genuino e una cortesia impeccabile. I dettagli sono curati minuziosamente, dalla rapidit? nel soddisfare le richieste alla capacit? di anticipare le esigenze del cliente, garantendo un’esperienza personalizzata e memorabile. Ogni interazione ? pensata per far sentire gli ospiti valorizzati e ben curati, trasformando ogni visita in un’occasione speciale.

CONCLUSIONI

Nel vivace panorama culinario creato dai Costardi Bros, ogni piatto ? una narrazione audace che mira a toccare sia il cuore sia la mente con combinazioni di sapori inaspettati e coraggiosi. La sinergia tra intuizione culinaria e maestria tecnica si fonde armoniosamente con l’ambiente e il team, che, tra cucina e sala, lavora instancabilmente per soddisfare e sorprendere i clienti. Questo impegno si traduce in un’esperienza gastronomica che ? sia un viaggio che una scoperta continua, spinta dalla ricerca costante di nuove idee e dalla volont? di raccontare storie attraverso i sapori, riflettendo il dinamismo del mondo moderno.

INFORMAZIONI ? Ristorante Scatto

Piazza San Carlo, 156, 10123 Torino (TO)

Tel. +39 0110267460

Mail: info@costardibros.it

ORARI

Caff? San Carlo ? Caffetteria e bistrot

8:30 alle 20:30

SCAT_TO ? Ristorante fine dining
marted? – sabato dalle 12:30 alle 14:30 (business lunch da marted? a venerd?), dalle 19:30 alle 24:00 (offerta ristorante fine dining).?

Domenica 12.30-14.30 , 19.30-22.30

Chiusura ristorante: luned?

L'articolo Ristorante SCATTO @ Caff? San Carlo ? Costardi Bros ? Gallerie d?Italia ? Torino (TO) proviene da ViaggiatoreGourmet alias AltissimoCeto!.

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[05/20/2008, 11:40] La noce moscata

La Sorgente del VinoQuanti di voi usano la noce moscata? Io spesso, o almeno ogni volta penso possa starci bene. Questa adorabile spezia mi sembra che spesso sia utilizzata solo nelle solite ricette: quando si fa la besciamella, in alcuni dolci oppure quando si fanno le polpette o i tortellini.

Questa spezia originaria dell’Indonesia, con il suo inebriante profumo dovuto alla presenza di un olio aromatico, può donare ai cibi delle note veramente particolari.

Una ricettina veloce, in cui la noce moscata dà un notevole contributo in termini di esperienza olfattiva è il mango nello stagno. Si taglia il mango a pezzi non troppo piccoli, lo si mette in una ciotola e gli si versa sopra una parte di aperol, una di ginger ed infine si grattuccia a piacere (io tendo ad abbondare) la noce moscata.

Se mentre preparate questa simpatica e voloce, oltre che gustosissima, ricetta avete degli amici con voi, farete una magnifica figura se macinerete la noce moscata con un macinino professionale molto carino. Penseranno che siete dei veri cuochi :p Provare per credere!

Sto parlando del macina noce moscata della Ad Hoc, che potete acquistare su Granshop.it.

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[09/18/2008, 23:51] Recensioni di ristoranti, la storia

La Sorgente del Vino

Non c'? niente da fare, quando vai a rivangare il passato per vedere da dove ? partita un'idea, nove volte su dieci c'? di mezzo qualche newsgroup, una delle pi? "antiche" forme di socializzazione della rete. Se volete era il social network 0.1, ancora vivo e vegeto per altro. Fu cos? anche per le recensioni dei ristoranti.

Nel 1999 proposi la costituzione del newsgroup italiano sui ristoranti (ho messo il link web ma i newsgroup si leggono con un newsreader dal vostro programma di posta elettronica, indagate...) che venne poi approvato e che ? tutt'oggi online. L'organizzazione del materiale sui ristoranti in rete ? partito da l? e tutte le successive iniziative esterne su web hanno visto sempre come protagonisti questo o quel partecipante del newsgroup.

Ringrazio gli amici di IDR (questo il nome di battaglia del newsgroup dei ristoranti) per avermi aiutato a ricordare i principali poster di sempre. Tra i mitici della prima ora, JFSebastian, Fabio Fiorillo, FabMind, Claudio Pistocchi, Lcr, JPS, Nico Pisanelli, Prolet (quello che invent? html.it, per dire...), Pingo, Leo Rieser e ancora, Max-b, Dmaster, Schigi, Cauzzi, Adamski, gianmarco L., Nicolac (Nicola Cavallaro, avete presente ?), Franco C.E. Piodi, Guyciman, cesa-re, Ruggine (oggi protagonista su altri lidi), Vilco (gi? notissimo membro di it.hobby.vino, SPeck, AndreA, Apuo, Ziongiu, Bertozzi, Orson e tanti tanti altri.

A un certo punto le recensioni di ristoranti divennero un gran numero e si iniziarono a creare degli archivi online. Il primo fu quello di un sito che oggi non esiste pi? che si chiamava eat.it (mi ricordo perfino la cartella sul loro server che era "torretta" mi pare, che momenti !). Dopo qualche anno di attivit?, il vecchio gestore dell'archivio gett? la spugna e io presi le sue veci cominciando ad organizzare quelle recensioni all'interno di TigullioVino.it, un archivio antologico di recensioni ristoranti ancora vivo oggi e sempre aggiornato con nuove recensioni (pur conservando le vecchie), che dal 2002 circa porta avanti questo lavoro da amanuensi, artigiani del web.

Fu poi l'epoca del Lagnese, personaggio mitologico tra la figura del troll, del critico gastronomico e del genio squilibrato incompreso, uno che frequentava solo ristoranti stellati di altissimo livello ma che non perdeva occasione di scatenare flame infiniti (flame = litigi in gergo newsgroupparo) o intavolare dotte discettazioni sui massimi sistemi. Tra le pi? colossali risse di tutti i tempi, sempre su IDR, quella tra Sararlo, recensore venuto alla ribalta nella seconda o terza stagione di idr e JFSebastian, il pi? grande poster di Idr di sempre. Sono sue (di JFSebastian) alcune delle pi? belle e originali recensioni presenti in rete, molte delle quali mi fregio di annoverare nell'archivio di TigullioVino.it. Su tutte, vi segnalo questa che a me ? piaciuta moltissimo.

Nel frattempo cresceva il Forum del Gambero Rosso online che cominci? a catalizzare l'attenzione di una grossa fetta di questi recensori, anche se idr ? sempre rimasto un punto fisso di riferimento per molti.

Spuntarono molti blog sui ristoranti ma su tutti, per clamore e e audience va segnalato il fenomeno Muccapazza (il blog di ristoranti pi? paillettato del web). Furoni creati molti altri portali come l'amato (credo per la quantit? di recensioni) / odiato (credo per la qualit? delle recensioni) il Mangione.

Oggi ? il tempo di Viaggiatore Gourmet, del ristorante stellato raccontato quasi esclusivamente per immagini. Un format che a dispetto delle critiche ricevute agli esordi (splendidi i tributi negativi incassati da Claudio Sacco un po' in tutta la blogosfera, dal defunto e indimenticabile Peperosso al Papero Giallo di Stefano Bonilli) ? piaciuto e nel tempo ha dimostrato di saper fare anche grandissima qualit? con video veramente eccellenti e sopra la media anche se paragonati al lavoro eseguito da pubblicazioni professionali.

Mentre it.discussioni.ristoranti ? ancora l?, proprio come allora, con tante persone nuove e pochi sopravvisuti della prima ora, oggi ? il tempo delle proposte di guide ristoranti 2.0 e dei progetti di collaborazione sociale come duespaghi o come la nostra antologia open-social.

La seconda parte tra una decina d'anni.

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[06/25/2024, 09:52] Il Cascinale Nuovo ? Meeting VG Roadshow 2024 ? Famiglia Ferretto ? Isola d?Asti (AT)

La Sorgente del Vino

Il Cascinale Nuovo di Isola d?Asti ? una meta prediletta dagli Amici Gourmet, che vi tornano sempre con piacere.

Questo nuovo evento, onorato dalla presenza del presidente Enzo degli Amici Gourmet, ha messo in luce l’eccellenza del ristorante di Walter e Roberto Ferretto, immerso nella campagna astigiana. Con oltre 50 anni di attivit? alle spalle, dal 1968, quando erano i genitori dei fratelli Ferretto a gestirlo, molte cose sono cambiate: il totale rifacimento degli ambienti e la drastica riduzione dei coperti sono stati attuati per offrire un servizio superiore e un’esperienza gastronomica ricercata.

La squadra

Roberto Ferretto ? Patron, direttore e sommelier (1955)
Walter Ferretto ? Chef/Patron (1960)

Bianco Gabriele – Chef?

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Sala e mise en place

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Il tavolo?Amici Gourmet

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Apribocca in giardino

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Il pranzo ? iniziato con un aperitivo nello spazio esterno, creando un’atmosfera accogliente e rilassata. Gli ospiti hanno potuto degustare il pregiato vino Finigeto 2005 Pas Dos?, che ha arricchito l’esperienza conviviale e preparato i palati per i deliziosi piatti successivi.

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Roberto Ferretto, direttore e sommelier

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Il Finigeto 2005 Pas Dos? ? uno spumante raffinato e di grande eleganza. Prodotto con uve selezionate, questo vino si distingue per la sua complessit? aromatica e la sua struttura equilibrata. Al naso, offre note di frutta secca, agrumi canditi, e lievi sentori di crosta di pane, dovuti al lungo affinamento sui lieviti. In bocca, ? fresco e vivace, con una piacevole sapidit? e un perlage fine e persistente. Il finale ? asciutto e pulito, con una persistenza gustativa che invita al prossimo sorso. Perfetto come aperitivo, si abbina splendidamente anche a piatti di pesce e crostacei.

