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Mondo Di Vino
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[06/08/2007, 05:11] VINO DEI BLOGGER#7. DALLA DALMAZIA, MERAVIGLIOSA DI SOLE E DI MARE, UN VINO FRESCO E PIACEVOLE. DA HVAR, IL BOGDANU?A.
La Dalmazia costituisce una regione geografica del tutto particolare, in quanto rappresenta il connubio di numerosi elementi che in quest'area si intersecano in maniera mirabolante.

Il territorio dalmata ? caratterizzato da catene montuose importanti che si sviluppano in prossimit? dell'La Sorgente del VinoAdriatico e dalla estrema insularit? della costa, che arriva a superare il numero di mille isole. Il clima ? prettamente mediterraneo, la cui alternanza ? condizionata dai due venti che interessano i versanti delle isole e delle coste: lo "jug" (da sud) e la bora (da nord-est). I versanti delle isole, le cui orografie presentano quasi senza eccezioni rilievi collinari aspri, vengono diversificati nell'aspetto e nella flora, caratterizzandosi dall'essere brulli nelle zone esposte a bora e rigogliosamente verdi nelle parti esposte allo "jug" ed allo scirocco.

In Dalmazia assumono una piacevole peculiarit? anche gli aspetti antropici e culturali, essendoci una naturale presenza multietnica, legata alle passate dominazioni ed alla limitata vastit? del Mare Adriatico, da sempre attraversato da scambi commerciali e creativi, tanto da renderlo una realt? unica. Roma (a Salona ? nato l'imperatore Diocleziano), Costantinopoli, l'antica Grecia, Venezia,La Sorgente del Vino l'Austria, l'Ungheria, gli ottomani ed altri ancora, fondendosi con la cultura croata, hanno contribuito alla variet? culturale di questo bell'angolo di Europa. Una realt? perfettamente fotografata dallo scrittore Predrag Matvejevi? il quale, facendo paragoni tra i vari bacini del mondo, definiva gli oceani come mari delle distanze, il Mediterraneo come mare della vicinanza e l'Adriatico come mare dell'intimit?. Anche lo scrittore Fernand Braudel afferma che, per le sue caratteristiche, l'Adriatico riassume in se tutto il Mediterraneo.



Tutte queste vicissitudini hanno condizionato anche la viticoltura, rendendo oggi disponibili numerosissime cultivar viticole, alcune delle quali diffuse in una sola isola. Come accade per la variet? oggetto del mio post, la Bogdanu?a, coltivata nell'isola di Hvar (Lesina), in Dalmazia centrale.

Questo vitigno si caratterizza dall'avere racemi di dimensioni La Sorgente del Vinomedio-piccole raramente alati, acini di buone dimensioni e dal colore tendente all'ambrato. La sua diffusione ? di fatto limitata alla sola isola di Hvar ed in particolare nelle localit? di Svir?e, Jelsa e Vrboska, i cui terreni sono caratterizzati dall'abbondanza di scheletro nella tessitura e da alte percentuali di ferro nella frazione argillosa. Tali caratteristiche, unite al clima caldo secco ed al sistema di allevamento ad alberello, costituiscono fattori che consentono l'ottenimento di prodotti dalla qualit? eccellente.

Il Bogdanu?a da me assaggiato ? quello prodotto dalla Vinarija Plan?i? (una delle primissime cantine private in Croazia), la cuiLa Sorgente del Vino sede ? situata nel territorio di Vrbanj. La vendemmia avviene a settembre inoltrato e la vinificazione si effettua in vasi di acciaio inox, dopo aver svolto una breve criomacerazione. Il prodotto che se ne ottiene va bevuto giovane, al fine di cogliere tutta la suadenza del vitigno.

Questo vino ? caratterizzato dall'avere un colore giallo paglierino con riflessi tendenti all'oro, profumo floreale che ricorda lievemente la fioritura del tiglio, un gusto armonico, sapido ed avvolgente che, nel finale, rivela una acidit? importante, tale da conferire una straordinaria freschezza al prodotto. Il moderato tasso alcolico (12% vol.) lo rende ideale per il consumo estivo.

Si abbina perfettamente con piatti a base di pesce e frutti di mare. Penso per? che il suo meglio lo possa esprimere con un buon piatto di scampi alla buzarra.

Il prezzo??? E' possibile trovarlo ad un costo di circa 8 euri in enoteca. un prezzo sicuramente onesto per un prodotto fantastico come il Bogdanu?a, dal nome cos? musicale che, tradotto in italiano, significa "dono del Signore".

Allora cosa dire??? Buona Salute a Tutti!!!! Pierluigi Salvatore.

NEL VIDEO: FILMATO PROMOZIONALE DELLA DALMAZIA.
NELLE FOTO: VEDUTA DELLA CITTA' E DEL PORTO ANTICO DI SPALATO, AREA ARCHEOLOGICA DI SALONA (SOLIN), VIGNETO A HVAR, BOTTIGLIA DI BOGDANU?A PLAN?I?.
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[07/07/2018, 03:48] Factors to Consider When Choosing Pet Food

Age of the Pet

Age is an important factor to consider when choosing your pet’s food. Your pet needs to be fed appropriate food for his or her age. This is important as a certain amount of calories and proteins are needed for your pet to grow to adulthood properly. By providing your pet with his important current life stage diet, you will be meeting his growth requirements.

There are different types of pet food ranging from those for young pets, adult, and senior pet. If it?s your first time buying packaged food, read the labels to know what components a certain pet food has.

Consider the Breed Size

La Sorgente del VinoChoose the pet food based on the size of your pet’s breed. Young pets will need to consume well-balanced nutrients for immune functions, healthy skin, bone development, and growth. Most pet foods are usually categorized by specific breed factors which only include breed size since there is no other major difference between breeds.

Small breed pets have fast metabolism rates compared to medium and large breeds. That is why small pet breeds need more fatty nutrients than others.

Check for Food Allergies

Be extremely careful while choosing the food for a pet with thin coat quality, sensitive skin or redness of the skin. Food allergies are most common in dogs so if your pet is a dog lookout for allergy signs like scratching.

Don’t confuse food intolerance with food allergy; this is because lactose intolerance and poor digestion are as a result of food allergy.

Feeding your dog sources of carbohydrates and protein for 3 months triggers a strong immune response that helps alleviate allergic reactions.

