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Mondo Di Vino
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[01/07/2024, 16:02] The Small, Small, Small, Small World of Italian Wine

?Compared to what??

La Sorgente del Vino
The land mass of Italy figures out to be 0.2% of the world, similar to Poland, Ecuador, New Zealand and Vietnam. In regards to wine production, though, Italy is often the largest producer, occasionally swapping with France, depending on the harvest. How such a small land mass became to account for such a large amount of wine production is a fascinating thought. The reality, is that Italy, like France and a few other select areas of the world, is uniquely situated to produce large amounts of fine wine. A miracle one might even say. However, that miracle took a long time to create and it was not without its share of purgatorial tribulations.

Still, as one observes today on the social media platforms, one might think it to be one giant movable feast. The young generation who?ve inherited it from this point surely make it out to be a well-tanned cake walk, with the commensurate high-toned tastings in exotic places from Bangkok to Miami. Along with that, the four and five star stays at hotels in fascinating spots like Dubai and Singapore, poolside moments notwithstanding, as well as sumptuous dining experiences at all hours of the day and night. One might think the essence of Italian wine was just one long glamorous ride on a magic red carpet, like something out of One Thousand and One Nights. Were that it was as simple as that.

La Sorgente del Vino

It's like watching someone drive up to the valet in Houston or Los Angeles in a Ferrari or a Lamborghini and imagine that is the epitome of the Italian car tableau, the end all and the be all of it. And for those in the pits, they know that ain?t so. So it is, as well, in the Italian wine landscape. There?s a  hell of a lot more blood sweat and tears than foie gras and Franciacorta. In the field, a Defender is a work vehicle, not a totem for status. And a filone and a carafe of the new wine is more likely to feed the body, like a deconstructed savory cannolo and a quartino of orange wine is employed to feed the ego in some far-flung destination touted on TikTok.

The actuality is that it took a long time and a lot of hungry souls to get Italian wine to the place it is today, and even though it is a small world, it has taken, and will continue to take an army of committed individuals to keep the continuation propelling into the future. Which means some of the children on the beaches of Phuket and the Maldives might have to come back home and get a little more dirt under their nails. Why?

La Sorgente del Vino

Let?s just say AI. Or in wine terms, China. Just as we?ve seen in fashion and vehicles, the competition to create a dominant bedrock for a market is not a static thing. The urge to be better, to be number one, is a human craving, not the sole possession of any one culture - not the French, not the Italians, not the Americans. The whole world is plugged in now, and they want their shot at the brass ring. We?ve already seen it in technology, and with the effects of global climate change, the conditions that make Italy (or France) so unique for wine production can, sooner or later, exist elsewhere. And the loom on which that future lore will be woven is more easily achieved in that kind of future in which we are heading.

A friend of mine frequently reminds me the Rome fell because they essentially ran out of money. The economy stupid. Well, it doesn?t take a genius to look at Western countries, like Italy, and their enormous debt linked with the unequal distribution of wealth, to know that those Cartier and Botox bedecked princesses lying on tanning mats in Abu Dhabi while sipping on Bollinger RD is not a recipe for sustainability of supremacy. But hey, don?t take it from a plebe. Just wait and see, because the fire-storm is coming. Get your fiddles ready.

Time and chance are unlimited to all. It's a small world, and it?s getting smaller.

La Sorgente del Vino
 

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[07/15/2008, 22:34] Ottant?anni e non dimostrarli: grandi Ch?teau bordolesi in degustazione

La Sorgente del VinoAcciperbacco che straordinaria emozione degustare grandi Ch?teau bordolesi anni Venti, vini di annate memorabili come 1923, 1924, 1926 e 1928, che ho avuto modo di ?intercettare? in occasione del WineDay che i fratelli Balan hanno ideato e organizzato magistralmente il 9 giugno a Mogliano Veneto vicino Treviso nell?accogliente cornice di Villa Braida! Sto parlando di roba fine come il Saint-Emilion Ch?teau Cap de Mourlin 1928, il Margaux 1928 Ch?teau Siran, quindi due 1926, il Pauillac Ch?teau Pichon Longueville Comtesse de Lalande ed il Saint-Julien Ch?teau Lagrange, e poi il Saint-Julien Ch?teau Gruaud Larose 1923 ed infine il Sauternes Ch?teau Doisy Da?ne annata 1924.
Bene, il fascino speciale di questi vini che hanno il magico potere di bloccare il tempo, di essere quasi ?eterni? e di durare, se ben conservati in condizioni ottimali in cantina per decenni per poi presentarsi alla prova assaggio in condizioni smaglianti, lo racconto in questo ampio articolo, dove spero di aver reso l?emozione di un?esperienza indimenticabile, pubblicato nello spazio delle news del sito Internet dell?A.I.S. Buona lettura!

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[09/16/2008, 18:21] UnBuonBicchierezine: vademecum

La Sorgente del VinoEccezionali i report relativi alla giornata di ieri: 2677 visitatori unici e, particolarmente lette, le pagine dedicate al vino. Tutto questo ci ricompensa dei numerosi sforzi fatti pur partendo dalla piattaforma comune di myblog. Alcune precisazioni importanti! I comunicati stampa sono ben accetti, ma devono essere vagliati dal responsabile editoriale e in linea con contenuti food&beverage del foodwineblog. Non saranno pubblicati publiredazionali, comunicati commerciali, richieste di affiliazione, comunicati pubblicitari, politici, di contenuto contrario alla morale e buon costume. I comunicati dovranno essere formattati e corretti in Word. Ogni comunicato rester? in home per 18 ore e poi cancellato. Le campionature food&wine sono gradite e per essere valutate da Stefano Buso inviatemi una mail a mangiaeabbina@gmail.com. Idem per i banner e le pianificazioni pubblicitarie. Il vostro eventuale logolink sar? collocato in evidenza. Agli inserzionisti offriamo inoltre il nostro servizio Di_Logos, in pratica una sorta di report mensili che offrono dati relativi ai flussi del blog. Possiamo fornire gli elaborati in Excel (istogrammi, barre, torte, anello e pivot), su tabelle di MWord e Pdf GRATUITAMENTE! Ricordo agli attenti lettori che le rubriche di Stefano on line confermate per il 2008/09 sono Edamus Vinit.net, La Cucina che non c'? Tigulliovino, Assaporando Il Cronista del Vino e comunicazione e storia della cucina Taccuini Storici. Foto Vinit.net

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[01/13/2024, 16:21] Semola Fina Ristorante ? Chef Patron Manuel Merlo & Sofia Omodeo Iuli ? Madonna di Campiglio (TN)

La Sorgente del Vino

Ed eccoci ritornati nel suggestivo scenario di Madonna di Campiglio, dove sorge Semola Fina, un’oasi gastronomica gestita con passione e dedizione da Manuel e Sofia, una giovane coppia di chef. Con soli sei tavoli, questo ristorante incarna l’incontro tra la tradizione montana e la creativit? culinaria, offrendo piatti autentici e freschi ispirati dalla natura circostante. La loro proposta gastronomica, vivace e originale, continua a sorprendere i palati pi? esigenti, dimostrando l’impegno e la bravura di Sofia e Manuel nel trasformare ingredienti di alta qualit? in delizie culinarie indimenticabili.

