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Mondo Di Vino
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[09/12/2008, 16:28] Argiolas Costera Cannonau DOC

La Sorgente del VinoDi Argiolas ho avuto modo e piacere di parlare in altre sedi e momenti. Rammento il Korem che ho premiato tra i dieci rossi pi? emozionanti di questo 2008. Va da s? che per parlare di vino si deve instaurare un momento empatico particolare, dove tempo e spazio, per un istante, si fermano. Costera ? un Cannonau di Sardegna D.O.C che proviene da vigneti di propriet? nella Costera di Siurgus Donigola, zona di Sarais e di Angialis a 220 metri s.l.m. Uvaggio: Cannonau per circa il 92% con modeste percentuali di Carignano, Muristellu e Pascale. Il Costera si presente di un classico rosso rubino, il profumo ? quello tipico del Cannonau. Leggermente fruttato con note vegetali appena in rilievo e dal sapore pieno, rotondo, avvolgente. Consiglio di abbinare il Costera a carni di selvaggina o a formaggi piccanti. Servitelo a 22? per godere di una degustazione indimenticabile. [Giudizio buono]

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[04/01/2023, 09:27] Aspettati l'inaspettato

La Sorgente del Vino

In questi giorni ho scaricato tra le altre cose il Dolcetto d'Alba 2022 di Francesco Principiano. Produttore di formidabili nebbiolo e Barolo in Monforte, Principiano riesce a stupire pure con cose solo apparentemente piccole, come questo dolcetto.

La denominazione del dolcetto ? vasta e varia: Ovada, Alba, Dogliani, Acqui, Asti, e altre che dimentico perch? sono troppissime. Io sono un fan di Ovada, per molteplici motivi che hanno a che fare col chilometro zero (praticamente Ovada ? entroterra di Genova) e col fatto che l? la mia famiglia aveva vigneti, lo scorso millennio, e io facevo vendemmie e lavori connessi. Senza dire che molti Dolcetto di Ovada sono buoni come il pane - e a questo proposito ultimamente da un ovadese fatto assaggi molto interessanti, ma questo ? un altro discorso, e un altro post.

Il Dolcetto d'Alba di Principiano, dicevo. Si conosce bene, nel nostro giro, la triste storia del dolcetto albese: volentieri espiantato per far posto al nebbiolo che ? pi? figo e, ops, remunerativo, sta diventando raro (quello buono). Anche per questo ho preso al volo l'occasione di aggiungere il dolcetto agli altri rossi del produttore. E adesso scusate, mi faccio i complimenti da solo, ho fatto proprio bene: che meraviglia nel bicchiere. Floreale di violetta come da accademia dell'assaggio, frutti neri fitti, bocca succosissima e viva, tannini e un po' di agrume rosso su quel finale cos? langarolo, ruvido con simpatia. Un po' non te lo aspetti, ma vedi? Bisogna aspettarsi l'inaspettato. 

A voler dare punteggi io direi 87/100, in enoteca circa 11 euro, roba da prenderne a casse, ecco.

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[12/14/2007, 22:28] Muffa nobile !
La Sorgente del Vino

E' strano vedere dalle mie parti grappoli avvizziti dalla muffa nobile !... Eppure ? accaduto al di l? delle pi? rosee aspettative, grazie alle particolari condizioni climatiche di questo strano 2007. Il fenomeno si ? verificato nel vigneto dell'Azienda Agricola Speranza, sui grappoli di Trebbiano lasciati ad appassire sulle viti. La meraviglia ? che della volgare muffa grigia ve n'era pochissima, era quasi assente. Il prezioso succo ha sfiorato i trenta Babo di zuccheri. Che la fermentazione sia lieta !...
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[02/26/2013, 09:00] Chenin blanc, il miglior vino per la cucina giapponese? Scopriamolo il 27 febbraio al Kome a Firenze per God Save The Wine

Difficile trovare un vitigno che come lo Chenin Blanc possa dare al contempo grandi vini spumanti, vini giovani e beverini, vini di struttura e da invecchiamento e anche alcuni tra i pi? straordinari vini dolci che vengano prodotti sulla Terra. Questo piccolo grande miracolo avviene ogni anno in Francia nella zona che i pi? conoscono per i famosi ?Chateau? della Loira. E? (anche) per questo che qui non ci sono gli ?Chateau? che fanno vini come a Bordeaux ma i Domaines di cui ne incontrete quattro tra i pi? significativi durante la nostra serata del 27 febbraio al Kome per God Save the Wine. Sono vini che nascono per la tavola, di qualunque cucina si tratti: ne parliamo a fondo con Simone Morosi di Cave des Pyrene, lungimirante e coraggioso importatore italiano di vini di territorio.

Quale ? la caratteristica principale per creare un abbinamento riuscito? Si parte dal piatto o dal vino?La Sorgente del Vino
La grande cucina ha bisogno di un grande Sommelier per emozionare il palato, nella vita di tutti i giorni -invece- ?la miglior regola dell’abbinamento ? lasciarsi stupire. Aggiriamo benevolmente i classici dettami e regaliamoci la voglia di decifrare aromi che stimolano la curiosit?. L’appassionato di cibo far? ruotare molti diversi piatti attorno ad un unico vino e l’appassionato di vino stapper? champagne, chenin, e pinot nero su una buona pizza. L’importante ? creare picchi di godimento al palato

Teoria degli abbinamenti ed esagerazioni: esiste davvero l abbonamento perfetto? Facci un esempio con un tuo vino e un piatto, esotico o italiano
Prima dell’abbianmento perfetto dovremmo ricercare i prodotti perfetti o per meglio dire migliori. I grandi abbinamenti che mi hanno maggiormente colpito usufruivano di una materia prima di partenza eccezionale, non obbligatoriamente cara ma di ?qualit? cert?. Direi che, molto filosoficamente, l’abbinamento perfetto ? la continua sperimentazione condotta con alti prodotti e una giusta esperienza. Lo scorso anno ho potuto apprezzare dei Riesling con zucchero svolto abbinato a dei dolci non dolci, come degli chenin con residuo zuccherino abbinati a tortelli con ripieno dolce. Stupefacente e memorabile ?un piatto di benvenuto di un noto ristorante torinese abbinato all’ Americano Cocchi.

