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| [04/02/2013, 15:07] | OLARRA'S WINERY Logro?o, La Rioja, Spagna |  | |
OLARRA'S WINERY Logro?o, La Rioja, Spagna, costruita all?interno della struttura di un edificio industriale. L?obiettivo del progetto si pone nel definire un coinvolgimento con la struttura esistente e allo stesso tempo di relazionare il visitatore agli odori e ai sapori degli ottimi vini di OLARRA. L?atmosfera che si ? voluta creare richiama, con una particolare attenzione all?uso del colore, il vino, rilassa il visitatore che ha quasi l?illusione di trovarsi in un altro ?ambiente?. La struttura industriale che ospita l?istallazione per? non viene mai dimenticata, perch? riflessa dai vetri degli stand colorati.  L?atrio ha una forma esagonale, al piano terra invece, vi ? una zona commerciale, uno spazio degustazione, e uno spazio espositivo, ed una scala, situata in corrispondenza dell?asse del volume dell?edificio preesistente che assume un valore di ?connessione? dei due ambienti. Al livello superiore vi sono ancora zone degustazione, una sala conferenze e spazi per uffici che si affacciano sulle superfici vetrate degli spazi sottostanti. L'impressione sar? quella di immergersi in un calice di vino....ad ogni modo l'effetto scenografico ? assicurato.
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| [01/01/1970, 00:00] | Il marito muto |  | | Chiedo scusa se parlo di Maria, ma ? una storia che conosco bene... Mi girano sempre in testa le parole della canzone di Giorgio Gaber quando penso a Il marito muto, primo romanzo di Claudio Castellani in uscita tra qualche... | | TrackBack> |  |  |  |
| [07/15/2008, 09:31] | Le difficolt? di una trentenne con 20 interessi di troppo? |  | | Ormai ? davvero troppo tempo che non riesco ad aggiornare questo blog con sistematicit?. A volte ci penso e mi vengono i brividi. Passati i tempi in cui scrivevo anche 5 post a settimana. Ora invece l’unico contatto diretto col blog ce l’ho grazie a quei lettori che mi scrivono per chiedermi se va tutto [...] | | TrackBack> |  |  |  |
| [04/15/2008, 14:15] | Campagna abbonamenti Porthos su VinoClic |  | Porthos, la rivista sul vino diretta da Sandro Sangiorgi promuove gli abbonamenti 2008 attraverso VinoClic, riservando a coloro che richiederanno l'abbonamento entro il 2 Giugno, il libro di Samuel Cogliati "Champagne ? Il sacrificio di un Terroir" in omaggio. Un'occasione ghiotta per abbonarsi ad una delle riviste pi? colte del settore, priva di pubblicit?, di grande livello qualitativo. Clicca qui per abbonarti a Porthos | | TrackBack> |  |  |  |
| [05/22/2014, 05:00] | ?Etna Patrimonio Unesco: ambiente, legalit?, pace?. Convegno il 24 maggio a Nicolosi, Giornata Europea dei Parchi 2014 |  | | Convegno ?Etna Patrimonio Unesco: ambiente, legalit?, pace?, in programma sabato 24 maggio, Giornata Europea dei Parchi 2014, nella sede del Parco dell?Etna, l?ex Monastero Benedettino di San Nicol? La Rena a Nicolosi (via del Convento 45). | | TrackBack> |  |  |  |
| [02/26/2013, 09:00] | Charles Heidsieck Brut Ros? Reserve |  | Un rosato particolarmente delicato e suadente, dal colore pallido ma sereno e appagante. Ottenuto con quasi il 20% di vin de Reserve (di cui 6% vino rosso) ha naso che stuzzica tra ribes rosso melograno cipria e floreale delicato, note balsamiche e anche tanta pasticceria tra crema, vaniglia e pan briosciato. Bocca che non tradisce gli zuccheri presenti e che si rivela equilibrata e leggiadra con un finale non scontato e di lunga persistenza. Grandissimo su salumi profumati e tartine al cinghiale, non solo sui crostacei! | | TrackBack> |  |  |  |
| [02/25/2013, 11:00] | Il sabato del villaggio di Montalcino, Mattonella 2012 di Cruciani e premi Leccio d?Oro a Osteria Brunello, La Mozza LA e Enoteca Cortina |  | Il sabato di Benvenuto Brunello ? sempre il giorno dei premi e delle celebrazioni quest’anno non certo aiutati dal tempo clemente che ha ben visto di nevicare proprio nel momento topico della posa della mattonella. Mattonella molto giovane e trendy grazie al coinvolgimento del marchio Cruciani alla ribalta da ormai almeno due anni grazie ai braccialetti in macram? che sono diventati in breve un oggetto di culto. E promette di diventare ancora pi? oggetto di collezionismo il braccialetto distribuito ai giornalisti, ospiti e produttori realizzato ad hoc per l’occasione con i grappoli d’uva. Per quanto riguarda l?assegnazione dei premi Brunello Leccio d?Oro 2013, conferiti dal Consorzio ai locali che hanno la Carta dei Vini con una gamma ampia e rappresentativa di vino Brunello e degli altri vini di Montalcino, quest?anno il riconoscimento ? andato all?OSTERIA MOZZA di Los Angeles per la categoria ristoranti, all?ENOTECA CORTINA di Cortina D?Ampezzo per quella enoteche e all?OSTERIA BRUNELLO di Milano per la categoria osterie.  