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| [05/02/2008, 09:35] | Serata carne al Wine Enoteca di Lonigo |  | Il 15 maggio 2008 al Wine Enoteca di Lonigo ci saranno i cuochi di maisazi.com per una serata basata sulla carne. Questo il menu proposto ai clienti: Filetto di maiale alla frutta - alcune delicate fette al profumo di frutta e mosto al cioccolato. Tagliata di controfiletto all’estratto di fichi - strisce di manzo scottate e legate da un denso e gustoso estratto di fichi artigianale. Filetto di manzo nello stagno - un pregiato tournedos cotto in Aperol e Ginger, impreziosito da un pomodorino alla griglia con Sale di Cipro. Scamone con riduzione di Aceto Balsamico - un medaglione di manzo arabescato da un filo di dolce Aceto Balsamico ridotto e Sale dell’Himalaya. Il Wine Enoteca ? in via Garibaldi 25 a Lonigo. Per prenotarvi, se siete in zona, telefonate al +39 0444-834856. P.S. Estratto di fichi e mosto selvatico sono stati acquistati su www.inari.it (che qui conosciamo bene) | | TrackBack> |  |  |  |
| [07/14/2008, 10:38] | Rapporti sul profilo antocianidinico del Brunello sequestrati all?Isvea |  | Sul forum del sito Internet del Gambero rosso, un nuovo tema di discussione propone questo interrogativo: Brunello 2003: com?? finita? Poche, per ora, e caute le risposte, anche quella del direttore del Gambero Daniele Cernilli che annota ?ma neanche per idea. Le indagini continuano, finalmente con un po’ pi? di tranquillit? e senza fughe di notizie. Il Pian delle Vigne di Antinori ? stato dichiarato “conforme al disciplinare”, e questa ? l’unica notizia ufficiale per il momento?. Io stesso sono intervenuto sul forum annotando: ?finita la vicenda del Brunello? Ma nient’affatto! io terrei d’occhio questa notizia e mi chiederei cosa abbiano trovato in quell’”archivio dei rapporti concernenti la prova del profilo antocianidinico? che la Procura di Siena ha provveduto a sequestrare presso un noto e accreditato laboratorio d’analisi di Poggibonsi… Secondo me, in base a quel figurava in quel rapporto, e che le analisi del laboratorio hanno accertato, ne vedremo delle “belle”, si fa per dire, perch? temo che quanto emerger? sar? tutt’altro che confortante”… Sono persuaso, insomma, che parecchi produttori il ricorso alle analisi, che vale, eccome se vale, visto che ? valso il dissequestro cautelativo del Pian delle Vigne 2003 della Marchesi Antinori, l?avrebbero evitato molto volentieri? | | TrackBack> |  |  |  |
| [09/10/2007, 18:30] | Vignaiolo virtuale |  | Quest'anno ? andata com'? andata, nonostante i miei buoni propositi, la mia prima vendemmia sar? per un'altra volta. Nel mondo reale, per?. In quello virtuale invece sono gi? alla seconda vinificazione su myWineFarm.com. Dopo essermi cimentato con un "buon" Cortese dell'Alto Monferrato da 320 punti, ho fatto quasi il botto con una "OTTIMA" Barbera D'Asti da 362 punti (il sito indica la Barbera al maschile... ahiahi!) prodotta nella sottozona Nizza, nel Cru Vigna Verde esposto a nord-est a 230mt di altezza. Potatura corta, rese basse, trattamento con verderame (come insegna pap?), ho chiamato la famiglia a darmi una mano, ho raccolto in ottobre con luna calante, vinificazione in rosso classica e imbottigliamento in agosto in giornata senza vento.
E voglio proprio vedere se Suckling non mi da almeno 97/100 su WS!
Sapete fare di meglio? Se si, vi invito tutti per una grigliata nella mia cascina Sorito. Suvv?a, ? a soli 6 km dal centro abitato pi? vicino! | | TrackBack> |  |  |  |
| [02/07/2012, 09:32] | |  | Miscellaneous
Foto Laura Rizzotto | | TrackBack> |  |  |  |
| [09/24/2007, 08:23] | Vino dei Blogger #10 - Rocca Barbera '04 |  |  "Generosa Barberabevendola ci pared'essere soli in maresfidanti una bufera"
Incipit Carducciano d'obbligo per il Vino dei Blogger #10, organizzato questo mese da Via Freud 33. La Barbera ? un vino che fa parte del DNA di ogni Italiano, a prescindere dalla provenienza geografica. E' passata sulla tavola di tutti spesso contenuta in bizzarri recipienti: bottiglioni, fiaschi e fiaschetti; molto volentieri sfusa e versata in una brocca. Allungata con acqua, ferma o frizzante, ? stata anche "stuprata" in vari modi, a partire dallo scandalo del vino al metanolo fino ad arrivare a improbabili prodotti supermodernisti che con la Barbera come Dio comanda hanno ben poco a che fare. Come una fenice, ? sempre risorta dalle proprie ceneri; generosa com'?, si ? sempre accontentata di un ruolo da comprimaria -soprattutto in Langa- occupando particelle di vigneto un po' pi? sfigate, cedendo i sor? a Mr. Nebbiolo, salvo poi corrergli in soccorso laddove mostrava i propri limiti, vero mons? Gaja?