Abbinamento musicale, un tuo vino e una canzone che ne sottolinea una caratteristica fondamentale
Nella domanda ? gi? compresa la risposta: la MUSICA ? l’abbinamento musicale perfetto per qualsiasi vino e pi? nello specifico la musica di qualit? ? l’abbinamento ideale per un vino di qualit?. Un magnifico Stan Getz con il suo Sax definito sar? compagno perfetto per un’elegantissimo Pinot Nero borgognotto, Rachmaninov pu? andare a braccetto con l’aristocratica bevibilit? di un Sangiovese Grosso della nostra amata Montalcino, per un Nebbiolo delle Langhe trovo come abbinamento migliore il vocal Jazz musicalissimo e muscoloso di Kurt Elling, il miglior cantante in circolazione da diversi anni.

Prince ? invece il magnifico sottofondo per I nostri Chenin Blanc: la sua chitarra ? stridente e tagliente come l’acidit? che li caratterizzano, il suo ritmo funky sincopato e preciso corrisponde al perfetto ritmo che i nostri danno al palato durante la cena o la degustazione, la personalit? ma al tempo stesso la godibilit? che entrambi mi regalano mi fanno pensare che questo sia l’ABBINAMENTO PERFETTO

 



Vini in degustazione

  • Savanni?res “Arena” 2011 – Domaine Ren? Mosse
  • Anjou Blanc “Rouchefer”2011 – ?Domaine Ren? Mosse
  • Vouvray “La Dilettante” 2001 – ?Domain Breton
  • Saumur Blanc “L’Insolite” 2011- Domaine de Roches- Neuves


Les Caves de Pyrene
C.so Susa 22/a
10098 ?Rivoli ?( TO )
Telefono: 0173 290886 ? Fax: 0173 380725
e-mail:info@lescaves.it

http://lescavesdepyrene.blogspot.it/

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[02/03/2016, 17:46] Anteprima Amarone 2012 / 2016

La Sorgente del Vino

La Sorgente del Vino

Il banco dei 78 assaggi di Amarone della Valpolicella 2012 in degustazione

La rappresentazione dell’Anteprima Amarone 2012 è andata puntualmente in scena a Verona lo scorso week-end.

La Valpolicella è una terra rigogliosa e piena di armonia: i vari produttori, grandi e piccini, cooperativi e familiari, amano danzare insieme all’ombra dei ciliegi e delle pergole tradizionali, cantando inni d’amore e fratellanza, scambiandosi vicendevolmente barbatelle di speranza e fiducia a cisterne nel prossimo loro. Si amano, non c’è che dire, e tutto scorre tranquillamente e serenamente tra le marogne di questa terra fortunata. E noi, cronisti entusiasti, non possiamo che celebrare l’armonia assoluta di questa prosperosa filiera, e tesserne lodi e felicitarci e indulgenti guardare al frutto principe dell’operosità dei vignaioli felici di questa regione.

L’Amarone, il frutto mai troppo giovane, piace così a molti che lo fanno, e l’Anteprima Amarone è la sua festa. Quest’anno si celebrava la vendemmia 2012, presenti 74 aziende (sul totale di 275 tra imbottigliatori e trasformatori, in pratica il 27% della base produttiva), con 78 etichette, delle quali 32 già in bottiglia e 46 prelevate dalla botte-incubatrice.

La Sorgente del Vino

I numeri chiave dell’Amarone della Valpolicella

Il vostro cronista felice, ha ascoltato, compulsato, degustato e conversato. Soprattutto degustato, in effetti, ma con quel sereno distacco che occorre avere quando si rimirano le capacità del fanciullo che ti sta innanzi, il fanciullo Amarone. Cosa sarà da grande? Riuscirà negli studi? Si farà una famiglia, o magari più d’una? Sarà un elegante signore o un arrampicatore sgomitante nella buona società? Domande e ancora domande. E quindi giù assaggi, ma non più di 20 nella posizione seduta del degustatore professionale – il buon senso sconsiglia di azzardare oltre – dei quali ben 11 hanno soddisfatto il cronista. Trattasi di un campione tristemente non significativo, sulle 78 etichette servite al tavolo, ma il vino è scienza della soggettività e del momento, nonché delle scelte arbitrarie. Altro ché degustare alla cieca: allegramente si scelgono le aziende che piacciono per stile e risultati e frequentazioni. Siamo uomini, non caporali della tasting room.

Ed eccoli gli assaggi preferiti:

  1. Accordini Stefano Acinatico Amarone Classico 2012 (B) – il solito frutto molto promettente
  2. Albino Armani Cuslanus Amarone Classico 2012 (C) – bella trasparenza Maranese, acidità e potenziale eleganza
  3. Bertani Amarone Valpantena 2012 (B) – pari trasparenza ed eleganza, alta acidità
  4. Cà La Bionda Amarone Classico 2012 (B) – polposa consistenza e salinità
  5. Cantina Negrar Domini Veneti Amarone Classico 2012 (B) – carnosamente elegante, anche lui un classico
  6. Gamba Amarone Classico 2012 (C) – che estratto!
  7. Massimago Amarone 2012 (B) – fine, già elegante, lungo
  8. Novaia Amarone Classico 2012 (C) – tipica Marano, un classico
  9. Pietro Zanoni Zovo Amarone 2012 (B) – secchissimo, grande equilibrio tra frutto, acidità e gusto!
  10. Rubinelli Vajol Amarone Classico 2012 (C) – balsamico, gustosamente equilibrato
  11. Zymè Amarone Classico 2012 (C) – in questo stadio esprime dolcezza, ma elegante è il suo destino

[B=bottiglia, C=campione di botte]

La foto di gruppo inquadra molti Amarone così giovani e già pronti per la prova del consumatore. Il resto si divide tra stili molto diversi, anche se alcuni tratti territoriali di valli fortunate come Marano o Mezzane emergono e si fanno già apprezzare.