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Il primo assaggio ? un’ottima focaccia, soffice e fragrante, che esalta il sapore del prosciutto crudo, ? dolce e saporito. Ogni morso offre un perfetto equilibrio tra la croccantezza della focaccia e la delicatezza del prosciutto.

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Continuiamo con un Cristo di Campobello 2017 Extra Brut Metodo Classico ? uno spumante siciliano di straordinaria finezza ed eleganza. Prodotto con uve selezionate e affinato sui lieviti, offre un bouquet complesso con note di agrumi, mela verde, e delicate sfumature di fiori bianchi e crosta di pane. Al palato, si presenta fresco e vivace, con un perlage fine e persistente che esalta la sua struttura minerale e la sapidit?. Il finale ? asciutto e armonioso, con una piacevole persistenza che richiama la freschezza degli aromi iniziali.?

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Enzo, il presidente

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In accompagnamento, Cubo di bollito in salsa Verde e Millefoglie di lingua di vitello e foie gras e gelatina al porto

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Lo chef Walter Ferretto

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Il men? in esclusiva per Amici Gourmet

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Proseguiamo il pranzo all’interno del locale degustando uno Tsarine Champagne Brut ? uno spumante francese rinomato per la sua eleganza e raffinatezza. Prodotto con un blend di Chardonnay, Pinot Noir, e Pinot Meunier, presenta un bouquet aromatico complesso con note di frutti gialli, agrumi e leggere sfumature di brioche e nocciola. Al palato, ? fresco e vivace, con un perlage fine e persistente che dona una texture cremosa e setosa. Il finale ? lungo e armonioso, con una piacevole mineralit? che bilancia la ricchezza del frutto.

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La Collezione di Roberto!

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E proseguiamo con un Langhe Bianco Ca’d’Gal 2019,?un vino bianco piemontese di grande freschezza e aromaticit?. Ottenuto principalmente da uve Moscato, offre un bouquet fragrante con note di fiori bianchi, agrumi e pesca. Al palato, ? fresco e vivace, con una piacevole acidit? che esalta i suoi aromi fruttati e floreali. La struttura leggera e armoniosa rende questo vino perfetto per essere gustato come aperitivo o in abbinamento a piatti a base di pesce, verdure e formaggi freschi. Il finale ? lungo e rinfrescante, lasciando una sensazione di pulizia e eleganza.

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E continuiamo con un Monte Colombo 2008 della Tenuta Cisa Asinari di Gresy ? un vino rosso piemontese di grande struttura e complessit?. Prodotto con uve Barbera, presenta intensi aromi di frutti rossi maturi, ciliegia, e prugna, arricchiti da note speziate di vaniglia, pepe nero e un tocco di tabacco. Al palato, ? robusto e vellutato, con tannini ben integrati e una buona acidit? che conferisce equilibrio e longevit?. Il finale ? lungo e persistente, con eleganti sfumature di cioccolato fondente e liquirizia.

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Ed ecco sua maest? il risotto Carnaroli, tipico del territorio, con zucchine in fiore e gamberi, un piatto raffinato e delicato. Il riso Carnaroli, viene arricchito dalla dolcezza delle zucchine in fiore, dalla freschezza dei gamberi e da una leggera salsa di pomodoro che aggiunge una piacevole nota acidula. Le zucchine in fiore aggiungono una nota floreale e un tocco di colore vivace, mentre i gamberi, appena scottati, offrono un sapore marino succulento. Il piatto ? armonioso e bilanciato, ideale per una cena elegante e leggera.

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Ravioli del Plin nel Tovagliolo

Un piatto della tradizione piemontese che richiama le antiche usanze contadine. I ravioli del plin, piccoli e deliziosi, sono ripieni con ingredienti freschi e locali. Vengono serviti avvolti in un tovagliolo di stoffa, un modo autentico e nostalgico per mantenerli caldi e umidi, esaltando il loro sapore ricco e genuino. Un’esperienza culinaria che celebra le radici storiche e la convivialit? della cucina piemontese.

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Proseguiamo con un Barolo Tenuta Rocca 2002 ? un vino rosso piemontese di grande eleganza e complessit?. Prodotto con uve Nebbiolo, offre un bouquet aromatico intenso con note di frutti di bosco, ciliegia e prugna, arricchite da sentori di tabacco, cuoio e spezie dolci. Al palato, ? strutturato e ben equilibrato, con tannini vellutati e una piacevole acidit? che dona freschezza. La sua profondit? e ricchezza di sapori culminano in un finale lungo e persistente, con sfumature di cioccolato fondente e liquirizia.?

La Sorgente del Vino

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E per finire accompagnamo il dolce con un Passione 2021 Acqui, un vino rosso piemontese fresco e fruttato. Prodotto principalmente con uve Brachetto, offre un bouquet aromatico vivace con note di fragoline di bosco, ciliegia e rosa canina. Al palato, ? leggero e aromatico, con una dolcezza equilibrata e una leggera effervescenza che lo rende piacevolmente vivace. Il finale ? fresco e persistente, con una piacevole nota floreale.

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Coccole Finali

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Gin tonic rintemprante finale e… “piccola” merenda con spaghetti? Monograno Felicetti al pomodoro?

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Le MERENDE “defaticanti” di VG.

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Cucina

La cucina del Ristorante Il Cascinale Nuovo ad Asti ? un viaggio gastronomico che fonde tradizione e innovazione.

Walter Ferretto in cucina ? affiancato adesso dal giovane emergente Chef Gabriele Bianco, il ristorante offre piatti che celebrano i sapori del Piemonte con un tocco moderno.?Gli ospiti possono scegliere tra un menu ? la carte o un menu degustazione, ideale per assaporare l’essenza della cucina del ristorante.?

La carta dei vini, curata con competenza da Roberto Ferretto, offre una vasta selezione di etichette locali e internazionali, garantendo abbinamenti perfetti per ogni piatto.

Servizio e Accoglienza

In un ambiente moderno, ben curato e accogliente, il servizio di sala, gestito da uno staff altamente qualificato, ? sempre attento e disponibile senza mai risultare invadente. Questo equilibrio tra professionalit? e discrezione contribuisce significativamente a rendere l’esperienza complessiva piacevole e rilassante per ogni ospite.

Conclusioni

Il ristorante Il Cascinale Nuovo ? un punto di riferimento nel panorama gastronomico di Asti. L’ambiente caldo e accogliente, unito a una cucina che bilancia perfettamente tradizione e innovazione, rende ogni visita piacevole e soddisfacente. La cura del servizio, sempre attento e preparato, contribuisce a creare un’esperienza culinaria completa. La raffinata selezione di vini, attentamente curata, esalta ulteriormente i sapori dei piatti, facendo del Cascinale Nuovo una tappa imprescindibile per chi cerca eccellenza e creativit? in cucina?.

Albergo Ristorante Il Cascinalenuovo
1
4057 Isola D?asti (AT)
Statale Asti-Alba, 15
Tel. 0141.958166

Chiuso domenica sera e luned?. A pranzo aperto solo su prenotazione
E-mail:?info@ilcascinalenuovo.it
Sito internet:?www.ilcascinalenuovo.com

L'articolo Il Cascinale Nuovo – Meeting VG Roadshow 2024 – Famiglia Ferretto – Isola d’Asti (AT) proviene da ViaggiatoreGourmet alias AltissimoCeto!.

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[05/02/2008, 08:11] Vino e premi letterari
Chi segue da tempo questo blog e ha fatto caso al bannerino qui di fianco non si stupir? di questa segnalazione. Adoro la letteratura e la narrativa rappresenta per me quell’altra met?, non meno importante del vino, che mi completa e senza la quale non potrei mai essere la stessa persona. E’ per questo che [...]
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[05/26/2024, 16:58]  The Duty of Hospitality (is not just expected of the Host)

From the archives: Seeing as summertime is approaching and holiday visits to Italy will increase, along with requests to visit wineries, just a little revisit to this subject during our Memorial Day holiday


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My dad, Lou, in the 1950's - the consummate salesman

I received an email from Italy, via a concerned and upset supplier, whom I regard as a friend.

?The person you arranged to visit our property in Tuscany never showed up. They never even called! Do you know what happened? We were waiting. We are still waiting. This happens too many times! Please make sure the people you set up visits for really want to come to visit us!?

I cannot tell you how many times this has happened. And with the tourist season ramping up, I fear more incidents like this. In this case I made three calls, filled out visit forms, three properties I made arrangements for and the client was a no-show at all three. To quote my dad above,
"WHAT'S THE DEAL?"
The client, whom forever going forward will be persona non grata in my books, emailed me a month ago. ?I am going to Italy, to Emilia Romagna and Tuscany. Please set up some appointments for me and my colleague. We are planning a fall trip to take our customers on a tour and we?d like to find some nice spots to visit.?

So I drop everything, make some calls, fill out some forms, stop what I am doing. Because that is what we do. We are in the service business. I can go straight to the vineyard, these people are my friends. But even friends have limits.


La Sorgente del VinoI don?t know how to say this but in the most direct of ways. Italians value hospitality above almost anything else. So when someone, a client or a friend, is presented to them by someone with credibility, such as myself, they treat a visit as if it were a family visit. Ospitalit?. Often cranking up the oven, cooking lunch. Bringing out the linen table cloths. Friends of my friends are my friends. That kind of thing.