Amo questo vino, e lo amo nella sua forma pi? sincera, quando non vede legno, quando si sente il fruttino fresco, il bel floreale e l'acidit? ti spacca la mandibola, facendoti salivare come una fontana. Lo so, sono enoperverso, ma tant'?, ho trovato la Barbera nella sua espressione perfetta in quel di Agazzano (PC) ad Anni Luce dalla culla storica del vitigno, l'Astigiano. L'artefice di questo gioiellino enologico ? il Principe Gianlodovico Gonzaga, il vino ? Rocca Barbera 2004, l'azienda ? Le Torricelle. Un paio di ettari a Barbera e Croatina che, se solo in Italia si fosse un po' pi? lungimiranti, sarebbe classificato Gran Cru: un vero e proprio clos accanto la Rocca di Agazzano, viti vecchissime, terreno povero, esposizione a pieno sud e rese basse di natura. Completa il tutto la cantina scavata sotto la Rocca che ?, per definizione, LA cantina, come tutti se l'immaginano, e la passione di Ludovico -un vero Principe "contadino", uno che si spacca le mani sul serio sia in vigna che in cantina- per il suo lavoro, nonostante le difficolt? e i problemi di ogni giorno.
Il risultato ? questo vino che nel millesimo 2004 si esprime al suo meglio, a partire dal fantastico colore rosso porpora con bellissimi riflessi violacei, che la dice lunga su cosa ci aspetta nel bicchiere. Un naso vinoso, profumato di violetta, di prugna matura al punto giusto, elegante e delicato. In bocca un'acidit? che ? una goduria vera, un bel corpo pieno e tannini vellutati. Bevibilit? stupenda, apri la bottiglia e in un attimo ? gi? finita.
Prodotta in 2500 bottiglie e 200 magnum, se siete fortunati potete trovarne ancora qualcuna direttamente in cantina. Visita che comunque vi consiglio, anche per provare gli altri prodotti delle Torricelle, il Milione Rosso e il C? del Barigello, rispettivamente Gutturnio Superiore e Riserva e la Barbera Massaveggia.
Azienda Agricola Le Torricelle Strada Pilastrello, 2/A ~ 29010 Agazzano (PC) Tel. e Fax 0377 51372 info@letorricelle.it | | TrackBack> |  |  |  |
| [10/22/2025, 11:00] | Has Wine Lost Its Moorings? A Response to Eric Asimov |  | Eric's been thinking hard about wine's troubles in his latest New York Times piece, laying out prescriptions for an ailing industry: lower prices, lose the snobbery, simplify offerings. Thoughtful stuff. But reading through it, one question kept nagging at me: Has wine lost its cultural moorings? Because if that's what's happening?if wine no longer fits into how people define pleasure, connection, the good life?then the fixes Eric proposes are like treating symptoms while the disease progresses underneath. You can adjust pricing and tone all you want, but if the fundamental relationship between wine and culture has frayed, we're dealing with something deeper than pricing or presentation. Eric's piece might be evidence of this drift. Look at the tangles: He champions small producers making meaningful wine from real places?I'm right there with him?then says the industry needs to dramatically lower prices. But sustainable farming and artisanal production cost more. He notes wineries like Matthiasson, whose regular tier wines run $30-50, have "introduced lower-priced wines that maintain the high standards already set up" as "few younger people are willing to spend more than $20 for a glass of wine in a restaurant or $50 to $100 a bottle in a wine shop." This move suggests an industry with shifting goal posts, caught between maintaining quality standards and meeting a price point younger drinkers will actually pay ? a dilemma whose solution is elusive. Or consider his "drinking less but drinking better" observation. That's been happening for decades, driven partly by economics ? tighter budgets mean fewer bottles but better ones. If this pattern has been steady all along, what's different now? Eric acknowledges the long trend but frames the current moment as crisis. Maybe what's changed isn't consumption patterns but the culture itself ? different priorities, different values ? and wine hasn't figured out how to speak to that.