Per concludere, in alto i cuori cari appassionati, a breve (25 febbraio) si ripresenterà l’opportunità di apprezzare l’Amarone nelle sue manifestazioni ben più mature: non perdetevi “Vino in Villa” (ex “Amarone in Villa”), 68 cantine per l’evento trasversale della Valpolicella massimamente felice. Info qui.

#anteprimaamarone

 


A seguire, i comunicati ufficiali di pompa e circostanza:

ANTEPRIMA AMARONE: CHIUDE L?APPUNTAMENTO INTERNAZIONALE DEDICATO AL GRANDE ROSSO VERONESE CON TREMILA PRESENZE E STAMPA PROVENIENTE DA 15 PAESI.

Sono state circa tremila le presenze fra operatori, stampa e appassionati, alla tredicesima edizione di Anteprima Amarone che si è conclusa oggi a Verona.

L?evento ha visto la partecipazione di 210 giornalisti con una massiccia presenza estera, (15 i paesi di provenienza: Austria, Brasile, Canada, Corea del Sud, Francia, Germania, Gran Bretagna, Hong Kong, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna, Singapore, Stati Uniti e Svizzera), oltre a delegazioni AIS, FISAR e ONAV. Oltre 2200 gli ingressi registrati fra operatori e winelovers che hanno affollato le sale del Palazzo delle Gran Guardia alla scoperta dell?annata 2012, raccontata dalle 74 aziende espositrici.

Dice Olga Bussinello, Direttore del Consorzio: ?L?edizione di quest?anno ha visto un ulteriore incremento delle aziende partecipanti, segno della sempre maggiore importanza della Denominazione e della coesione fra i suoi soci. Un aspetto importante per i visitatori è  l?opportunità offerta  da Anteprima di conoscere le differenti espressioni del nostro Grande Rosso attraverso il racconto di aziende blasonate e ormai conosciute in tutto il mondo, nuove realtà produttive che incuriosiscono e produzioni di nicchia. L?annata 2012 presentata in questi giorni, riserverà grandi soddisfazioni soprattutto leggendo il forte legame con il territorio che caratterizza l?Amarone della Valpolicella.?

Anteprima Amarone 2012 è stata organizzata dal Consorzio di Tutela Vini Valpolicella con la partecipazione di 74 aziende che presentano l?annata 2012 ed una selezione di annate storiche.

L?evento, in collaborazione con la Regione Veneto, la Banca Popolare di Verona e la Camera di Commercio di Verona, ha avuto luogo al Palazzo della Gran Guardia sabato 30 e domenica 31 gennaio 2016.

Informazioni sulle aziende partecipanti sul sito www.anteprimaamarone.it


AMARONE DELLA VALPOLICELLA: BRAND AMBASSADOR DEL TERRITORIO NEL MONDO MA SOPRATTUTTO VOLANO PER LO SVILUPPO DELL?ECONOMIA LOCALE E LA SUA VALORIZZAZIONE TURISTICA.

Verona, 30 gennaio 2016. Se l?estero rappresenta una componente fondamentale del mercato dell?Amarone, la mappatura di quello interno rivela una presenza importante di questo vino nel canale Horeca (25%) ed un ruolo altrettanto importante della vendita diretta in cantina che, sebbene sia pari a circa il 12% a livello medio di aziende, arriva a superare il 20% nel caso dei produttori più piccoli. Quei produttori che faticano ad arrivare agli scaffali della GDO, canale di vendita presidiato dalle aziende di maggiori dimensioni (con oltre 10 milioni di fatturato).

Un dato positivo, emerso dall?Osservatorio dei Vini della Valpolicella curato da Wine Monitor di Nomisma e presentato nel corso del convegno inaugurale di Anteprima Amarone 2012, che, come dice Christian Marchesini, presidente del Consorzio, ?conferma il ruolo di brand Ambassador del territorio nel mondo del Grande Rosso Veronese, ma soprattutto volano per lo sviluppo dell?economia locale e la sua valorizzazione turistica?.

?Secondo il 35% dei produttori, è la denominazione d?origine a rappresentare il principale fattore di successo dell?Amarone all?estero, prima ancora della notorietà del brand aziendale (lo pensa il 21%) e dell?origine italiana (15%)?, sottolinea Denis Pantini di Wine Monitor di Nomisma, ?In effetti, quasi 1 produttore su 2 ritiene anche che la zona di produzione rappresenti il principale fattore strategico su cui puntare per valorizzare maggiormente l?Amarone all?estero.?

Per le aziende, i mercati di punta sui quali vale la pena investire nella promozione dell?Amarone (e quindi sui quali si intravvedono prospettive di crescita) figurano Stati Uniti, Cina, Russia e Canada. Aree queste, assieme al Nord Europa, dove si concentra il 60% dell?Amarone della Valpolicella che varca i confini del Bel Paese. D?altronde, circa il 45% dei produttori ritiene che sui mercati esteri si riesca a spuntare un prezzo mediamente più alto a quello del mercato nazionale (1 produttore su 5 dichiara di ottenere prezzi più alti di oltre il 10%).

La percezione dei produttori trova conferma anche nelle statistiche. Stati Uniti, Cina e Canada figurano tra i primi mercati al mondo per valore di consumo di vini rossi oltre ad essere quelli che negli ultimi cinque anni hanno registrato le crescite più alte di tali valori, assieme proprio alla Russia. Non solo. Guardando alle prospettive di sviluppo per il prossimo quinquennio, sono gli stessi mercati ad evidenziare le crescite più alte.