When one crams appointments, trying to make two or three stops in Tuscany in a day, and the inevitable happens, and one doesn?t call, it makes it an embarrassing situation; the impression is that ugly self-centered Americans are at it again. And of course I get the inevitable call asking me why I didn?t know better than to set up an appointment for these deadbeats. The Italians don?t say it that way but that?s what they mean, when they ask me simply, ?Why?? And I cannot provide them with a suitable answer.

So, going forward, to anyone reading this, if you ask someone to set you up in Italy (or France or California), for God?s sake have the courtesy to show up and if for some reason you cannot make it, at the very least, call and express your regrets at not being able to make the appointment.

You are being welcomed into someone?s home. It is simple civility to act with a modicum of respect for everyone else?s time.


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[07/19/2008, 18:00] Piemonte: dati di produzione 2004-2006 delle DOC e DOCG

[English translation at the end of the document]
Fonte: Federcoc, Istat
Continuiamo a pubblicare i dati Federdoc, per cui abbiamo ora una visibilita? su 3 anni per le superfici e su 2 anni per la produzione di vino (2005-06). Dopo aver analizzato il Veneto, parliamo oggi di Piemonte, che ha prodotto nel 2006 2.1m/hl di vino DOC su 38200 ettari. Le principali denominazioni sono l?Asti con 565k/hl nel 2006 (+7%) su 9900ha, seguita dalla denominazione di ricaduta Piemonte (276k/hl su 4500ha) e dalle 3 denominazioni Barbera (Asti, Monferrato e Alba rispettivamente). Segue al sesto posto il Barolo che nel 2006 e? stato prodotto su 1723ha per un totale di 92k/hl, che corrispondono a un equivalente di circa 12.2m di bottiglie.


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[07/14/2008, 08:27] Sovversivi del gusto: tutto perfetto, mancavano solo bagoss e risotto

La Sorgente del VinoChe dire, mancavano solo il mitico bagoss e magari un bel risotto, fatto ovviamente con un riso ?corsaro?, un supremo Carnaroli che resta eccellente e straordinario anche se il suo produttore ? umanamente un po? complicato, per rendere perfetto al 100% anche se lo ? stato al 99, il terzo raduno dei Sovversivi del gusto, che si ? svolto ieri, con grande successo, presso quel bellissimo posto che ? l?agriturismo Trevisani in quel di Soprazocco di Gavardo, un balcone naturale (vedi foto di apertura: accontentatevi, non sono mica quelli di quel fenomeno di Marco Salzotto,? supremo fotografo ufficiale dei Sdg) dove si gode una vista sul lago mozzafiato.
Giornata bellissima, con un caldo giusto, ma non soffocante (e una simpatica pioggerellina rinfrescante di breve durata) sotto il tendone vagamente circense che accoglieva le postazioni dei gustosi sovversivi accorsi all?appello: artigiani alimentari (virtuosi del formaggio, delle norcinerie, delle confetture, dei mieli), sopraffini oliandoli, cultori dell?aceto balsamico, ma anche fior di piccoli produttori, di quelli talmente piccoli che a cercarli sulle varie guide (che questi piccoli solitamente ignorano, troppo impegnate a blandire i soliti potenti) non ne trovereste traccia, ma che invece costituiscano un?altra bella idea del vino. Una ricchezza d?espressione, una purezza, una genuinit? e un entusiasmo che in tante aziende collaudate non esiste pi?.
La Sorgente del VinoCosa ha abbondantemente giustificato il fatto che ieri sia stato, come tanti altri, al raduno? Una qualit? umana, innanzitutto, dell?evento, una dimensione, colloquiale, simpatica, autoironica, divertente e divertita, dove si degustava, si assaggiava, si mangiava, si provavano cose ma sempre non dimenticandosi mai che si trattava di vino, di oli, di salumi e formaggi, non della formula magica che salver? l?umanit?, e che eravamo l? per il piacere, di pancia e non solo di testa, di mangiare, bere e poi parlarne in allegria.
Detto questo, valeva gi? la pena arrivare in quel di Gavardo e ritrovare vecchi amici che non vedevo da tempo come il giornalista, scrittore e blogger Michele Marziani, alias Appunti di viaggio, Lino Cantaluppi da Como, grand gourmet e un cuore grande cos?, Emilia e Giorgio del Segreto di Milia a Savigliano, Giovanni Arcari, intelligente promoter di piccole cantine brescian-franciacortine come Colline della Stella e Cantrina e appassionato di vini gardesani. Poi ho potuto conoscere di persona (sinora ci eravamo parlati solo al telefono) Tommaso Farina, che non chiamer? pi?, ? impossibile, Farina jr, al quale ho simpaticamente intimato di levarsi la cravatta quand?? arrivato azzimato e elegante come se fossimo ad un matrimonio, e sigillata pubblicamente la pax, dopo le nostre beghe di qualche mese fa, con Adriano Liloni, tornato saldamente, se mai qualche minus habens avesse mai pensato di scalzarlo da questo ruolo che tutti quelli che hanno buon senso e buon gusto gli riconoscono, ho potuto dedicarmi all?incontro, spontaneo, festoso, con Sovversivi del gusto di cui conoscevo gi? la bravura e altri scoperti nell?occasione.
La Sorgente del VinoCome sempre all?altezza, chiantigiano e schietto quanto basta, il Salvino 2005 di un Filippo Cintolesi trovato in gran forma e sereno, e assolutamente rivelatorio il suo olio extravergine, con un 2004 (oh yes, un olio di quattro anni) incredibile per freschezza, rotondit? e dolcezza, avvicinato da un altro olio, stupendo per solarit? ed equilibrio, come quello proposto da un vecchio amico, Giulio Cantatore dell?Enoteca L?Angolo di Vino di Ruvo di Puglia. Buono come sempre e senza nulla da invidiare ad un Soave togato la Garganega Camporengo proposta da quella bravissima produttrice e donna di classe che ? Matilde Poggi delle Fraghe, con tanto di moderno e ragionato tappo a vite, intrigante, beverino, sapido, nervoso, molto articolato al gusto il Franciacorta Brut, secco e deciso, delle Cantine Donna Lucia di Clusane, sorprendente per essenzialit?, sapido, elegante, con un bel tannino ben rilevato il Nero d?Avola della Masseria del Feudo, pi? che piacevoli, direi molto ben fatti e intriganti, schietti, assolutamente beverini l?Altea bianco della cantina sarda Altea Illotto ed il Morellino di Scansano (Cabernet free!) dei Botri di Ghiaccioforte, entrambi proposti da quella particolare selezione di piccole aziende di qualit? che ? la Sorgente del Vino.
La Sorgente del VinoUna sorpresa assoluta, beccato ad un banco d?assaggio, dove era presente Filippo Filippi con la complicit? di un?amica, Paola Giagulli, addetta comunicazione del Monte Veronese, ma grande appassionata di vini veronesi e non, il Colli Scaligeri Vigna della Br? 2006 della Cantina Filippi di Castelcerino (uno dei grandi cru del Soave), di cui credo che parler? presto, dopo aver regolarmente visitato ? nonch? assaggiato gli altri vini ? l?azienda. Un vino di grande personalit?, mineralit?, nerbo, uve provenienti da vigneti posti su terreni calcarei e vulcanici, pieno, compatto, pieno di sapore, eppure di grande equilibrio e piacevolezza. Il tempo non mi ha consentito di assaggiare i vini di Elena Parona, alias La Basia, di Puegnago sul Garda, ma parlare con lei e con i suoi figli d? sempre l?idea di trovarsi di fronte a persone perbene e solo en passant ho ritrovato buono, come l?avevo gi? giudicato, e quanto mai adatto alla cucina bresciana (spiedo e grigliate), il Marzemino gardesano di Emilio Di Martino.
La Sorgente del VinoAltri incontri mi hanno poi entusiasmato sotto il tendone, quello con Daniele Segala, animatore della Fucina dei Sapori, enoteca, formaggeria, salumeria di Prevalle nell?entroterra di Sal?, barbetta bionda occhi chiari come il mare, e una filosofia, quello dello scopritore, dell?affinatore di formaggi (da urlo una sua cremosissima gorgonzola novarese che ha stupito anche Marziani, che del novarese e dintorni sa tutto) dell?ambasciatore di cose buone, del divulgatore, non pedante, ma appassionato, attento, dalla parte del cliente, considerato come un amico da non tradire, che mi ha colpito. E mi indurr? ad andarlo presto a trovare, per una lunga chiacchierata e tanti assaggi. Infine, anche se di tanti altri personaggi incontrati o solo sfiorati, Francesco Travaglini, ovvero supremo olio e pecorino molisano raccontati, insieme a tante altre cose, sul blog Parco dei buoi, Flavio Calabria, grande norcino della Valtenesi in quel di Muscoline, con salumi come sempre all?altezza, saporiti ma non salati, Lionello Esti dell?Acetaia Terre del Tuono vicino a Reggio Emilia, i padroni di casa, i fratelli Trevisani, posso solo accennare per sommi capi, non posso che concludere con l?incontro che pi? mi ha emozionato.
Emozionato per i vini, che hanno una purezza, una verit?, una forza che mi hanno lasciato senza parole, soprattutto lo splendente, gioioso, succoso Montepulciano Cerasuolo 2007, corallo cerasuolo salmone splendido, naso compatto e fragrante profumato di piccoli frutti rossi, polputo, vivo, rotondo, croccante, goloso, e poi il Montepulciano d?Abruzzo 2005, ovvero tutto quello che vorreste chiedere ? e vi verr? dato ? ad un Montepulciano, ed il Lama bianca 2007, e ancora quel Trebbiano 2005 cui ho gi? accennato qui.

