TagCloud:
Blogs & Sites:
|
|
| [01/01/1970, 00:00] | Battipaglia, 26 novembre. Gennaro Esposito a Rossorossorosso...Piedirosso! |  | | Gennaro prepara la sua mitica minestra di pasta mista di Gragnano con crostacei e pesci di scoglio nella cucina di Fabbrica dei Sapori. Alla sua sinistra si intravede Maurizio Somma del Papavero. Il clou della prima serata dedicata al rosso più amato dai napoletani. Abbinamento perfetto con il Piedirosso. Per la cronaca: ho potuto provarla solo fredda perché impegnato nel lavoro e ho constatato la insuperabile classicità di una piatto memorabile. ... | | TrackBack> |  |  |  |
| [02/22/2024, 12:23] | Report, quello di adesso, 2024 |  | Perch? scrivere l'ennesimo wall of text quando c'? gi? chi se la sbriga meglio, e pure velocemente? Allora tanto vale linkare Ernesto Gentili, che dice tutto quel che va detto sulla nuova puntata di Report dedicata, con modi sommari, alla nostra bevanda del cuore. Giusto una citazione:
"Dopo aver sentito definire WineandSiena come uno degli eventi pi? importanti del panorama nazionale e aver scoperto, bont? loro, che ci sono perfino due produttori (uno scovato in Abruzzo e uno in Veneto) dall?animo puro, qualche dubbio che ci stiano prendendo in giro pu? anche sorgere". | | TrackBack> |  |  |  |
| [07/25/2008, 13:44] | Famolo strano |  | | Non fai in tempo a scrivere un paio di post sugli antociani dell'uva, e di come una colorazione blu scura sia pi? gradita di quella rossa, che subito ti prendono in parola e tirano fuori i pomodori neri, i "Sun Black", come strombazzato dalla Stampa e dalla televisione. Le ragioni ufficiali per cui il pomodoro nero ? meglio di quello rosso, sono il maggior contenuto di antiossidanti e di vitamine che, come ? noto, allungano la vita e hanno anche un leggero effetto Viagra. Le ragioni reali, come spiegato dal Reset-Italia e soprattutto dal sito del CNR (stiamo parlando del 2006, altro che novit?!!), sono le seguenti: | | TrackBack> |  |  |  |
| [01/01/1970, 00:00] | Roma, 25 novembre. Festa dei premi Veronelli 2008 |  | | Una serata a Gustolab di Emiddio Trotta a via dei Filippini. Con la cucina di Casa del Nonno 13 di Mercato San Severino, la mozzarella di bufala, il pane cafone, il babà, la zuppa di fagioli a formella e torzelle del Vesuvio, i paccheri Rummo con il San Marzano (Smec 20), la cioccolata dei Curti. Così abbiamo festeggiato con Luigi Cremona e Antonio Paolini insieme ad Alessandro Scorsone e, ... | | TrackBack> |  |  |  |
| [09/14/2007, 11:39] | Educarli fin da piccoli |  |  L'importante ? fargli capire fin da piccoli cosa ? giusto e cos'? sbagliato. E quando un nipote, per il tuo 35mo compleanno, ti disegna un biglietto di auguri come quello sopra, vuol dire che si ? indiscutibilmente sulla giusta strada.
Che dire? Sono grosse soddisfazioni.
Cresci, Matteo, che molte cantine da visitare e tante bottiglie da stappare ci aspettano!
n.b.: il 46 ? un omaggio di Matteo a Vale Rossi :) | | TrackBack> |  |  |  |
| [09/18/2008, 19:07] | Appunti di Gola |  | | Stefano Caffarri ? amico appassionato di cucina, cose buone e vino alla pari. Partendo dal vissuto amo il rognone, il fegato con le cipolle, il gioved? gnocchi e sabato trippa si finisce la domenica a degustare gli importanti Appunti di Gola di Caffari. Ho scoperto l'anno scorso questo elegante blog che volutamente esce dall'immaginario collettivo e sfocia in un angolo ricercato, documentato e alquanto originale. Dirottati disgusto e inappetenza in altri luoghi, nel blog Appunti di Gola troverete in realt? il vero godimento goduto. Cosa c'?, infatti, di pi? goduto di una bella cronaca al ristorante, di una bottiglia di vino bevuta al momento giusto e alla temperatura indicata e via discorrendo. Siamo oltre le realt? associative analogiche create dalla cultura degli orpelli o super tecnici in stato di estasi. Linguaggio curato, apertura gastronomica di rilievo, testi formattati bene e grammatica ineccepibile. Una danza del segno, di scritti e immagini accomunati da un forte senso del gusto e del buono? | | TrackBack> |  |  |  |
| [04/18/2008, 13:19] | Vinexpo apre un blog |  |  La mania del blog sta contagiando anche anche il nostro settore del vino, persino Vinexpo, la fiera del vino internazionale che si tiene a Bordeaux, che ha da poco aperto il Vinexpo Blog. Perch? dico mania? Perch? c’? modo e modo di aprire un blog. Vediamo cosa dice la stessa fiera: Vinexpo is the internazional wine and spirits exhibition, which is also the venue for people to meet and exchange ideas. It constitutes a focus point where all knowledge and expertise in the sector converges. We seek to use this international recognition that has been built up over the years here for your benefit. We have created the Vinexpo blog to share information on this constantly evolving world with you. Le premesse sembrano buone, ma: ? davvero un blog quello di Vinexpo? Per avere un’idea di blog vi rimando qui. Se si va alla homepage del sito istituzionale della fiera noterete il grande spazio destinato al blog.  