Dietary Supplement

If you are feeding your pet a complete commercial balanced diet, you might not require adding a nutritional supplement like vitamins. However, with old pets, of a particular breed or with a certain disease condition may need a dietary supplementation. Check with your veterinarian whether supplementing your pet with fish oils, additional anti-oxidants or joins supplement could improve your pet’s health.

Reproductive Status of a Pet

A pet that is neutered or spayed has minimal maintenance energy requirements. It is, therefore, recommend to reduce their calories intake by approximately 25-30 percent from the usual recommendations.

If a bag of your dry pet food recommendations is feeding approximately one cup daily, you should only feed 2/3 to 3/4 of the same cup daily. Always consult the veterinarian while changing the diet and before starting a pet on any weight loss program.

Is the Food Easy to Digest?

La Sorgente del VinoJust like humans proper digestion is very important and affects the pets well being too. If essential nutrients in the dog food are not digestible, then look for another food. You can determine whether you have the right food by checking how well your pet defecates.it will tell you whether what is in the food bonds well with the pet.

Expiration Date

Packaging and manufacturing of the pet food products is also an important factor that you must consider. Pet food has certain health limitation that comes with food use and quality. This involves both packaging and the pet food. Go for pet food that has packaging date labeled.

Food with short shelf life should be consumed faster than those with a longer shelf life. This ensures …

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[10/09/2008, 16:48] Autunno... Cantar Bacco
Incede l'autunno, stanno per terminare le fatiche della vendemmia... A Soave si potr? festeggiare tutto ci? ascoltando alcuni "Canti di Bacco" in tre sedi: Venerd? 17 ottobre presso il Duomo di San Lorenzo alle 20.45 Sabato 18 ottobre presso l'Auditoriun...
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[07/29/2008, 18:00] Frescobaldi - risultati e analisi di bilancio 2007

[English translation at the end of the document]
Frescobaldi ci ha gentilmente inviato il suo bilancio 2007. Per l’azienda il 2007 e’ stato un anno di consolidamento, cioe’ di riorganizzazione aziendale dopo l’acquisizione (e la successiva vendita di un interesse di minoranza) di Tenute di Toscana (Luce della Vite e Castelgiocondo). Il 2007 ha fatto segnare un modesto incremento del fatturato e ha confermato i buoni margini. Le novita’ piu’ significative stanno avvenendo su altri fronti: l’azienda ha continuato nel suo sentiero di ristrutturazione attraverso la vendita di immobili, cui ha fatto da contr’altare un livello di investimenti molto significativo sia di tipo industriale (EUR11m nel 2007), che nel magazzino (EUR1.7m di maggiori prodotti finiti), presumibilmente come risultante dell’innalzamento del livello medio dei prodotti commercializzati. La prospettiva per il 2008 e’ purtroppo meno positiva e, come dice la relazione degli amministratori, il budget e’ stato rivisto al ribasso.


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[09/14/2007, 11:39] Educarli fin da piccoli
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L'importante ? fargli capire fin da piccoli cosa ? giusto e cos'? sbagliato. E quando un nipote, per il tuo 35mo compleanno, ti disegna un biglietto di auguri come quello sopra, vuol dire che si ? indiscutibilmente sulla giusta strada.

Che dire? Sono grosse soddisfazioni.

Cresci, Matteo, che molte cantine da visitare e tante bottiglie da stappare ci aspettano!

n.b.: il 46 ? un omaggio di Matteo a Vale Rossi :)
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[02/26/2013, 09:00] Chenin blanc, il miglior vino per la cucina giapponese? Scopriamolo il 27 febbraio al Kome a Firenze per God Save The Wine

Difficile trovare un vitigno che come lo Chenin Blanc possa dare al contempo grandi vini spumanti, vini giovani e beverini, vini di struttura e da invecchiamento e anche alcuni tra i pi? straordinari vini dolci che vengano prodotti sulla Terra. Questo piccolo grande miracolo avviene ogni anno in Francia nella zona che i pi? conoscono per i famosi ?Chateau? della Loira. E? (anche) per questo che qui non ci sono gli ?Chateau? che fanno vini come a Bordeaux ma i Domaines di cui ne incontrete quattro tra i pi? significativi durante la nostra serata del 27 febbraio al Kome per God Save the Wine. Sono vini che nascono per la tavola, di qualunque cucina si tratti: ne parliamo a fondo con Simone Morosi di Cave des Pyrene, lungimirante e coraggioso importatore italiano di vini di territorio.

Quale ? la caratteristica principale per creare un abbinamento riuscito? Si parte dal piatto o dal vino?La Sorgente del Vino
La grande cucina ha bisogno di un grande Sommelier per emozionare il palato, nella vita di tutti i giorni -invece- ?la miglior regola dell’abbinamento ? lasciarsi stupire. Aggiriamo benevolmente i classici dettami e regaliamoci la voglia di decifrare aromi che stimolano la curiosit?. L’appassionato di cibo far? ruotare molti diversi piatti attorno ad un unico vino e l’appassionato di vino stapper? champagne, chenin, e pinot nero su una buona pizza. L’importante ? creare picchi di godimento al palato

Teoria degli abbinamenti ed esagerazioni: esiste davvero l abbonamento perfetto? Facci un esempio con un tuo vino e un piatto, esotico o italiano
Prima dell’abbianmento perfetto dovremmo ricercare i prodotti perfetti o per meglio dire migliori. I grandi abbinamenti che mi hanno maggiormente colpito usufruivano di una materia prima di partenza eccezionale, non obbligatoriamente cara ma di ?qualit? cert?. Direi che, molto filosoficamente, l’abbinamento perfetto ? la continua sperimentazione condotta con alti prodotti e una giusta esperienza. Lo scorso anno ho potuto apprezzare dei Riesling con zucchero svolto abbinato a dei dolci non dolci, come degli chenin con residuo zuccherino abbinati a tortelli con ripieno dolce. Stupefacente e memorabile ?un piatto di benvenuto di un noto ristorante torinese abbinato all’ Americano Cocchi.

Abbinamento musicale, un tuo vino e una canzone che ne sottolinea una caratteristica fondamentale
Nella domanda ? gi? compresa la risposta: la MUSICA ? l’abbinamento musicale perfetto per qualsiasi vino e pi? nello specifico la musica di qualit? ? l’abbinamento ideale per un vino di qualit?. Un magnifico Stan Getz con il suo Sax definito sar? compagno perfetto per un’elegantissimo Pinot Nero borgognotto, Rachmaninov pu? andare a braccetto con l’aristocratica bevibilit? di un Sangiovese Grosso della nostra amata Montalcino, per un Nebbiolo delle Langhe trovo come abbinamento migliore il vocal Jazz musicalissimo e muscoloso di Kurt Elling, il miglior cantante in circolazione da diversi anni.