La squadra

Titolari/in Cucina: Sofia Omodeo Iuli e Manuel Merlo
In sala: Jessica Pallaoro

La Sorgente del Vino

La mise en place semplice ed elegante di Semola Fina valorizza i ricchi elementi della natura e della tradizione montana, creando un’atmosfera accogliente e autentica che si riflette anche nei piatti serviti.

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Iniziamo subito con il profumo inebriante dei lievitati, preparati con passione. Ci viene servita una variet? di pane a lievitazione naturale arricchito con semi di lino e girasole, accompagnato da burro ai semi di anice, e la focaccia condita con olio del Garda e panini di patate dal sapore avvolgente.?

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Iniziamo con un? Metodo Classico Pas Dos? “2005” di Finigeto, l’essenza pura del Pinot Nero, con una struttura impeccabile e una sapidit? notevole. Di un bel giallo paglierino carico, con bollicine persistenti, offre un bouquet complesso di ribes nero, mela e frutti rossi, con sfumature di tostatura e panificazione. Al palato, si distingue per la sua vasta gamma aromatica e un’acidit? vivace, seguita da una salinit? persistente.

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Le quiche di magro con puzzone di Moena offre una gustosa interpretazione di un classico della cucina montana.

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Il primo antipasto ? un piatto di dentice con lingue di cacao e aceto ai fiori di sambuco, un’armoniosa sinfonia di sapori e contrasti. Il dentice, dal sapore delicato, si sposa con le lingue di cacao, aggiungendo profondit? e complessit? al piatto. L’aceto ai fiori di sambuco dona una fresca acidit? e una sottile dolcezza floreale, completando l’esperienza gastronomica con un tocco raffinato e sorprendente.

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Proseguiamo con “Crus? Finigeto” del 2005, che rappresenta l’eccellenza vinicola di Finigeto, con note fruttate e floreali integrate in una struttura equilibrata. La sua eleganza si riflette nella delicata tonalit? dorata e nell’effervescenza piacevole. Un vino di grande qualit? e persistenza aromatica, perfetto per momenti speciali e degustazioni indimenticabili.

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Il secondo antipasto, un piatto di calamaretti spillo con carciofi e pecorino, ? una deliziosa ricetta che unisce sapori di mare e di terra. I calamaretti spillo vengono saltati in padella con carciofi freschi finemente tagliati e aggiungendo poi il pecorino grattugiato per un tocco di sapore unico. Il risultato ? un piatto ricco e saporito, perfetto per gli amanti della cucina mediterranea.

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Proseguiamo con ostrica con rafano e vino rosso unisce sapori marini e terrosi in un’esperienza gustativa unica. Le ostriche fresche offrono un sapore salmastro, mentre il rafano aggiunge una nota piccante e vibrante. Il vino rosso, con il suo profilo aromatico complesso, completa l’armonia dei sapori. Insieme, creano un piatto elegante e appagante che soddisfa i palati pi? esigenti.

La Sorgente del Vino

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Accompagnamo il tutto con uno Champagne Nomine Renard ? un’eccellenza della regione di Champagne, conosciuto per la sua qualit? e raffinatezza. Caratterizzato da una spuma fine e persistente, offre un bouquet di aromi complessi che spaziano da note fruttate a sfumature di agrumi e fiori bianchi. Al palato ? elegante, fresco e armonico, con una piacevole acidit? e una persistenza che invoglia a ogni sorso.

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Passiamo poi a lumache trifolate, capesante, albume e bergamotto che si combinano per creare un piatto sofisticato, unendo sapori di terra e mare. L’albume, preparato con cura, aggiunge una cremosit? decadente. Il tocco finale di bergamotto conferisce una nota agrumata e rinfrescante, bilanciando l’insieme con la sua delicata acidit?. Questa composizione culinaria offre un’esperienza gustativa equilibrata e intrigante.

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A seguire, ravioli di sesamo nero, percebes e cime di rapa che rappresentano un connubio audace di sapori e texture. I ravioli, realizzati con ripieno al sesamo nero, offrono un gusto ricco e leggermente tostato. I percebes, prelibatezze marine, aggiungono una nota salmastra e succulenta, mentre le cime di rapa conferiscono freschezza e croccantezza al piatto. Questa combinazione insolita promette un’esperienza gustativa sorprendente e sofisticata, che celebra la diversit? e la creativit? culinaria.

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Accompagnamo con un vino Etna Bianco Statella 2022,?un’eccellenza della Sicilia, con note di frutta tropicale e agrumi, e una piacevole mineralit?. Questo bianco esprime l’autenticit? del territorio vulcanico dell’Etna, offrendo freschezza e vivacit? in un calice. Ideale da gustare giovane, rappresenta una scelta raffinata per gli amanti del vino di qualit?.

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Eccoci pronti per degustare il?risotto con pomodoro verde, rossetti e pompelmo bruciato ? un piatto che combina sapori freschi e audaci. La cremosit? del risotto si armonizza con la dolcezza del pomodoro verde e la succosit? dei rossetti, creando un equilibrio gustativo unico. Il pompelmo bruciato aggiunge un tocco affumicato e sorprendente, completando l’esperienza culinaria con una nota distintiva.

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Passiamo poi ai secondi, dove risalta subito l’astice, le rigaglie di piccione e le puntarelle che creano un piatto unendo sapori marini e terrosi. La dolcezza dell’astice si sposa con la ricchezza delle rigaglie di piccione, mentre le puntarelle aggiungono freschezza. Questa combinazione offre un’esperienza culinaria equilibrata e sofisticata, ideale per gli amanti della cucina gourmet.

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Il tutto accompagnato da un Sarno 1860 Emme Fiano di Avellino, un pregiato vino bianco prodotto con uve Fiano delle colline di Avellino, esprimendo note di fiori bianchi, agrumi e mineralit?. Fresco e ben strutturato, ? perfetto per accompagnare piatti di pesce e formaggi freschi, incarnando l’autenticit? del terroir campano.

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Come secondo, un piatto senza limiti: manzo con rosa e liquirizia, un piatto che fonde sapori audaci e aromatici. La carne tenera si combina con il profumo delicato delle rose, creando un contrasto elegante. La liquirizia aggiunge una nota dolce e speziata, offrendo un’esperienza gustativa unica e avvolgente.

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Passiamo poi a una panna cotta ai capperi,?un’interpretazione sorprendente e innovativa di un classico dolce italiano. La delicata cremosit? della panna cotta si fonde con il sapore salato e intrigante dei capperi, creando un contrasto unico e appagante. Questa combinazione inaspettata apre la strada ai dolci con una nota salata e un tocco di originalit?, offrendo un’esperienza culinaria memorabile che stimola i sensi e delizia il palato.