Tuttavia, come sottotitolo riporta: news about wines & spirit business. Non a caso il blog ? il luogo in cui vengono pubblicate notizie categorizzate in cinque aree: - market developments - business news - new products and market trends - responsible drinking issues - news about the exhibition, naturalmente L’aggiornamento sembra essere costante, lo sto monitorando da diverse settimane e negli ultimi giorni sembra stia aumentando il numero di notizie pubblicate. Ci si pu? abbonare via RSS o via Newsletter, il che ? positivo. Inoltre, ? disponibile sia in lingua francese che in lingua inglese. Ma, a mio avviso, ci sono dei punti per i quali il blog non potrebbe essere chiamato con questo nome: manca la possibilit? di lasciare commenti e, soprattutto, non crea nessuna discussione ne condivisione di idee nonostante il suo intento. Infatti, i post non sono altro che agenzie prese da altri o di Vinexpo, agenzie pubblicate senza alcuna interperetazione n? possibilit? di conversazione. The blog today resembles a logbook chronicling events and is already a useful monitoring tool for market trends and industry news, but this is only a first step towards what Vinexpo intends it to become ? a fully fledged industry forum. Vedremo se per il momento si tratta di una fase beta di test, aspettiamo i prossimi mesi per vedere gli sviluppi futuri. Ci? che ? significativo ? come ormai il termine blog abbia fatto breccia ovunque. ShareThis | | TrackBack> |  |  |  |
| [05/21/2008, 22:10] | Tartare di tonno con mela, cetriolo e lime |  |  Una ricettina semplice, molto fresca e nel contempo raffinata. Il tonno, che ? l’ingrediente essenziale, deve essere freschissimo. Ingredienti - 2 fette di tonno rosso siciliano freschissimo
- 1 Mela verde Granny Smith
- 1 Cetriolo
- 10 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
- 2 lime
- Fior di Sale di Pirano
- Pepe di Sechuan
Preparazione Sbucciamo il cetriolo a dadini, priviamo la mela dei semi e tagliamo entrambi a dadini molto piccoli. Con un coltello da chef battiamo il tonno, riducendolo a tartare. In un bicchiere facciamo una citronette con l’olio, il succo dei lime, il sale e il pepe. In una terrina, mischiamo tutti gli ingredienti e, con l’aiuto di un coppapasta, impiattiamo la tartare, decorandola con due scorzette di lime arricciate. I vini che pi? si prestano sono quelli lievemente acidi con bouquet floreale. Un’ottima opzione ? l’Etna Bianco (carricante) oppure anche un Fiano di Avellino. | | TrackBack> |  |  |  |
| [03/02/2013, 09:00] | Chardonnay Toscana IGT 2010 Capannelle |  | Difficile parlare di uno Chardonnay toscano importante e costoso come questo senza farsi influenzare dalla retorica del momento che vede variet? come questa, perdipi? affinate in legno, come il male assoluto. Se invece si riesce a bere senza paraocchi ? un vero godimento fatto di note tropicali agrumate e di frutta gialla piene decise ma mai surmature il tutto bilanciato sia al naso che al palato da note sapide, minerali e ferrose classiche del territorio chiantigiano. Un vino completo, equlibrato e bevibilissimo che si trova a suo agio su tante preparazioni e salumi. Da noi ? un must sulla ribollita profumata e intensa di stagione ma anche su carne bianca al forno sa dir la sua eccome. | | TrackBack> |  |  |  |
| [07/12/2008, 22:06] | Suvvia ministro Zaia non faccia anche lei il politicamente corretto! |  | Suvvia Ministro Luca Zaia, lei che vuole essere concreto e dalla parte della gente, e si ? detto pronto a ?sporcarsi le scarpe? occupandosi dei tanti problemi del Ministero delle Politiche Agricole, non faccia anche lei, come tutti, il ?politicamente corretto?! Se mi permette un - disinteressato - consiglio, eviti accuratamente in futuro, come ha invece fatto nella vivace intervista al Magazine del Corriere della Sera, accompagnata da una foto che la ritrae in giacca e cravatta e fazzoletto verde padano d?ordinanza nel taschino, mentre brandisce piccone e badile tra i vigneti di Montalcino, di ripercorrere le orme dei suoi predecessori, che sembravano soffrire di un inferiority complex nei confronti di quello che per molti doveva diventare o era considerato il ministro ombra il titolare del dicastero che fu di Alemanno e poi di De Castro. Sto parlando del ?quasi santo? e del futuro ? e molto contestato ? docente di ?sociologia dell?ambiente e del territorio? all?Universit? di Studi di Torino, del lider maximo e capataz della golosa associazione della Chiocciola Carlo Petrini… Se vuole essere davvero diverso, e accreditare un’immagine (credo molto gradita alla gente) di decisionista, che decide senza guardare in faccia a