He's right about the gatekeeping, though. As he puts it, "Nobody explains how an electric guitar works before a concert." Wine bars that lecture folks who just want to relax embody the elitism under siege in our moment of cultural convulsion. And his diagnosis of the fragmentation?getting this fractured community to act in unison is impossible, like herding very opinionated, terroir-obsessed cats. But here's what nags at me: Eric divides wine drinkers into deeply committed geeks and those who "mostly want an inexpensive alcohol delivery system that tastes good." What about everyone in between? People who might care about wine if it connected to something they value. They're not looking for education or cheap alcohol - just something that meets them where they are. Not above them, not below them. And maybe that's not just a wine problem - we're living through a moment where people feel dismissed, talked past, left out of the conversation. Has wine become just one more place where that's happening? From where I stand in Middle America ? up on that rickety ladder reorganizing shelves at my local Italian store, or in my office reporting on wine ? the interest is still there. People are curious. They want to explore. But they're doing it in a wine world that mostly talks to itself, that fights internally while most folks just want something that lands where they are, here and now. Maybe the crisis isn't about pricing or snobbery. Maybe it's about whether wine still has a story that matters to anyone outside the wine world. Eric's at least swinging at the problem. I just wonder if the pitcher is throwing curves or change-ups. ? written and photo-synthesized (with inspiration from Michelangelo Caravaggio and Robert Surtees, cinematographer of the 1959 film Ben Hur) by Alfonso Cevola limited rights reserved On the Wine Trail in Italy wine blog + Italian wine blog + Italy W | | TrackBack> |  |  |  |
| [07/07/2018, 03:48] | Factors to Consider When Choosing Pet Food |  | Age of the Pet Age is an important factor to consider when choosing your pet’s food. Your pet needs to be fed appropriate food for his or her age. This is important as a certain amount of calories and proteins are needed for your pet to grow to adulthood properly. By providing your pet with his important current life stage diet, you will be meeting his growth requirements. There are different types of pet food ranging from those for young pets, adult, and senior pet. If it?s your first time buying packaged food, read the labels to know what components a certain pet food has. Consider the Breed Size Choose the pet food based on the size of your pet’s breed. Young pets will need to consume well-balanced nutrients for immune functions, healthy skin, bone development, and growth. Most pet foods are usually categorized by specific breed factors which only include breed size since there is no other major difference between breeds. Small breed pets have fast metabolism rates compared to medium and large breeds. That is why small pet breeds need more fatty nutrients than others. Check for Food Allergies Be extremely careful while choosing the food for a pet with thin coat quality, sensitive skin or redness of the skin. Food allergies are most common in dogs so if your pet is a dog lookout for allergy signs like scratching. Don’t confuse food intolerance with food allergy; this is because lactose intolerance and poor digestion are as a result of food allergy. Feeding your dog sources of carbohydrates and protein for 3 months triggers a strong immune response that helps alleviate allergic reactions. Dietary Supplement If you are feeding your pet a complete commercial balanced diet, you might not require adding a nutritional supplement like vitamins. However, with old pets, of a particular breed or with a certain disease condition may need a dietary supplementation. Check with your veterinarian whether supplementing your pet with fish oils, additional anti-oxidants or joins supplement could improve your pet’s health. Reproductive Status of a Pet A pet that is neutered or spayed has minimal maintenance energy requirements. It is, therefore, recommend to reduce their calories intake by approximately 25-30 percent from the usual recommendations. If a bag of your dry pet food recommendations is feeding approximately one cup daily, you should only feed 2/3 to 3/4 of the same cup daily. Always consult the veterinarian while changing the diet and before starting a pet on any weight loss program. Is the Food Easy to Digest? Just like humans proper digestion is very important and affects the pets well being too. If essential nutrients in the dog food are not digestible, then look for another food. You can determine whether you have the right food by checking how well your pet defecates.it will tell you whether what is in the food bonds well with the pet. Expiration Date Packaging and manufacturing of the pet food products is also an important factor that you must consider. Pet food has certain health limitation that comes with food use and quality. This involves both packaging and the pet food. Go for pet food that has packaging date labeled. Food with short shelf life should be consumed faster than those with a longer shelf life. This ensures … | | TrackBack> |  |  |  |
| [05/03/2007, 17:02] | Vino dei Blogger #6: Five Roses Leone de Castris |  | Iniziamo con due puntualizzazioni (che puzzano di scusa...). La prima ? che questo blog potrebbe cambiare... denominazione. Da Imbottigliato all'Origine a Vino dei Blogger Blog. Per vari motivi (soprattutto di lavoro ma anche di pigrizia, sono io il vero Vinopigro!) lo aggiorno molto di rado, praticamente solo quando esce il VdB. Chiedo venia, in questo momento trovo pi? rapido (per il poco tempo che ho) farneticare su un paio di forum. La seconda ? che non ho fatto un volo di fantasia nello scegliere il mio rosato. Sono andato sul sicuro degustando per voi quello che ?, di fatto, la storia dei rosati Italiani: il Five Roses di Leone de Castris, nel millesimo '05. Cosa mi ha fatto scegliere questo vino? Prima di tutto la regione di provenienza, la Puglia, culla insieme alla Calabria dei migliori ros? sulla piazza (ok, anche i Cerasuoli abruzzesi non sono male!). In seconda battuta il ruolo che questo vino ha nella tipologia. Prima annata di produzione, il 1943, quando in Italia per la maggior parte della popolazione era difficile bere qualcosa di diverso dall'acqua (si era in piena guerra). Curiosa la storia del nome anglofono: deriva dalla contrada Cinque Rose, a Salice Salentino, chiamata cos? perch? ogni de Castris per generazioni aveva avuto cinque figli, appunto cinque rose. Il generale Charles Poletti, che era il responsabile degli approvigionamenti per le forze alleate, sul finire della guerra si innamor? di questo vino, e chiese all'azienda un grosso numero di bottiglie. Ma il nome cos? "italiano" non andava bene, e lo cambi? in Five Roses. Ecco spiegata l'origine del nome, primo caso di globalizzazione casus belli. Poi venne anche Were dreams, now it is just wine, ma questa ? un altra storia...