Tunde Pecsvari Osteria Brunello Milano L?Osteria Mozza di Los Angeles (www.osteriamozza.com/LA/home.cfm ), che fa parte del Mozza Restaurant Group e conta locali in tutto il mondo, ? stata creata da Nancy Silverton, Joe Bastianich e Mario Batali, quest?ultimo gi? premiato con il Leccio nel 2000 per l’osteria Babbo di New York. Al centro del raffinato ed elegante ristorante losangelino si trova il bar ?Mozzarella?, in cui una vasta gamma di prodotti freschi come mozzarella, burrata e stracciatella sono preparati e serviti ogni giorno. L?Enoteca Cortina (www.enotecacortina.com) nasce a Cortina d?Ampezzo nel 1965 ed ? gestita da Rita e Gerolamo (Gerry) Gaspari. Offre un’accurata selezione dei migliori vini italiani e stranieri ed ? diventata nel tempo una tappa obbligata dei visitatori della localit?. L?Osteria Brunello (www.osteriabrunello.it) sorge nel cuore della movida milanese, nella zona pedonale di corso Garibaldi. I piatti offrono il meglio della cucina toscana tradizionale, di impronta tipicamente senese, con qualche piatto lombardo come “ospite d’onore”. La carta dei vini ? molto ampia e offre una panoramica nazionale, con particolare attenzione ai grandi rossi toscani e ai brunelli. La giuria che ha scelto i locali ? composta, come di consueto, dal Presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci e dai componenti del Comitato di presidenza Donatella Cinelli Colombini, Marco Cortonesi, Giancarlo Pacenti, e dagli esperti Allan Bay, illustre giornalista nel settore enogastronomico e collaboratore del Corriere della Sera per cui cura la rubriche “Vivi Milano”; l?enogastronoma e scrittrice di libri sul cibo per il mercato USA Faith Willinger; il Presidente dell?Associazione Italiana Sommelier | | TrackBack> |  |  |  |
| [01/01/1970, 00:00] | Il ritorno |  | Quando le cose si mettono male, le vecchie tradizioni ritornano ?
I rapporti dell?uomo con il vino avevano avuto alti e bassi durante la lunga storia della civiltà. Bevanda degli dei concessa anche al popolo con grande magnanimità, era poi diventata alla portata di tutti nel periodo romano: erano sorte taverne e botteghe di mescita dove, ovviamente, la qualità era piuttosto scarsa. Ma tanto bastava per dare ebbrezza e far dimenticare la dura vita di quei tempi. I commerci fiorivano e le navi lo trasportavano in giro per il Mediterraneo e successivamente nei paesi del nord. Il vino aveva superato egregiamente i cosiddetti periodi bui del medioevo, lo splendore del rinascimento, lo sfarzo delle regge barocche ed era giunto senza tentennamenti fino ai tempi moderni. Ovviamente anche la sua qualità era cambiata. Le tecniche di vinificazione avevano permesso di eliminare tutti gli additivi, quali spezie, miele, resine, che avevano cercato di rendere piacevole un liquido piuttosto aspro, il cui solo scopo era quello di inserire alcol nel corpo umano e fargli abbandonare per un poco le miserie quotidiane. Poco alla volta era diventata anche bevanda raffinata, le cui migliori espressioni erano privilegio di nobili e di potenti. Nel ventesimo secolo la base di chi poteva permettersi anche le migliori produzioni s?allargò sensibilmente ed il vino ?buono? divenne alla portata di tutti o quasi. In realtà però restava profondamente diverso l?approccio che i differenti strati sociali davano al nettare degli dei. Ma non vi era una corrispondenza banale tra ricchezza e qualità. Chi se lo poteva permettere a volte beveva vini di dubbio valore, magari solo perché il prezzo era alto e forniva un segno chiaro del livello sociale raggiunto. Spesso non capiva neanche cosa trangugiava e la sua capacità gustativa era veramente misera. Chi riusciva invece a penetrare veramente nelle innumerevoli sfumature di una bevanda estremamente complessa, non aveva i mezzi per procacciarsela ed era costretto ad accettare compromessi più o meno onorevoli. In poche parole, difficilmente chi apprezzava il ?grande? vino poteva berlo, mentre normalmente chi ne aveva abbondantemente le possibilità si trovava a tracannare o a centellinare prodotti molto cari, che poco o nulla riuscivano a trasmettergli. La stragrande maggioranza