La Sorgente del Vino

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A seguire, l’?clair di topinambur ? una versione sofisticata dell’iconico dolce francese. La pasta choux ? farcita con una crema al topinambur, che offre una dolcezza sottile e una nota terrosa. Decorato con zucchero caramellizzato, questo dessert ? un’esperienza gustativa raffinata e memorabile.

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Un gin tonic a fine pasto per un tocco di freschezza e vivacit? !

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E per concludere una Tarte Tatin, composta da mele caramellate che riposano su una base di pasta sfoglia croccante. Le mele, cotte lentamente in caramello, offrono un sapore dolce e succoso, mentre la pasta sfoglia fornisce una croccantezza deliziosa. Servita capovolta per rivelare il caramello dorato, la tarte Tatin ? un piacere irresistibile per i golosi di tutto il mondo.

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La Merenda di VG!

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Sofia e Manuel sono splendidi mentre posano con la deliziosa Tarte Tatin descritta sopra!

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E per finire gelato alla vaniglia e alla cannella! Una fresca nota che regala un finale delizioso e appagante al pranzo.

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Semola Fina

Viale Dolomiti di Brenta, 51/1
Via Al Sarca, 30 | Madonna di Campiglio ? 38086 TN

Tel: +39?0465 880014

L'articolo Semola Fina Ristorante – Chef Patron Manuel Merlo & Sofia Omodeo Iuli – Madonna di Campiglio (TN) proviene da ViaggiatoreGourmet alias AltissimoCeto!.

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[01/01/1970, 00:00] Fate Brunello di Montalcino con sangiovese 100%? Dichiaratelo su Vino al Vino
Qualcuno penser? ?a che serve un?iniziativa del genere? Figuriamoci se i produttori rispondono!?. Ebbene vi sbagliate, Franco Ziliani, giornalista autore del blog Vino al Vino, sta riscuotendo un forte interesse con la sua iniziativa; io stesso ero perplesso, ma ora devo ricredermi, ci sono produttori che hanno capito l?importanza...
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[09/18/2008, 16:08] Bento da mangiare

La Sorgente del Vino

Nessuno pu? dirlo pi? dei giapponesi: l'estetica prima di tutto.

Si mangia con gli occhi - e dopo, ma solo dopo, anche con la bocca.

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[12/31/2023, 19:36] Walking on Frozen Water
?When life is sweet, say thank you and celebrate. When life is bitter, say thank you and grow.? ? Shauna Niequist

La Sorgente del Vino
Often, I sit down at the desk here and just start typing, as I am doing now. And then the words appear, maybe making sense, and sometimes not so much. After eighteen years doing this, at least once a week, often more, I?m resigned to seeing where it takes me, and you, if you?re still with me.

About 85% of you will not make it to this sentence and new paragraph. So, it goes. We want it in small bites, and we want the punch, the energy and the electricity right from the get-go. No time to waste.

Knowing more acutely about that aspect of time at this point in life, I empathize. There is precious little to waste.

La Sorgente del Vino

What will 2024 bring on the wine trail in Italy? I have no idea. I know there will be some early physical challenges to be overcome next year. That kind of goes with the territory of the elders. Does my voice have any bearing in the world of Italian wine? At this point, if I haven?t already done and said what I was going to do and say, I?d hope that whatever aftertaste I leave in the mind of the reader will be a light one. Soft and trailing off into the sunset, a dessert wine, a Moscato passito from Sicily perhaps. That would be fine with me.

I was looking at one the other day in the wine shop that I go to ? it was from Pantelleria, an island I spent time on and loved dearly. Great memories, even if some of them were profoundly sad, made that way by grief and loss. But the sweetness of the wine, as I remember, offered solace. So, perhaps, in 2024, maybe my voice can assuage that around me, and that which occasionally pulls up to these pages. It is a hope of mine. Dare I say it is one of my resolutions for the new year? I would if I did such things. In any event, it?s on the punch list.

La Sorgente del Vino

One of the things I want to focus on, with regards to wine and writing about it, is not so much how it tastes and what a great time I?m having with whatever magnificent bottle is in front of me. Rather, how it embeds itself into the greater picture of life, and a life that is looking more for peace and tranquility than one mired in chaos and upheaval. Girding our loins for this new year, there will be plenty of that from the souls who feed on such impulses. Feeling more alive among disruption seems to be a dominant dystopian trope in these times. But at this point in my life, I?ve seen as bad, maybe even worse, in previous eras. We will either get through it ? or we won?t. It?s, more or less, out of our hands.

One of the things I want to grapple more with in 2024 is the level of seriousness we seem to take ourselves when we are in present moment situations. I know that when I was working full time, that work took up a lot of mental and psychic energy, not to mention the physicality that went along with it during some of those times. I was all in, which wasn?t such a bad thing. But now I look at folks who are all in, and I wonder if that is really why we are here. Of course, I could turn that right back at me and ask myself if where I am now, my ?all in-ness? is any less ludicrous than those who are in the work place and earning their way. There is this future me, somewhere 5-10-15 years from now, looking back and wondering why I am doing what I am doing now. Could I be engaged otherwise? Should I be volunteering? Should I read more? Should I finally get my photographic archives sorted out, so that sometime after I am long gone, there might be a story about a time, with images galore, that could help clarify this time and why it turned out the way it did? Am I walking on frozen water, not knowing if the surface will hold the weight? Does that matter?

La Sorgente del Vino
Ukraine, July 26: The body of a Russian soldier in the Zaporizhzhia
region, where Ukraine was waging a counteroffensive. @tylerhicksphoto

The departed soldier in the photo above (getting my vote for photo of the year), in a way, tells the story of all of us these past few years. We?ve been plowed under by the weight of events that have passed over us. How we decide to persevere and pivot under such overwhelming odds is up to each and every one of us, individually. For better or worse, I?ve inherited a survival mechanism that has taken me thus far. I imagine it taking me further, or so my future me tells me. What I plan to do between now and then is what is left of my journey on this pretty little orb.

Happy New Year to all y?all. See you in 2024. Warm wishes and marshmallow kisses!

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[02/15/2012, 09:52] 
La Sorgente del Vino

Foto Laura Rizzotto
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[10/07/2007, 14:57] CS in difficolt?? No problem, ci pensa Tot?
La Sorgente del VinoNon vendi?
Amen, tanto non ? questo quello che conta.
Qualit??
Una variabile poi non cos? tanto importante.
Alla fine sai qual'? il vero problema a Palermo?
Il traffico.
E poi una mano non la si nega a nessuno, no?

Faccio della gratuita provocazione, ma ? semplice poi pensare male quando Tot? Cuffaro annuncia l'ennesimo pacchetto di misure anti crisi per 70 Cantine Sociali siciliane in difficolt?.

Ora, che le Cantine Sociali siano un'importantissima realt? in molte zone d'Italia, che producano spesso con ottimi risultati, che anche in Sicilia stessa ci siano CS molto valide, non lo si pu? negare. Per?, quando la finiremo con questi contributi di pura sussistenza? Contributi erogati senza essere legati a nessun parametro di qualit?, di miglioramento della produzione, di modifiche di organizzazione volte a risparmio e ottimizzazione?