Prince ? invece il magnifico sottofondo per I nostri Chenin Blanc: la sua chitarra ? stridente e tagliente come l’acidit? che li caratterizzano, il suo ritmo funky sincopato e preciso corrisponde al perfetto ritmo che i nostri danno al palato durante la cena o la degustazione, la personalit? ma al tempo stesso la godibilit? che entrambi mi regalano mi fanno pensare che questo sia l’ABBINAMENTO PERFETTO

 



Vini in degustazione

  • Savanni?res “Arena” 2011 – Domaine Ren? Mosse
  • Anjou Blanc “Rouchefer”2011 – ?Domaine Ren? Mosse
  • Vouvray “La Dilettante” 2001 – ?Domain Breton
  • Saumur Blanc “L’Insolite” 2011- Domaine de Roches- Neuves


Les Caves de Pyrene
C.so Susa 22/a
10098 ?Rivoli ?( TO )
Telefono: 0173 290886 ? Fax: 0173 380725
e-mail:info@lescaves.it

http://lescavesdepyrene.blogspot.it/

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[11/09/2025, 11:27] Midnight in the Cellar: Wine, Sleep, and the Slow Burn
Wine, time and transformation

La Sorgente del Vino

The scent woke me. Not an alarm, not a voice - just that yeasty, intoxicating pull of fermentation working in the dark. It reached through the window, through my first sleep, drew me from bed the way the aroma of those ripe figs had drawn me when we first arrived in Bucita that September of 1977. Siren calls, both of them. Irresistible.

I made my way to the cellar. Cool stone underfoot, a single light carving shadows from the darkness. My cousins were already there, not doing much of anything. Just present. Just attending. We didn't talk much. Didn't need to. The wine was holding court - that gentle gurgle and hiss of wild yeast doing ancient work in wicker-wrapped demijohns that might have held our great-grandparents' wine.

Outside, the stream. Wind whistling through the clay tiles. A light breeze carrying the scent of September hills. Outside, a waft of bergamot. Inside, just the slow burn of transformation.

This was the wakeful hour between sleeps - that pause where nothing productive happens but everything important does. We weren't checking temperatures or consulting charts. We were simply there, breathing the same air as the working wine, letting time notice itself.

Years later, I would learn that humans used to sleep this way: two sleeps with a conscious interval between. That our bodies still want to wake at 3am not because something's wrong, but because something's deeply right - something's remembering. In that Bucita cellar, I was living in that remembered rhythm without knowing its name.

The wine taught me before science did: transformation cannot be rushed. Attention cannot be scheduled. The slow burn asks nothing but presence.

For most of human history, no one slept through the night. At least not the way we think of it now - that continuous eight-hour block we're told is "normal" and worry we're broken when we can't achieve it.

Our ancestors slept in shifts. First sleep, then a wakeful hour or two around midnight, then second sleep until dawn. Historical records from Europe, Africa, Asia describe this pattern as unremarkably as we might describe breakfast. People woke around midnight, tended fires, prayed, made love, visited neighbors, contemplated their dreams. Then returned to sleep.

It wasn't insomnia. It was the rhythm.

The interval between sleeps had a quality. Not dead time but noticed time - the kind of attention that shapes how we experience duration. Without artificial light, those midnight hours felt different. Slower, richer, more permeable. Time you could actually feel passing through you rather than rushing past you.

We lost this rhythm through the steady creep of efficiency. First oil lamps, then gas lighting, then electricity turning night into usable waking time. Factory schedules demanding continuous blocks of rest to maximize continuous blocks of labor. By the early 20th century, eight uninterrupted hours had become the ideal, and anyone who woke in between was failing at sleep.

But the body remembers. That 3am waking isn't malfunction - it's your biology looking for the pause that used to be there.

La Sorgente del Vino
 
Emotion changes how we experience time. Not metaphorically. Literally. When we're anxious, our internal clock slows and minutes stretch. When we're engaged and present, time flows. Sometimes it compresses. What's really happening is we stop measuring and start experiencing.

In that Bucita cellar, time felt slow not because it was boring but because it was full. Rich with sensory detail, emotional presence, the kind of attention that creates memory. That's why I can still smell that cellar 48 years later, still feel the cool stone, still hear the gurgle of fermentation and the stream outside.

This is what the slow burn creates: noticed time. Time you're actually present for.

Traditional winemaking built this into its structure. You couldn't rush fermentation, couldn't force aging, couldn't engineer away the waiting. You had to attend. Check on things not because a timer went off but because the smell called you, because you were in relationship with the working wine. The worry, the satisfaction, the anticipation building over months or years - that was the emotional texture that made the wine, and the winemaker, who they were.

But like sleep, wine got efficient.

Temperature-controlled stainless steel eliminated the need for midnight visits. Cultured yeasts made fermentation predictable. Micro-oxygenation accelerated aging that used to take years. We learned to make technically perfect wine faster, more consistently, with less risk and less attention.

We compressed the intervals out.

And something strange happened: the faster wine got, the more anxious the wine business became. Will it score well? Will it sell? Is it ready yet? What's the trend? The constant low-grade stress of quarterly thinking, of wines engineered for immediate pleasure because no one wants to wait, of measuring everything in 90-day cycles and shareholder value.

We traded the slow burn of deep engagement for the constant simmer of low-grade stress.

The irony is brutal: efficiency was supposed to free us from the tyranny of time, but instead it just changed the quality of our captivity. The old way was slow but emotionally rich. The new way is fast but feels endless. We're always working, always optimizing, always behind. Time drags even though everything's supposedly faster.

We compressed sleep into one efficient block and wonder why we wake anxious.

We compressed winemaking into predictable timelines and wonder why wine has lost its story.

Same problem. Same loss. 

La Sorgente del Vino

Some winemakers still work the old way. Still visit the cellar when the smell calls them. Still wait for fermentation to finish on its own terms. Still let wine sleep through winters in barrel, waking and resting in its own rhythm. They're not behind the times. They're remembering a different relationship to time itself.

This isn't about rejecting technology or romanticizing poverty. That Bucita cellar was hard work, make no mistake. But it was work done in human time, emotional time, noticed time.

The slow burn isn't slower. It just feels different. Richer. More alive.