della gente beveva invece quello che trovava e ben poco si curava della qualità. Vino, sempre e dovunque, ma basta che fosse a basso prezzo. Poi, lentamente, le divisioni sociali diminuirono la forbice tra ricchi e poveri, ed anche il vino più prezioso divenne teoricamente una bevanda che chiunque, con maggiore o minore sacrificio, poteva permettersi almeno qualche volta all?anno. Tuttavia, restava ancora ben difficile da superare l?approccio culturale che durante i secoli ne aveva scandito il rapporto con il consumatore abituale. Il vino buono si poteva trovare anche facilmente, ma ben pochi erano in grado di riconoscerlo. Le vere sensazioni che un prodotto di alto livello sapeva elargire, rimanevano privilegio di pochi, senza alcun diretto rapporto con la loro possibilità economica. In questo caos qualitativo e quantitativo emerse finalmente una delle figure più importanti nella storia enoica del nostro pianeta: l? esperto di vino. Più che un mestiere era un vera missione: egli doveva sacrificarsi a degustare di tutto e di più per definire finalmente in modo oggettivo una scala di qualità per gli innumerevoli prodotti che uscivano sul mercato. Alla fine, la sua titanica opera di ricerca, di confronto, di valutazione, sarebbe stata offerta a tutti i miseri mortali, che finalmente avrebbero potuto conoscere esattamente cosa stavano per bere. Il modo migliore per allargare a tutti le conclusioni di quei pochi illuminati era senz?altro un libro che riassumesse sinteticamente lo sforzo compiuto in mesi e mesi di sacrificio. Nacque così la ?guida dei vini?. Anzi ne nacquero molte, in quanto ogni nuovo benefattore era convinto di essere più oggettivo degli altri e di aver eseguito con maggiore serietà ed attenzione la valutazione finale. A lato di queste vere e proprie ?Bibbie? comparvero innumerevoli discepoli che iniziarono a portare il Verbo enoico in giro per il mondo.  Le degustazioni pubbliche crebbero a dismisura così come le tavole rotonde, le lezioni, i congressi, ecc. Fortunatamente, si allargò anche il numero dei veri esperti, in grado di valutare le migliaia di profumi nascosti ai comuni mortali: non solo frutta, fiori e verdure, ma anche petrolio, animali, liquidi organici e così via. Finalmente chiunque avrebbe saputo cogliere quello splendido sentore di pollaio o di muffa, di radice amara o di pelo bagnato, che gli sarebbe stato precluso per sempre senza la sapiente guida degli eletti. Inoltre, non solo i consumatori avevano ormai degli angeli custodi pronti a guidare le loro scelte, ma anche gli stessi produttori potevano approfittare di chi avrebbe in poche e sintetiche parole osannato o distrutto il loro lavoro di vigna e cantina. Avrebbero capito velocemente se l?annata era stata buona o cattiva, se meritava o no mettere in vendita ciò che avevano costruito in un anno di dura fatica. Bastava seguire le prediche pubbliche dei ?santoni? e tutto sarebbe stato chiaro. E poco importava se ciò accadeva normalmente a vendemmia conclusa. Il consumatore era comunque felice: aspettava con trepidazione spasmodica l?uscita delle ?Guide? e si scatenava nella caccia delle bottiglie più osannate. Il vino, benché spesso prodotto in grandi quantità, finiva quasi subito. Tutto era già venduto ben prima di uscire. Recuperare una sola bottiglia diventava un?opera di persuasione e di preghiera. I più fortunati riuscivano a commuovere il produttore e potevano portarsi a casa il gioiello tanto ambito anche se avevano dovuto pagare una cifra ben più alta del previsto. D?altra parte i prezzi erano per forza destinati a crescere. Gli ?esperti? benefattori dovevano sopravvivere e le guide dovevano essere pubblicate. Malgrado per loro fosse solo una missione culturale, i giornalisti, i curatori, gli esperti, i collaboratori ed i portaborse erano costretti gioco forza a mangiare, dormire, viaggiare, mantenere una famiglia. Dovevano, anche se controvoglia, chiedere una parte dei guadagni ai vignaioli che grazie a loro erano saliti nell?Olimpo della celebrità. La situazione continuò così per molti anni tra la soddisfazioni di tutti: il vino era diventata una realtà ?popolare? e la sua comprensione era saldamente nelle mani di chi lo sapeva analizzare con sapiente lucidità ed oggettività. Ma i sobillatori ed i rivoluzionari sono sempre esistiti nella storia dell?umanità. E così qualcuno, sicuramente in malafede, cominciò ad inserire qualche dubbio: perché lo stesso vino aveva giudizi così diversi da guida a guida? Perché le