Aiuti con le gambe corte, soluzioni una tantum, in puro stile italico, che ricordano troppo le casse integrazioni "strategiche" e altri aiuti farlocchi, utili al momento ma senza alcuna validit? sul lungo periodo.

Noi aiutamo la viticultura del sud in questo modo, senza alcuna visione strategica. In Nuova Zelanda hanno gi? un piano per rendere tutte la filiera della produzione del vino sostenibile dal punto di vista ecologico entro il 2012. E hanno gi? raggiunto il 65% del target.

E come disse un altro Tot?, ben pi? famoso: "Ma mi faccia il piacere!"
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[07/24/2008, 18:00] Constellation Brands - risultati primo trimestre 2008

[English translation at the end of the document]

Appena dopo aver mostrato agli investitori la strategia, Constellation Brands ha riportato dei risultati eccellenti nel primo trimestre del 2008/09 (Marzo-Maggio 2008). In tre parole: nel segmento dei vini la crescita organica e? stata del 15% (anche grazie al fatto che nel Q1-07 le vendite erano scesi dell?8%), ma soprattutto i margini stanno migliorando sensibilmente, dopo le acquisizioni nel vino premium e la quasi completa uscita dal segmento del vino sfuso e all?ingrosso. I principali indicatori sono tutti positivi: le vendite salgono del 3% a USD930m (ma la crescita organica e? del 13% a livello consolidato, inclusi gli spirits), l?utile operativo cresce del 33% a USD91m e l?utile netto (che include anche il contributo della divisione birra) fa segnare un progresso del 50% a USD45m.


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(more…)

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[05/30/2016, 06:30] Score del vino e big data, debutta Wine Lister

La Sorgente del Vino

La sintesi superficiale recita che si tratta di un nuovo sistema di score del vino che usa una scala in millesimi. Al contrario, la sintesi di Aristide vi invita ad affacciarvi sull’alba di una probabile nuova era per i sistemi di valutazione del vino: un sistema olistico che esprime una valutazione integrando non solo la qualità dei vini (l’unico parametro usato dai critici), ma anche prezzi, longevità stimata, popolarità sul mercato, performance nelle aste, forza globale del marchio. In pratica, sono i fattori presi in considerazione dagli acquirenti di vini di fascia alta – i fine wines.

La Sorgente del Vino

Ella Lister, Fondatore e CEO di Wine-Lister.com

Tutto questo si chiama Wine Lister (@wine_lister).

Ha richiesto oltre quattro anni di lavoro per la giornalista Ella Lister (con un passato professionale nel settore finanziario, e poi scrittrice del vino e consulente per collezionisti di fine wines) e il suo team di esperti di big data.

Hanno aggregato i dati elaborati da sei partner diversi: tre siti web di critici di fama internazionale, Jancis Robinson (JancisRobinson.com), Michel Bettane e Thierry Desseauve (Bettane+Desseauve) e Antonio Galloni (Vinous). Si tratta dei siti di maggior successo, con una forte digitalizzazione della propria base di dati e recensioni, attualmente accessibili solo a pagamento.

A questi si aggiungono i dati forniti da Wine-Searcher.com, il più grande motore di ricerca globale sui prezzi dei vini, Wine Market Journal, la maggiore fonte di informazione sulle aste dei vini, e Wine Owners, la più importante piattaforma di scambi commerciali e gestione di portafogli.

Gli algoritmi creati da Wine Lister “pesano” i singoli parametri e li riassumono in un indice di valutazione – score – rappresentato su una scala di 1.000 punti. Ella Lister precisa che qui non si usa solo il 20% della “parte alta” della scala, ma tutta la scala (vedi il diagramma qui sotto). E la scala in millesimi è stata ritenuta più funzionale a discriminare le differenze tra i singoli vini e i vari parametri considerati.

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La scala in 1.000 punti di Wine Lister

In passato ho espresso numerose critiche ai sistemi di valutazione basati sugli score (qui un post tra i vari pubblicati). Ma l’approccio di Wine Lister mi ha incuriosito e devo segnalare due elementi che mi interessa evidenziare:

  1. fino a oggi, lo score rappresenta un valore del vino basato sulla sola valutazione di qualità percepita, la quale è fortemente soggettiva, sia che si tratti di un singolo degustatore che di un gruppo di assaggiatori;
  2. per la prima volta si integra un dato soggettivo con una serie di dati via via più quantitativi e rilevabili in rete.

Ecco perché ho deciso di testare il sistema per comprendere meglio come sia stato articolato (è disponibile un periodo di prova gratuita di 14 giorni, mentre l’accesso costa £90/anno – ?118/anno ca. o £10/mese – ?13/mese ca.). E la sorpresa è stata notevole.

La Sorgente del Vino

I criteri valutati da Wine Lister

Wine Lister oggi ha un database di circa 2.000 vini, l’obiettivo è di arrivare a breve a 5.000.

Considerata la base dati principale che proviene dai critici internazionali, i vini rappresentati rientrano tra i vini top nel mondo. I vini italiani – al momento in cui scrivo – sono 462.

I criteri considerati nella composizione dello score sono raccolti in tre famiglie e in dettaglio sono questi:

  • Quality – Critic data: sono gli score espressi dalle recensioni dei tre siti dei critici sopra citati, nell’insieme “pesati” allo stesso modo, poi elaborati e ricondotti alla misura in base 1.000.
  • Quality – Vintage indicators: la longevità di un vino (stimata dai critici) viene presa come un indicatore di qualità e presa come un parametro;
  • Brand – Distribution: la presenza globale dei marchi sulle carte dei vini dei più importanti ristoranti del mondo, classificati nelle guide Michelin, 50 Best Restaurants e World of Fine Wine Best Wine List Restaurants;
  • Brand – Popularity: la popolarità del marchio attraverso la misura delle ricerche effettuate sui marchi nel sito Wine-Searcher;
  • Economics – Price: medie dei prezzi di breve periodo calcolate su 3 e 6 mesi dai siti di Wine Owners e Wine-Searcher. Inoltre, performance dei prezzi su 3 anni e relativa stabilità nel tempo.
  • Economics – Liquidity: i volumi trattati sono una “spia” del successo del vino, qui vengono elaborati dal sito di Wine Market Journal.

Ma non finisce qui. A questi criteri si aggiungono valutazioni su bottiglie prodotte, rese per ettaro, età delle viti e varietà delle uve.

Infine, tutti questi dati possono essere “filtrati” attraverso quattro criteri:

  • La Sorgente del VinoBuzz  brands, i marchi dei quali si parla
  • Hidden gems, le gemme nascoste
  • Value picks, i migliori rapporti qualità/prezzo
  • Investment staples, i vini con le migliori performance nei portfolio di investimento

In pratica, il risultato di queste analisi e ricerche, non si traducono tanto in un singolo score, ma in una scheda rappresentata nella pagina di Wine Lister in una sorta di infografica che è più una fotografia dei punti di forza e debolezza del singolo vino.