nessuno, infischiandosene di poteri forti, antiche consorterie e camarille, gruppi di pressione e lobbies varie, bene, alla classica domanda di Vittorio Zincone sul Magazine ?a cena col nemico??, non risponda pi?, come ha fatto, ?Carlo Petrini, di Slow Food. So che ? di sinistra. Ma d?istinto sento che c?? qualcosa che ci accomuna?! Va bene dare prova di essere uomini di mondo e di aver capito come vanno le cose, anche nel mondo dell?agroalimentare italiano, dove tutti, da destra a sinistra, parlano bene di Carlin, ma si risparmi certi complimenti, certi omaggi automatici e riconoscimenti, che ormai fsuonano stucchevoli e d?ja vu. A meno che non pensi anche lei, come ha pensato il nuovo Sindaco di Roma Alemanno prima o dopo le elezioni, che una ?benedizione? e un placet di Petrini siano importanti per poter diventare nel 2010 il primo presidente leghista della Regione Veneto? ??? | | TrackBack> |  |  |  |
| [05/20/2008, 11:40] | La noce moscata |  | Quanti di voi usano la noce moscata? Io spesso, o almeno ogni volta penso possa starci bene. Questa adorabile spezia mi sembra che spesso sia utilizzata solo nelle solite ricette: quando si fa la besciamella, in alcuni dolci oppure quando si fanno le polpette o i tortellini. Questa spezia originaria dell’Indonesia, con il suo inebriante profumo dovuto alla presenza di un olio aromatico, può donare ai cibi delle note veramente particolari. Una ricettina veloce, in cui la noce moscata dà un notevole contributo in termini di esperienza olfattiva è il mango nello stagno. Si taglia il mango a pezzi non troppo piccoli, lo si mette in una ciotola e gli si versa sopra una parte di aperol, una di ginger ed infine si grattuccia a piacere (io tendo ad abbondare) la noce moscata. Se mentre preparate questa simpatica e voloce, oltre che gustosissima, ricetta avete degli amici con voi, farete una magnifica figura se macinerete la noce moscata con un macinino professionale molto carino. Penseranno che siete dei veri cuochi :p Provare per credere! Sto parlando del macina noce moscata della Ad Hoc, che potete acquistare su Granshop.it. | | TrackBack> |  |  |  |
| [10/03/2007, 11:53] | Pi? vini mandi... |  | ...pi? premi si vincono (e il viaggio ? gratis). Forte la strategia di marketing del Wine Masters Challenge, concorso enologico internazionale che si terr? nel 2008 a Estoril, Portogallo.
Considerata la penuria di partecipanti dall'estero (nel 2007 su 43 medaglie d'oro, solo 10 erano straniere) cosa si sono inventati gli organizzatori?
Una raccolta punti su stile piramidale! Se invii 10 vini differenti da mettere in concorso (al costo di 125 ? per vino=1.250 ?) ti viene regalato un viaggio A/R per Estoril da ogni parte del mondo, vitto&alloggio, trasferimenti e divertimenti vari. E se convinci un amico produttore a inviare i campioni a sua volta, guadagni punti. Con 10 punti guadagnati, puoi portare aggratis un amico. E lo stesso lo pu? fare il produttore che inviti, proprio in stile multi level marketing. Fino a qui, quasi nulla di sospetto. Se non fosse che, insieme alle gratuit?, ti offrono anche un bel posto nel panel di degustazione. A quel punto, paghi, degusti, giudichi. Alla faccia della professionalit? tout court. Col leggero sospetto che, pi? vini mandi, pi? contributi dai, pi? si avvicina una medaglietta...
Grazie a Max per la segnalazione! | | TrackBack> |  |  |  |
| [09/09/2008, 04:05] | My week in review |  | | Strappo's had a hell of a week. May I vent? Posso sfogarmi? (It means "may I vent"). 1. He went out to dinner 26 times. He enjoyed one. 2. He vowed to drink less. He has, a tad. His life is not redeemed regardless. 3. He came down with shingles. I believe this is the modern name for one of the afflictions with which Yahweh smote Job. Well forgive him for being a Gay-American for Obama. Job is the one on the ground being covered in angelic effluents . .... | | TrackBack> |  |  |  |
| [04/15/2008, 14:15] | Campagna abbonamenti Porthos su VinoClic |  | Porthos, la rivista sul vino diretta da Sandro Sangiorgi promuove gli abbonamenti 2008 attraverso VinoClic, riservando a coloro che richiederanno l'abbonamento entro il 2 Giugno, il libro di Samuel Cogliati "Champagne ? Il sacrificio di un Terroir" in omaggio. Un'occasione ghiotta per abbonarsi ad una delle riviste pi? colte del settore, priva di pubblicit?, di grande livello qualitativo. Clicca qui per abbonarti a Porthos | | TrackBack> |  |  |  |