I've spent forty years in the wine business translating the Italian wine message to a country that mostly wanted Chardonnay and Cabernet. I've seen wines score 95 points and disappear in a year. I've seen wines with no scores at all become someone's epiphany, their own golden bottle in the cabinet, their own jasmine and honey moment they'll remember decades later.

What survives isn't the efficient wines. It's the ones that held their time.

When researchers remove artificial light and clocks from people's lives - put them in conditions like our ancestors knew - they naturally return to the old rhythm. Two sleeps. The wakeful interval between. The body remembers what the culture has forgotten.

I think about that Bucita cellar often now. How the smell called me. How we just stood there, cousins in the half-dark, breathing with the working wine. How time felt - not fast or slow but present.

The slow burn isn't a technique. It's a relationship with time itself - the kind our ancestors knew in their bones, in their two sleeps and wakeful intervals, in their patient attendance to things that cannot be rushed.

We're not behind the times when we wake at 3am or make wine the long way or wait for figs to ripen in their own season.

We're remembering what time is for.

La Sorgente del Vino
 

 

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[12/24/2007, 19:02] Auguri !
Sincerissimi auguri per un sereno Natale !

P.S. Finalmente Nuvole e Pane ? vestito e, da oggi, ? ufficialmente nato ! Domani si brinda col mio primo Nuvole e Pane 2004 ! Alla vostra !
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[01/01/1970, 00:00] Romano Levi, uno degli ultimi personaggi Langaroli.
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Il giorno 2/05/08 è mancato a Neive (CN) a 80 anni uno degli ultimi personaggi della Langa: Romano Levi. Un gran lavoratore che ha dedicato tutta la vita nella Sua distilleria a creare le grappe artigianali famose in tutto il mondo.
Non basterebbero queste poche righe per descrivere un personaggio di questo taglio. ? stata dedicata una biografia che vi invito a leggere. Il libro è scritto da Luigi Sugliano e Bruno Murialdo dal titolo Levi e la donna selvatica, Casa editrice: Sorì Edizioni. (Purtroppo non è facile da trovare!)
Si dice che la sua vita si possa contare in fiammiferi. Ne accendeva uno all?anno in autunno. Quella fiammella gli serviva per mettere in funzione l?alambicco a fuoco diretto della Sua vecchia distilleria. Non lo avrebbe spento che in primavera.
Fu Luigi Veronelli a scoprirlo e a segnalarlo su Epoca. Da quel giorno, senza mai muoversi dalla sua Neive, Romano Levi si ritrovò al centro di interessi e curiosità che ne hanno fatto un mito vivente. Su internet è pure presente un fans club al sito http://www.grapparomanolevi.ch/home.html.
Veronelli lo battezzò il ?Gappaiol?angelico? per la sua aria eternamente sorpresa.
Un uomo legato al territorio come lo sono le sue grappe. Seguiva tutta la procedura davanti all?alambicco dove bruciavano le vinacce. Poi andava nella stanzetta delle etichette e disegnava con la sua penna china su rettangoli di carta dai bordi irregolari un sole o una manciata di fiorellini per le signore e infine saliva da Lidia, la sorella che gli preparava le erbe da aggiungere ogni tanto alle grappe.
Per tutta la sua vita non smise mai di disegnare e anche quando decise con sua sorella Lidia di ritirarsi nella casa di riposo di Neive, non smetteva mai di recarsi nella Sua distilleria.
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[04/09/2008, 08:31] Un megainceneritore a due passi da Roma, nel cuore dei Castelli Romani
Mi riaggancio alla segnalazione fatta un paio di giorni fa dalla mia carissima amica Veronica e al post impeccabile di Roberto che ha spiegato davvero tutto, perch? ? bene segnalare anche qui una notizia a dir poco agghiacciante. Di un caso simile se n’era parlato gi? a suo tempo, quando volevano mettere un gigantesco [...]
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[09/18/2008, 12:46] Dieci rossi, dieci emozioni...

La Sorgente del VinoLa domanda mi viene posta nel corso di un incontro gastronomico, qualche settimana prima di agosto. A farmela una bella donna sotto la trentina; impossibile tergiversare! Quando la stessa domanda riappare nel corso della cena dinnanzi ad una schiera di persone che ascoltano in cerca di novit?, sei costretto a svelare le tue preferenze. Poich? mi occupo da anni di queste cose, la mia personal list era gi? pronta, conservata nel mio cuore. M'intriga esporre queste mie considerazioni prima della vendemmia, proprio come sorta d'auspicio. Il rosso ? un colore che stuzzica, che seduce. Tra i dieci rossi che mi hanno fatto battere il cuore scelgo due Barolo Oddero, il Bussia Soprana Vigna Mondoca e il Barolo Rocche di Castiglione. Di Oddero ho parlato spesso, mi piace la loro produzione, il vino, l'immagine di questa Azienda che palesa professionalit? e amore per il vino. Restando in Piemonte non poche soddisfazioni mi sono state donate dal Barbaresco Ripa Sorita La Contea, delizioso. Korem Argiolas ? un altro rosso che conquista, da provare. Anche di Argiolas troverete la mia recensione e note. Lasciamo la Sardegna, magnifica terra, per approdare in Sicilia. Benanti, casa che ho spesso magnificato. Per Benanti mi esprimo con due vini Rovittello Etna DOC Rosso e il Serra della Contessa. Il ricordo mi emoziona. L'Aglianico non poteva mancare nel mio umile bagaglio e annovero L'Atto delle Cantine del Notaio. Anche di questo vino troverete cronaca attenta e curata nel wineblog. Una citazione speciale per il Pathos Marche Rosso Santa Barbara di Stefano Antonucci, un vino notevole. Concludo con il Sagrantino Il Medievale di Col Sant Angelo, particolare, totalizzante e una rivelazione, L'Azob? di Albino Piona realizzato con uvaggio corvina e merlot un rosso di cui val la pena far la giusta conoscenza. Dieci magnfici rossi, cos? diversi, dal nord e al sud della Penisola ma, ognuno con personali carattterstiche cos? piacevoli, cos? intense... vini degustati e valutati da Stefano Buso***

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[09/11/2007, 20:55] Devi aspettare !
La Sorgente del Vino

Le bottiglie sono il grembo materno del buon vino: quanti vini nascono prematuri, posti sullo scaffale troppo tempo prima che siano ben formati !...
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[04/30/2008, 13:02] Tenuta Valdipiatta - Adotta una barrique
Lo scorso Vinitaly ho avuto il piacere di fare due chiacchiere con Sara Passeri che si sta occupando per Tenuta Valdipiatta del progetto “Adotta una barrique“. Si tratta a mio avviso di un progetto interessante dal punto di vista del marketing sia per quanto riguarda la fidelizzazione del cliente - che sappiamo, nel caso del [...]
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[09/23/2008, 17:55] Fake Amarone (?) della Valpolicella

La Sorgente del Vino


Tempo di vendemmie.
Anche per gli amici dell'ICQ e del Corpo Forestale dello Stato.