La Sorgente del VinoPer darvi un’idea, qui a lato ho estratto la pagina del vino italiano che al momento gode dello score più alto (cliccare sull’immagine per ingrandire). Si tratta del Giacomo Conterno Barolo Monfortino Riserva, il quale riporta uno score globale di 973 punti. I singoli parametri riportano score individuali molto ravvicinati (è un ottimo segno, ovviamente):

  • Quality: 974
  • Brand: 973
  • Economics: 972

 

Conclusioni

Erano anni che prevedevo la fine del ciclo di vita degli score del vino. Ciò che Wine Lister rappresenta non è tanto uno score, ma un sistema olistico ricco di informazioni, una sorta di mappa delle prestazioni di un fine wine nelle percezione analitica dei mercati, raccolte analizzate e rappresentate in una singola scheda. Certo, il sistema è largamente perfettibile, ma già in questo stato “1.0” è di grande interesse e merita il vostro approfondimento.

E’ un’anticipazione di numerose applicazioni che riguarderanno i mercati del vino: scaricatevi il report sul Bordeaux – per esempio – per gettare uno sguardo sul presente di un aspetto dell’uso dei big data del vino.

E’ un manifesto contemporaneo e moderno sullo stato del vino, nella sua accezione più alta e sofisticata, una prima risposta alla lettura e interpretazione della complessità di un prodotto per troppo lasciato alla sensibilità di nasi e palati allenati, ma sempre soggettivi nella percezione e valutazione.

Mancano molti dati ancora, soprattutto dalla parte delle percezioni elaborate dai consumatori armati di social media e strumenti di annotazione e recensione. Ne vedremo delle belle nei prossimi mesi, quando il sistema potrà evolversi a ulteriori integrazioni e analisi.

In qualche modo, stiamo vivendo un mutamento che avrà una qualche storica rilevanza.

The post Score del vino e big data, debutta Wine Lister appeared first on Aristide, a wine blog.

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[05/09/2008, 12:50] Indici
Per tenere sotto controllo lo sviluppo vegetativo della vite nel corso della stagione, gli agronomi sono soliti ricorre agli indici pedoclimatici. Tali indici sono solo elaborazioni numeriche delle condizioni del pedoclima, cio? dell'insieme delle condizioni fisiche e chimiche dello strato superficiale del terreno, dipendenti dal clima stesso. Fra le grandezze fisiche e chimiche che normalmente si prendono in considerazione, la temperatura T in prossimit? del suolo ? probabilmente la pi? importante. Prima di proseguire con questo post, pregherei l'incauto lettore di scaricare e leggere quanto riportato in questo link. Lo so, sono pigro, ma quantomeno chi non ha trovato l'argomento interessante, pu? tranquillamente transitare su un altro blog.
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[07/04/2008, 10:35] Maledetta Peonina
(Clicca per ingrandire) Credo che la figura qui sopra spieghi qualche cosa riguardo al ?peccato? originale dell?enologia italiana, nonch? riguardo alle ultime tristi vicende legate allo scandalo noto come ?Brunellopoli?. Sono infatti rappresentati i ?profili antocianici? di vari vini ottenuti da vitigni coltivati in Italia, ovvero il contenuto percentuale dei 5 antociani responsabili del colore del vino rosso, e delle loro forme esterificate (altri). Fra i suddetti antociani la Malvina d? colorazioni intense tendenti al blu ed ? ritenuta da sempre la molecola pi? stabile e resistente all?ossidazione. Al contrario la Peonina tende maggiormente al rosso, e si ossida pi? facilmente verso tonalit? granata e mattone. Vi dice qualche cosa?
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[08/21/2008, 15:09] Battaglia tecnologica, un grande passo avanti

La Sorgente del Vino

Rispetto a 2-3 anni fa, la situazione di arretratezza tecnologica del settore vitivinicolo ? decisamente mutata. Non che l'obiettivo sia raggiunto, tanto che permangono ancora numerosi ostacoli legati anche alle infrastrutture tecnologiche (leggi : mancanza di banda larga in zone agricole o poco abitate, tariffe mobili che non possono fungere da alternativa per via di prezzi ridicoli, finte tariffe flat o soluzioni che sarebbero anche interessanti ma non sono dai pi? sfruttabili per mancanza di copertura). Stiamo assistendo, lo dico con una certa cognizione di causa, ad un lento ma consapevole avvicinamento ad internet che oggi non ? pi? visto come quel "coso" dove si pu? fare quel che si vuole infischiandosene degli altri ma come un luogo dove esistono le medesime regole di buon senso e buona convivenza che esistono nella normale vita di tutti i giorni, fuori dalla rete.


Un nuovo fermento digitale

Sempre pi? di frequente mi capita di notare nuovi produttori di vino cominciare ad utilizzare l'e-mail con regolarit?, commentare sui blog o sui forum, avvicinarsi con scrupolosa attenzione al fenomeno dei social network - specie quelli tematici - e rispondere alle recensioni dei propri vini, interagendo e dialogando con i loro fans o i loro detrattori. Si comincia ad ascoltare. Qualcosa di incredibile per chi come me da anni e attraverso alterne fortune cerca di contribuire, almeno un poco, a fare informazione e formazione in questo settore.

Oggi, a distanza di qualche anno da quel fallimentare esperimento con il quale avevamo provato a creare qui su tigulliovino una serie di blog di categoria dove, non solo ai produttori di vino, ma ad ogni figura professionale di settore era stata offerta la possibilit? di usare una piattaforma gratuita di blogging di settore, resto ancora incredulo di fronte all'opposto fenomeno di partecipazione che invece ho la fortuna di poter apprezzare su Vinix con cui ho forse saputo interpretare meglio e con strumenti nuovi e pi? semplici un desiderio di partecipazione e confronto che nel frattempo era comunque maturato.

Un salto in avanti enorme rispetto, per esempio, a 5 anni fa o prima ancora, quando l'e-mail quasi non veniva utilizzata ed internet era sempre e comunque una "cosa per ragazzini" o "un covo di pedofili" e questo nonostante ci sia ancora qualcuno che ancora oggi ? convinto di queste sciocchezze (perdonateli, non sanno di cosa parlano) ;-)


Tutto ci?, sembra solo a me ?


[Foto credit : Weblogcartoons.com]

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[07/06/2018, 11:45] Do You Need Massage Therapy?

Going for massage therapy is the best way to relax. If you have been working very hard, then you need to look for a way to relieve the stress and tension. When going for massage therapy, it is important to look for a skilled and experienced therapist.

A Massage therapist in Glasgow will help you in achieving the full benefits of the therapy. When choosing a massage spa, make sure that you look for factors like hygiene and also the massage methods that they use. Here are signs that you need to go to massage therapy:

You are tired

Massage therapy is very important in helping you relieve fatigue. Working six days a week can be very tiring. You need to take one day to work and go for a massage. The therapy will help you in relieving fatigue.La Sorgente del Vino

When we work in many ways, our body builds up tension in various parts of the body like the neck, shoulders, back and also limps. It is important to look for a way to get rid of this tension so that you can relieve fatigue. When you relieve fatigue through massage, you will increase productivity at work.