| [07/14/2008, 08:27] | Sovversivi del gusto: tutto perfetto, mancavano solo bagoss e risotto |  | Che dire, mancavano solo il mitico bagoss e magari un bel risotto, fatto ovviamente con un riso ?corsaro?, un supremo Carnaroli che resta eccellente e straordinario anche se il suo produttore ? umanamente un po? complicato, per rendere perfetto al 100% anche se lo ? stato al 99, il terzo raduno dei Sovversivi del gusto, che si ? svolto ieri, con grande successo, presso quel bellissimo posto che ? l?agriturismo Trevisani in quel di Soprazocco di Gavardo, un balcone naturale (vedi foto di apertura: accontentatevi, non sono mica quelli di quel fenomeno di Marco Salzotto,? supremo fotografo ufficiale dei Sdg) dove si gode una vista sul lago mozzafiato. Giornata bellissima, con un caldo giusto, ma non soffocante (e una simpatica pioggerellina rinfrescante di breve durata) sotto il tendone vagamente circense che accoglieva le postazioni dei gustosi sovversivi accorsi all?appello: artigiani alimentari (virtuosi del formaggio, delle norcinerie, delle confetture, dei mieli), sopraffini oliandoli, cultori dell?aceto balsamico, ma anche fior di piccoli produttori, di quelli talmente piccoli che a cercarli sulle varie guide (che questi piccoli solitamente ignorano, troppo impegnate a blandire i soliti potenti) non ne trovereste traccia, ma che invece costituiscano un?altra bella idea del vino. Una ricchezza d?espressione, una purezza, una genuinit? e un entusiasmo che in tante aziende collaudate non esiste pi?. Cosa ha abbondantemente giustificato il fatto che ieri sia stato, come tanti altri, al raduno? Una qualit? umana, innanzitutto, dell?evento, una dimensione, colloquiale, simpatica, autoironica, divertente e divertita, dove si degustava, si assaggiava, si mangiava, si provavano cose ma sempre non dimenticandosi mai che si trattava di vino, di oli, di salumi e formaggi, non della formula magica che salver? l?umanit?, e che eravamo l? per il piacere, di pancia e non solo di testa, di mangiare, bere e poi parlarne in allegria. Detto questo, valeva gi? la pena arrivare in quel di Gavardo e ritrovare vecchi amici che non vedevo da tempo come il giornalista, scrittore e blogger Michele Marziani, alias Appunti di viaggio, Lino Cantaluppi da Como, grand gourmet e un cuore grande cos?, Emilia e Giorgio del Segreto di Milia a Savigliano, Giovanni Arcari, intelligente promoter di piccole cantine brescian-franciacortine come Colline della Stella e Cantrina e appassionato di vini gardesani. Poi ho potuto conoscere di persona (sinora ci eravamo parlati solo al telefono) Tommaso Farina, che non chiamer? pi?, ? impossibile, Farina jr, al quale ho simpaticamente intimato di levarsi la cravatta quand?? arrivato azzimato e elegante come se fossimo ad un matrimonio, e sigillata pubblicamente la pax, dopo le nostre beghe di qualche mese fa, con Adriano Liloni, tornato saldamente, se mai qualche minus habens avesse mai pensato di scalzarlo da questo ruolo che tutti quelli che hanno buon senso e buon gusto gli riconoscono, ho potuto dedicarmi all?incontro, spontaneo, festoso, con Sovversivi del gusto di cui conoscevo gi? la bravura e altri scoperti nell?occasione. Come sempre all?altezza, chiantigiano e schietto quanto basta, il Salvino 2005 di un Filippo Cintolesi trovato in gran forma e sereno, e assolutamente rivelatorio il suo olio extravergine, con un 2004 (oh yes, un olio di quattro anni) incredibile per freschezza, rotondit? e dolcezza, avvicinato da un altro olio, stupendo per solarit? ed equilibrio, come quello proposto da un vecchio amico, Giulio Cantatore dell?Enoteca L?Angolo di Vino di Ruvo di Puglia. Buono come sempre e senza nulla da invidiare ad un Soave togato la Garganega Camporengo proposta da quella bravissima produttrice e donna di classe che ? Matilde Poggi delle Fraghe, con tanto di moderno e ragionato tappo a vite, intrigante, beverino, sapido, nervoso, molto articolato al gusto il Franciacorta Brut, secco e deciso, delle Cantine Donna Lucia di Clusane, sorprendente per essenzialit?, sapido, elegante, con un bel tannino ben rilevato il Nero d?Avola della Masseria del Feudo, pi? che piacevoli, direi molto ben fatti e intriganti, schietti, assolutamente beverini l?Altea bianco della cantina sarda Altea Illotto ed il Morellino di Scansano (Cabernet free!) dei Botri di Ghiaccioforte, entrambi proposti da quella particolare selezione di piccole aziende di qualit? che ? la Sorgente del Vino. Una sorpresa assoluta, beccato ad un banco d?assaggio, dove era presente Filippo Filippi con la complicit? di un?amica, Paola Giagulli, addetta comunicazione del Monte Veronese, ma grande appassionata di vini veronesi e non, il Colli Scaligeri Vigna della Br? 2006 della Cantina Filippi di Castelcerino (uno dei grandi cru del Soave), di cui credo che parler? presto, dopo aver regolarmente visitato ? nonch? assaggiato gli altri vini ? l?azienda. Un vino di grande personalit?, mineralit?, nerbo, uve provenienti da vigneti posti su terreni calcarei e vulcanici, pieno, compatto, pieno di sapore, eppure di grande equilibrio e piacevolezza. Il tempo non mi ha consentito di assaggiare i vini di Elena Parona, alias La Basia, di Puegnago sul Garda, ma parlare con lei e