Il guaio ? che i "raccolti" che fanno non ci piacciono (e non piacciono nemmeno a loro).

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[03/02/2013, 09:00] Chardonnay Toscana IGT 2010 Capannelle

Difficile parlare di uno Chardonnay toscano importante e costoso come questo senza farsi influenzare dalla retorica del momento che vede variet? come questa, perdipi? affinate in legno, come il male assoluto. Se invece si riesce a bere senza paraocchi ? un vero godimento fatto di note tropicali agrumate e di frutta gialla piene decise ma mai surmature il tutto bilanciato sia al naso che al palato da note sapide, minerali e ferrose classiche del territorio chiantigiano. Un vino completo, equlibrato e bevibilissimo che si trova a suo agio su tante preparazioni e salumi. Da noi ? un must sulla ribollita profumata e intensa di stagione ma anche su carne bianca al forno sa dir la sua eccome.

 

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[05/30/2016, 06:30] Score del vino e big data, debutta Wine Lister

La Sorgente del Vino

La sintesi superficiale recita che si tratta di un nuovo sistema di score del vino che usa una scala in millesimi. Al contrario, la sintesi di Aristide vi invita ad affacciarvi sull’alba di una probabile nuova era per i sistemi di valutazione del vino: un sistema olistico che esprime una valutazione integrando non solo la qualità dei vini (l’unico parametro usato dai critici), ma anche prezzi, longevità stimata, popolarità sul mercato, performance nelle aste, forza globale del marchio. In pratica, sono i fattori presi in considerazione dagli acquirenti di vini di fascia alta – i fine wines.

La Sorgente del Vino

Ella Lister, Fondatore e CEO di Wine-Lister.com

Tutto questo si chiama Wine Lister (@wine_lister).

Ha richiesto oltre quattro anni di lavoro per la giornalista Ella Lister (con un passato professionale nel settore finanziario, e poi scrittrice del vino e consulente per collezionisti di fine wines) e il suo team di esperti di big data.

Hanno aggregato i dati elaborati da sei partner diversi: tre siti web di critici di fama internazionale, Jancis Robinson (JancisRobinson.com), Michel Bettane e Thierry Desseauve (Bettane+Desseauve) e Antonio Galloni (Vinous). Si tratta dei siti di maggior successo, con una forte digitalizzazione della propria base di dati e recensioni, attualmente accessibili solo a pagamento.

A questi si aggiungono i dati forniti da Wine-Searcher.com, il più grande motore di ricerca globale sui prezzi dei vini, Wine Market Journal, la maggiore fonte di informazione sulle aste dei vini, e Wine Owners, la più importante piattaforma di scambi commerciali e gestione di portafogli.

Gli algoritmi creati da Wine Lister “pesano” i singoli parametri e li riassumono in un indice di valutazione – score – rappresentato su una scala di 1.000 punti. Ella Lister precisa che qui non si usa solo il 20% della “parte alta” della scala, ma tutta la scala (vedi il diagramma qui sotto). E la scala in millesimi è stata ritenuta più funzionale a discriminare le differenze tra i singoli vini e i vari parametri considerati.

La Sorgente del Vino

La scala in 1.000 punti di Wine Lister

In passato ho espresso numerose critiche ai sistemi di valutazione basati sugli score (qui un post tra i vari pubblicati). Ma l’approccio di Wine Lister mi ha incuriosito e devo segnalare due elementi che mi interessa evidenziare:

  1. fino a oggi, lo score rappresenta un valore del vino basato sulla sola valutazione di qualità percepita, la quale è fortemente soggettiva, sia che si tratti di un singolo degustatore che di un gruppo di assaggiatori;
  2. per la prima volta si integra un dato soggettivo con una serie di dati via via più quantitativi e rilevabili in rete.

Ecco perché ho deciso di testare il sistema per comprendere meglio come sia stato articolato (è disponibile un periodo di prova gratuita di 14 giorni, mentre l’accesso costa £90/anno – ?118/anno ca. o £10/mese – ?13/mese ca.). E la sorpresa è stata notevole.

La Sorgente del Vino

I criteri valutati da Wine Lister

Wine Lister oggi ha un database di circa 2.000 vini, l’obiettivo è di arrivare a breve a 5.000.

Considerata la base dati principale che proviene dai critici internazionali, i vini rappresentati rientrano tra i vini top nel mondo. I vini italiani – al momento in cui scrivo – sono 462.

I criteri considerati nella composizione dello score sono raccolti in tre famiglie e in dettaglio sono questi:

  • Quality – Critic data: sono gli score espressi dalle recensioni dei tre siti dei critici sopra citati, nell’insieme “pesati” allo stesso modo, poi elaborati e ricondotti alla misura in base 1.000.
  • Quality – Vintage indicators: la longevità di un vino (stimata dai critici) viene presa come un indicatore di qualità e presa come un parametro;
  • Brand – Distribution: la presenza globale dei marchi sulle carte dei vini dei più importanti ristoranti del mondo, classificati nelle guide Michelin, 50 Best Restaurants e World of Fine Wine Best Wine List Restaurants;
  • Brand – Popularity: la popolarità del marchio attraverso la misura delle ricerche effettuate sui marchi nel sito Wine-Searcher;
  • Economics – Price: medie dei prezzi di breve periodo calcolate su 3 e 6 mesi dai siti di Wine Owners e Wine-Searcher. Inoltre, performance dei prezzi su 3 anni e relativa stabilità nel tempo.
  • Economics – Liquidity: i volumi trattati sono una “spia” del successo del vino, qui vengono elaborati dal sito di Wine Market Journal.

Ma non finisce qui. A questi criteri si aggiungono valutazioni su bottiglie prodotte, rese per ettaro, età delle viti e varietà delle uve.