Venendo al vino, finalmente, ci si trova davanti a un buon prodotto. 90% Negroamaro con un saldo di Malvasia Nera, una decina di ore di macerazione pellicolare per ottenere il suo colore caratteristico. Un cerasuolo bellissimo, molto intenso, brillante e accattivante. Al naso la fragola, i lamponi e in generale i piccoli frutti rossi ci danno dentro alla grande, inseguiti da belle nuance di rosa canina. Naso piacevole e complesso, nulla da dire. In bocca il vino ha corpo, i tannini leggeri ma presenti, la bocca si riempie per bene facendo capire che dietro c'? un vitigno importante e molto buon lavoro. Peccato per il finale, che ? a mio avviso un po' amaro e non lunghissimo, ma di pi? non si pu? pretendere proprio. Diciamo che gli 80 punti se li porta via in scioltezza. E devo confessare che ho peccato, molto. Dopo averlo assaggiato a 13 gradi, l'ho ficcato in frigo e me lo sono sparato a 7. Una vera goduria! | | TrackBack> |  |  |  |
| [06/12/2008, 13:07] | Leone de Castris, Five Roses IGT |  | Leggendo l’articolo precedente di Max, mi ? venuto in mente questo che ? uno dei miei vini rosati preferiti scoperto durante il corso dell’ONAV: il Five Roses IGT di Leone de Castris. Oltre alle qualit? proprie di questo vino, mi ha affascinato la storia della sua nascita che risale al 1943. Fu, infatti, sul finire dell?ultima guerra che il generale Charles Poletti, commissario per gli approvvigionamenti delle forza alleate e, dal 1942 al 1943, governatore dello stato di New York, chiese una grossa fornitura di vino rosato. Italiano si, ma dal nome rigorosamente americano. Perch? proprio Five Roses? Non lo so con esattezza, ma pi? concause sembrano portare a questa scelta: - Nome di una contrada nel feudo di Salice Salentino, ?Cinque Rose? appunto;
- Per caso o per tradizione, la maggior parte dei conti Leone de Castris ha avuto cinque figli;
- Il nome ricorda molto un prodotto tipico e dal nome rigorosamente americano come il bourbon Four Roses… Ammetto che questa ? pi? una mia congettura, ma per il mio gusto personale credo sia comunque meglio averne cinque di rose invece che quattro… Che poi son pari e non va bene!
Se avete altre informazioni in merito aspetto curioso, come sempre per le storie che girano intorno al vino, i vostri commenti. | | TrackBack> |  |  |  |
| [06/30/2008, 13:33] | Chimichanga de carne |  | Il chimichanga de carne (saccottino di carne) ? un altro piatto della cucina messicana e tex-mex. Questa ricetta di chimichanga ? con carne di manzo, ma viene ottimo anche con il pollo. Inoltre, si pu? anche decidere di aggiungere peperoni e pancetta (soprattutto se scegliete la variante di chimichanga con il pollo). Ecco comunque la ricetta del chimichanga di carne. Ingredienti per 4 persone: 4 tortillas di grano di 24 cm di diametro 1 scatola di fagioli borlotti 300 gr di controfiletto di manzo 1 litro di brodo di carne 2 pomodori 8 cucchiai di salsa messicana 8 cucchiai di panna da cucina 100 gr di formaggio tipo edamer 1 cipolla piccola olio di arachidi pepe sale Preparazione (1 ora + 45 min di cottura): lessare il controfiletto nel brodo lasciandolo cuocere per quarantacinque minuti circa. Togliere la carne dal brodo e lawsciarla raffreddare, sfilacciarla, salare e pepare. Distribuire al centro di ogni tortilla la carne, i fagioli, la salsa messicana, il formaggio tagliato a filetti e piegarla formando un saccottino. Friggere i saccottini in abbondante olio e servire caldi decorando con la panna e filetti di formaggio. | | TrackBack> |  |  |  |
| [05/26/2014, 22:42] | Principi d?accoglienza a Tenuta di Fessina |  | | _Con la nostra Debora, l?amico Luigi Parrinello e il suo splendido gruppo in visita a Fessina. Paolo Trimarchi ph._ Poich? la qualit? intima di un vino dipende dalla personalit? di chi lo ha prodotto, per noi ? determinante che a condurre i wine-tour in azienda sia il produttore o chi vive l?azienda in prima persona giornalmente. E? l?emozione che fa la differenza oggi, non pi? solo la destinazione. E questa emozione la donano la cura dei particolari, la capacit? di coinvolgimento, l?espressione della nostra identit?, unica ed irripetibile come lo sono le singole persone. Spesso l?assuefazione percettiva ci induce a perdere a poco a poco lo ?sguardo altro? sulle nostre meraviglie, in mezzo alle quali viviamo quotidianamente: questo occhio vivo e vivace possiamo recuperarlo attraverso una comunicazione fortemente personale e la condivisione di ci? che gli altri dicono di noi. Una rete circolare, sviluppata soprattutto on line ? con la pubblicazione dei video delle nostre visite e degustazioni in azienda ? che permetta a chiunque di accedere al valore di un?esperienza. L?impegno nel mondo dell?enoturismo ? oggi anche quello mirato a creare un marketing dei servizi per costruire proposte sempre pi? articolate e personalizzabili, per nicchie di mercato alla ricerca di un valore aggiunto, la valorizzazione dell?intera filiera