con i suoi figli d? sempre l?idea di trovarsi di fronte a persone perbene e solo en passant ho ritrovato buono, come l?avevo gi? giudicato, e quanto mai adatto alla cucina bresciana (spiedo e grigliate), il Marzemino gardesano di Emilio Di Martino. Altri incontri mi hanno poi entusiasmato sotto il tendone, quello con Daniele Segala, animatore della Fucina dei Sapori, enoteca, formaggeria, salumeria di Prevalle nell?entroterra di Sal?, barbetta bionda occhi chiari come il mare, e una filosofia, quello dello scopritore, dell?affinatore di formaggi (da urlo una sua cremosissima gorgonzola novarese che ha stupito anche Marziani, che del novarese e dintorni sa tutto) dell?ambasciatore di cose buone, del divulgatore, non pedante, ma appassionato, attento, dalla parte del cliente, considerato come un amico da non tradire, che mi ha colpito. E mi indurr? ad andarlo presto a trovare, per una lunga chiacchierata e tanti assaggi. Infine, anche se di tanti altri personaggi incontrati o solo sfiorati, Francesco Travaglini, ovvero supremo olio e pecorino molisano raccontati, insieme a tante altre cose, sul blog Parco dei buoi, Flavio Calabria, grande norcino della Valtenesi in quel di Muscoline, con salumi come sempre all?altezza, saporiti ma non salati, Lionello Esti dell?Acetaia Terre del Tuono vicino a Reggio Emilia, i padroni di casa, i fratelli Trevisani, posso solo accennare per sommi capi, non posso che concludere con l?incontro che pi? mi ha emozionato. Emozionato per i vini, che hanno una purezza, una verit?, una forza che mi hanno lasciato senza parole, soprattutto lo splendente, gioioso, succoso Montepulciano Cerasuolo 2007, corallo cerasuolo salmone splendido, naso compatto e fragrante profumato di piccoli frutti rossi, polputo, vivo, rotondo, croccante, goloso, e poi il Montepulciano d?Abruzzo 2005, ovvero tutto quello che vorreste chiedere ? e vi verr? dato ? ad un Montepulciano, ed il Lama bianca 2007, e ancora quel Trebbiano 2005 cui ho gi? accennato qui. Tutti vini che chiunque abbia assaggiato e confesso di essermi adoperato perch? fossero in molti ad assaggiarli, ha trovato di un nitore, di una piacevolezza, di una personalit? rara. Ma emozionato, soprattutto, per l?incontro con quella vignaiola autentica e ragazza dolcissima, timida e schiva che ? Cristiana Galasso, alias Feudo d?Ugni, una di quelle persone che con le sue poche parole, i suoi silenzi, la sua tenerezza (e sono complimenti di cui sono stato felice di rendere partecipe la mamma di Cristiana ed un amico abruzzese che l?accompagnava, aiutante in vigna e cantina), il suo testardo rigore e la voglia di fare bene, anche se i numeri sono piccolissimi e l?avventura nel mondo del vino ? solo all?inizio, riconciliano con il vivere e non solo con questo strano mestiere di cronista. Guardare questa giovane ragazza, quasi confusa dalle attenzioni e dai complimenti dei tanti che le dicevano brava e manifestavano pieno consenso e sorpresa per il suo operare enoico, e poi assaggiarne contestualmente i vini, ? stata la riprova che c?? ancora salvezza in questo mondo del vino furbetto, taroccatore, opportunista, se le idee cardine sono ancora il lavoro, il rispetto della terra e della vigna, l?umanit? ed un pizzico di poesia e di sogno in chi vi opera. Meravigliosa esperienza, di quelle che ti fanno bene dentro, al cuore e ti fanno tornare a casa, a sera, felice e pi? leggero, persuaso, una volta di pi?, che gli assenti, chi non ha voluto, per motivi vari, pi? o meno reali o capziosi, partecipare a questa festa, che festa vera ? stata, abbia sbagliato, perch? non ? assolutamente vero che ? gli assenti hann sempre ragione?. Hanno torto e non sanno cosa si sono persi? | | TrackBack> |  |  |  |
| [07/02/2008, 17:44] | Rag? di maialino allo spiedo e molto altro |  | | Il risotto mantecato alla cannella e parmigiano con ragù di maialino allo spiedo era mondiale, perfetto, da concorso e noi abbiamo goduto non poco pensando che era valsa la pena partire da Roma alle 7,30 in treno, fare il cambio... | | TrackBack> |  |  |  |
| [10/15/2025, 10:00] | Your Essential Guide to Italy's DOC and DOCG Wines - 2025 Version |  | You're standing in front of a wine list. Barbaresco, Barolo, Brunello?all those B's swimming together. Someone at the table asks what the difference is between DOC and DOCG, and you realize you're not entirely sure yourself. Or maybe you are sure, but explaining it without sounding like you're reading from a textbook is another matter entirely. I've spent forty years navigating Italian wine in America, and I still find myself circling back to these fundamentals. Not because they're complicated?they're not, really?but because understanding them changes how you see the entire Italian wine landscape. It's like learning to read the grain in a piece of wood before you start carving.