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Tutti vini che chiunque abbia assaggiato e confesso di essermi adoperato perch? fossero in molti ad assaggiarli, ha trovato di un nitore, di una piacevolezza, di una personalit? rara. Ma emozionato, soprattutto, per l?incontro con quella vignaiola autentica e ragazza dolcissima, timida e schiva che ? Cristiana Galasso, alias Feudo d?Ugni, una di quelle persone che con le sue poche parole, i suoi silenzi, la sua tenerezza (e sono complimenti di cui sono stato felice di rendere partecipe la mamma di Cristiana ed un amico abruzzese che l?accompagnava, aiutante in vigna e cantina), il suo testardo rigore e la voglia di fare bene, anche se i numeri sono piccolissimi e l?avventura nel mondo del vino ? solo all?inizio, riconciliano con il vivere e non solo con questo strano mestiere di cronista. Guardare questa giovane ragazza, quasi confusa dalle attenzioni e dai complimenti dei tanti che le dicevano brava e manifestavano pieno consenso e sorpresa per il suo operare enoico, e poi assaggiarne contestualmente i vini, ? stata la riprova che c?? ancora salvezza in questo mondo del vino furbetto, taroccatore, opportunista, se le idee cardine sono ancora il lavoro, il rispetto della terra e della vigna, l?umanit? ed un pizzico di poesia e di sogno in chi vi opera. Meravigliosa esperienza, di quelle che ti fanno bene dentro, al cuore e ti fanno tornare a casa, a sera, felice e pi? leggero, persuaso, una volta di pi?, che gli assenti, chi non ha voluto, per motivi vari, pi? o meno reali o capziosi, partecipare a questa festa, che festa vera ? stata, abbia sbagliato, perch? non ? assolutamente vero che ? gli assenti hann sempre ragione?. Hanno torto e non sanno cosa si sono persi?

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[08/26/2008, 09:49] Amarone a Coppie: le migliori annate di San Briccio

Sabato 6 settembre presso la straordinaria cornice di Villa Verit? Fraccaroli, sita in via Boschetto 6 a Lavagno (VR), sede dell?Azienda Grotta del Ninfeo-Fraccaroli, si terr? un evento degustazione di Amaroni della Valpolicella tutti provenienti dai prestigiosi vigneti del territorio di San Briccio, una collina vulcanica storica della Valle di Mezzane.
Sar? l?occasione per valorizzare un territorio di grande potenziale enologico che produce grandi vini di prestigio internazionale.

Si tratta di una degustazione in verticale a partire dall?annata 1997 fino all?ultima messa in commercio delle 4 aziende che posseggono i loro vigneti sull?altura di San Briccio.
Ed ecco quindi il Roccolo Grassi grande parcella di vigneto su tufi basaltici di Marco Sartori, il Campo dei Gigli storico vigneto su calcare purissimo nella parte pi? a nord della collina, della Tenuta Sant?Antonio, il Grotta del Ninfeo dell?Azienda Fraccaroli posizionato su un bellissimo vigneto a ridosso dell?imponente villa veneta di propriet?.
Infine l?Amarone Basaltico di uno straordinario artigiano del vino Ernesto Ruffo che sorprender? per il valore dei suoi vini e la grande passione che trasmettono.
La degustazione si terr? alle ore 10.30 e sar? guidata da Bernardo Pasquali, giornalista e Coordinatore Regionale del Veneto per la Guida Vini Buoni d?Italia del Touring Club.
Ad ogni azienda ? stata lasciata facolt? di scelta di due annate tra le pi? rappresentative della loro storia produttiva.
Ecco la successione dei vini in degustazione:

  • Amarone della Valpolicella DOC 2004 Grotta del Ninfeo
  • Amarone della Valpolicella DOC 2003 Roccolo Grassi
  • Amarone della Valpolicella DOC 2002 Grotta del Ninfeo
  • Amarone della Valpolicella DOC 2001 Ernesto Ruffo
  • Amarone della Valpolicella DOC 2000 Campo dei Gigli Tenuta Sant?Antonio
  • Amarone della Valpolicella DOC 1999 Campo dei Gigli Tenuta Sant?Antonio
  • Amarone della valpolicella DOC 1998 Roccolo Grassi
  • Amarone della Valpolicella DOC 1997 Ernesto Ruffo

Alla degustazione parteciperanno i produttori Marco Sartori, Luca Fraccaroli, Ernesto Ruffo e Tiziano Castagnedi.
Al termine della degustazione Le tavole del Soave offriranno un buffet a tutti i partecipanti a base di prodotti tipici della Lessinia veronese nel giardino romano - rinascimentale della villa.
Per partecipare all?evento prenotare telefonando al seguente numero 3315782675, oppure cliccate qui per inviare una mail.

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[06/11/2008, 17:26] Italia in Rosa a Moniga

Si svolger? a Moniga del Garda (BS) la prima edizione di Italia in Rosa, nei giorni 28 e 29 giugno 2008.

Trattasi della prima manifestazione enologica nazionale dedicata a questa tipologia di vino, spesso bistrattata, ma che il mercato sta cominciando ad apprezzare.

Saranno in degustazione circa 250 vini, tra fermi e bollicine, in rappresentanza delle 20 regioni italiane, questo ? l’elenco dei vini presenti. Oltre alla ricca degustazione sabato 28 un talk show dal titolo “Il Terzo Polo-Le Scuole Italiane del Rosato”, con una ricchissima partecipazione, vedi la lista e gli argomenti trattati.
Altre informazioni al sito istituzionale della manifestazione.

Che dire, se siete amanti dei Rosati e volete farvi un bel fine settimana sul Lago di Garda, questa ? l’occasione giusta, e poi cos? tanti vini rosati in assaggio in una sola volta non si sono mai visti.
Max Pigiamino Perbellini

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[05/19/2014, 23:14] Mille...e una botte
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B&B Shlafen im Weinfass, a Baden, famosa per i suoi Pinot e M?ller-Thurgau. Dormire tra i filari. ;-)
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[05/05/2024, 17:50] Why ?Italian? restaurants in America still don?t get Italian wine - Pt. I *

La Sorgente del Vino
A classic Vitello Tonnato in a Langhe restaurant

I know, I know. We?ve covered this already. But apparently some folks out there still haven?t gotten the memo. Are we standing still? Or are we falling behind?

But, falling behind, that?s not news to America. We seem to be sliding in many respects. Still, at my stage in life, most of the critical crises are beyond my reach. An Italian wine list? It might be something I can parse.

This was recently triggered by a new Italian restaurant that opened up in town. Lots of flash. The chef is a food media-superstar and recently went to Italy, and was inspired to come back home and, with the help of an enthusiastic investor, got after it in a big way. No indication, one way or another, that they might have skiplagged their way through the food research.

I don?t wish to pick on any one chef or restaurant in particular, but rather see this latest iteration as a pattern of digression. The food menu, along with the wine list, seems to ramble. Dare I use even a loaded comment such as this: It is my belief that Italian food has been culturally appropriated to the point that some of the items (and combinations) that I see on contemporary menus in America, veer so far outside of the deep-roooted, sui generis pantheon of la cucina Italiana so as to barely be recognizable to those of us who truly love all things Italian.

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 Pasta alla Norma from a restaurant on Mt. Etna

Now, if you think I?m not for experimentation and elaboration, I'll stop you right there. As has been mentioned here, many times, all things Italian rely upon a steady stream of improvisation and refinement, coupled with a healthy dose of disruption. If not, we wouldn?t have pasta, tomato-based sauces, ice cream, maybe even rice. Never mind potatoes, and peppers. Corn-based polenta? Fuhgeddaboudit. Heavens to mercy, we might not have the chef-beloved (and ubiquitous) Calabrian sauce that peppers dishes from pizza to pasta to meats to fritto misto, to you name it ? Caesar salad ala Calabrese anyone? And while we?re at it, let?s sprinkle the top with some gluten free panko breadcrumbs.

Indeed, Italy and Italian chefs have culturally appropriated so many things since the time of Jesus. Eggplant? Couscous? And on and on.

Thus, this rant, which might seem guileful, considering all the pilfering, plundering and pillaging the Italians, starting with the Romans, foisted upon the world, east and west, old and new.

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Tajarin al ragu in Barbaresco

But, in the meantime, some wonderful recipes have been perfected, to the point that Italian food is a living museum of classic dishes. Why not start there? Why the urge to re-invent something that is already perfect? Oh, that?s right. In 2024, chefs are the new deities. Forget celebrities, they are picking out the patterns for their throne-seats on Olympus.

One suggestion I?d make would be to re-style one?s notion of Italian restaurants in America. There are many ?Italian inspired? places, and that is perfectly fine. But that ain?t Italian, for those of us who?ve spent quality time in Italy. Italian food in Italy doesn?t have the baggage with which American entrepreneurs weigh it down, by and large. Simplicity is the essence of Italian food. But in America, doing things simply just isn?t the dominant mantra. If five ingredients are great, six are greater. Hence, Calabrian chili, 'nduja, guanciale, truffle oil and wagyu polpette nuggets are sprinkled about liberally over classic dishes that have passed the test of time.

Ew! Just ew!

And we haven?t even touched upon wine yet. Where to start with the shit show of wine lists that I?ve seen lately.

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(not representative of the shit show, btw)

There?s no mandate to classify wines by region anymore. It kind of makes sense if there is a theme on the food menu that highlights or focuses on certain regional cuisines. But I haven?t run across a Piedmont trattoria like Trattoria Antica Torre in Barbaresco, or a true Calabrese eaterie, like L?Aquila d?Oro in Ciro, Calabria, here in Texas. A strictly regional dining experience eludes most of us here in the States. There are exceptions. But the new wave of Italian inspired places draw upon a mish-mash of best hits, embellished with the chef?s notions of what would make the dish stand out. In their minds, anyway. A neo-convoluted sensibility rules the day. Wines lists follow.