aziende più facoltose conquistavano sempre le migliori valutazioni? Perché si osannavano i vini più veri e tipici e poi si premiavano quelli più monotoni e ripetitivi? Furono subito accusati di eresia, ma la calunnia iniziò ad infiltrasi e ad ottenere i suoi primi frutti. Alcuni consumatori osarono addirittura degustare da soli, senza alcun appoggio esterno. In altre parole, si vollero sostituire agli esperti, dopo tutto i sacrifici che questi avevano fatto per loro. Qualcuno arrivò perfino a comprare bottiglie non recensite da nessuno dei portatori di verità. Il mondo del vino stava per crollare per colpa di pochi facinorosi. Si sarebbe tornati alla barbarie ed alle scelte individuali. Si sarebbe bevuto un Sauvignon anche senza apprezzare compiutamente e profondamente quello splendido profumo che solo il gatto di casa riusciva così bene e inconsciamente a riprodurre. Ci furono anni di caos e di sgomento, finché non comparve sulla scena enoica la poderosa e illuminata figura del ?Grande Estimatore?. Nessuno seppe mai quale fosse veramente il suo nome né come riuscì ad imporsi su tutto e su tutti. La sua scalata fu imperiosa e senza ostacoli. Cancellò facilmente ogni tipo di guida e ridusse all?anonimato il nutrito gruppo di portatori delle verità vinicole. E pensare che non dava classifiche e nemmeno consigli od ordini da seguire come atti di fede. Tutto ciò che faceva era di mostrarsi in qualche cantina e discorrere allegramente con i produttori davanti ad un bicchiere. Poi ringraziava ed usciva contento, tallonato dai Mass Media che lo seguivano ovunque, ma che non riuscivano mai ad ottenere il benché minimo commento. Le cantine visitate erano sempre più numerose ed i vignaioli facevano di tutto per migliorare i prodotti, sperando di accoglierlo un giorno o l?altro nelle loro abitazioni. Non chiedeva mai niente: assaggiava e parlava, parlava ed assaggiava. Sorrideva sempre, anche quando magari il vino non era stato di suo completo gradimento. Riusciva a non fare trasparire alcuna emozione.  I consumatori iniziarono a seguire il suo esempio ed a decidere con il proprio naso e palato. Costretti a provare in prima persona, iniziarono essi stessi a valutare ed a confrontare, sempre più coinvolti non solo dalle caratteristiche del vino, ma anche dalla simpatia del produttore, dalla bellezza del territorio circostante e da tutte quelle sfumature difficilmente esprimibili con aridi punteggi. Scomparve in una giornata di autunno. Fu visto l?ultima volta su una collina delle Langhe, seminascosta da una fitta ed umida nebbiolina. C?è chi giura che non era solo, ma circondato da un gruppo di giovani festanti e giocosi che suonavano e ballavano. Poi più nulla, ma il vino ormai veniva apprezzato per quello che riusciva a trasmettere: praticamente tutti erano in grado di decidere da soli. Nessuno volle mai credere a quel vecchio ?maestro di vigna? che in mezzo all?umida foschia di quel giorno, con il mozzicone di sigaro in bocca, si stava godendo solitario il languido panorama delle sue vigne di Nebbiolo. Eppure lui era proprio convinto di aver udito il gruppo festante chiamare il ?Grande Estimatore? con quello strano nome mai sentito prima ?Διονύσος, Διονύσος !!? (Dioniso, Dioniso !!) | | TrackBack> |  |  |  |
| [09/22/2008, 07:45] | Cork or not cork? Alla ricerca del tappo perfetto |  |  Veniamo subito al punto: il tappo ideale non esiste. Chi infatti pensava di ovviare ai problemi di cork taste - variamente originati: dal sughero in se', ma anche dal modo in cui la cantina conserva le sue scorte di tappi, dalla loro permanenza nella tramoggia, ecc. - adottando altre chiusure per tutta la sua produzione, s'? dovuto ricredere. Anche i tappi alternativi hanno i loro problemini. | | TrackBack> |  |  |  |
| [09/29/2008, 21:57] | A volte ritornano... i falsari del vino |  | | E cos? si fa ancora danno all'immagine e alla sostanza della qualit? del buon vino italiano. In questo caso si colpisce il nostro veronesissimo Amarone che, da questa estate, a tutela della qualit? porta sulle bottiglie la fascetta numerata. Evidentemente... | | TrackBack> |  |  |  |
| [01/01/1970, 00:00] | Vino e Food, due banalit? da evitare |  | | A margine di Anteprima Vitigno Italia di Francesco Aiello Caro Luciano, Non avendoti visto alla presentazione dell’Anteprima Vitigno Italia, scrivo le considerazioni che mi sarebbe piaciuto confrontare con te. Fatta salva la manifestazione ed il bel programma messo su per il prossimo anno,sono rimasto sconcertato (che parola grossa … diciamo solo deluso) dalle orecchiabili banalità che mi è capitato di ascoltare. E il peggio è che a dirle non era il politico di ... | | TrackBack> |  |  |  |