aziendale, di cui comunichiamo costantemente storia, stile e filosofia di lavoro. Cerchiamo di far partecipare in prima persona al ?rito del vino? i nostri ospiti con proposte quanto pi? possibile differenziate, che esprimano tutte le sfaccettature di Tenuta di Fessina. ?La nobilt? del vino ? proprio questa: che non ? mai un oggetto staccato e astratto, che possa essere giudicato bevendo un bicchiere, o due o tre, di una bottiglia che viene da un luogo dove non siamo mai stati. Che cosa ci dice l?odorato, e il palato, quando sorseggiamo un vino prodotto in un luogo, in un paesaggio che non abbiamo mai visto, da una terra in cui non abbiamo mai affondato il piede, e da gente che non abbiamo mai guardato negli occhi, e alla quale non abbiamo mai stretto la mano? Poco, molto poco?. (Da vino al vino di Mario Soldati) | | TrackBack> |  |  |  |
| [05/19/2014, 21:28] | INTERNATIONAL TREBICCHIERI: Il Musmeci Bianco 2012 vintage, ?a finish with extraordinary flavorful energy and a sharpish close. A great wine?. By Giulia Sampognaro |  | | _Il Musmeci 2012 vintage, Etna Bianco DOC Superiore. Cru of Carricante from Milo_? INTERNATIONAL TREBICCHIERI, May 2014_ ?Chicken Salad (Mediterranean version)? by Giulia Sampognaro ?This month we suggest a variation on chicken salad, one wi th a Mediterranean touch. The only cooked ingredient, which must be grilled, is chicken, to which we add cherry tomatoes (ours are from Pachino), celery (from Sperlonga), lettuce and cubes of toasted bread. Everything is salted, then drizzled wi th oliv e oil Lorenzo n? 5 Nocellara del Belice de-pitted Barbera and then blended with mayonnaise. The oil is why we decided to call it Mediterranean. This is a decidedly springtime version, both in its appearance and flavor. After having tried 20 different wines, we offer you our ratings, as we do every month. At the top of the pairing list we find fragrant wines that are not too structured and not aged in wood?. ? ?Il Musmeci Etna bianco Superiore 2012. Tenuta di Fessina_ This label has just come on the market, but has already won us over. It is from a century-old bush-trained vineyard of carricante grapes in Milo, a village on the south slope of Mount Etna. The nose starts slow on a slightly smoky note, then mulberry and citrus zest aromas appear. On the palate, it has rhythmic, mouth-filling development, a finish with extraordinary flavorful energy and a sharpish close. A great wine. Pairing: 8?_ Not a particularly structured wine, and perhaps that is why it pairs well with the salad. Very pleasant notes of orange blossoms emerge from the pairing, which is both balanced and mouth-filling?. | | TrackBack> |  |  |  |
| [05/21/2008, 22:10] | Tartare di tonno con mela, cetriolo e lime |  |  Una ricettina semplice, molto fresca e nel contempo raffinata. Il tonno, che ? l’ingrediente essenziale, deve essere freschissimo. Ingredienti - 2 fette di tonno rosso siciliano freschissimo
- 1 Mela verde Granny Smith
- 1 Cetriolo
- 10 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
- 2 lime
- Fior di Sale di Pirano
- Pepe di Sechuan
Preparazione Sbucciamo il cetriolo a dadini, priviamo la mela dei semi e tagliamo entrambi a dadini molto piccoli. Con un coltello da chef battiamo il tonno, riducendolo a tartare. In un bicchiere facciamo una citronette con l’olio, il succo dei lime, il sale e il pepe. In una terrina, mischiamo tutti gli ingredienti e, con l’aiuto di un coppapasta, impiattiamo la tartare, decorandola con due scorzette di lime arricciate. I vini che pi? si prestano sono quelli lievemente acidi con bouquet floreale. Un’ottima opzione ? l’Etna Bianco (carricante) oppure anche un Fiano di Avellino. | | TrackBack> |  |  |  |
| [06/16/2008, 12:34] | Sangria |  | La sangria ? una bevanda alcolica a base di vino e frutta di origine spagnola e portoghese. Inoltre, va servita fredda. Per il resto, non esiste una ricetta unica. La sangria ? un drink che viene fatto molto con l’ispirazione, mettendo un po’ di questo e un po’ di quello. Una versione base (che quindi lascia ampio spazio all’improvvisazione) pu? essere quella che segue. Ingredienti: - 1 bottiglia di vino rosso (di qualit?, se volete una sangria all’altezza delle aspettative!) - 2 arance - 2 limoni - 2 pesche - 1 cucchiaino di zucchero - soda (o gassosa), circa 25 cl Procedimento: spremete una arancia ed un limone e versate il succo in una grossa coppa o un’ampia caraffa. Tagliate invece a fettine sottili l’altra arancia e l’altro limone. Mettete anche queste fettine nella coppa. Tagliate le pesche a pezzetti e mettete anche questi nella coppa. Versate anche il vino e aggiungete lo zucchero. A questo punto, mescolate un po’ il tutto e mettete in frigo per diverse ore (la sangria deve essere fredda!). Prima di servire, aggiungete la soda e del ghiaccio. Come detto, questa ? una versione base (molto base) della sangria. Spesso nella sangria si trovano anche altri ingredienti, come