You are in pain

If you are dealing with pain from an injury or ailment, then massage therapy will help you. Going to therapy will help you in healing the affected areas. This is better than taking painkillers that might be detrimental in the long run.

The massage therapy will encourage the flow of blood to different parts of the body. With a proper flow of blood in the body, it will be easy to relieve pain.

You have poor posture

It is possible to improve your posture just by going to the La Sorgente del Vinogym. Improving your posture is the best way to live a healthy lifestyle. If you have a desk job, then you might be having problems with your posture.

The good news is that you can improve your posture by going for a massage. The massage therapist will work on your back muscles and help you in restoring your posture.

You need to relax

Living a high-stress life is not good for your health. You need to make sure that you live a stress-free life. The only way to relax is to go for a massage once in a while.

Going for massage will help you to relax and avoid tension that comes with stressful activities. Living a stress-free life means that you will live a healthy life.…

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[12/24/2023, 17:52] We?ve Come So Far, So Good

La Sorgente del Vino
Looking back over the past year, if I were to assess it as a grape-into-wine harvest, I might say this:

We started with a late but mild spring. Rainfall was average, with little to no hail or tornadoes. Once summer arrived, in June, the heat went up and stayed there for months. And months. And months. For humans, as well as grapes, it made for a difficult growing season, as there was no recovery available during the night. Often temperatures never went below 90?F, even at midnight! It was a brutal summer, the second in a row.

Still not as brutal as the summer of 1980 or even 2011. In 1980, it was just plain hot for hundreds of days, temperatures over 100?F the whole time. And 2011 also had extreme drought. Thousands of cows died from lack of water and relief. So, 2023 wasn?t as bad as it could have been.

And if a wine were to come from a harvest like that?

La Sorgente del Vino

Grapes are like humans in many ways. We?ve traveled together for thousands of years. Our has been a mutual journey through time and space. If I were a grape, I doubt this year I would have been made into that good of a wine. But seeing as I?m a human, it struck me a little differently. It felt like I was being taken down a peg or two from more youthful times.

Time, the ultimate leveler. As I perused the pages the NY Times 2023 obits, there were skads and skads of folks who figured so prominently in our lives the past several generations. People like Henry Kissinger and Silvio Berlusconi. Powerful men, womanizers, aggressive behaviors. And others like Tony Bennett and Tina Turner, who embellished our lives for the better with their artistry. All of them steeped into their lives fully. All of them with one common denominator now ? the ride is over.

I know that might sound a bit morose, but actually, for me, it is illuminating. What we get ourselves into, in this life, which occupies so much of our time and attention, and our love (or our antipathy) make up a lot of what we call our life.

La Sorgente del Vino

I remember a friend?s father, who was a hopeless alcoholic, and when he was three sheets to the wind, he?d often sing this little ditty:

?Happiness, happiness, everybody?s looking for happiness. ?Round and ?round they all do chase, everybody looking in a different place.?

How true those words are, even though coming from him it sounded a bit more tragic. Still, we can learn from almost anything, with an open spirit. And 50 years later, I see all this running around, all these people shouting and screaming and bleeding and crying and dying and laughing and it?s astounding we, as a species, have accomplished as much as we have, especially in the last 70 or so years. I?m both bewildered and amazed at the quantity of human expression on earth. And I?m just an erstwhile wine guy who aspires to be more photographically proficient before his time runs out.

Oh, wine. Yes. I zagged.

This week I heard a thud and a crash and went outside to see if a branch fell on the roof. I saw nothing. A few days later I walked into my wine closet and saw what it had been. A fairly old bottle of (Texas) Port wine had leapt from the shelf and committed oenocide. I got me to wondering if other bottles in there had shared similar dispositions. After all, in the way I arrange the bottles, that wouldn?t be terribly difficult to conjure. I went down a rabbit hole, imagining what a wine must feel like when they know they?ve come a long way in time and they are still lying there, in the dark, in the (sometimes) cold and with very little to stimulate them (thankfully) or motivate them (as if?) towards a timelier conclusion to their existence. Like I said, a rabbit hole. Anyways, I have to think a bit more about this, as there might be a post in there, somehow. Next year.

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One of my young friends, my Sicilian waif, of sorts, was grilling me on my future. ?Oh, next year, are you going to write more?? he asked. To which I responded, ?I?m running out of things to write about, and doing one post a week is more than enough,? I pleaded. ?Oh, nonsense, you have reams and reams of stories in you, get off it!?

In a way, that was a pleasant prod. In fact, even though blogs, and wine blogs especially, have long passed their use-by date, it seems enough people are coming here monthly, so many that I am surprised why they are still coming? Didn?t I peak ten years ago? It seemed like it to me. But what do I know, I am water in the river. Not the River. There is something greater sending me wherever I am going. And in the spirit of the season, thank you for taking this little trip with me these past 18 years. Yes, in a few days, On the Wine Trail in Italy will be 18. Old enough to vote. But not old enough to vote myself off the island, like my little Texas Port friend did earlier this week.

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So, stay tuned. Open up some older bottles ? they?re ready to go. And crack open a panettone and some Moscato too.  Merry Christmas and Happy Festivus. So far, so good!


 

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[10/13/2008, 10:47] Verso il Foscarino...Vendemmia
E' nel periodo di vendemmia, in giornate autunnali piene di luce ancora calda, che metto pi? a fuoco tutte le ragioni della mia passione per questa terra. Son salita verso il Foscarino, colle ventoso che guarda la pianura (in giornate...
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[05/20/2008, 11:40] La noce moscata

La Sorgente del VinoQuanti di voi usano la noce moscata? Io spesso, o almeno ogni volta penso possa starci bene. Questa adorabile spezia mi sembra che spesso sia utilizzata solo nelle solite ricette: quando si fa la besciamella, in alcuni dolci oppure quando si fanno le polpette o i tortellini.

Questa spezia originaria dell’Indonesia, con il suo inebriante profumo dovuto alla presenza di un olio aromatico, può donare ai cibi delle note veramente particolari.

Una ricettina veloce, in cui la noce moscata dà un notevole contributo in termini di esperienza olfattiva è il mango nello stagno. Si taglia il mango a pezzi non troppo piccoli, lo si mette in una ciotola e gli si versa sopra una parte di aperol, una di ginger ed infine si grattuccia a piacere (io tendo ad abbondare) la noce moscata.

Se mentre preparate questa simpatica e voloce, oltre che gustosissima, ricetta avete degli amici con voi, farete una magnifica figura se macinerete la noce moscata con un macinino professionale molto carino. Penseranno che siete dei veri cuochi :p Provare per credere!

Sto parlando del macina noce moscata della Ad Hoc, che potete acquistare su Granshop.it.