The over-riding theme I am seeing is that a wine list creator is looking to put their left footprint on it, in keeping with the right footprint of the chef?s menu. Thus, we enter the labyrinth.

You want to start with bubbles? You asked for it. Anything from mainstream to esoteric grower Champagne could show up. Be prepared to pay $$$. Oh, Italian? Well, Lambrusco is currently a darling, so you could find anything from a light, pale frizzante to a deep purple teeth stainer. A Franciacorta is most likely there, thankfully. And then your guess will be as good as anyone?s as to how they deal with the Prosecco slot. It could be anything from an insipid extra dry industrial version to a artisanal col fondo (not sur lie). Hey, someone ultimately wins the lottery.

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An oldie but a goodie

Ok, now my real beef. White wine from Italy. Why in hell, after all these years, have decision makers not learned what a good white wine is? Maybe because they didn?t have to spend years of their life trying to sell less than stellar examples of white wine from Italy? I was so relieved when Italy finally started making white wine that traveled well (and the corks didn?t pop and blow right through the eggshell thin boxes). Cold stabilization! Cold fermentation!! Temperature controlled steel tanks!!! Refrigerated shipping containers!!!! Air-conditioned warehouses!!!!! Only to have some knuckleheads decide that oxidized white wine is the bees knees and they?re gonna spread their manure-laced gospel to all their ?guests.? !!!!!!

As one who wore Birkenstocks a million years ago when you could buy extra bottoms (at the health food store) to re-sole them, and am also in my 45th year of recycling (try doing that in 1979 in Dallas!), I?m not against organic or natural wines. I just want them to taste delicious. That?s all. If not, they remind me of a covey of bottles I keep in my wine cellar cemetery as a souvenir from whence we came. And to where I never want to go again.

So, if a natty section is "per rigore," there are countless examples which are both unfeigned and delectable.

But what I really enjoy about Italian white wine now, is that they can be crisp and dry and refreshing and simple but have depth and layers. And they don?t cost an arm and a leg. Wine for the people. Like Verdicchio and Vermentino and Friulano and Lugana and Greco and Carricante and Trebbiano. For starters. No oak. No butter. No preponderance of alcohol or glycerin. No funk. Wine made to go with food. Like a proper fritto misto, you know, one that includes seagoing creatures.    (see below)

 

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Fritto Misto in Milan (above) and Rome (below)

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Trattoria da Cesare al Casaletto in Rome

 

....to be continued

[*Next week ? Pt. II]

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[05/21/2008, 22:10] Tartare di tonno con mela, cetriolo e lime

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Una ricettina semplice, molto fresca e nel contempo raffinata.
Il tonno, che ? l’ingrediente essenziale, deve essere freschissimo.

Ingredienti

  • 2 fette di tonno rosso siciliano freschissimo
  • 1 Mela verde Granny Smith
  • 1 Cetriolo
  • 10 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
  • 2 lime
  • Fior di Sale di Pirano
  • Pepe di Sechuan

Preparazione

Sbucciamo il cetriolo a dadini, priviamo la mela dei semi e tagliamo entrambi a dadini molto piccoli.
Con un coltello da chef battiamo il tonno, riducendolo a tartare.
In un bicchiere facciamo una citronette con l’olio, il succo dei lime, il sale e il pepe.
In una terrina, mischiamo tutti gli ingredienti e, con l’aiuto di un coppapasta, impiattiamo la tartare, decorandola con due scorzette di lime arricciate.
I vini che pi? si prestano sono quelli lievemente acidi con bouquet floreale. Un’ottima opzione ? l’Etna Bianco (carricante) oppure anche un Fiano di Avellino.

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[07/17/2008, 18:00] La struttura del vigneto mondiale: sempre piu? vitigni internazionali ? dati 2006 a 2007

[English translation at the end of the document]
Fonte: OIV, Viniflhor
Oggi vi propongo un po? di numeri sui circa 8m/ha di vigneto piantato nel mondo. Dove sta (principalmente Europa) e quali vitigni sono piantati. Accoppiando i numeri relativi a quali paesi stanno piantando nuova vigna (e a quelli che la tolgono come noi) con il peso dei vitigni internazionali, ne deriva un quadro piuttosto chiaro: andiamo verso una produzione sempre piu? caratterizzata da Chardonnay, Pinot Noir, Cabernet Sauvignon, Merlot e Sauvignon. Ma cominciamo con il vigneto: siamo intorno a 7.9m/ha, con poco piu? di un terzo concentrato in Spagna Francia e Italia.


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[01/01/1970, 00:00] Si presenta il libro dei dolci di Salvatore de Riso
Come tutti i grandi, Salvatore De Riso non ha preoccupazione di svelare i suoi segreti dolciari. Così è nato “Dolci del Sole”, edito dalla Rizzoli, e in libreria da oggi. Di più, chi vorrà assistere alla presentazione ufficiale c'è un doppio appuntamento. Il primo si terrà giovedì 27 novembre, 17,30 presso la Feltrinelli di Napoli in Piazza Dei Martiri. Qui, affianco a Salvatore De RIso, ...
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[08/22/2008, 09:37] Due consigli (anzi, dieci !) per l'azienda 2.0

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Siamo ancora ben lontani dalla piena consapevolezza del mezzo da parte degli operatori del vino ma i presupposti per sperare che questa rivoluzione digitale si attui compiutamente, oggi poggiano su basi pi? concrete di ieri. Se da una parte ? gi? nutrita la schiera delle aziende che hanno fatto della rete il loro principale canale di comunicazione, sono ancora molti coloro che ci stanno ancora pensando e che vorrebbero iniziare ad usare le nuove tecnologie con maggior consapevolezza, per dialogare e aumentare le proprie relazioni online meglio di come hanno fatto fino ad oggi, semplificandosi la vita e in qualche caso rendendo il proprio lavoro perfino pi? efficace e divertente.

Ecco la cura :

1) Costruisci la tua reputazione online
Posologia : ogni giorno, minuto, secondo che trascorrerai in rete.
Controindicazioni : insorgenza di ego ipertrofico nei casi di maggior successo

Sembra uno dei 10 comandamenti, lo so, ma non c'? niente che paghi di pi? di questo in rete. In un luogo dove non ci pi? toccare, quello che dici, scrivi, mostri, pensi e come lo fai ? tutto. Investi il tuo tempo online nella costruzione della tua reputazione. Dai sempre qualcosa prima di chiedere, anzi, se possibile offri sempre (contenuti, consigli, esperienza, tecnicismi, prodotti, novit?, gentilezza, conforto, competenza, ecc.) e non chiedere mai. Condividi quello che hai da offrire e prova a coinvolgere se hai idee interessanti, potrebbero sortirne grandi e inaspettate sorprese.


2) Osserva l'ambiente in cui ti trovi
Posologia : ogni volta che inizi a frequentare un nuovo spazio sociale online
Controindicazioni : pu? provocare sonnolenza

Quando arrivi in un nuovo spazio web, che sia un blog, un forum, un social network o altro, non inseriti immediatamente nelle conversazioni, investi qualche giorno a leggere come e di cosa scrivono gli altri, chi sono le persone pi? influenti, quali sono i temi e i modi con i quali questi vengono trattati in quello specifico ambiente, osserva per un po' prima di agire, ti servir? per non fare passi falsi o entrare a gamba tesa e vedere dove e come sfruttare al meglio i tuoi punti di forza.


3) Sii una spugna, impara dagli altri
Posologia : Ogni volta che puoi !
Controindicazioni : pu? provocare aumento di peso improvviso

Leggi la pagina "cosa non si fa / consigli" e soprattutto gli "Approfondimenti" che trovi nell'area help su vinix, non sar? il vangelo ma trovi tanto di quello che ho imparato sulla mia pelle e qualche riflessione che forse pu? aiutarti a comprendere come interpretare al meglio il tuo stare in rete. Sono suggerimenti che ho scritto per gli abitanti di vinix ma che sono validi per qualsiasi piattaforma, tecnici talvolta ma spiegati sempre con parole semplici.


4) Impara cosa sono i Feed, leggili ed offrili
Posologia : da domani mattina, 1 volta alla settimana
Controindicazioni : In caso di sovradosaggio consultare il medico

Inizia subito ad usare un feed reader come per esempio Google Reader. E' un "coso" che ti consente di seguire pi? siti e fonti di informazione contemporaneamente e molto di pi? senza muovere un dito. In pratica, anzich? visitare i 10 siti che leggi ogni giorno, consulti tutto da una pagina unica solo quando ci sono aggiornamenti. Comunque sia, prenditi il tempo per imparare ad usarlo, ? importante che tu lo faccia. Corollario : dota il tuo sito (le tue news o il blog o la newsletter) di un feed rss per essere letto da tutti coloro che usano un feed reader. Se segui il consiglio numero 3) troverai qualche informazione in pi? su cosa siano i feed. Va b? dai, ti avanzo la fatica.