chiodi di garofano, cannella, vaniglia, qualche superalcolico (gin, cointreau, rhum, brandy, vodka, etc…), altra frutta (mele, pere, etc.). Inoltre, in alcune zone della Spagna esiste anche una versione fatta con vino bianco anzich? rosso e prende il nome di sangria blanca. Non esistendo una ricetta ufficiale, ? chiaro che un ingrediente chiave diventa l’ispirazione del momento. L’unica cosa davvero importante da tenere a mente ? che tutti gli ingredienti (a partire dal vino, ovviamente) devono essere di qualit?. Con questo non dico che vada usato del Barolo, ovviamente. Per? evitate vini da 1€ al litro, ecco In particolare, vi consiglio un rosso abbastanza corposo: aglianico, cannonau, primitivo, etc. | | TrackBack> |  |  |  |
| [01/01/1970, 00:00] | L'Acquabuona cambia look e diventa anche esteriormente un giornale |  | | Il bravo Luca Bonci, che non si limita a fare la parte del gaudente assaggiatore di vino e di cibo, come i suoi colleghi, ma ? l'elemento determinante, il tecnico, che consente al lavoro effettuato dai numerosi collaboratori della testata "in rete dal 1999 per amor di terra", come recita il sottotitolo, di venire pubblicato e letto dai numerosi enogastronauti.Era un po' che ci lavorava, sapeva che la versione precedente de L'Acquabuona non era proprio affascinante e conteneva davvero troppi link, ma era stata fatta in velocit? perch? il tempo ? tiranno, si sa, soprattutto quando si hanno mille altri impegni, da quello familiare a quello professionale. Cos? Luca, in una situazione di difficolt? che lo ha visto spesso occupato fino a tardi, a rischio di divorzio (voci di corridoio...), si ? impegnato fino allo sfinimento per far s? che L'Acquabuona non fosse una testata giornalistica solo nei contenuti ma anche nell'aspetto.E il risultato ? senz'altro positivo. Molto pi? piacevole, con largo spazio alle immagini (queste risentono ancora della mancanza di un vero fotografo...) e un'organizzazione dei contenuti pi? snella e facile da individuare. Molto utile e intelligente lo spazio inserito nelle pagine interne con la lista dei collaboratori e reletivo feed RSS che consente di individuare subito i pi? recenti articoli scritti da ciascuno.Peccato solo per lo spazio pubblicitario posizionato a destra che occupa un settore della home page troppo evidente, al quale avrei preferito l'indice per rubrica, posizionato in modo da essere visto solo scorrendo la pagina. Ma la pubblicit?, lo sappiamo bene, ? l'unica entrata di una testata internet e a volte costringe a fare scelte non proprio ottimali.Bravo Luca, uno stimolo in pi? ad andarsi a leggere una delle riviste enogastronomiche online pi? interessanti del settore, che gode anche di una sobria versione inglese. Anche l'occhio vuole la sua parte... | | TrackBack> |  |  |  |
| [11/25/2008, 15:02] | Due Chiaretti "premio qualit?-prezzo" su Bollicine d'Italia |  | ? in edicola "Bollicine d'Italia '09" del Gambero Rosso, la sedicesima edizione della guida agli spumanti italiani curata da Marco Sabellico e Giuseppe Carrus. Oltre duemila i vini degustati, 350 quelli selezionati, 146 quelli premiati per il lor rapporto qualit?-prezzo. E fra i premiati, anche due Bardolino Chiaretto Spumante: il metodo classico di Monte Saline e lo charmat di Villabella. "Tra i migliori Bardolino Chiaretto assaggiati c'? sicuramente questo eccellente ros? metodo classico" scrive la guida a proposito dello spumante di Monte Saline. Aggiungendo che questo Chiaretto ? "davvero irresistibile" e che "mostra una struttura solida ed equilibrata, polpa fruttata, fresco nerbo acido che sorregge la ricchezza estrattiva". "Segnaliamo con entusiasmo questo Bardolino Chiaretto Spumante" scrive invece la guida del vino di Villabella. Ed aggiunge: "Al palato ? carezzevole nell'effervescenza, presenta un accenno di tannino e persistono i toni fruttati. Chiude lungo all'insegna del frutto. Eccellente". | | TrackBack> |  |  |  |
| [09/18/2008, 12:46] | Dieci rossi, dieci emozioni... |  | | La domanda mi viene posta nel corso di un incontro gastronomico, qualche settimana prima di agosto. A farmela una bella donna sotto la trentina; impossibile tergiversare! Quando la stessa domanda riappare nel corso della cena dinnanzi ad una schiera di persone che ascoltano in cerca di novit?, sei costretto a svelare le tue preferenze. Poich? mi occupo da anni di queste cose, la mia personal list era gi? pronta, conservata nel mio cuore. M'intriga esporre queste mie considerazioni prima della vendemmia, proprio come sorta d'auspicio. Il rosso ? un colore che stuzzica, che seduce. Tra i dieci rossi che mi hanno fatto battere il cuore scelgo due Barolo Oddero, il Bussia Soprana Vigna Mondoca e il Barolo Rocche di Castiglione. Di Oddero ho parlato spesso, mi piace la loro produzione, il vino, l'immagine di questa Azienda che palesa professionalit? e amore per il vino. Restando in Piemonte non poche soddisfazioni mi sono state donate dal