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[01/01/1970, 00:00] Battipaglia, 26 novembre. Gennaro Esposito a Rossorossorosso...Piedirosso!
Gennaro prepara la sua mitica minestra di pasta mista di Gragnano con crostacei e pesci di scoglio nella cucina di Fabbrica dei Sapori. Alla sua sinistra si intravede Maurizio Somma del Papavero. Il clou della prima serata dedicata al rosso più amato dai napoletani. Abbinamento perfetto con il Piedirosso. Per la cronaca: ho potuto provarla solo fredda perché impegnato nel lavoro e ho constatato la insuperabile classicità di una piatto memorabile. ...
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[12/17/2023, 15:13] What do you call home?

La Sorgente del Vino
Having migrated to Texas from California 45 years ago now, I have been occupied with two things: the next chapter and the meaning of home.

Years ago, I read a book, Gods, Men and Wine. Somewhere in it there was a passage about how humans and grapes traveled together through time and history. Making home where they landed and hopefully thrived. Italy was surely a good move, for both grapes and humankind.

I?ve wondered if 45 years has been enough for me in Texas. And I?ve gone to other places to research uprooting and transplanting myself. It?s getting late for these old vines, to be sure, but what if? I grew up in California and spent my early years and most of my youth there. I loved it. But that was then, and the California of my youth no longer exists.  To quote Yogi. ?Nobody ever goes there anymore ? it's too crowded.? It?s also too expensive now.

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Can I ever have called New York City home? Well, I tried living there, but I didn?t take root. Put myself back into the Southwest, where I have spent most of my life. Much better for that. But we all have to try things, don?t we? It doesn?t mean we will thrive or be our best selves (or best wines). But try we must.

I have narrowed it down to the Southwest, which is not that small of a target. But it is something. Still, I?m already there, so, where else in the SW is going to be a better fit, if at all?

I had this rose bush, for 20 years on the east side of my yard. And for 20 years it sat there and did nothing. Nary a flower in 20 years, and scrawny growth. Sad. And then, during the pandemic, I moved it over to the west side of the yard. Bingo! It grew and grew and produced flower after flower. Maybe 50 feet difference? But all the difference in the world. You never know, how near or far it will need to be until you take the steps.

Grapes and where they call home. Can a Sangiovese grape call Bordeaux home? Can Viognier call Sicily home? Well, if they moved there and spent some time there, I reckon eventually any grape can call anywhere home, as long is it survives there. 50 feet or 4 million. Not an exact science, this search for home.

The song God Bless America has the line, ?God bless America, my home sweet home.? When I heard that recently it was as if a light went off inside. Not to get all mushy and pseudo-patriotic, but was that what my Italian grandparents were looking for when they came here, for America as home? It sure felt like it.

Maybe instead of looking somewhere on a pinpoint on a map, this place, home, is bigger and more amorphous than one specific place? Is it something inside now?

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A friend was talking to me as I was ruminating over this subject, especially the moving part. I mentioned I needed to find a safe harbor if all hell broke loose in 2024. His comment was ?If all hell breaks loose in 2024, there will be no place to run, no place to hide.? He is right, for better or worse. We?re all in this together, whether we want to be or not. That is what America is right now. It may not feel like we?re very together. But when you pull back the focus a couple of thousand miles and look at it from the space station, that?s pretty much the essence of it.

Your roots are in, you are where you are. Grow the best grapes you can and make the best wine from them. And fear not.

  • Oh, and would you like an Italian wine recommendation? Sure, why not?

La Sorgente del Vino

I picked up this bottle at my local Italian wine and food store for $14.99. Casale del Giglio Bellone from Lazio. A 2021 vintage, I was making chicken cutlets Milanese and needed a dry, crisp white.

Ian D?Agata has three pages about the grape, Bellone, in his landmark tome, Native Wine Grapes of Italy. I recommend you search out his notes, as they are detailed and profuse. Tasting the wine, I had the sensation of time travel, and was transported to a loggia in Frascati where I most likely enjoyed a wine with this grape in it 30 or more years ago with my bride.

In the present moment, the wine was perfect. It was crisp and dry and with not off flavors, no oxidation, which I have come to expect almost instinctively from Italian white wines, a remnant of past inculcation. These days, winemaking and science have advanced, so the wines are cleaner and less furry. It was a fabulous match with the cutlets, and the side dish of steamed spinach agio olio didn?t fight the wine. I actually found myself reaching for the wine after a bite of the spinach to detect any contrapuntal conflict. Nada, niente. A minor victory for food and wine matching.

All this to say, get yourself a bottle of this wine, seek it out. It was a surprising find.

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[02/20/2009, 08:02] Banco d'Assaggio del Bardolino: i partecipanti
Ecco l'elenco completo delle aziende partecipanti al Banco d'Assaggio del Bardolino e del Chiaretto 2008 in programma domenica 8 marzo 2009, dalle ore 10 alle 18, presso la Dogana Veneta di Lazise.
  1. Aldo Adami
  2. Aldegheri
  3. Damiano Bergamini
  4. Bertani
  5. Bertoldi
  6. Bondi
  7. Ca? Bottura
  8. Giuseppe Campagnola
  9. Marco Campostrini
  10. Canella
  11. Cantina Caorsa
  12. Cantina di Castelnuovo del Garda
  13. Cantina di Custoza
  14. Casaretti
  15. Natale Castellani
  16. Cavalchina
  17. Cesari
  18. Colle dei Cipressi
  19. Renato Corradini
  20. Corte Fornello
  21. Corte Gardoni
  22. Corte Gioliare
  23. Costadoro
  24. Umberto Giarola
  25. Susanna ed Eugenio Girardelli
  26. Giuseppe e Giampietro Girardi
  27. Girasole
  28. Gorgo
  29. Guerrieri Rizzardi
  30. Il Pignetto
  31. Il Pigno
  32. La Rocca
  33. Lamberti
  34. Le Fraghe
  35. Le Ginestre
  36. Le Muraglie
  37. Le Tende
  38. Le Vigne di San Pietro
  39. Lenotti
  40. Marcello Marchesini
  41. Meneghello
  42. Monte dei Roari
  43. Monte del Fra?
  44. Monte Oliveto
  45. Monte Saline
  46. Maddalena Pellegrini
  47. Giorgio Poggi
  48. Raval
  49. Dante Righetti
  50. Enzo Righetti
  51. Ronca
  52. San Zeno
  53. Santi
  54. Tamburino Sardo
  55. Giovanna Tantini
  56. Tenuta La Presa
  57. Tenuta San Leone
  58. Tinazzi
  59. Tre Colline
  60. Valetti
  61. Vigneti Villabella
  62. Villa Medici
  63. Zenato
  64. Zeni
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[07/14/2008, 20:45] Il "Salami" spagnolo
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[09/17/2008, 22:18] If it's Wednesday, it must be Emilia-Romagna
Already it's midnight here in Italy, and it's a been a long day. Good news: jetlag is finito. Also: though my suitcase is still among the missing, I did receive generous permission from Delta Airlines to buy "the bare essentials" so that I may walk proudly again among the well-scrubbed and presentable. Hypermarket shopping at its most luxurious. We drove a long way from Barolo to Reggio Emilia, or so it seemed after I took the wrong turn at a roundabout and found myself facing racing on-coming traffic. My partners...
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[07/10/2008, 12:02] Tortelli cremaschi

Festa de l’Unit? di Pianengo, come tutti gli anni viene presentata una grande specialit? locale: i tortelli cremaschi, rigorosamente fatti a mano dalle signore del paese… Buoni, buonissimi, probabilmente migliori!