5) Skype, mai pi? senza
Posologia : Sempre
Controindicazioni : pu? rendere irritabili e provocare mal di testa

Ne ho provati tanti: skype, icq, msn, gtalk, aim, yahoo messenger, sono tutti sistemi di messaggistica istantanea molto evoluti ma il mio cuore batte solo per Skype. Scarica adesso Skype. Skype ? un programmino gratuito che ti permette, una volta aggiunti un po' di contatti, di parlare gratuitamente con queste persone, sia sotto forma di messaggi scritti che tramite telefono (ti basta una cuffia / microfono da pochi euro) o video (ti basta una webcam, va bene anche quella integrata nel tuo portatile se ce l'hai) ovunque si trovino nel mondo. Smetti di pagare per parlare al telefono con le persone, non ha pi? senso ormai, paghi gi? la connessione alla rete, ? pi? che sufficiente. Al limite, se proprio vuoi pagare (!) usa skype anche per le telefonate verso chi non usa skype in tutto il mondo: i costi sono ridicoli e mi raccomando, fallo solo per dire loro di scaricare skype, cos? anche loro potranno smettere di pagare per parlare. Skype ? fantastico, ne sono entusiasta, ? una delle pi? grandi invenzioni della rete dopo la rete stessa, non puoi farne a meno. Se hai scaricato Skype e non hai ancora contatti, sono a disposizione per essere aggiunto ai tuoi contatti e fare un breve test insieme, vedrai che ? semplicissimo (il mio nome utente skype ? : filippo.ronco)


6) Il tuo sito ? veramente "interattivo" ? Oppure ? desueto ?
Posologia : una controllatina subito, poi una volta ogni 6 mesi almeno
Controindicazioni : pu? creare ansia

Se non hai un sito dotati di un sito aziendale, se lo hai, chiediti se offre la possibilit? a chi lo visita di interagire in qualche modo, se non offre alcuna possibilit? di interazione, prova a fermarti un secondo e a chiederti se e come puoi coinvolgere le persone che arrivano sul tuo sito offrendo loro un modo di stabilire con te una relazione, un contatto utile.


7) Sfrutta la gratuit? della rete !
Posologia : ogni volta che te ne viene data l'opportunit?
Controindicazioni : pu? provocare assuefazione

Usa i servizi gratuiti che la rete ti offre per promuovere gratuitamente la tua azienda e i tuoi prodotti. Per esempio, invia una campionatura di vino una volta all'anno ai siti d'informazione pi? seguiti (acquabuona, lavinium, tigulliovino, winesurf...ecc.). Registrati in tutti quei siti che ti consentono di avere il tuo profilo aziendale visualizzato gratuitamente : per esempio su vinit, su Vinix.it, ecc. Usa anche gli spazi che ti vengono offerti per promuovere i tuoi piccoli eventi, come per esempio nell'area eventi de l'acquabuona, di tigulliovino.it oppure nell'area annunci di vinit.net o di Vinix.it. Cercane altri, ce ne sono moltissimi.


8) Fermati e ascolta
Posologia : Pi? spesso che puoi
Controindicazioni : fastidi all'udito, nausea, tremori, euforia

Sai cosa si dice di te in rete ? Sarebbe bene cominciare a saperlo. Cerca di monitorare, almeno una volta ogni tanto, cosa dicono di te, della tua azienda, dei tuoi prodotti o servizi. Usa il tuo feedreader per leggere cosa scrivono i blogger pi? influenti, prova anche Technorati.com - anche se un po' vecchiotto - o Blogbabel e digita nel campo di ricerca il nome della tua azienda o di un tuo vino. Se hai fatto qualcosa di cui vale la pena parlare, troverai sicuramente alcune referenze su vari blog italiani ed esteri che ti hanno citato. In questo caso potrebbe essere una buona idea seguire queste conversazioni e intervenire per dire la tua. Il meglio sarebbe avere un proprio blog, citarle con un link e entrare nella discussione da "casa tua" ma vanno benissimo anche commenti, l'importante ? che fai vedere che ci sei, che esisti che dietro l'azienda ci sono persone in carne ed ossa. Per chi vive in rete questo atteggiamento ? normale ma su molti ha sucita ancora un fascino sorprendente. Se non trovi fonti che parlano di te, potrebbe voler dire che in rete sei ancora poco conosciuto e che devi cominciare a darti da fare per creare un po' di "chiacchiere" - possibilmente positive - intorno alla tua attivit?. Qui, per esempio, trovi quello che si dice su cose recenti fatte da TigullioVino.it. Puoi anche provare quello strumento fantastico che ? i-vinix, la ricerca per tag di Vinix che ti consente di cercare per tag tra tutte le cose che si pubblicano (foto, testi, annunci, degustazioni, ecc.) sul social network. E' molto facile che qualcuno abbia pubblicato qualcosa che ti riguarda. Se non ? cos? puoi cominciare tu stesso.


9) Adegua la tua vecchia comunicazione al presente
Posologia : Passo dopo passo, dedicati a questa transizione
Controindicazioni : Se non usato nel modo corretto pu? avere decorso fatale

Non abbandonare la comunicazione tradizionale di getto. Prova piuttosto ad integrarla ed adeguarla ad un linguaggio pi? informale e diretto e usa gli strumenti giusti disponibili in rete per diffondere le notizie. Usa la comunicazione "ufficiale" solo quando hai da comunicare qualcosa di veramente interessante. Non importa ai pi?, per esempio, se hai preso o meno una medagli d'ordo o hai vinto un concorso, interessa di pi? sapere chi sei, cosa fai, perch? lo fai, interessano le storie. Puoi cominciare a rispondere alle e-mail con puntualit?. Dotati se possibile di una newsletter, almeno mensile, con la quale informare i tuoi iscritti sulle tue iniziative e su speciali promozioni o eventi che hai in serbo per loro ma stravolgili ogni volta con qualcosa che non si aspettano. Se stai organizzando qualcosa di molto interessante che va oltre i tuoi interessi aziendali allora potresti pensare di diffondere la notizia con le piattaforme di news sharing come digg o wikio, solo per citarne alcune.


10) Cerca e impara da esempi di successo
Posologia : Ogni volta che puoi !
Controindicazioni : Nessuna !

Prova a leggere il blog di Gianpaolo Paglia, un produttore maremmano che ha fatto scuola in Italia nel tuo settore. Forse capirai qual ? il suo modo di approcciarsi in rete e leggendolo con attenzione potrai prendere spunto da quello che lui ha fatto per provare a ripensare completamente il tuo vecchio modo di stare in rete e di comunicare magari attraverso una fredda brochure aziendale. Guarda per capire cosa intendo questo esempio di cose fatte da Gianpaolo per coinvolgere la propria audience.


Sono solo 10 cose banali, alla portata di tutti, molte delle quali forse gi? pane quotidiano di alcuni. E' comunque un buon inizio per chi ? arrivato solo ieri. Se hai domande o ancor meglio, altre indicazioni ulteriori da aggiungere, prescrivi la tua ricetta, verr? aggiunta alla lista.


[Foto credit : http://www.columbia.edu]

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[06/23/2008, 17:33] Golosi 2.0
E allora proviamo a immaginare concretamente un'idea che è nell'aria, che qua e là compare in Rete in modo rachitico, troppo spesso in modo furbo e strumentale, di cui c'è domanda ma a cui fino ad oggi non è stata...
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[09/04/2008, 17:33] Morgan Pasqual ospite di Soave Versus
Morgan Pasqual, del ristorante 5 Sensi di Malo, porter? la sua scuola di cucina Cookiaio alla manifestazione Soave Versus, durante una serata che avr? luogo sabato 6 settembre alle 20.30 presso il parco Zanella a Soave (VR). ?Una cucina tutta...
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[10/24/2008, 01:13] Il tempo delle Guide ...
Ove si vendemmian Grappoli (meglio se 5!) , Bicchieri (meglio se 3), Bottiglie (meglio se 5), Corone e Superstelle. Quel che penso delle Guide del Vino, che stanno riempiendo gli scaffali delle librerie e le varie "Location" del vino (Aziende,...
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[01/01/1970, 00:00] Domani riunione a Montalcino per discutere le modifiche ai disciplinari? Forse?
Silenzio. Che non si sappia in giro, ma gira voce che domani, 19 settembre alle ore 18,00, sia prevista una riunione indetta da un organismo che racchiude fra i suoi associati numerosi produttori di rilievo dell?area ilcinese. Riunione che ha come ordine del giorno la discussione di ben 5 proposte di nuovo disciplinare...
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[09/11/2007, 20:55] Devi aspettare !
La Sorgente del Vino

Le bottiglie sono il grembo materno del buon vino: quanti vini nascono prematuri, posti sullo scaffale troppo tempo prima che siano ben formati !...
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[01/01/1970, 00:00] ?Sapori di Primavera? 9/10/11 maggio alla Fabbrica della Ruota a Pray Biellese

?Sapori biellesi?, in collaborazione con il sistema ecomuseale della provincia di Biella organizza la settima edizione di ?sapori di primavera? mostra mercato dei prodotti di qualità dell?enogastronomia biellese, con il supporto della Regio Piemonte, della Provincia di Biella, della Comunità Montana Valsessera, della C.C.I.A.A. di Biella, e dell?ATL.
Parteciperanno i produttori del territorio selezionati da ?Sapori Biellesi?, che offriranno in vendita e in degustazione i loro prodotti più pregiati, alcuni dei quali difficili da reperire sul mercato in quanto di produzione limitata.
La sede è la Fabbrica della Ruota a Pray Biellese (Regione Vallefredda 1 strada provinciale biella- valsesia).
Orario: Venerdì ore 20.30 22; Sabato 15-22 / Domenica 10-19.
Ingresso 3 euro, ridotti 2,50.
Per avere il programma completo della manifestazione si può andare direttamente nel sito www.saporibiellesi.it.
Questa è una manifestazione nata per mettere a disposizione del consumatore una selezione dei prodotti biellesi presentati direttamente dai produttori.
Le aziende collaboratrici di terradeivini presenti alla manifestazione e di cui vi invitiamo a provare i prodotti sono:
Azienda Agricola Pastoris con i prodotti: Erbaluce di Caluso, passito e Rosso Canavese.
Azienda Agricola Ca? d?Andrei con i formaggi.
Azienda Agricola Aurum con i prodotti: miele, bugella e le nocciole biellesi.
Non mancate a questo appuntamento perché il prossimo è stato fissato per il 2010.