Barbaresco Ripa Sorita La Contea, delizioso. Korem Argiolas ? un altro rosso che conquista, da provare. Anche di Argiolas troverete la mia recensione e note. Lasciamo la Sardegna, magnifica terra, per approdare in Sicilia. Benanti, casa che ho spesso magnificato. Per Benanti mi esprimo con due vini Rovittello Etna DOC Rosso e il Serra della Contessa. Il ricordo mi emoziona. L'Aglianico non poteva mancare nel mio umile bagaglio e annovero L'Atto delle Cantine del Notaio. Anche di questo vino troverete cronaca attenta e curata nel wineblog. Una citazione speciale per il Pathos Marche Rosso Santa Barbara di Stefano Antonucci, un vino notevole. Concludo con il Sagrantino Il Medievale di Col Sant Angelo, particolare, totalizzante e una rivelazione, L'Azob? di Albino Piona realizzato con uvaggio corvina e merlot un rosso di cui val la pena far la giusta conoscenza. Dieci magnfici rossi, cos? diversi, dal nord e al sud della Penisola ma, ognuno con personali carattterstiche cos? piacevoli, cos? intense... vini degustati e valutati da Stefano Buso*** | | TrackBack> |  |  |  |
| [11/22/2025, 08:38] | Ristorante Casa Romano ? Chef Luca Adobati ? Alzano Lombardo (BG) |  | Ci sono luoghi in cui la cucina non ? solo un mestiere, ma un?eredit?. Luoghi in cui il paesaggio non ? semplice cornice, ma parte integrante dell?esperienza. Casa Romano nasce esattamente qui: all?incrocio tra memoria familiare, vocazione territoriale e sguardo contemporaneo. Dalle colline bergamasche, dove tutto ebbe inizio negli anni Sessanta con la Trattoria Romano, la nuova generazione degli Adobati ha costruito un ristorante che ? insieme omaggio e nuovo capitolo, radice e slancio. Sedersi a un tavolo di Casa Romano significa entrare in una storia lunga sessant?anni, oggi riletta attraverso la sensibilit? autoriale di Luca Adobati, cuoco cresciuto tra le brigate pi? influenti d?Europa e tornato a casa con una visione limpida: valorizzare la materia viva, ascoltare il ritmo della natura, trasformare la tradizione bergamasca in un linguaggio gastronomico capace di guardare altrove. Ogni piatto ? un frammento di questo racconto: un intreccio di ricerca, memoria e terroir, supportato da una rete di pi? di cinquanta piccoli produttori locali e illuminato da una finestra che si apre letteralmente sul cielo. A Casa Romano non si mangia soltanto: si attraversa un paesaggio sensoriale in cui la cucina diventa emozione, la vista si fonde con il gusto, e il gesto dell?ospitalit? racconta ancora, e sempre, la forza silenziosa di una famiglia. In questo equilibrio sospeso tra passato e futuro, tra concretezza e visione, comincia il nostro viaggio. La squadra Chef: Adobati Luca Sous-chef: Sonny Carrara, Edoardo Codalli Pastry chef: Gianluca Cavalli Ma?tre: Valentina Adobati, Sara Adobati Sommelier: Marco Zanchi Entriamo e ci lasciamo subito rapire dal panorama di fronte a noi…  Le danze si aprono con?un’amuse-bouche?davvero allettante a vista, olfatto, gusto: tartare di ombrina, gazpacho alle pesche e cosmos.   Tipologia pane e burro serviti: - Pagnottella con farina petra tipo 1
- Focaccia a lunga maturazione con 80 per cento di idratazione
- Grissini tirati a meno con polvere di cipolla caramellata.
- Burro zangolato a mano fatto dalla zia dello Chef in una piccola azienda agricola ad Aviatico
  Iniziamo con una tartare di tonno, bagna cauda di lago eseguita con pesce di lago sostituendo le acciughe, nasturzio e gel di lime. Il nasturzio aggiunge una nota erbacea e leggermente piccante, mentre il gel di lime dona freschezza e verticalit?, bilanciando il piatto con un tocco agrumato e pulito. Un incontro raffinato tra mare, lago e giardino.  Proseguiamo con altrettanti colori assaggiando il casoncello di mare, gambero rosso, arancia sanguigna e la sua bisque. Un casoncello di mare che racconta un ricordo: l?ultima esperienza dello chef a Menton, tradotta in un boccone che unisce tecnica e memoria. La sfoglia racchiude una farcia lattica morbida e pulita, mentre la gourmandise del gambero rosso trova equilibrio nella gastrique di arancia sanguigna, vibrante e luminosa. La bisque intensifica la profondit? marina, e il pesto liquido richiama gli aromi mediterranei che hanno segnato quel periodo. Un piatto simbolico, dove mare, agrumi ed erbe diventano allegoria di un luogo e di un percorso personale.    In abbinamento con un calice di “SullaStella” Barbera d’Alba DOC Superiore 2019 – Hilberg-Pasquero Il suo colore ? un rosso rubino, con riflessi tendenti al porpora. Al naso ? elegante e minerale, e ricorda le visciole e le marasche, una nota di sigaro e un estro minerale. L?assaggio risulta fresco e succulento, con un bel carattere fruttato e dei tannini delicati.    Passiamo ora ai tagliolini al tartufo. Tagliolino 30 tuorli fatto in casa con burro e parmigiano, demi glace al marsala e tartufo bianco a profumare.    