Infine, tutti questi dati possono essere “filtrati” attraverso quattro criteri:

  • La Sorgente del VinoBuzz  brands, i marchi dei quali si parla
  • Hidden gems, le gemme nascoste
  • Value picks, i migliori rapporti qualità/prezzo
  • Investment staples, i vini con le migliori performance nei portfolio di investimento

In pratica, il risultato di queste analisi e ricerche, non si traducono tanto in un singolo score, ma in una scheda rappresentata nella pagina di Wine Lister in una sorta di infografica che è più una fotografia dei punti di forza e debolezza del singolo vino.

La Sorgente del VinoPer darvi un’idea, qui a lato ho estratto la pagina del vino italiano che al momento gode dello score più alto (cliccare sull’immagine per ingrandire). Si tratta del Giacomo Conterno Barolo Monfortino Riserva, il quale riporta uno score globale di 973 punti. I singoli parametri riportano score individuali molto ravvicinati (è un ottimo segno, ovviamente):

  • Quality: 974
  • Brand: 973
  • Economics: 972

 

Conclusioni

Erano anni che prevedevo la fine del ciclo di vita degli score del vino. Ciò che Wine Lister rappresenta non è tanto uno score, ma un sistema olistico ricco di informazioni, una sorta di mappa delle prestazioni di un fine wine nelle percezione analitica dei mercati, raccolte analizzate e rappresentate in una singola scheda. Certo, il sistema è largamente perfettibile, ma già in questo stato “1.0” è di grande interesse e merita il vostro approfondimento.

E’ un’anticipazione di numerose applicazioni che riguarderanno i mercati del vino: scaricatevi il report sul Bordeaux – per esempio – per gettare uno sguardo sul presente di un aspetto dell’uso dei big data del vino.

E’ un manifesto contemporaneo e moderno sullo stato del vino, nella sua accezione più alta e sofisticata, una prima risposta alla lettura e interpretazione della complessità di un prodotto per troppo lasciato alla sensibilità di nasi e palati allenati, ma sempre soggettivi nella percezione e valutazione.

Mancano molti dati ancora, soprattutto dalla parte delle percezioni elaborate dai consumatori armati di social media e strumenti di annotazione e recensione. Ne vedremo delle belle nei prossimi mesi, quando il sistema potrà evolversi a ulteriori integrazioni e analisi.

In qualche modo, stiamo vivendo un mutamento che avrà una qualche storica rilevanza.

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[12/06/2008, 19:05] Se il Bardolino ? un vino da stelle...
La Sorgente del VinoSe c'? una cosa che non riesco proprio a capire ? come si faccia a non pensare al Bardolino come compagno ideale anche per la cucina d'alto profilo.
Mi spiego: pi? un piatto ? giocato sull'armonia, sull'equilibrio, sulla delicatezza, pi? a mio avviso quello stesso piatto "chiama" come compagno di tavola un vino che non sovrasti il cibo, ma che invece l'accompagni con freschezza, con slancio.
Certo, di grandi vini che han questa dote ce ne sono: adoro per esempio lo Champagne, i vecchi Bordeaux (quelli pre-parkeriani, pre-concentrazione), qualche aristocratico Pinot Nero borgognone (quelli tornati scarichi nel colore e finissimi nell'impatto, ch? anche in terra borgognona c'? stata qualche infatuazione per la palestra enologica nell'ultimo decennio). Ma perch? non prendere in considerazione, pi? semplicemente, il grande potenziale che un buon Bardolino o un buon Chiaretto sanno mettere in campo quando si parla d'abbinabilit? e di beva?
Una dimostrazione (per me, un'altra dimostrazione, ch? ne sono convintissimo) che i vini bardolinisti siano perfetti anche per la cucina d'eccellenza l'ho avuta ieri sera a Sorrento, con la cena che, all'hotel Excelsior Vittoria, ha visto confrontarsi tre cuochi veneti stella Michelin ed altrettanti colleghi stellati della Campania.
Gran bella cena, dico subito, di quelle che ti ricordi, ch? nonostante in sala fossimo attorno ai centocinquanta, ci sono arrivati piatti capaci di emozionare, appunto.
Resoconti della cosa li trovate sul nuovo sito del Consorzio del Bardolino (e c'? anche un bel pezzo di Paolo Virtuani in home page sul sito del Corriere della Sera). Quel che invece qui voglio dire ? che il Chiaretto Spumante, il Chiaretto "fermo" e il Bardolino ieri sera si son dcisamente ri-dimostrati vini da abbinamento ideale: nessuna prevaricazione sul piatto, nessuna "difficolt?" nella beva, nessun impegno aggiuntivo per il commensale, e anzi le ricette prendevano nuovo slancio dall'accostamento, ch? la freschezza bardolinista era adattissima nel pulire il palato dal boccone appena assaggiato e preparare il campo per la nuova forchettata.
E se i cuochi stellati cominciano a non vergognarsi d'abbinare le loro creazioni con l'etichette bardoliniste, allora credo che ci si potr? divertire. Anche perch?, diciamocelo, potremmo ordinare bottiglie dal prezzo umano anche nei ristoranti pi? blasonati, e con i tempi di vacche magre d'oggid? non ? per niente una prospettiva di poco tempo.
Mi si dir?: ? questione di reputazione, e il Bardolino ne difetta, oggi, e non ? dunque adatto al pubblico dei ristoranti da vip. Dico: ma dobbiamo per forza fermarci alle convenzioni, ai luoghi comuni, alle tendenze modaiolie? Nossignori, signori cuochi & ristoratori: un po' di coraggio, e proponiamo alla clientela i vini che possono star bene coi piatti che abbiamo in lista. Anche un Bardolino, o qualche altra doc "minore". Di quelle che fan vini da bere, mica solo da degustare. Che ce n'? tante, e buone, in giro.
La foto: brindo assieme ai tre cuochi stellati del Veneto, ossia, da sinistra, Stefano Pace del ristorante La Terrazza di Montecchia di Crosara, Leandro Luppi del Vecchia Malcesine di Malcesine e Isidoro Consolini del ristorante Al Caval di Torri del Benaco.
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[07/16/2008, 12:07] In ricordo di Sergio Zenato, grande imprenditore del vino gardesano e veronese