| [01/01/1970, 00:00] | L'azienda vinicola Baroncini di S.Gimignano devastata da un incendio |  | | Questa notte, un incendio di probabile origine dolosa ha causato gravi danni alla nota azienda vinicola Baroncini di San Gimignano (Siena). Dalle prime indagini sembrerebbe che l'incendio sia stato appiccato da un membro della famiglia dopo una violenta discussione. Le fiamme si sono sviluppate negli uffici e poi si sono propagate in tutta la tenuta, raggiungendo l'abitazione del custode dove vive anche una famiglia dello Sri Lanka che si ? messa fortunatamente in salvo. Il danno ammonta, secondo le prime stime, a 300 mila euro.La famiglia Baroncini ha una lunga tradizione vitivinicola e olivicola, tramandata di generazione in generazione; oltre a produrre vino sotto il proprio nome, la famiglia ? proprietaria di un gruppo di aziende sotto il marchio "Terre Vitate": Il Faggeto, dove viene prodotto il Nobile di Montepulciano, Aia della Macina, in Maremma, dove nasce il Morellino di Scansano, Poggio Castellare a Montalcino per il Brunello e il Rosso, Fattoria Sovestro e Torre Terza dove vengono prodotti numerosi vini fra cui il Chianti Colli Senesi e la Vernaccia di S.Gimignano, infine la Georgian Vineyard, situata a Kvareli in Georgia, dove si produce il Cabernet Saperavi. | | TrackBack> |  |  |  |
| [05/02/2008, 08:11] | Vino e premi letterari |  | | Chi segue da tempo questo blog e ha fatto caso al bannerino qui di fianco non si stupir? di questa segnalazione. Adoro la letteratura e la narrativa rappresenta per me quell’altra met?, non meno importante del vino, che mi completa e senza la quale non potrei mai essere la stessa persona. E’ per questo che [...] | | TrackBack> |  |  |  |
| [04/21/2008, 08:23] | Il blog di Robert Mondavi Winery: coming soon |  |  Se vi viene la briga di navigare nel sito della Robert Mondavi Winery noterete che da poco tempo c’? una novit?: nella sezione “Winemaking” nel menu in alto appare la dicitura: “Grape to Glass Blog”. Se ci cliccate esce un bel “Coming Soon!” La notizia ce la passa direttamente Uncork29.com che garantisce: la scorsa settimana quel link non esisteva. I big del vino quindi stanno diventando sempre pi? blogger del vino: aspettiamo di vedere cosa ne viene fuori. ShareThis | | TrackBack> |  |  |  |
| [09/13/2008, 19:40] | Ciao for now |  | | Gee, I haven't been to Italy in so long. I'm not used to being at home for 6 whole weeks at a stretch. Well, that's about to change. We leave in 20 minutes for JFK, will be landing in Venice tomorrow. Our sprint from North to South begins on Monday morning. I don't know how often I'll be able to get Wi-Fi access, but thank Bacchus for my BlackBerry. Now I can only hope that being out of intimate touch with American political insanity will be salutary for my mental... | | TrackBack> |  |  |  |
| [06/10/2008, 12:04] | Il consumatore del vino nel 2008 |  | | Uno dei motivi per cui a mio avviso bisogna essere felici che esistano anche nel mondo del vino i grandi gruppi, ? che questi hanno, a differenza delle piccole e medie aziende, capitali a sufficienza per poter investire anche in vere ricerche di mercato. Due anni fa, ad esempio Constellation Brands aveva condotto il [...] | | TrackBack> |  |  |  |
| [04/22/2008, 00:02] | Bilancio dei risultati VinoClic dopo un anno di attivit |  | Dopo solo un anno finalmente vi presento Marco, l'uomo dei conti VinoClic. Intelligente, simpatico, colto, viaggiatore, in una parola "smart", Marco ? un'aspirante - manca poco - pezzo grosso di un'importante multinazionale dell'informatica, uno che lo chiami e potrebbe risponderti da Roma, da Londra o da New York ma che il sabato sera si rifugia volentieri a casa del sottoscritto per stappare insieme una buona bottiglia. Il classico ragazzo da sposare, nonch? caro amico fin dai tempi del liceo che ha deciso fin dall'inizio di affiancarmi in questa avventura chiamata VinoClic, per tutto quello che concerne la parte finanziaria nella quale - me lo spieg? alle superiori la mia insegnante di matematica - ? bene io mi tenga il pi? alla larga possibile. Un anno di VinoClic "Filippo mi aveva chiesto di scrivere questo post al termine dello scorso anno. Ho preferito aspettare per commentare con voi i risultati del network in maniera obiettiva e, come si fa nelle