The Architecture of Italian Wine Think of it as a pyramid, if you must have a structure. At the base, generic wines?what we used to call table wines before that term fell out of favor. Then IGT/IGP, wines with geographic indication but breathing room in the regulations. And at the top, DOC and DOCG. But here's what matters about IGT, which was initiated in 1992: there are 119 of them, and some of Italy's most expensive and sought-after wines have carried this designation. The Super Tuscans that rewrote the rules in the 1970s and 80s started as vino da tavola, before there was even an IGT classification ?wines like Sassicaia (now Bolgheri Sassicaia DOC) and Ornellina (now Bolgheri DOC) that planted Cabernet in Tuscany when that was heretical. These producers deliberately chose to work outside the DOC system because they didn't want to be bound by regulations that prohibited what they were trying to do. IGT was created later, in part to accommodate these wines. IGT doesn't mean inferior. It means different choices. Interestingly, Piedmont?despite having 60 denominations?has zero IGT wines. The region has structured its entire quality wine production within the DOC and DOCG framework. Currently, Italy has 410 quality wine denominations. That's 78 DOCGs and 332 DOCs. Both are technically the same level under EU law?DOP, Denominazione di Origine Protetta?but Italy maintains the distinction because DOCG is meant to represent the pinnacle. The guarantee. What makes a DOCG? It has to have been a DOC for at least ten years first. The wines must pass tasting panels. The rules are stricter?specific grape varieties, precise production areas, aging requirements. When you see that numbered band wrapped around the neck of a bottle, you're looking at Italy's way of saying this wine matters. This place matters. Where the Wines Come From Piemonte dominates the count with 60 total denominations?19 of them DOCGs. Barolo, Barbaresco, Gavi, Nizza. Names that mean something when you put them on a wine list. Toscana follows with 52, including Brunello di Montalcino and Chianti Classico. Veneto brings 43 to the table, among them Amarone della Valpolicella and the various Prosecco designations. But the distribution tells you something about Italian wine politics and history. Piemonte and Veneto have the most DOCGs?19 and 14 respectively. Meanwhile, Trentino-Alto Adige and Liguria have zero DOCGs but produce excellent DOC wines. Does that mean their wines are lesser? Not to anyone who's tasted a good Alto Adige Pinot Bianco or a Rossese di Dolceacqua. Then there's the south. Puglia has 32 denominations but only 4 DOCGs. Sicilia? Just one DOCG?Cerasuolo di Vittoria?but 23 DOCs. The designation doesn't tell you everything about quality. It tells you about tradition, about how long a region has been navigating the bureaucracy, about political will and consortium organization.
The Original Four and What's Happened Since In 1980, the first DOCGs were awarded. Brunello di Montalcino and Vino Nobile di Montepulciano from Tuscany. Barolo and Barbaresco from Piedmont. Two regions, four wines. Since then, in 45 years, only 74 more have been added. That tells you something. Italy doesn't hand out DOCGs like participation trophies. The most recent? Just five since 2011: Canelli, Nizza, Terre Alfieri, Terre Tollesi/Tullum, and Cir? Classico. That last one?Cir? Classico?just received EU recognition in July 2025. It's Calabria's first DOCG, a significant moment for southern Italian wine. The designation elevates what was previously Cir? Rosso Riserva DOC, made from at least 90% Gaglioppo in the historic communes of Cir? and Cir? Marina along the Ionian coast. Thirty-six months of aging required, minimum six in wood. The application process started in 2019. Years of work by the Consorzio di Tutela Vini DOC Cir? e Melissa. Proving historical significance, demonstrating consistent quality, navigating layers of bureaucracy at both Italian and EU levels. When a new DOCG appears, it matters. Beyond that, the real movement in recent years has been at the DOC level. Delle Venezie DOC and Riviera del Garda Classico DOC, both approved in 2017. These multi-regional DOCs?spanning Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige in the case of Delle Venezie?reflect how Italian wine law is adapting to market realities while still trying to respect terroir-based traditions. It's a slow evolution, and probably that's as it should be. What This Means in Practice When you're building a wine list or training staff or just trying to make sense of what you're tasting on a buying trip through Piemonte, this system gives you a framework. A DOC isn't automatically inferior to a DOCG. Some producers make outstanding DOC wines that drink circles around DOCGs from less talented winemakers. But the system does tell you something. When someone orders a Barolo, you know it's Nebbiolo from specific hillsides, aged according to regulations that have been argued over and refined for decades. When they ask for Chianti Classico, you know it's at least 80% Sangiovese from the historic heart of the Chianti zone, not from the expanded areas that were added later. Some denominations span multiple regions?Prosecco DOC covers parts of Veneto and Friuli-Venezia Giulia, Lugana DOC straddles Lombardia and Veneto. These inter-regional denominations remind us that great terroir doesn't always respect administrative boundaries drawn on maps in Rome. Italy's wine classification system can seem Byzantine. In some ways it is. But it exists to protect tradition, ensure quality, give consumers confidence in what they're buying. You don't need to memorize all 410 denominations. But understanding the structure?knowing where to find the complete list when you need it?that serves you well. Every single day in this business. * further reference: Denominations of Italy by Region (from Italian Wine Central) wine blog + Italian wine blog + Italy W | | TrackBack> |  |  |  |