Facciamo un salto verso la Francia con “Viaggio a Parigi”: il Cordon Bleu XL con contorni di stagione. Un omaggio dichiarato agli anni trascorsi dallo chef nella capitale francese, reinterpretato con spirito giocoso e mano tecnica. Il protagonista ? un Cordon Bleu XL per due persone, realizzato con un controfiletto di vitello farcito con prosciutto cotto e fontina, racchiusi in una doppia impanatura dorata in burro chiarificato come da tradizione bistrot. A completare il piatto, una serie di contorni di stagione che richiamano il comfort casalingo, tra cui la peperonata di mamma Lory, ponte affettivo tra Parigi e casa. Un piatto ricco, conviviale, dal sapore nostalgico ma eseguito con rigore francese.     Ed eccoci al momento pi? dolce: cioccolato soffiato, cremoso al caramello salato e gelato ai funghi porcini. Un dessert dal carattere profondamente autunnale che gioca sull?equilibrio tra comfort e sorpresa. Il cioccolato soffiato apre con una texture leggera e avvolgente, mentre il cremoso al caramello salato aggiunge rotondit? e profondit? aromatica. A spezzare la linearit? interviene il gelato ai funghi porcini, scelta volutamente audace: una nota terrosa e sapida che vibra contro la dolcezza, creando piccole scosse sensoriali. Un finale che non cerca compiacenza, ma curiosit?.   Chiudiamo con il caff? Gourmet 100 di Torrefazione Trismoka:?una miscela che racconta quarant?anni di ricerca e selezione, unendo sei delle migliori Arabiche provenienti da Guatemala, Per?, Brasile, Tanzania e India. In tazza si presenta con crema chiara e leggermente tigrata, tessitura fine e un corpo avvolgente. Al naso e al palato emergono note di frutta matura e agrumi, che al secondo sorso lasciano spazio a un profilo pi? caldo e profondo, dominato da cioccolato e cacao. Un caff? elegante, persistente, costruito con equilibrio e pensato per chi cerca una tazzina raffinata ma ricca di personalit?. Immancabili le coccole finali con la piccola pasticceria: - Mini-cheesecake
- Pralina al cioccolato bianco e pistacchio
- Cremoso al cacao, hibiscus e aceto balsamico.
 Grazie di tutto e…alla prossima!! Cucina La cucina di Casa Romano vive in quel punto esatto in cui la tradizione bergamasca smette di essere rassicurante e diventa materia viva, pronta a essere trasformata. Luca Adobati firma piatti che parlano il linguaggio del territorio senza mai cadere nell?ovvio: la stagionalit? guida ogni gesto, mentre tecniche assimilate nelle brigate pi? visionarie d?Europa modellano contrasti, texture e profili aromatici con precisione chirurgica. La filiera locale, pi? di cinquanta piccoli produttori selezionati personalmente, si traduce in ingredienti che arrivano in cucina gi? portatori di una storia: erborinati a latte crudo, ortaggi biodinamici, pescato fresco, tagli che restituiscono l?identit? rurale della regione. Ogni piatto ? un frammento narrativo che unisce concretezza, estetica e memoria con una sensibilit? contemporanea. Servizio e accoglienza Il servizio ? quello di una casa che ha fatto dell?ospitalit? un valore generazionale. Valentina e Sara Adobati portano in sala la stessa dedizione che da decenni definisce la famiglia: attenzione senza rigidit?, calore senza invadenza, una capacit? rara di anticipare i tempi dell?ospite mantenendo un ritmo naturale. L?ambiente, sospeso tra cielo e colline, accompagna l?esperienza con eleganza misurata: luci che cambiano al calare del sole, una sala che valorizza ogni stagione, un?atmosfera che invita a rallentare e lasciarsi avvolgere. La narrazione dei piatti ? chiara, competente, mai leziosa; il racconto del territorio emerge sincero, sostenuto da una profonda conoscenza della propria identit?. Conclusione Casa Romano rappresenta l?evoluzione di una storia familiare che ha saputo trasformarsi senza tradirsi. Dalla trattoria degli anni Sessanta al ristorante panoramico di oggi, tutto parla di un passaggio di testimone che non ? solo generazionale, ma culturale. Qui la cucina diventa un atto di gratitudine, il territorio il filo conduttore, la ricerca un orizzonte aperto. ? un luogo che invita a guardare lontano pur restando profondamente radicato, un ristorante in cui l?emozione entra nel piatto e si riflette sulle colline che lo circondano. Un?esperienza che non si limita a soddisfare: racconta, coinvolge e lascia un segno. CASA ROMANO Via belvedere 55, Alzano Lombardo Tel: 035515135 Mail: info@casaromanoristorante.it Sito web: www.casaromanoristorante,it L'articolo Ristorante Casa Romano – Chef Luca Adobati – Alzano Lombardo (BG) proviene da ViaggiatoreGourmet alias AltissimoCeto!. | | TrackBack> |  |  |  |
| [10/09/2008, 16:48] | Autunno... Cantar Bacco |  | | Incede l'autunno, stanno per terminare le fatiche della vendemmia... A Soave si potr? festeggiare tutto ci? ascoltando alcuni "Canti di Bacco" in tre sedi: Venerd? 17 ottobre presso il Duomo di San Lorenzo alle 20.45 Sabato 18 ottobre presso l'Auditoriun... | | TrackBack> |  |  |  |
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