Andando nel dettaglio del posizionamento e delle quote di mercato dell?Amarone all?estero, la Germania  (18%), la Svizzera (14%) e il Canada (13%) si configurano come i principali paesi di destinazione. A ruota seguono gli Stati Uniti (10%), la Scandinavia (principalmente con Danimarca e  Svezia) e il Regno Unito.

Proprio alla luce della rilevanza che questi mercati detengono, l?Osservatorio sui Vini della Valpolicella ha dedicato quest?anno un approfondimento sul consumatore canadese e sulle abitudini di comportamento che esprime nei confronti dell?Amarone. Dalla survey condotta da Wine Monitor di Nomisma su un campione di circa 1.200 responsabili di acquisto delle famiglie, è emerso un tasso di penetrazione dei vini rossi italiani pari al 44%, con i rossi della Valpolicella a quota 25% e, tra questi, l?Amarone con il 19%.

L?identikit del consumatore canadese interessato all?Amarone della Valpolicella lo descrive con un buon reddito familiare (oltre 75.000 dollari canadesi annui), con alto titolo di studio e che soprattutto e, per motivi diversi, ha viaggiato in Italia. Un elemento questo che conferma la strategicità della valorizzazione del territorio della Valpolicella ? come anche segnalato dagli stessi produttori ? nella comunicazione dei suoi vini attraverso alcuni tratti distintivi chiave quali: l?italianità, la capacità di abbinarsi con i cibi e il peculiare processo di produzione.

The post Anteprima Amarone 2012 / 2016 appeared first on Aristide, a wine blog.

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[07/10/2008, 12:02] Tortelli cremaschi

Festa de l’Unit? di Pianengo, come tutti gli anni viene presentata una grande specialit? locale: i tortelli cremaschi, rigorosamente fatti a mano dalle signore del paese… Buoni, buonissimi, probabilmente migliori!

Per chi non lo conoscesse questo ? un piatto tipico di Crema (CR) e dintorni. La sua caratteristica principale ? probabilmente il ripieno di spezie, provenienti dai commerci con l?oriente, sui quali i veneziani avevano un netto predominio. Tra gli ingredienti principali troviamo gli amaretti tritati, il pane grattugiato, il cedro candito, la noce moscata, i biscotti mostaccino e altri talvolta con aggiunte di gusto personale come ad esempio mentini, uvetta, marsala, etc.Il condimento ? semplice: burro e salvia.

Se volete trovate su Wikipedia un breve articolo.

Spiegato brevemente cosa sono i tortelli cremaschi, vi chiedo un consiglio: quale vino abbinare? Gli anziani del paese, e IMHO anch’io, probabilmente vi risponderanno Gutturnio. Il territorio cremasco non ? produttore di vini, ma il piacentino e il pavese forniscono dei buoni vini, quali il Gutturnio appunto, il Barbera e il Buttafuoco… Ma quale abbinare?

Attendo vostri consigli/commenti…

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[10/24/2008, 01:13] Il tempo delle Guide ...
Ove si vendemmian Grappoli (meglio se 5!) , Bicchieri (meglio se 3), Bottiglie (meglio se 5), Corone e Superstelle. Quel che penso delle Guide del Vino, che stanno riempiendo gli scaffali delle librerie e le varie "Location" del vino (Aziende,...
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[08/26/2018, 05:19] Six Hints to Choose the Best Drug Rehab Nj

Addiction to the drug can ruin your life. It reaches a point where you want to get rid of the addiction, but you cant that easily. If you are at this juncture, you should visit a respected and reliable drug rehab NJ. An excellent drug rehab center will help you to stay away from drug or alcohol addiction. The hints as discussed below will help you to decide the best drug rehab NJ for your recovery.

Licensing

Perhaps, this is the first issue that you should reconsider before determining a drug rehabilitation center. Facilities that don’t have valid licenses might not help you to recover fully. Lack of a valid license means that the facility that you are visiting is not recognized by the authorities and might be operating against the law. Stay away from rehabs without licenses as they will only rob you of your hard earned money.
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Treatment Procedures

The treatment protocols used at a facility might raise or reduce your chances of recovery. For instance, you should find out whether your chosen facility provides detox together with other therapies and counseling. When you come across a drug rehab?that offers such treatment, then you will be on the right path to quick recovery. High-end facilities also offer yoga when they think its necessary.

Highly Qualified Staff

The level of experience of the employees working at the rehab center that you choose might impact negatively or positively on your recovery. If you decide to go for an inpatient facility make sure that that the staff are available around the clock. You should also check whether the staff are registered by the relevant authorities to confirm that they have the necessary experience.

High Patient Staff Ration

If you get admitted to a rehab center with few staffs, then you might not get the attention that you want. Rehab centers that have more doctors and nurses will give you the care that you need for quick recovery.

Aftercare Treatment

Once you are done with your rehabilitation program, it’s essential that you are closely monitored to reduce your odds of succumbing to drug abuse again. The aftercare you require varies depending on your requirements as well as the degree of addiction. However, it’s suggested that you see your doctor weekly or once in a fortnight after leaving the rehab center to chat about your progress and the difficulties that you might be encountering.

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Pricing and Insurance

Most people don’t know that rehabilitation therapies can cost you a fortune. For this cause, you should find out how much the treatment will cost in advance to avoid nasty surprises. In most cases, expensive rehabilitation centers offer the best care. If you have a valid medical insurance policy, you should discover whether your chosen facility accepts it and how much it can cover.