aziende serie (quelle che non vogliono illudere nessuno ma solo parlare chiaro ed in maniera trasparente), farlo confrontando dati omogenei. Ed ? per questo che sono molto contento di condividere con voi il grande (ma non insperato) successo che VinoClic sta riscuotendo. Ognuno di voi avr? sicuramente notato che nel corso del 2007 i guadagni sono cresciuti in maniera costante, trimestre dopo trimestre; ed alla fine il risultato dell'anno ? stato sicuramente importante per questa idea imprenditoriale nata nell'estate del 2006 e sviluppatasi rapidamente. Certamente il confronto con il quarto trimestre 2007 ? improbo, ma come tutti sappiamo, i budget di spesa per l'anno corrente vengono rilasciati sempre dopo la met? di Febbraio e questo rallenta le operazioni del primo trimestre. Da qui la necessit? di confrontare mele con mele: nel primo trimestre 2008 Vinoclic ? cresciuto del 77% rispetto allo stesso periodo del 2007. E' cresciuto mantenendo invariati i prezzi minimi di vendita e spostando il mix di prodotto verso la vendita ad impression (sicuramente pi? redditizie in termini di occupancy del banner). E' cresciuto in un mercato web italiano che continua a stentare restando sotto il dominio dei network generalisti. E il secondo trimestre 2008 si prevede ancora meglio...ma di questo parleremo a Luglio..." [Foto : Heykidscomic.com] | | TrackBack> |  |  |  |
| [05/25/2008, 16:24] | Formati pubblicitari speciali: peel adv |  | L'effetto peeling (in italiano qualcosa di simile a "sbucciatura"), consiste nell'apporre sull'homepage del sito ospitante un particolare effetto che in assenza di azione da parte dell'utente si presenta in questo modo : In presenza di uno spostamento del mouse dell'utente sulla piccola "sbucciatura" della pagina, si apre invece una pubblicit? sottostante con un effetto simile a quello che si ha quando si sfogliano le pagine di un libro. Questa immagine ? ovviamente collegata alla pagina di destinazione dello spot. Ecco un esempio di quel che accade quando un utente posiziona il proprio mouse sul piccolo spazio in alto a destra dell'immagine precedente : Si tratta sicuramente di un effetto piacevole e discreto che non disturba l'utente in fase di navigazione come fanno per esempio le fastidiosissime e ormai desuete pop up, bloccate ormai da quasi qualsiasi browser. L'effetto peeling si fa notare solo nel momento in cui ? l'utente ad incuriosirsi e a puntare il mouse sopra lo spazio pubblicitario in piccolo e non viceversa. Il peel advertising ? uno strumento che VinoClic vende sui siti dei propri editori come sponsorizzazione fissa su base mensile. Per informazioni, clicca qui. | | TrackBack> |  |  |  |
| [01/01/1970, 00:00] | Evoluzione delle pubbliche relazioni |  |  Nell'ambito delle strategie di comunicazione dell'impresa, le pubbliche relazioni risultano uno strumento molto efficace a disposizione del management per raggiungere nello stesso tempo una pluralità di scopi e un pubblico molto ampio e variegato. Col termine di relazioni pubbliche, si intende il lavoro di ?ponte? tra l?azienda e gli interlocutori più qualificati (in particolare giornalisti, ma anche più in generale gli opinion leader del settore) utili alla conoscenza della qualità dei prodotti, dell?azienda stessa e delle persone che la formano. Si prende cura dell'immagine aziendale, ovvero dell'immagine che si vuole trasmettere ma anche e soprattutto dell'immagine percepita dagli interlocutori. Il suo intervento va armonizzato, in primis con gli obiettivi dell?azienda e di conseguenza con i responsabili dei settori commerciale e produttivo perchè gli obiettivi di mercato ed i prodotti per raggiungerli, vanno definiti insieme affinchè il lavoro di responsabile delle relazioni pubbliche, ne sia supporto e complemento. In sintesi, si occupa di promozione, ufficio stampa, pubbliche relazioni, supporto alla scelta di indirizzi qualitativi, supporto alla scelta di mercati, campagne pubblicitarie, etc Le pubbliche relazioni lavorano prevalentemente sulla notorietà , sulla credibilità e sulla reputazione dell'azienda e hanno anche un elevato impatto nella costruzione da parte dell'azienda della Customer Social Responsability (CSR), contribuendo a creare una immagine che risulti duratura nel tempo e che identifica e valorizza la mission o visione dell'azienda. Le pubbliche relazioni on line L'obiettivo principale della PR online è massimizzare i commenti positivi sulla propria azienda, marca, prodotto o sito web nei siti