La Sorgente del VinoHo appreso solo ieri, trovandomi nella zona del Bardolino per un?ampia degustazione (di cui parler? presto) della scomparsa, avvenuta qualche giorno orsono, di Sergio Zenato, patron dell?omonima azienda vinicola di San Benedetto di Lugana.
E? una notizia che mi ha colpito e molto rattristato, perch? conoscevo Zenato, inconfondibile con la sua chioma di capelli ormai bianchi, la sua ?ciacola? veneta ed il suo modo schietto e diretto di fare, da tanto tempo, direi almeno una quindicina d?anni e ho sempre apprezzato, in lui, la tempra dell?imprenditore vinicolo di razza, quello che crea un?azienda vinicola, cosa che lui fece nel lontano 1960, e la fa crescere progressivamente sino a diventare una realt? importante e di riferimento nel variegato universo vinicolo del Garda e per estensione della provincia di Verona.
Dire Zenato, oggi, significa indicare una grande azienda con voce in capitolo nel mondo del Lugana, di cui ? stato uno dei pionieri e uno dei grandi interpreti, ma anche della Valpolicella, grazie ai suoi Amarone e Valpolicella, oltre al celebre ?Ripassa?, di stile sapientemente moderno. Grande selezionatore di uve e commerciante di quelli tosti, ma anche proprietario di vigneti propri e di un?azienda agricola come la Santa Cristina, 40 ettari di vigneti da cui ricavava i suoi Lugana top e altri vini. Ho diversi ricordi di Sergio Zenato, dovuti a visite e degustazioni fatte nella sua cantina e ad incontri fatti in giro per l?Italia.
La Sorgente del VinoUno particolarmente intenso mi riporta all?agosto del 1999, quando ci trovammo entrambi in Salento, a Guagnano, a porgere l?ultimo saluto ad un amico comune e grande uomo del vino, pugliese e italiano, Cosimo Taurino (il pap? del Patriglione e del Notarpanaro ed il re del Salice Salentino) che se n?era andato all?improvviso, lasciandoci sgomenti, il 23 agosto, alla vigilia della vendemmia.
Ricordo la sua e la mia emozione, il nostro essere senza parole, come lo sono ora che so che questo grande personaggio del vino del Garda e di tutto il Veneto, non ? pi? con noi.
Alla Signora Carla, ai suoi figli Nadia e Alberto, gi? da tempo attivi in azienda, le mie pi? sentite condoglianze e l?augurio di proseguire, con pari energia e successo, il lavoro avviato e cos? brillantemente proseguito da Sergio. ?

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[07/27/2008, 18:00] Champagne - vendite e andamento superfici e rese produttive - aggiornamento 2007

[English translation at the end of the document]
Fonte: Boizel Chanoine Champagne company report
Aggiorniamo al 2007 le statistiche relative allo Champagne. Le vendite sono cresciute del 5.3% a 338.7m di bottiglie, dopo essere salite del 4.6% nel corso del 2006. Le principali conclusioni della nostra analisi sono: (1) c?e? stato un forte incremento delle vendite dal 2000 in avanti, pari al 34% cumulato dal 2001; (2) a questo incremento si e? fatto fronte con un aumento del 9% delle superfici vitate, da 30500 a 32722ha, ma soprattutto con un incremento del 25% circa della resa per ettaro. (3) I costi di produzione stanno crescendo rapidamente: sono passati da circa EUR450/q a EUR530/q in un paio di anni.


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[03/21/2008, 10:42] Terroir Vino e qualche dritta
E' stata resa nota la lista (quasi) definitiva dei partecipanti al prossimo meeting di Tigulliovino, che si terr? il 16 giugno a Genova, nello splendido scenario del Palazzo Ducale, e che avr? come tema conduttore il binomio terroir-vino.
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[07/15/2008, 22:34] Ottant?anni e non dimostrarli: grandi Ch?teau bordolesi in degustazione

La Sorgente del VinoAcciperbacco che straordinaria emozione degustare grandi Ch?teau bordolesi anni Venti, vini di annate memorabili come 1923, 1924, 1926 e 1928, che ho avuto modo di ?intercettare? in occasione del WineDay che i fratelli Balan hanno ideato e organizzato magistralmente il 9 giugno a Mogliano Veneto vicino Treviso nell?accogliente cornice di Villa Braida! Sto parlando di roba fine come il Saint-Emilion Ch?teau Cap de Mourlin 1928, il Margaux 1928 Ch?teau Siran, quindi due 1926, il Pauillac Ch?teau Pichon Longueville Comtesse de Lalande ed il Saint-Julien Ch?teau Lagrange, e poi il Saint-Julien Ch?teau Gruaud Larose 1923 ed infine il Sauternes Ch?teau Doisy Da?ne annata 1924.
Bene, il fascino speciale di questi vini che hanno il magico potere di bloccare il tempo, di essere quasi ?eterni? e di durare, se ben conservati in condizioni ottimali in cantina per decenni per poi presentarsi alla prova assaggio in condizioni smaglianti, lo racconto in questo ampio articolo, dove spero di aver reso l?emozione di un?esperienza indimenticabile, pubblicato nello spazio delle news del sito Internet dell?A.I.S. Buona lettura!

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[05/20/2008, 11:40] La noce moscata

La Sorgente del VinoQuanti di voi usano la noce moscata? Io spesso, o almeno ogni volta penso possa starci bene. Questa adorabile spezia mi sembra che spesso sia utilizzata solo nelle solite ricette: quando si fa la besciamella, in alcuni dolci oppure quando si fanno le polpette o i tortellini.

Questa spezia originaria dell’Indonesia, con il suo inebriante profumo dovuto alla presenza di un olio aromatico, può donare ai cibi delle note veramente particolari.

Una ricettina veloce, in cui la noce moscata dà un notevole contributo in termini di esperienza olfattiva è il mango nello stagno. Si taglia il mango a pezzi non troppo piccoli, lo si mette in una ciotola e gli si versa sopra una parte di aperol, una di ginger ed infine si grattuccia a piacere (io tendo ad abbondare) la noce moscata.

Se mentre preparate questa simpatica e voloce, oltre che gustosissima, ricetta avete degli amici con voi, farete una magnifica figura se macinerete la noce moscata con un macinino professionale molto carino. Penseranno che siete dei veri cuochi :p Provare per credere!

Sto parlando del macina noce moscata della Ad Hoc, che potete acquistare su Granshop.it.