| [07/16/2025, 10:15] | La Guida MICHELIN sveler? la prima selezione mondiale delle Chiavi l?8 ottobre 2025 a Parigi ? @MichelinGuide #MICHELINKeys |  | La Nuova Era dell?H?tellerie – La Prima Classifica delle Chiavi a livello mondiale! Parigi ospita l?Evento MICHELIN globale pi? Atteso del 2025: La Chiave MICHELIN ? l?equivalente per gli hotel della Stella MICHELIN per i ristoranti. La Guida MICHELIN sveler? la prima selezione globale delle Chiavi l?8 ottobre 2025 ? La nuova selezione globale di hotel premiati con le Chiavi MICHELIN e quattro premi speciali esclusivi sar? annunciata l?8 ottobre a Parigi. @MichelinGuide #MICHELINKeys La Guida MICHELIN annuncia il lancio della sua prima selezione globale di hotel premiati con le Chiavi MICHELIN, che sar? resa pubblica l?8 ottobre 2025. Dopo il successo ottenuto dall?introduzione di questa nuova distinzione in 15 destinazioni turistiche di primo piano nel corso del 2024 e dell?inizio 2025, questo annuncio segna il debutto ufficiale di una selezione mondiale volta a riconoscere gli hotel pi? straordinari del pianeta. Oltre all?assegnazione delle Chiavi MICHELIN, la Guida presenter? quattro premi speciali inediti, pensati per esaltare l?eccellenza in ambiti specifici dell?ospitalit?. L?annuncio avverr? online ? tramite social media e piattaforme editoriali della Guida ? e durante una cerimonia esclusiva organizzata a Parigi. Per la prima volta, i viaggiatori potranno usufruire di un?esperienza integrata che combina le distinzioni di fiducia MICHELIN con servizi dedicati, facilitando come mai prima d?ora la scoperta e prenotazione dei migliori hotel al mondo. La selezione alberghiera della Guida MICHELIN e le Chiavi MICHELIN Rinomata a livello internazionale per la sua selezione di ristoranti e la celebre attribuzione delle Stelle, negli ultimi anni la Guida MICHELIN ha curato una selezione indipendente di oltre 7.000 hotel distribuiti in pi? di 125 Paesi. Come le Stelle MICHELIN identificano le migliori esperienze culinarie, le Chiavi MICHELIN mettono in luce gli hotel che offrono soggiorni eccezionali. Le strutture vengono valutate in modo approfondito dagli ispettori MICHELIN secondo 5 criteri universali: -
L?hotel come porta d?accesso alla destinazione -
Eccellenza nel design e nell?architettura -
Qualit? e coerenza del servizio, comfort e manutenzione -
Coerenza tra livello dell?esperienza e prezzo pagato -
Unicit?, autenticit? e personalit? Le tre distinzioni Chiave MICHELIN 1 Chiave MICHELIN ? Soggiorno molto speciale Un?esperienza con un?anima in pi?, una gemma autentica con carattere e personalit?. Pu? sorprendere, distinguersi o semplicemente rappresentare il meglio della sua categoria. Il servizio va sempre oltre le aspettative, superando nettamente quello di hotel di pari fascia. 2 Chiavi MICHELIN ? Soggiorno eccezionale Un luogo davvero straordinario sotto ogni aspetto, per cui vale la pena deviare il proprio itinerario. Un hotel curato con orgoglio e dedizione, dal design o architettura marcati e con un forte senso del luogo. 3 Chiavi MICHELIN ? Soggiorno unico Un?esperienza meravigliosa e indulgente, emblema di comfort, stile ed eleganza. Uno degli hotel pi? straordinari del mondo, destinazione in s? per un viaggio da sogno. Ogni elemento dell?ospitalit? autentica ? presente per garantire un ricordo indelebile. Attualmente in Italia ci sono solo 8 (otto) distinzioni con 3 chiavi e sono: Con oltre 1.500 hotel gi? riconosciuti nella prima selezione, la Guida MICHELIN si prepara ora a svelare il meglio dell?h?tellerie internazionale. I quattro nuovi Premi Speciali MICHELIN Oltre alle Chiavi, verranno introdotti quattro premi speciali pensati per valorizzare eccellenze che vanno oltre le categorie classiche dell?ospitalit?: Premio MICHELIN per Architettura e Design Per hotel in cui architettura e design ispirano viaggi indimenticabili, creando un?identit? estetica distintiva. Premio MICHELIN per il Benessere Per strutture con programmi olistici all?avanguardia dedicati a corpo, mente e spirito. Premio MICHELIN Connessione Locale Per gli hotel che offrono un?esperienza autentica e immersiva nel territorio e nella cultura locale. Premio MICHELIN per la Migliore Nuova Apertura Per nuovi hotel che, nel primo anno di attivit?, hanno avuto un impatto significativo nel panorama internazionale. Ogni premio sar? assegnato a un solo hotel vincitore. Annuncio delle candidature (5 per categoria): -
Architettura e Design: 13 agosto -
Benessere: 27 agosto -
Connessione Locale: 10 settembre -