web di terzi che possono essere visitati con più probabilità dal proprio target audience. Internet offre la possibilità di fruire di un interazione ?a due vie? (interazione), per comunicare con opinion leader e giornalisti, clienti e di rafforzare la marca o immagine di impresa. Favorendo l'aumento del numero di utenti qualificati ad un determinato sito web, dei contatti;e conseguentemente amplificando le possibilità dell'aumento delle vendite; la ricerca di potenziali nuovi clienti; l'offrire informazioni a persone che stanno completando il loro processo d'acquisto; l'affermazione del brand. E? importante quindi monitorare le varie sfere della rete, con particolare riferimento ai blog, ai forum, ad usenet, per conoscere la reale percezione che il mondo esterno (addetti ai lavori e consumatori ) ha della azienda, quale sia la percezione del marchio e del prodotto e se questa percezione sia o non sia in linea con quella che vorremmo effettivamente trasmettere. Tra le attività delle Pubbliche Relazioni online ricordiamo: Comunicazione con i media (giornalisti), scambio links o ottenimento di links, redazione di materiale editoriale, partecipazione a Comunità e networks, analisi della conversazione in rete sui brand, servizio di monitoraggio e alert. Gli obiettivi, in sintesi, della programmazione di una attività on line: fornire informazioni a opinion leaders e al consumatore: _aumentare _popularity _aumentare sentiment _aumentare fidelizzazione _ottenere feedback dagli utenti finali _consolidare immagine _azienda/prodotto | | TrackBack> |  |  |  |
| [07/29/2011, 17:00] | Sophia Coppola, i vini di Francis Ford Coppola ed il matrimonio dell'anno a Bernalda. |  |
La regista Sofia Coppola e Thomas Mars, cantante della rock band dei Phoenix, si sposeranno a Bernalda, provincia di Matera alla fine di agosto. Sofia Coppola ? anche un'appassionata di bollicine, tant'? che il padre le ha dedicato una linea di sparkling wines davvero interessante, se non altro per l'azzardata e (a mio parere) azzeccata scelta di imbottigliare un Blanc de Blancs in lattina :-) L?evento si svolger? a Palazzo Margherita, ora albergo a cinque stelle che Francis Ford Coppola ha realizzato nel paese dove viveva il nonno Agostino, prima di emigrare per gli Stati Uniti d?America, nel 1904. La lista dei grandi ospiti ? lunga, non mancheranno Al Pacino, Steven Spielberg, George Lucas, Nicolas Cage cugino di Sophia, nonch? tutti gli amici intimi di Francis Ford. L?antica dimora ? stata trasformata in hotel grazie al progetto di restauro bioecologico del noto interior designer francese Jacques Grange. I Coppola sono di casa nello Jonio. Da quando Francis ha scoperto la terra d?origine della sua famiglia, negli anni Sessanta, non l?ha pi? lasciata. Sofia ? la prima donna statunitense ad avere ottenuto una nomination all?Oscar come miglior regista e ad aver vinto la statuetta per la miglior sceneggiatura originale con ?Lost in translation?. Palazzo Margherita, dove si sposer? con Thomas Mars ? uno dei gioielli della cittadina jonica. Francis Ford Coppola, per l?arredamento dell?hotel, si ? affidato al grande Jaques Grange, che ha avuto tra i suoi clienti Yves Saint Laurent, Carolina di Monaco, Isabelle Adjani e Jacques Chirac. Il decoratore parigino si ? sbizzarrito nell?abbellire gli spazi, utilizzando marmi di Carrara (di cui lui ? da sempre appassionato) presenti ovunque nel complesso che ha otto stanze per i clienti (ognuna dovrebbe essere intitolata ad un personaggio celebre della famiglia Coppola).  | | I vini di Francis Ford Coppola | In uno dei locali al piano inferiore del palazzo, sar? creato un wine bar. Francis Ford Coppola ? anche produttore di vini e le sue etichette si sono affermate nel mercato mondiale grazie ai vigneti dell?azienda californiana che possiede nella fertile Napa Valley e alla professionalit? dell?enologo Scott Mc Leod, alla guida della cantina da 15 anni. Il cineasta italoamericano ? un grande intenditore di vini e il suo cabernet Niebaum ? al 18? posto nella classifica mondiale delle migliori etichette. A Palazzo Margherita di Bernalda, Coppola senior porter? i grandi di Hollywood anche dopo il matrimonio della figlia. Gli ambienti e i dettagli architettonici delle stanze ristrutturate sono sfarzosi, vivacissimi i colori della tappezzeria con richiami anche alla tradizione magrebina. Le persone occupate nell?albergo dovrebbero essere una ventina. Una piscina ? stata ricavata in una zona esterna senza deturpare il vecchio giardino, anch?esso, come tutto il palazzo, sottoposto a vincolo monumentale. Lo spazio verde, che contiene alcune specie rare di piante, ? stato affidato alle cure di due super esperti arrivati dagli Usa e che in questi giorni stanno ancora lavorando. Sar? infatti nel giardino che Sofia e Thomas pronunceranno il ?s??. Non possiamo che augurare un brindisi per gli sposi ;) | | TrackBack> |  |  |  |