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[12/14/2007, 22:28] Muffa nobile !
La Sorgente del Vino

E' strano vedere dalle mie parti grappoli avvizziti dalla muffa nobile !... Eppure ? accaduto al di l? delle pi? rosee aspettative, grazie alle particolari condizioni climatiche di questo strano 2007. Il fenomeno si ? verificato nel vigneto dell'Azienda Agricola Speranza, sui grappoli di Trebbiano lasciati ad appassire sulle viti. La meraviglia ? che della volgare muffa grigia ve n'era pochissima, era quasi assente. Il prezioso succo ha sfiorato i trenta Babo di zuccheri. Che la fermentazione sia lieta !...
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[07/15/2008, 11:08] La grande notte del rosato: il meglio del Regno delle Due Sicilie

La Sorgente del VinoIo non avr? la possibilit? di esserci, mannaggia a me!, impegnato come sar?, sempre in terra di rosati, anzi di Chiaretto, in un confronto tavola rotonda con i produttori di Bardolino. Invito per? chiunque si trovi nella Campania felix e abbia la possibilit? di raggiungere Battipaglia nel Salernitano, a non mancare oggi, dalle 21 all?alba, allo stuzzicante appuntamento denominato ?La grande notte del rosato: il meglio delle Due Sicilie?, ospitato marted? 15 luglio 2008 presso ?La Fabbrica dei Sapori?? antica fabbrica conserviera restaurata e trasformata in centro polifunzionale, con spazi dedicati alla valorizzazione e all?utilizzo dei prodotti tipici.
L?evento, In diretta tv su Telecolore e sul canale satellitare 849 di SKY, coordinato dal giornalista del Mattino di Napoli ?Luciano Pignataro, recente Premio Veronelli, vedr? la partecipazione di un sacco di personaggi che sui rosati del Sud, nelle loro diverse espressioni, hanno parecchie cose interessanti da dire, ovvero

Silvia Imparato: il vino ? donna

Antonello Del Vecchio, segreteria nazionale Slow Food

Rita Abbagnale, Slow Food Campania

gli enologi Severino Garofano, Sebastiano Fortunato, Vincenzo Mercurio, Angelo Pizzi, Nicola Venditti: lezioni di rosato

Piernicola De Castris: il Five Roses e la leggenda del rosato

Marco Gallone, amministratore della Feudi di San Gregorio: le bollicine del rosato

Gerardo Giuratrabocchetti, Cantine del Notaio e Roberto Ceraudo, Dattilo: il legno del rosato

Andrea De Palma, Slow Food Castel Del Monte: l’Adriatico in rosa

Francesco Muci, Slow Food Neretum: Rosalento rosato show

e giornalisti, sommelier, operatori, i produttori presenti

Ci sar? anche, verso le 22, un collegamento audio dalla zona del Bardolino, con l?autore di questo blog

Nel corso della serata ? poi prevista la presentazione della favola ?Sorrisi di Latte? con Rosanna Marziale, chef Giovanni? Lamanna, direttore editoriale Edizioni Spartaco.

In diretta dentro la Fabbrica, a partire dalle ore 20, ci saranno seminari, degustazioni guidate, banchi d?assaggio.
Si parte alle
20, con La filosofia francese, conversazione tenuta dal bravissimo Giovanni Ascione, relatore Ais sulla Francia, che presenter? un seminario sui vini rosati francesi:
C?tes de Provence R?serve 2006 Domaine Saint Jean de Villecroze (cuv?e di Cinsault e Grenache)
Touraine Pineau d?Aunis La Ros? 2007 Jean Fran?ois M?rieau (il Pineau d?Aunis ? un vecchio autoctono della Loira molto adatto a ros? speziati)
Vin de Pays des C?tes de Thonghue Les Oliviers 2007 Domaine de MontMarin (cuv?e di Syrah e Cinsault)
Champagne Brut Rose Premier Cru Aubry.
E? necessaria la prenotazione telefonando allo 0828/630021.
A seguire, dalle 21, ?Aspettando l’alba?, banco di assaggio? dei rosati delle seguenti aziende campane, pugliesi, calabresi, abruzzesi e lucane:

Antica Masseria Venditti

Armando Martino

Azienda Monaci

Azienda Vitivinicola Francesco Candido

Cantina del Taburno

Cantina di Venosa

Cantina Tollo

Cantine Barone

Cantine del Notaio

Colli di Castelfranci

Conti Zecca

Dattilo

Feudi di San Gregorio

Fontanavecchia

Il Poggio

Ippolito

I Vini del Cavaliere ? Casa Vinicola Cuomo

Leone De Castris Vini

Librandi

Masseria Frattasi

Mille Una

Mustilli

Polito?

Reale

Santi Dimitri

Terra di Vento??????????

Terredora

Terre Longobarde

Terre Nobili di Calabria

Torre a Oriente

Torre dei Beati

Torre Gaia

Valle dell?Asso?

Vestini Campagnano

Villa Matilde

Viticoltori del Casavecchia

C?? anche una parte gastronomica in programma, ovvero Fornelli solo Rosa per gli abbinamenti con i piatti di:

Rosanna Marziale delle Colonne di Caserta

Maria Mone dell?Ex Libris di Capua

Maria Rina del Ghiottone?di Policastro, Cilento

Irene Muccilli de La Pignata di Pontelandolfo, Sannio

Franca de Filippis de La Pergola di Gesualdo, Irpinia?

Carmela Bruno dell?Osteria La Piazzetta di Valle dell’Angelo, Cilento

Valentina Martone del Megaron di Paternopoli, Irpinia

Antonella Iandolo della Maschera di Avellino

Antonella Principe di Luna Galante di Nocera Superiore

Giovanna Voria dell?Agriturismo Corbella?di Cicerale

Donatella Lanza dell?Agriturismo Chiusulelle di Ogliastro Cilento

Rosa Rocco della Tavernola di Battipaglia, Piana del Sele


L?ingresso ai banchi di assaggio ? libero.

L?accesso alle degustazioni guidate degli chef per gli abbinamenti piatti-vini ? su prenotazione (40 persone/ora).
Prenotazioni allo 0828/630021

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[07/10/2008, 17:33] Gutenberg addio?
Me ne vado a Rimini al Bookcamp per ascoltare. Ci vado per cominciare a ragionare sul futuro dell'editoria. Certo, il buon Mario Guaraldi c'è andato giù leggere mettendo come sottotitolo "Grazie Gutenberg. E addio" ma anche se l'addio alla carta...
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[07/02/2008, 17:44] Rag? di maialino allo spiedo e molto altro
Il risotto mantecato alla cannella e parmigiano con ragù di maialino allo spiedo era mondiale, perfetto, da concorso e noi abbiamo goduto non poco pensando che era valsa la pena partire da Roma alle 7,30 in treno, fare il cambio...
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