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[07/15/2008, 22:34] Ottant?anni e non dimostrarli: grandi Ch?teau bordolesi in degustazione

La Sorgente del VinoAcciperbacco che straordinaria emozione degustare grandi Ch?teau bordolesi anni Venti, vini di annate memorabili come 1923, 1924, 1926 e 1928, che ho avuto modo di ?intercettare? in occasione del WineDay che i fratelli Balan hanno ideato e organizzato magistralmente il 9 giugno a Mogliano Veneto vicino Treviso nell?accogliente cornice di Villa Braida! Sto parlando di roba fine come il Saint-Emilion Ch?teau Cap de Mourlin 1928, il Margaux 1928 Ch?teau Siran, quindi due 1926, il Pauillac Ch?teau Pichon Longueville Comtesse de Lalande ed il Saint-Julien Ch?teau Lagrange, e poi il Saint-Julien Ch?teau Gruaud Larose 1923 ed infine il Sauternes Ch?teau Doisy Da?ne annata 1924.
Bene, il fascino speciale di questi vini che hanno il magico potere di bloccare il tempo, di essere quasi ?eterni? e di durare, se ben conservati in condizioni ottimali in cantina per decenni per poi presentarsi alla prova assaggio in condizioni smaglianti, lo racconto in questo ampio articolo, dove spero di aver reso l?emozione di un?esperienza indimenticabile, pubblicato nello spazio delle news del sito Internet dell?A.I.S. Buona lettura!

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[03/29/2007, 23:03] A PROPOSITO DEL XV CONCORSO ENOLOGICO INTERNAZIONALE VINITALY 2007


In questo mio post non parler? in modo esclusivoLa Sorgente del Vino di una sola tipologia di vino ma, coerentemente con le intenzioni "mondialiste" del mio blog, voglio soffermarmi sui risultati del concorso enologico internazionale svolto in concomitanza con la manifestazione Vinitaly 2007.

I risultati sono da me condivisi e mi hanno riempito di gioia.

Ho avuto occasione, in passato, di degustare molti dei vini risultati vincitori ed ho sempre ritenuto che questi fossero degni di grandi encomi. Trovare una fonte autorevole che concorda con le mie opinioni mi riempie di orgoglio.

Sono lieto, inoltre, di aver menzionato nei miei post alcune delle aziende che oggi troviamo nel palmares dei grandi vini mondiali. Cantina Tollo , da me gi? descritta in occasione del mio post sul Cagi?lo, ha incassato ben quattro medaglie d'argento, una delle quali con lo stesso Cagi?lo dell'annata 2000.
Cantina di Soave (da me menzionata nel mio post sul "Recioto di Soave Spumante D.O.C.G."), grande ed importante realt? dell'enologia italiana, ha meritatamente ottenute due "gran medaglia d'oro". Il "Castel Cerino" e l'"Amarone Rocca Sveva" avevano pi? volte deliziato le mie serate....

Sono inoltre molto felice (e chiedo a tutti i lettori la loro indulgenza per il mio momentaneo campanilismo) per l'ottima performance della mia regione, l'Abruzzo. I produttori della bella landa tra gli Appennini e l'Adriatico hanno ottenuto, nell'ambito di questo concorso internazionale, ben 14 medaglie su un totale di 101 assegnate. Sicuramente un successo, del quale andare fieri. Un risultato che parla di una enologia svolta nelle vigne e nelle cantine e non negli eventi mondani ed hollywoodiani!!

Tale responso, sicuramente brillante, ? dovuto in particolare ai vini rosati, che nel "Montepulciano d'Abruzzo Cerasuolo D.O.C." trovano in queste terre la loro massima espressione. Il risultato di una sana ed antica tradizione produttiva che si esprime da sempre nella nostra regione, quella che permette all'Abruzzo di essere da sempre la culla dei vini rosati di eccellenza. Ed in questa ottica non posso non menzionare, per la continuit? ed il prestigio dei risultati, l'ottimo lavoro svolto dalla Azienda Vitivinicola Italo Pietrantonj, una realt? a conduzione famigliare che da sempre esprime dei cerasuoli di qualit? superiore e che ha ottenuto, anche in questa edizione del Vinitaly, l'importante riconoscimento della medaglia d'argento.

Molto La Sorgente del Vinoimportanti, ma non nuove, sono le conferme della Sicilia e del Portogallo nel gruppo dei Vini Liquorosi, del Canada (nei Vini Dolci Naturali) e della Franciacorta nelle categorie riguardanti i Vini Spumanti.

Degne di nota sono anche le affermazioni dei produttori della Repubblica Ceca e della Slovenia. Il mio amore per i vini sloveni ? da sempre accompagnato da una mia certezza. Quella di un luminoso futuro di qualit?. Una qualit? derivata da territori molto interessanti e dalla grande dedizione dei vitivinicoltori di questo piccolo e dinamico Paese.

Auguro a tutti i visitatori del Vinitaly una proficua ed interessante esperienza, con l'auspicio di vedere rinnovato e rinvigorito l'impegno di tutti verso la tutela della qualit?, dell'ambiente agrario e delle tipicit?.

Allora cosa dire??? Buona Salute a tutti!!! Pierluigi Salvatore.

NELLE FOTO: VEDUTA DI PIAZZA DELLE ERBE (VERONA), IMMAGINE TIPICA DEL VINITALY.


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[09/12/2008, 16:28] Argiolas Costera Cannonau DOC

La Sorgente del VinoDi Argiolas ho avuto modo e piacere di parlare in altre sedi e momenti. Rammento il Korem che ho premiato tra i dieci rossi pi? emozionanti di questo 2008. Va da s? che per parlare di vino si deve instaurare un momento empatico particolare, dove tempo e spazio, per un istante, si fermano. Costera ? un Cannonau di Sardegna D.O.C che proviene da vigneti di propriet? nella Costera di Siurgus Donigola, zona di Sarais e di Angialis a 220 metri s.l.m. Uvaggio: Cannonau per circa il 92% con modeste percentuali di Carignano, Muristellu e Pascale. Il Costera si presente di un classico rosso rubino, il profumo ? quello tipico del Cannonau. Leggermente fruttato con note vegetali appena in rilievo e dal sapore pieno, rotondo, avvolgente. Consiglio di abbinare il Costera a carni di selvaggina o a formaggi piccanti. Servitelo a 22? per godere di una degustazione indimenticabile. [Giudizio buono]

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[09/18/2008, 11:17] Lost sheep update
In an Autogrill, one of the good ones that stretches over the autostrada. I'm content. I'm reunited with my wandering suitcase at last. Getting the thing at the Florence airport (a dump) was like a sitcom. I go as instructed to the Lost + Fouind window. A young woman takes my info, fills out a foem and tells mw to go to the end of the building and go left through the blue door. I gg. I'm told to go to the window at the end of this room, a...
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[02/03/2016, 17:46] Anteprima Amarone 2012 / 2016

La Sorgente del Vino

La Sorgente del Vino

Il banco dei 78 assaggi di Amarone della Valpolicella 2012 in degustazione

La rappresentazione dell’Anteprima Amarone 2012 è andata puntualmente in scena a Verona lo scorso week-end.

La Valpolicella è una terra rigogliosa e piena di armonia: i vari produttori, grandi e piccini, cooperativi e familiari, amano danzare insieme all’ombra dei ciliegi e delle pergole tradizionali, cantando inni d’amore e fratellanza, scambiandosi vicendevolmente barbatelle di speranza e fiducia a cisterne nel prossimo loro. Si amano, non c’è che dire, e tutto scorre tranquillamente e serenamente tra le marogne di questa terra fortunata. E noi, cronisti entusiasti, non possiamo che celebrare l’armonia assoluta di questa prosperosa filiera, e tesserne lodi e felicitarci e indulgenti guardare al frutto principe dell’operosità dei vignaioli felici di questa regione.

L’Amarone, il frutto mai troppo giovane, piace così a molti che lo fanno, e l’Anteprima Amarone è la sua festa. Quest’anno si celebrava la vendemmia 2012, presenti 74 aziende (sul totale di 275 tra imbottigliatori e trasformatori, in pratica il 27% della base produttiva), con 78 etichette, delle quali 32 già in bottiglia e 46 prelevate dalla botte-incubatrice.

La Sorgente del Vino

I numeri chiave dell’Amarone della Valpolicella

Il vostro cronista felice, ha ascoltato, compulsato, degustato e conversato. Soprattutto degustato, in effetti, ma con quel sereno distacco che occorre avere quando si rimirano le capacità del fanciullo che ti sta innanzi, il fanciullo Amarone. Cosa sarà da grande? Riuscirà negli studi? Si farà una famiglia, o magari più d’una? Sarà un elegante signore o un arrampicatore sgomitante nella buona società? Domande e ancora domande. E quindi giù assaggi, ma non più di 20 nella posizione seduta del degustatore professionale – il buon senso sconsiglia di azzardare oltre – dei quali ben 11 hanno soddisfatto il cronista. Trattasi di un campione tristemente non significativo, sulle 78 etichette servite al tavolo, ma il vino è scienza della soggettività e del momento, nonché delle scelte arbitrarie. Altro ché degustare alla cieca: allegramente si scelgono le aziende che piacciono per stile e risultati e frequentazioni. Siamo uomini, non caporali della tasting room.