If you are having an uphill task trying to get away from drugs, it’s better to get treatment sooner than later. You will come across a number of drug rehab NJ centers to pick from online and to make a sound decision keep the hints as explained above in mind.…

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[01/01/1970, 00:00] Roma, 27 novembre. Biondi Santi al Trimani winebar
ore 20.30 Trimani Wine bar Via Goito, 20 - Roma "Sangiovese plurale" Degustazione e cena per la serie "aquattromani" Le tre zone storiche: Chianti classico, Montepulciano e Montalcino guidata da Giampaolo Gravina della Guida Espresso e da Paolo Trimani All’interno del programma “aquattromani” ci sarà, in buona compagnia, la degustazione del Brunello di Montalcino DOCG 2003 Franco Biondi Santi Tenuta Greppo. “aquattromani” è un nuovo modo di proporre il vino ideato da Cristiana Lauro ...
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[12/24/2007, 19:02] Auguri !
Sincerissimi auguri per un sereno Natale !

P.S. Finalmente Nuvole e Pane ? vestito e, da oggi, ? ufficialmente nato ! Domani si brinda col mio primo Nuvole e Pane 2004 ! Alla vostra !
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[10/09/2008, 16:48] Autunno... Cantar Bacco
Incede l'autunno, stanno per terminare le fatiche della vendemmia... A Soave si potr? festeggiare tutto ci? ascoltando alcuni "Canti di Bacco" in tre sedi: Venerd? 17 ottobre presso il Duomo di San Lorenzo alle 20.45 Sabato 18 ottobre presso l'Auditoriun...
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[06/16/2008, 12:34] Sangria

La sangria ? una bevanda alcolica a base di vino e frutta di origine spagnola e portoghese. Inoltre, va servita fredda. Per il resto, non esiste una ricetta unica. La sangria ? un drink che viene fatto molto con l’ispirazione, mettendo un po’ di questo e un po’ di quello.

Una versione base (che quindi lascia ampio spazio all’improvvisazione) pu? essere quella che segue.

Ingredienti:
- 1 bottiglia di vino rosso (di qualit?, se volete una sangria all’altezza delle aspettative!)
- 2 arance
- 2 limoni
- 2 pesche
- 1 cucchiaino di zucchero
- soda (o gassosa), circa 25 cl

Procedimento:
spremete una arancia ed un limone e versate il succo in una grossa coppa o un’ampia caraffa. Tagliate invece a fettine sottili l’altra arancia e l’altro limone. Mettete anche queste fettine nella coppa. Tagliate le pesche a pezzetti e mettete anche questi nella coppa. Versate anche il vino e aggiungete lo zucchero. A questo punto, mescolate un po’ il tutto e mettete in frigo per diverse ore (la sangria deve essere fredda!).
Prima di servire, aggiungete la soda e del ghiaccio.

Come detto, questa ? una versione base (molto base) della sangria. Spesso nella sangria si trovano anche altri ingredienti, come chiodi di garofano, cannella, vaniglia, qualche superalcolico (gin, cointreau, rhum, brandy, vodka, etc…), altra frutta (mele, pere, etc.).

Inoltre, in alcune zone della Spagna esiste anche una versione fatta con vino bianco anzich? rosso e prende il nome di sangria blanca.

Non esistendo una ricetta ufficiale, ? chiaro che un ingrediente chiave diventa l’ispirazione del momento. L’unica cosa davvero importante da tenere a mente ? che tutti gli ingredienti (a partire dal vino, ovviamente) devono essere di qualit?. Con questo non dico che vada usato del Barolo, ovviamente. Per? evitate vini da 1€ al litro, ecco La Sorgente del Vino

In particolare, vi consiglio un rosso abbastanza corposo: aglianico, cannonau, primitivo, etc.

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[09/18/2008, 11:17] Lost sheep update
In an Autogrill, one of the good ones that stretches over the autostrada. I'm content. I'm reunited with my wandering suitcase at last. Getting the thing at the Florence airport (a dump) was like a sitcom. I go as instructed to the Lost + Fouind window. A young woman takes my info, fills out a foem and tells mw to go to the end of the building and go left through the blue door. I gg. I'm told to go to the window at the end of this room, a...
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[11/09/2015, 16:51] A Caldaro, per innamorarsi di una Schiava

La Sorgente del Vino

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Il Kalterersee o Lago di Caldaro nella magnifica luce autunnale

Aristide così scriveva in un post del settembre 2009, “A Merano, per innamorarsi di una Schiava“:

“Non fraintendetemi. A casa sua la chiamano Vernatsch. Noi la chiamiamo Schiava dell?Alto Adige. Era il vino ?da battaglia? di quella regione, venduto in tutti gli angoli della regione autonoma, al banco di ogni osteria. Sinonimo per anni di ?vino semplice? e umile. Credo di non offendere nessuno se affermo che non c?era un vino in Alto Adige così integrato con la loro identità. Un vino così tipico, così rurale e rustico, adatto per tutte le occasioni di festa campestre, per accompagnare speck e salumi così come buona parte dei piatti della loro gastronomia.

Così disponibile, la Vernatsch, che col tempo non la voleva più nessuno. E giù coi  prezzi, e giù con la qualità. Ora c?è un ritorno di interesse per questo vino. Ora i produttori, considerata la disponibilità di vigneti sul loro territorio, hanno cominciato a produrla con più attenzione. Ora si trovano addirittura dei cru di Vernatsch, e spesso con viti molto vecchie”.

Ora, immaginate il mio interesse e la curiosità di poter finalmente osservare da vicino dove la Vernatsch viene curata e accudita. L’occasione l’ha fornita una giornata organizzata dalla cantina cooperativa Erste+Neue, con sede a Caldaro (BZ). Il nome un po’ curioso di questa cooperativa risulta da una fusione realizzata nel 1986 tra la ?Erste Kellereigenossenschaft Kaltern? (ovvero la ?Prima Cantina Sociale di Caldaro”, fondata nel 1900) e la ?Neue Kellereigenossenschaft? (o ?Nuova Cantina Sociale?, fondata nel 1925), alle quale poi si aggiungono nel 1991 la cantina sociale Baron Josef di Pauli.