Per chi non lo conoscesse questo ? un piatto tipico di Crema (CR) e dintorni. La sua caratteristica principale ? probabilmente il ripieno di spezie, provenienti dai commerci con l?oriente, sui quali i veneziani avevano un netto predominio. Tra gli ingredienti principali troviamo gli amaretti tritati, il pane grattugiato, il cedro candito, la noce moscata, i biscotti mostaccino e altri talvolta con aggiunte di gusto personale come ad esempio mentini, uvetta, marsala, etc.Il condimento ? semplice: burro e salvia.

Se volete trovate su Wikipedia un breve articolo.

Spiegato brevemente cosa sono i tortelli cremaschi, vi chiedo un consiglio: quale vino abbinare? Gli anziani del paese, e IMHO anch’io, probabilmente vi risponderanno Gutturnio. Il territorio cremasco non ? produttore di vini, ma il piacentino e il pavese forniscono dei buoni vini, quali il Gutturnio appunto, il Barbera e il Buttafuoco… Ma quale abbinare?

Attendo vostri consigli/commenti…

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[09/17/2008, 08:23] "Il Veneto difender? i suoi prodotti di punta", parola di Regione

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Tutelare il Prosecco in Italia e nel mondo.

E' l'obiettivo di uno specifico piano strategico, proposto alla giunta regionale del Veneto dal suo vicepresidente e assessore all'agricoltura Franco Manzato (v.foto), e da questa approvato con l'imprimatur del governatore Giancarlo Galan.

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[10/24/2008, 01:13] Il tempo delle Guide ...
Ove si vendemmian Grappoli (meglio se 5!) , Bicchieri (meglio se 3), Bottiglie (meglio se 5), Corone e Superstelle. Quel che penso delle Guide del Vino, che stanno riempiendo gli scaffali delle librerie e le varie "Location" del vino (Aziende,...
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[10/20/2022, 10:21] S'adatt Laluce 2013, i suoi annetti se li porta bene

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Gli acquisti nella mia enoteca funzionano circa nel seguente modo: se conosco un produttore e ho gi? apprezzato i suoi vini, di solito non ho bisogno di assaggi preliminari. Lo compro e basta. Serve naturalmente una frequentazione lunga, e comunque tra un acquisto e l'altro, che riconferma il fornitore, ci sono fiere e vari eventi utili per risentire che ha combinato nel frattempo il nostro produttore. Comunque sia, certi acquisti sono tecnicamente riordini, li faccio in automatico, diciamo che mi fido.

Giorni fa ? tornato sugli scaffali un produttore della zona del Vulture, cio? Basilicata, del quale ho una buona opinione dovuta appunto al tempo: ? da un po' che lo conosco. Era anche molto tempo che non vendevo quei vini ma l'acquisto l'ho (ri)fatto senza troppi pensieri.

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? proprio 2013, s?

Scaricando la mercanzia noto che il rosso base dell'azienda proviene da un'annata risalente, 2013 nientemeno - e la cosa un po' mi sorprende: e come mai mi consegni un vino cos? ?g?e? (Pensavo tra me e me. Che uno potrebbe dire: ma non controlli le annate quando ordini? E io risponderei: ma no, io mi fido. E poi i produttori sono dei creativi, sono degli artisti, lasciali fare).

Faccio l'assaggiatore da quando No? si ? arenato, e ancora non ho trovato un modo per valutare un vino finch? sta dentro una bottiglia chiusa: bisogna necessariamente aprirla e versare il contenuto nel bicchiere. Se qualcuno sa come fare in un altro modo me lo dica una buona volta, che sarebbe anche un risparmio. Quindi insomma non c'era altro sistema, e cos? stamattina apriamo S'adatt Aglianico del Vulture 2013 di Michele Laluce. Sul sito c'? una presentazione serissima con tanto di "scheda di autocertificazione" che dimostra l'italico amore per le formule legalesi e un po' bizantine. Ma vabbe', ? utile: un aglianico in purezza, solo botte d'acciaio, il resto lo vedete. Quindi ors? assaggiamolo.

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Quando uno dice "scheda esaustiva"

Colore di buona profondit?, quasi cupo se non fosse per una maggiore trasparenza ai bordi che lo rende pi? luminoso. Classico rubino fitto con tendenza al granata solo lieve, insomma giovanile alla vista, non gli daresti tutti 'sti anni.

Al naso parte pianissimo: come se faticasse ad aprirsi, all'inizio ci sono funghi secchi e terra bagnata. Lascio il bicchiere a prendere aria e dopo cinque minuti comincia la danza, diventa cangiante, assume un tono speziato tipo pepe e poi foglia di tabacco. Resta sottile, direi giocato sull'eleganza.
Peraltro: a mezz'ora dall'apertura diventa ematico, cio? odora di sangue e macelleria che detto cos? pare orribile e invece vi assicuro che ? una mezza figata. E la chiudo qui perch? coi riconoscimenti olfattivi di mezz'ora in mezz'ora cambia, quindi dovrei editare il post per i prossimi giorni e non sta bene.

In bocca invece attacca quasi duro, i tannini ci sono pure se non feroci e menomale, ? alquanto imperioso, come a darsi un tono. Occupa il palato e dura un bel po', in generale il quadro ? quello di un rosso mordace, serio e deciso, gli manca l'allungo ma la verve dell'aglianico c'? tutta, e nuovamente si beve un rosso pronto ma, direi, distante dalla fase in cui lo definiremmo maturo. Curiosamente ha un tono salato, in definitiva esibisce durezze pi? che mollezze, mi fa pensare ad un vino che ha necessariamente bisogno di stare a tavola, assieme a robe succose e succulente, penso alle costine di maiale, al rag?, o a formaggi di media stagionatura dove la dolcezza residua chiama un vino cos?, un po' impetuoso nel suo tono salino.

Considerazioni finali: questo ? l'aglianico e questo ? il Vulture, verrebbe da dire, qui (a volte) si bevono rossi screanzati, ruvidi, contadini nel senso nobile. ? una bevuta piacevole, soprattutto mi interessa vedere che un rosso del 2013 ? in una fase evolutiva interessante, che consente una bevuta nobilitata dalla stratificazione - anzi, viene da pensare che lo stesso rosso solo di cinque anni pi? giovane sarebbe stato molto meno armonico. Si fissa su un punteggio di 84/100, penalizzato solo da quel naso riottoso, poco incline ad asfaltare immediatamente l'assaggiatore con frutti e fruttoni (che tanto ci piacciono, e che ci posso fare). Consideriamo anche che parliamo di un vino base come dissi, espressione ?renda per definire il primo vino aziendale, che in enoteca costa 13,80 euro - ma siccome ora sta aperto, e mi va di farlo conoscere, ci facciamo una bella promozione con sconto 10% e vual?, esce a 12 euri. 

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