Apertura dell?Anno: 24 settembre Gran Gal? MICHELIN Hotels ? 8 ottobre 2025, Parigi La rivelazione ufficiale della selezione Chiavi MICHELIN 2025 si terr? in live streaming e chiaramente in presenza?l?8 ottobre 2025. Location: Mus?e des Arts D?coratifs, affacciato sul Louvre e i Giardini delle Tuileries. Un evento immersivo ed esclusivo che ospiter?: Circa 300 albergatori internazionali
I vincitori dei premi speciali
Giornalisti di primo livello e opinion leader del settore Sar? l?occasione per celebrare l?eccellenza dell?ospitalit? globale, i concetti autentici e l?artigianalit? che rendono un soggiorno memorabile. Stay Tuned!? [VG Broadcasting LIVE in Full Effect]  La Guida MICHELIN seleziona i migliori ristoranti e hotel nei pi? di 40 Paesi in cui ? presente. Vetrina della gastronomia mondiale, la Guida esplora il dinamismo culinario di ciascun Paese, mettendo in luce le nuove tendenze e i talenti emergenti. Attraverso i riconoscimenti che conferisce ogni anno, la Guida MICHELIN crea valore per i ristoranti, contribuendo al prestigio della gastronomia locale e alla valorizzazione turistica dei territori. Grazie al suo rigoroso sistema di selezione e alla profonda conoscenza storica del settore dell?ospitalit? e della ristorazione, la Guida MICHELIN offre ai suoi utenti un?esperienza unica e un servizio di qualit?. Le varie selezioni sono disponibili sia in formato cartaceo che digitale, accessibili online e da tutti i dispositivi mobili, con un?interfaccia intuitiva pensata per l?uso individuale e con un sistema di prenotazione integrato. Con la Guida MICHELIN, il Gruppo continua ad accompagnare milioni di viaggiatori in tutto il mondo, permettendo loro di vivere un?esperienza di viaggio davvero unica. L'articolo La Guida MICHELIN sveler? la prima selezione mondiale delle Chiavi l?8 ottobre 2025 a Parigi – @MichelinGuide #MICHELINKeys proviene da ViaggiatoreGourmet alias AltissimoCeto!. | | TrackBack> |  |  |  |
| [06/05/2008, 16:10] | La reciprocit? dei polifenoli |  | | La lettura sul sempre interessante Winesurf di questo e di questo articolo sull'uso dei tannini in enologia, mi ha ispirato una considerazione paradossale. L'uso di questi preparati di origine talvolta totalmente estranea all'uva, ? oramai un fatto diffuso e accettato senza tanti problemi. I motivi sono ampiamente spiegati dai due articoli citati. Tra le altre cose i tannini sono apprezzati come stabilizzatori del colore dei vini rossi, in quanto si legano con gli antociani formando composti colorati pi? scuri e pi? resistenti all'ossidazione. Orbene, vediamo se invece io riesco a essere chiaro nello spiegare questo paradosso. Tannini e antociani sono entrambi polifenoli, e hanno come costituente della loro molecola lo ione flavilio (che bel nome) rappresentato in figura. Sono due molecole "moralmente" equivalenti, se mi si passa il temine. Si legano e si stabilizzano a vicenda. Ma allora perch? ? accettato l'uso di tannini esogeni alla propria uva per stabilizzare il colore del vino, e invece respinto l'uso di antociani esogeni per stabilizzare i tannini? Perch? posso usare tannini per dare al barolo un colore pi? stabile, e non posso usare, chess?, la malvina estratta da una melanzana per smussarne e stabilizzare i tannini, ottenendo anche un bel blu profondo? Mistero! Luk | | TrackBack> |  |  |  |
| [01/28/2016, 12:30] | Vivino, i Wine Style Awards 2016 |  | 
Vivino, la più diffusa app per recensire il vino dal vostro smartphone, ha appena compilato una pagina che raccoglie le classifiche dei migliori vini (selezionati tra oltre 100 categorie differenti) così come sono stati trovati sul mercato e recensiti da consumatori ed esperti. La classifica di Vivino tiene conto delle etichette che hanno ottenuto almeno 50 recensioni ciascuna da parte degli utenti dell’app, e spazia sulle più diffuse categorie internazionali e italiane. Come tutte le classifiche, anche questa ha i suoi limiti ma, se non altro, è direttamente creata dagli utilizzatori di Vivino senza filtri o condizionamenti di editori o inserzionisti pubblicitari. Certo, si notano assenze importanti in tutte le categorie, statisticamente non è certo un campione rappresentativo, ma questo è un pezzo del mercato reale e digitale, bellezza…  Divertitevi qui. The post Vivino, i Wine Style Awards 2016 appeared first on Aristide, a wine blog.  | | TrackBack> |  |  |  |
| [05/02/2008, 09:35] | Serata carne al Wine Enoteca di Lonigo |  | Il 15 maggio 2008 al Wine Enoteca di Lonigo ci saranno i cuochi di maisazi.com per una serata basata sulla carne. Questo il menu proposto ai clienti: Filetto di maiale alla frutta - alcune delicate fette al profumo di frutta e mosto al cioccolato. Tagliata di controfiletto all’estratto di fichi - strisce di manzo scottate e legate da un denso e gustoso estratto di fichi artigianale. Filetto di manzo nello stagno - un pregiato tournedos cotto in Aperol e Ginger, impreziosito da un pomodorino alla griglia con Sale di Cipro. Scamone con riduzione di Aceto Balsamico - un medaglione di manzo arabescato da un filo di dolce Aceto Balsamico ridotto e Sale dell’Himalaya. Il Wine Enoteca ? in via Garibaldi 25 a Lonigo. Per prenotarvi, se siete in zona, telefonate al +39 0444-834856. P.S. Estratto di fichi e mosto selvatico sono stati acquistati su www.inari.it (che qui conosciamo bene) | | TrackBack> |  |  |  |
 Tecnorati
|
|