La Sorgente del Vino

Oggi Erste+Neue conta 400 soci, che conferiscono uve da una superficie di 230 ettari (46% bianco, 54% rosso), tutti nell’area del Kalterersee DOC, contribuendo a una produzione di 1.400.000 bottiglie l’anno. Erste+Neue è il principale produttore di uva Vernatsch nell’Alto Adige, dove questa varietà copre 850 ettari dei 5.395 del vigneto complessivo Sudtirolese, quindi quasi il 16%, mentre il Kalterersee rappresenta il 38% della produzione di Vernatsch con 325 ettari. E proprio sulla Vernatsch, con cui produce Santa Maddalena e Kalterersee, si concentrano le maggiori attenzioni con un progetto di ricerca sperimentale. Il team aziendale guidato da Andrea Carpi, General Manager, con Gerhard Sanin, enologo, e Federico Curtaz, agronomo, ci ha condotto nel vigneto ai piedi della Mendola, l’altura principale che domina tutta l’area del Kalterersee, dove si stanno recuperando e riproducendo vecchie viti di Vernatsch.

?Da alcuni anni – racconta Gerhard Sanin – stiamo osservando la presenza sul territorio di vecchi vigneti caratterizzati da una modesta produzione e grappoli non troppo grandi. Si tratta di piante di 80 e anche 100 anni, che portano a vini con un colore più intenso, una maggiore presenza di tannini e buon bouquet. Si tratta del Kalterersee  delle origini?. Dalla selezione di 70 ceppi con queste caratteristiche Sanin ha realizzato un vigneto con 4000 viti innestate su una tipologia di portainnesto oggi non più utilizzata, in grado di garantire una maggiore longevità.

A partire dal prossimo anno verranno realizzate le micro-vinificazioni per comparare la resa di queste vecchie piante con quelle degli impianti moderni e valutare una selezione massale per la loro riproduzione.

La Sorgente del Vino

Le sette annate in degustazione

La giornata ha poi trovato il suo climax durante una bella degustazione verticale di ben sette annate (2014-2007) del Leuchtenburg Kalterersee Classico Superiore DOC, l’etichetta di riferimento per la Vernatsch di Erste+Neue. Chi avrebbe mai pensato che fosse possibile un’occasione simile? Un vino – anzi, ricordate? un vinino – che di solito si definisce di pronta beva e si esaurisce nell’arco dell’annata successiva alla vendemmia, raramente lo si lascia evolvere e degustare fino a 8 anni dalla vendemmia (a meno che non ve lo dimentichiate su qualche scaffale della vostra cantina). Ebbene, il non sorprendente risultato di questa degustazione, è che potete tranquillamente “investire” sulla durata della Vernatsch, specialmente quando proviene da vigneti di una certa età (più vecchi sono, meglio è, perché il vitigno è vigoroso, e solo l’età della vigna insieme a una certa conduzione agronomica ne limita la resa potenzialmente eccessiva) e possibilmente da terreni leggeri e permeabili di origine calcarea e porfirica, come sono quelli del Kalterersee.

Mi rimarrà in mente l’annata 2010, annata secca e calda ma poi caratterizzata da un mese di agosto fresco, al punto di limitare al -25% la resa complessiva dei vigneti, uve con gradazioni zuccherine leggermente inferiori e un?acidità leggermente superiore. Una gran bella espressione di delicata frutta rossa con venature balsamiche, forse il campione più tipico del set, ampio e lungo, un po’ carnoso, in definitiva ottimo. Cinque anni sono probabilmente lo stato di maturazione ideale per questo vino (e di chissà quanti altri, se solo i produttori ce li conservassero nelle loro cantine!). E poi, molto bene anche l’annata 2012 e la non scontata 2007, dove il Leuchtenburg si dimostra ancora buonissimo, mantenendo l’eleganza e tutte le altre caratteristiche.

Peccato sia introvabile.

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Come argomento strettamente correlato, segnalo questo post del febbraio 2011: “Charta del Lago di Caldaro, la Schiava liberata“. Qui potete scaricare il file PDF della Charta del Kalterersee.

The post A Caldaro, per innamorarsi di una Schiava appeared first on Aristide, a wine blog.

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[09/14/2007, 11:39] Educarli fin da piccoli
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L'importante ? fargli capire fin da piccoli cosa ? giusto e cos'? sbagliato. E quando un nipote, per il tuo 35mo compleanno, ti disegna un biglietto di auguri come quello sopra, vuol dire che si ? indiscutibilmente sulla giusta strada.

Che dire? Sono grosse soddisfazioni.

Cresci, Matteo, che molte cantine da visitare e tante bottiglie da stappare ci aspettano!

n.b.: il 46 ? un omaggio di Matteo a Vale Rossi :)
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[01/11/2023, 08:54] Intelligenza naturale
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Probabilmente sapete gi? cosa sia Chat GPT, la miglior versione di intelligenza artificiale in grado di elaborare testi e semplicemente chattare sulla qualsiasi. Oggi ci siamo intrattenuti in una simpatica conversazione, e il risultato, direi, non ? niente male.

"Il vino naturale ? un tipo di vino che viene prodotto senza l'utilizzo di additivi artificiali o conservanti e con il minimo intervento possibile durante il processo di produzione. La fermentazione avviene generalmente con lieviti presenti naturalmente sull'uva, senza l'aggiunta di lieviti selezionati in laboratorio. Inoltre, tali vini spesso non vengono filtrati o chiarificati prima dell'imbottigliamento".

Con Chat GPT si accede facilmente con l'account Google, per chi non ha voglia di ulteriori login. E con il robot uso modi educati, perch? quando Skynet prender? il potere si ricorder? che sono una personcina a modo, e non mi sterminer?.