Ed eccoli gli assaggi preferiti:

  1. Accordini Stefano Acinatico Amarone Classico 2012 (B) – il solito frutto molto promettente
  2. Albino Armani Cuslanus Amarone Classico 2012 (C) – bella trasparenza Maranese, acidità e potenziale eleganza
  3. Bertani Amarone Valpantena 2012 (B) – pari trasparenza ed eleganza, alta acidità
  4. Cà La Bionda Amarone Classico 2012 (B) – polposa consistenza e salinità
  5. Cantina Negrar Domini Veneti Amarone Classico 2012 (B) – carnosamente elegante, anche lui un classico
  6. Gamba Amarone Classico 2012 (C) – che estratto!
  7. Massimago Amarone 2012 (B) – fine, già elegante, lungo
  8. Novaia Amarone Classico 2012 (C) – tipica Marano, un classico
  9. Pietro Zanoni Zovo Amarone 2012 (B) – secchissimo, grande equilibrio tra frutto, acidità e gusto!
  10. Rubinelli Vajol Amarone Classico 2012 (C) – balsamico, gustosamente equilibrato
  11. Zymè Amarone Classico 2012 (C) – in questo stadio esprime dolcezza, ma elegante è il suo destino

[B=bottiglia, C=campione di botte]

La foto di gruppo inquadra molti Amarone così giovani e già pronti per la prova del consumatore. Il resto si divide tra stili molto diversi, anche se alcuni tratti territoriali di valli fortunate come Marano o Mezzane emergono e si fanno già apprezzare.

Per concludere, in alto i cuori cari appassionati, a breve (25 febbraio) si ripresenterà l’opportunità di apprezzare l’Amarone nelle sue manifestazioni ben più mature: non perdetevi “Vino in Villa” (ex “Amarone in Villa”), 68 cantine per l’evento trasversale della Valpolicella massimamente felice. Info qui.

#anteprimaamarone

 


A seguire, i comunicati ufficiali di pompa e circostanza:

ANTEPRIMA AMARONE: CHIUDE L?APPUNTAMENTO INTERNAZIONALE DEDICATO AL GRANDE ROSSO VERONESE CON TREMILA PRESENZE E STAMPA PROVENIENTE DA 15 PAESI.

Sono state circa tremila le presenze fra operatori, stampa e appassionati, alla tredicesima edizione di Anteprima Amarone che si è conclusa oggi a Verona.

L?evento ha visto la partecipazione di 210 giornalisti con una massiccia presenza estera, (15 i paesi di provenienza: Austria, Brasile, Canada, Corea del Sud, Francia, Germania, Gran Bretagna, Hong Kong, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna, Singapore, Stati Uniti e Svizzera), oltre a delegazioni AIS, FISAR e ONAV. Oltre 2200 gli ingressi registrati fra operatori e winelovers che hanno affollato le sale del Palazzo delle Gran Guardia alla scoperta dell?annata 2012, raccontata dalle 74 aziende espositrici.

Dice Olga Bussinello, Direttore del Consorzio: ?L?edizione di quest?anno ha visto un ulteriore incremento delle aziende partecipanti, segno della sempre maggiore importanza della Denominazione e della coesione fra i suoi soci. Un aspetto importante per i visitatori è  l?opportunità offerta  da Anteprima di conoscere le differenti espressioni del nostro Grande Rosso attraverso il racconto di aziende blasonate e ormai conosciute in tutto il mondo, nuove realtà produttive che incuriosiscono e produzioni di nicchia. L?annata 2012 presentata in questi giorni, riserverà grandi soddisfazioni soprattutto leggendo il forte legame con il territorio che caratterizza l?Amarone della Valpolicella.?

Anteprima Amarone 2012 è stata organizzata dal Consorzio di Tutela Vini Valpolicella con la partecipazione di 74 aziende che presentano l?annata 2012 ed una selezione di annate storiche.

L?evento, in collaborazione con la Regione Veneto, la Banca Popolare di Verona e la Camera di Commercio di Verona, ha avuto luogo al Palazzo della Gran Guardia sabato 30 e domenica 31 gennaio 2016.

Informazioni sulle aziende partecipanti sul sito www.anteprimaamarone.it


AMARONE DELLA VALPOLICELLA: BRAND AMBASSADOR DEL TERRITORIO NEL MONDO MA SOPRATTUTTO VOLANO PER LO SVILUPPO DELL?ECONOMIA LOCALE E LA SUA VALORIZZAZIONE TURISTICA.

Verona, 30 gennaio 2016. Se l?estero rappresenta una componente fondamentale del mercato dell?Amarone, la mappatura di quello interno rivela una presenza importante di questo vino nel canale Horeca (25%) ed un ruolo altrettanto importante della vendita diretta in cantina che, sebbene sia pari a circa il 12% a livello medio di aziende, arriva a superare il 20% nel caso dei produttori più piccoli. Quei produttori che faticano ad arrivare agli scaffali della GDO, canale di vendita presidiato dalle aziende di maggiori dimensioni (con oltre 10 milioni di fatturato).

Un dato positivo, emerso dall?Osservatorio dei Vini della Valpolicella curato da Wine Monitor di Nomisma e presentato nel corso del convegno inaugurale di Anteprima Amarone 2012, che, come dice Christian Marchesini, presidente del Consorzio, ?conferma il ruolo di brand Ambassador del territorio nel mondo del Grande Rosso Veronese, ma soprattutto volano per lo sviluppo dell?economia locale e la sua valorizzazione turistica?.

?Secondo il 35% dei produttori, è la denominazione d?origine a rappresentare il principale fattore di successo dell?Amarone all?estero, prima ancora della notorietà del brand aziendale (lo pensa il 21%) e dell?origine italiana (15%)?, sottolinea Denis Pantini di Wine Monitor di Nomisma, ?In effetti, quasi 1 produttore su 2 ritiene anche che la zona di produzione rappresenti il principale fattore strategico su cui puntare per valorizzare maggiormente l?Amarone all?estero.?

Per le aziende, i mercati di punta sui quali vale la pena investire nella promozione dell?Amarone (e quindi sui quali si intravvedono prospettive di crescita) figurano Stati Uniti, Cina, Russia e Canada. Aree queste, assieme al Nord Europa, dove si concentra il 60% dell?Amarone della Valpolicella che varca i confini del Bel Paese. D?altronde, circa il 45% dei produttori ritiene che sui mercati esteri si riesca a spuntare un prezzo mediamente più alto a quello del mercato nazionale (1 produttore su 5 dichiara di ottenere prezzi più alti di oltre il 10%).

La percezione dei produttori trova conferma anche nelle statistiche. Stati Uniti, Cina e Canada figurano tra i primi mercati al mondo per valore di consumo di vini rossi oltre ad essere quelli che negli ultimi cinque anni hanno registrato le crescite più alte di tali valori, assieme proprio alla Russia. Non solo. Guardando alle prospettive di sviluppo per il prossimo quinquennio, sono gli stessi mercati ad evidenziare le crescite più alte.

Andando nel dettaglio del posizionamento e delle quote di mercato dell?Amarone all?estero, la Germania  (18%), la Svizzera (14%) e il Canada (13%) si configurano come i principali paesi di destinazione. A ruota seguono gli Stati Uniti (10%), la Scandinavia (principalmente con Danimarca e  Svezia) e il Regno Unito.

Proprio alla luce della rilevanza che questi mercati detengono, l?Osservatorio sui Vini della Valpolicella ha dedicato quest?anno un approfondimento sul consumatore canadese e sulle abitudini di comportamento che esprime nei confronti dell?Amarone. Dalla survey condotta da Wine Monitor di Nomisma su un campione di circa 1.200 responsabili di acquisto delle famiglie, è emerso un tasso di penetrazione dei vini rossi italiani pari al 44%, con i rossi della Valpolicella a quota 25% e, tra questi, l?Amarone con il 19%.

L?identikit del consumatore canadese interessato all?Amarone della Valpolicella lo descrive con un buon reddito familiare (oltre 75.000 dollari canadesi annui), con alto titolo di studio e che soprattutto e, per motivi diversi, ha viaggiato in Italia. Un elemento questo che conferma la strategicità della valorizzazione del territorio della Valpolicella ? come anche segnalato dagli stessi produttori ? nella comunicazione dei suoi vini attraverso alcuni tratti distintivi chiave quali: l?italianità, la capacità di abbinarsi con i cibi e il peculiare processo di produzione.

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[07/12/2008, 05:02] Perch? nelle cene di gala internazionali non vengono serviti vini italiani?

La Sorgente del VinoDomanda: com?? che nella fastosa cena di gala che ha chiuso il recente vertice del G8 in Giappone, accanto ai ?soliti? Champagne, Bordeaux e Bourgogne, ad un vino californiano e ad un Tokaji Essencia ungherese non ? stato servito nemmeno un vino italiano?
Colpa dei politici italiani che non sanno promuovere convenientemente, magari mediante un ?ambasciatore del gusto? (ossignur, che cosa ho detto, sto forse tirando la volata all?onninpresente Carlin Petrini?) le loro eccellenze in campo agroalimentare o ? piuttosto colpa di una insufficiente e non ben focalizzata ?idea d?importanza, di classicit?, di ?must?, che i nostri vini pi? importanti non riescono a trasmettere in quell?immaginario collettivo secondo il quale in occasione del pranzo che conclude un grande vertice politico internazionale ? ovvio che non possano mancare Champagne, Bordeaux e Bourgogne, e che ci possano essere anche un Tokaji Essencia e persino un taglio bordolese californiano, ma dove possono tranquillamente mancare un Barolo, un Fiano d?Avellino, un Brunello di Montalcino, un grande Vin Santo toscano?
Questi interrogativi, credo non oziosi, li pongo in un commento (leggete qui) che trovate nello spazio delle news del sito Internet dell?A.I.S..
E voi, a proposito, cosa ne pensate?

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