| [04/20/2016, 11:01] | La Valle dei Palmenti |  | 
Di ritorno dall’Etna, devo raccontarvi questa piccola storia sui palmenti rupestri della valle dell’Alcantara. E, per l’occasione, provo anche una nuova modalità di racconto. Cliccate sull’immagine qui sotto e buona visione e lettura.  [questo post è stato aggiornato il 21.4.2016 con ulteriori informazioni sui palmenti rupestri studiati in Sardegna] The post La Valle dei Palmenti appeared first on Aristide, a wine blog.  | | TrackBack> |  |  |  |
| [05/19/2008, 14:14] | Ricetta delle Cr?pes |  | La crêpe ? una antica ricetta francese fatta con pochi e semplici ingredienti come farina, uova, latte, sale, zucchero e burro. È un preparato squisito sia salato sia dolce (in questo secondo caso, si aggiunge agli ingredienti anche la vanillina). Vediamo la ricetta per fare le crêpes. In successivi articoli la useremo per alcune delizie. Considerate per? che questa ricetta delle crêpes semplici, senza prevedere alcun ingrediente con il quale farcirle, potrebbe subire qualche lieve modifica in fase di preparazione. La cosa bella ? che, una volta capita la procedura per fare le crêpes, l’unico requisito richiesto ? la fantasia. Ingredienti: 250 gr di farina 500 ml di latte sale q.b. burro q.b. (circa 50 gr dovrebbero bastare) Preparazione: in una coppa ampia e con bordi sufficientemente alti, mettete 250 gr di farina, un pizzico di sale e mezzo litro di latte. Mescolare accuratamente finch? non ottenete un composto assolutamente fluido e privo di grumi. Potete aiutarvi con un frullatore ad immersione o una frusta, se preferite. A parte, sbattete per bene 3 uova e unitele poi all’impasto precedente. Mescolare ancora con cura e lasciar riposare la pastella per almeno mezz’ora. Prendete un padellino antiaderente con bordi molto bassi e mettetelo sul fuoco con fiamma abbastanza bassa. Mettete un po’ di burro a fondere e poi versate un mestolo di pastella (o comunque la quantit? di pastella sufficiente per riuscire giusto a ricoprire tutto il fondo della padella). Distribuitela su tutta la base della padella e lasciate per qualche minuto a cuocere. Quando il lato della crêpe sar? dorato, giratela e fatela cuocere anche sull’altro lato. Ripetete l’operazione per ciascuna crêpe aggiungendo sempre un po’ di burro nel padellino (con le quantit? di ingredienti qui riportate verranno fuori all’incirca una dozzina di crêpes - dipende ovviamente anche dalla dimensione della padella). A questo punto, le crêpes sono pronte. Sul cosa farci di preciso, vediamo nei prossimi giorni di dare alcuni suggerimenti, sia per crêpes salate sia per crêpes dolci. Teniamo qui la ricetta della base per i riferimenti futuri (ultimamente mi sono scatenato con le crêpes, quindi conto di riuscire a fare pi? post con parecchi spunti). | | TrackBack> |  |  |  |
| [05/20/2008, 11:40] | La noce moscata |  | Quanti di voi usano la noce moscata? Io spesso, o almeno ogni volta penso possa starci bene. Questa adorabile spezia mi sembra che spesso sia utilizzata solo nelle solite ricette: quando si fa la besciamella, in alcuni dolci oppure quando si fanno le polpette o i tortellini. Questa spezia originaria dell’Indonesia, con il suo inebriante profumo dovuto alla presenza di un olio aromatico, può donare ai cibi delle note veramente particolari. Una ricettina veloce, in cui la noce moscata dà un notevole contributo in termini di esperienza olfattiva è il mango nello stagno. Si taglia il mango a pezzi non troppo piccoli, lo si mette in una ciotola e gli si versa sopra una parte di aperol, una di ginger ed infine si grattuccia a piacere (io tendo ad abbondare) la noce moscata. Se mentre preparate questa simpatica e voloce, oltre che gustosissima, ricetta avete degli amici con voi, farete una magnifica figura se macinerete la noce moscata con un macinino professionale molto carino. Penseranno che siete dei veri cuochi :p Provare per credere! Sto parlando del macina noce moscata della Ad Hoc, che potete acquistare su Granshop.it. | | TrackBack> |  |  |  |
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