 

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[06/03/2008, 14:55] Cr?pes salate

Trovo che il bello delle crêpes sia il fatto che ci si pu? sbizzarrire in un numero impressionante di ricette (come con la pizza, per intenderci). Per questo motivo, voglio proporre una serie di spunti per farcire le crêpes, fermo restando che l’unico limite ? la fantasia (suvvia, un altro ce lo imponiamo: oggi parliamo solo di crêpes salate).

Per seguire questi suggerimenti, tengo sempre presente questa ricetta per fare le crêpes, ma quando ci sono ingredienti che devono avere il tempo di fondere ? necessario assicurarsi di cuocere per bene la crêpe su un lato, e appena viene girata sull’altro lato va disposto l’ingrediente.

Crêpes con cotto e scamorza affumicata
Questo abbinamento ? davvero tanto banale quanto delizioso. Assicuratevi di tagliare la scamorza in fettine molto sottili e disponetele sul lato della crêpe appena la girate sull’altro lato. Prima di piegare la crêpe in due, aggiungete anche il prosciutto cotto.

Crêpes con speck, gorgonzola e rucola
Il gorgonzola si ammorbidisce abbastanza velocemente. Siccome speck e rucola non vanno cotti, aggiungete gli ingredienti quando manca poco alla fine della preparazione. In alternativa, potete anche preparare le crêpe completamente e, dopo averle riempite con gorgonzola, speck e rucola, disporle in una pirofila e scaldarle in forno, con un po’ di burro fuso sopra.

Crêpes con prosciutto crudo e mozzarella
Il prosciutto crudo deve restare crudo e la mozzarella deve avere il tempo di fondere, quindi o tagliate la mozzarella in fette molto sottili o addirittura la sminuzzate/sbriciolate.

Crêpes ricotta e spinaci
Per questo abbinamento, ovviamente gli spinaci vanno prima lessati e poi ben mischiati con la ricotta.

Crêpes ai formaggi
Qui sbizzarritevi con un bel mix di formaggi come fontina, gorgonzola, emmentaler. Ma dato che il formaggio deve avere il tempo di fondere per bene, anche qui ? preferibile passare in forno le crêpes disposte in una pirofila.

Altre idee per crêpes salate?

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[05/08/2008, 16:37] Il Comm. Ensale entra nel network
La Sorgente del Vino Vincenzo D'Antonio entra in VinoClic con il suo "Il Comm. Ensale", blog dedicato a quelle soste gastronomica che dopo cena consentono il pernottamento a km zero. Ecco come si presenta Vincenzo : "Ci si pu? definire oggi, nel XXI secolo, patrioti ? Io ritengo di s? e molto degnamente, allorquando diamo al termine la sua valenza dolce e giammai patriottarda. Ecco, allora, come definirei lo starter di questo blog: il patriottismo dolce che mi pervade, la sana voglia che ho di arrecare il mio piccolo contributo a chi, negli USA, si accinge a pianificare il suo trip to Italy. Il mio target, sia chiaro, non ? costituito dai neofiti. E' doveroso e normale che costoro, in viaggio di prima volta, optino per le mete imperdibili e magari, scotto di noviziato, si affidino all'ombrello rassicurante di un tour operator." La presentazione completa su VinoClic
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[07/14/2008, 10:38] Rapporti sul profilo antocianidinico del Brunello sequestrati all?Isvea

La Sorgente del VinoSul forum del sito Internet del Gambero rosso, un nuovo tema di discussione propone questo interrogativo: Brunello 2003: com?? finita?
Poche, per ora, e caute le risposte, anche quella del direttore del Gambero Daniele Cernilli che annota ?ma neanche per idea. Le indagini continuano, finalmente con un po’ pi? di tranquillit? e senza fughe di notizie. Il Pian delle Vigne di Antinori ? stato dichiarato “conforme al disciplinare”, e questa ? l’unica notizia ufficiale per il momento?.
Io stesso sono intervenuto sul forum annotando: ?
finita la vicenda del Brunello? Ma nient’affatto! io terrei d’occhio questa notizia e mi chiederei cosa abbiano trovato in quell’”archivio dei rapporti concernenti la prova del profilo antocianidinico? che la Procura di Siena ha provveduto a sequestrare presso un noto e accreditato laboratorio d’analisi di Poggibonsi… Secondo me, in base a quel figurava in quel rapporto, e che le analisi del laboratorio hanno accertato, ne vedremo delle “belle”, si fa per dire, perch? temo che quanto emerger? sar? tutt’altro che confortante”…
Sono persuaso, insomma, che parecchi produttori il ricorso alle analisi, che vale, eccome se vale, visto che ? valso il dissequestro cautelativo del Pian delle Vigne 2003 della Marchesi Antinori, l?avrebbero evitato molto volentieri?

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[09/17/2008, 12:06] Enomuseo all' Azienda Ca' Rugate: storia del "fare" il vino
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la bella notizia relativa a una nuova iniziativa dell'Azienda Ca' Rugate: un Enomuseo che raccoglie testimonianze sul percorso produttivo del vino. In dialetto veneto "le arte" definiscono gli arnesi di un mestiere... Qui si verdranno storiche...
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[10/03/2007, 11:53] Pi? vini mandi...
La Sorgente del Vino...pi? premi si vincono (e il viaggio ? gratis).
Forte la strategia di marketing del Wine Masters Challenge, concorso enologico internazionale che si terr? nel 2008 a Estoril, Portogallo.

Considerata la penuria di partecipanti dall'estero (nel 2007 su 43 medaglie d'oro, solo 10 erano straniere) cosa si sono inventati gli organizzatori?

Una raccolta punti su stile piramidale! Se invii 10 vini differenti da mettere in concorso (al costo di 125 ? per vino=1.250 ?) ti viene regalato un viaggio A/R per Estoril da ogni parte del mondo, vitto&alloggio, trasferimenti e divertimenti vari. E se convinci un amico produttore a inviare i campioni a sua volta, guadagni punti. Con 10 punti guadagnati, puoi portare aggratis un amico. E lo stesso lo pu? fare il produttore che inviti, proprio in stile multi level marketing.
Fino a qui, quasi nulla di sospetto. Se non fosse che, insieme alle gratuit?, ti offrono anche un bel posto nel panel di degustazione. A quel punto, paghi, degusti, giudichi. Alla faccia della professionalit? tout court. Col leggero sospetto che, pi? vini mandi, pi? contributi dai, pi? si avvicina una medaglietta...

Grazie a Max per la segnalazione!
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[01/01/1970, 00:00] Il marito muto
Chiedo scusa se parlo di Maria, ma ? una storia che conosco bene... Mi girano sempre in testa le parole della canzone di Giorgio Gaber quando penso a Il marito muto, primo romanzo di Claudio Castellani in uscita tra qualche...
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[09/12/2008, 10:34] Etichette "intelligenti"

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Immaginate di essere in giro per l'Italia - o il mondo. In auto, camper o altro mezzo proprio.
Immaginate di aver visitato qualche azienda interessante, assaggiandone i vini.
Immaginate di aver comprato qualche cartone.

E immaginate che tutto questo avvenga in estate.

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[01/01/1970, 00:00] Bosco Eliceo al Vinitaly
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[03/03/2024, 17:21] Enrico Scavino - A Remembrance

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Last Monday, I received a note from a friend in Italy. ?Enrico Scavino has crossed over into the Great Sea.?

Our paths first crossed 40 years ago, in 1984. It was my first business trip to Italy and I was with my friend and colleague Guy Stout. We had a duo of Italian restaurateurs with us and our guide Barone Armando de Rham, who represented Scavino to us in the U.S.

We were coming from Vinitaly, which in those days was a smallish (but growing) affair. Piedmont! It was so exciting to be going to the Burgundy of Italy, which was what we were told. In those days, the Italian wines and regions leaned on French equivalents, so the unknowing could find an entry point. Now, not so necessary, as Italian wine has become a force in the wine world.

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1984 a very young yours truly at far left, Armando
de Rham and Enrico Scavino -  photo by Guy Stout

When we arrived to the winery and the sunny courtyard, Enrico met and greeted us with his famous smile. We toured the winery. Something about it was different than some of the others we had recently visited. There was a large room solely designated for small barrels, barriques, they called them. The barrels were French, and expensive, and some producers were experimenting with ageing the Nebbiolo wine in them. It was just short of scandalous, at the time. But, if used properly, the wines showed a vim and a vigor that some of the neighboring wineries just didn?t quite come up to.

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Paolo Scavino

Enrico was a warm person, enthusiastic and youthful. His daughters and wife and father were around as well. It was a family affair. His father Paolo, was older then. Ha, I think about his age and laugh a little. It?s not that far from where I am now. And for those young?uns reading this, if you are lucky enough to get through the next 10 minutes, you might also be there, sooner than you think.

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We tasted through some barrels and then went into the tasting room to sample some bottled wines, over some breadsticks and local cheeses, which was fairly de rigueur in those days. The wines were stout and young and strong and compelling to my young palate. We were told how much we could expect for our market (Texas) and we reserved all that we could have. Guy told me that the two restaurateurs would put the wine on the list, for sure, and Guy had big plans for other places, both retail and restaurant, in his territory, which was Houston. As for my territory, Dallas, which was a little staider and conservative, I felt reasonably certain that some of the high-end hotels and a few innovative Italian restaurants, like Alessio?s and Savino?s, would also follow suit. And just like that, voil?, we were going to bring in the wines of Paolo Scavino to Texas. Another first!

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Enrico, daughter Enrica and Armando de Rham
 

What I remember about Enrico, and his whole family, was that they were pretty mellow. Driven yes, but calm. They looked at time in generational terms, something most Americans have a hard time gripping onto.

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Thirty years later, in 2015, I returned to the winery, for the 30th anniversary festivities for their crowning achievement, their Barolo Bric del Fiasc. Luminaries from all over the wine world flew in for the party, and we were lucky to be in Italy at the time and get invited. 

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I always had a soft spot in my heart for Elisa, ever since she was a toddler. But the whole family emanated a warmth and a familiarity that was welcoming and engaging. One of the great things about being in the wine world, and getting to know and love the people in it.

When I got word that Enrico has passed, it saddened me. So many people in the wine world that I grew up with have left us. Or rather, left their little rivulets and gone on to the Greater Sea.

Indeed, after a period of swimming in the vinous river of the Langhe, Enrico has also gone into that Larger Presence.  Bon anima, amico. See you on the other side.

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? written and photographed by Alfonso Cevola limited rights reserved On the Wine Trail in Italy
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[07/16/2008, 18:00] La classifica della competitivita? per nazione nel mondo del vino - dati Viniflhor

[English translation at the end of the document]
Fonte: Viniflhor
Viniflhor pubblica una specie di classifica della competitivita? del prodotto vino per nazione. Lo fa praticamente dando un voto a ciascuna nazione misurandola su sei parametri, con un peso diverso, che portano a un giudizio espresso i millesimi. Il risultato lo vedete nel primo grafico. La Spagna, l?Italia e la Francia sono i tre mercati che eccellono nel panorama mondiale, seguiti dagli USA (a una certa distanza). In cosa eccelliamo? Secondo lo studio i nostri due punti forti sono la struttura molto diversificata delle esportazioni (coadiuvata dal mercato interno comunque molto grande), per cui siamo al primo posto, e la struttura del vigneto, ivi comprese le condizioni climatiche e ambientali.


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