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Mondo Di Vino
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[03/04/2013, 08:00] Il filo nero d?Italia, il Cabernet Sauvignon Tenuta San Leonardo, Il Pollenza e Tenuta San Guido: davvero parliamo di vitigno internazionale?

Il Cabernet e l’Italia rappresentano una lunga storia d’amore nata molto prima di quanto comunemente si pensi (leggete qui un intervento di Attilio Scienza in materia) e che in pratica solo da cinquant’anni a questa parte sta dando i primi entusiasmanti risultati al punto che il fatto di definirlo vitigno alloctono o forestiero in molti esempi ? quasi difficile. Per discuterne e apprezzarne il valore abbiamo organizzato una degustazione da Burde con tre Cabernet da zone climi e vinificazioni molto diverse con Tenuta San Leonardo dal Trentino, Il Pollenza dalle Marche e il celebratissimo Sassicaia da Bolgheri.L’idea era seguirne il gradiente aromatico partendo da nord e da un clima comunque pi? simile a quello?bordolese per poi proseguire con una giovane (o quasi) realt? che punta in alto come il Pollenza del Conte Brachetti Peretti nelle Marche (sulla costa, versante adriatico) e infine il benchmark di ogni cabernet italiano ovvero il Sassicaia che si trova sulla cost

Ricordiamo che almeno in termini di profumi si pu? analizzare il cabernet in questo modo:a tirrenica quindi perfetto per provare e confrontare un territorio dal clima e influssi diversi.

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  • Nord Italia: mirtillo nero,?camemoro, mora, confettura di ciliegia, caff?, anice, rabarbaro, pepe, balsamico
  • Centro Italia sul mare: ribes rosso e lampone, rosa canina, elicriso (macchia mediterrea), mirto, eucalipto, cisto, ferro
  • Campania: mirtillo e fragola, humus e caprifoglio, prugna, lavanda, pepe e cannella, cuoio, tabacco
  • Sicilia e isole: fragola e lampone, mirtillo e pepe rosa, rosmarino ed eucalipto, salvia, oliva, anice, tabacco, rabarbaro

Ecco qui nei video un esempio di cabernet del nord (Tenuta San Leonardo con lo straordinario 2006)

Qui dal centro (ma con clima pi? simile al meridione per certi aspetti) ovvero Il Pollenza

E infine dalla Toscana (Tirreno e clima mite centrale) il Sassicaia:

Il filo nero del cabernet scopre e definisce territori unici particolari e diversi tra loro e spesso finisce anche con l’aiutare l’epressione di altri vitigni se necessario, ? davvero difficile trovare un paese al mondo dove operi con tanta differenza di sensazioni gustativa ma anche uniformit? di risultati, spesso eccellenti. Soprattutto adesso che non viene piantato ovunque per ammorbidire o ingentilire presunti vini italiani rustici inadatti a gusti internazionali, i pochi cabernet rimasti giocano un campionato molto particolare, di nicchia ma anche molto importante per mostrare all’estero quanto il nostro territorio sia vocato e straordinario.

Quasi come se il cabernet in fondo fosse una specie di lingua franca del vino che da un lato tutti capiscono ma che consente allo stesso tempo di far capire a critici ed esperti se un territorio ? in grado di produrre vini di rango internazionale oppure no. Per fortuna l’Italia ? tra questi e se a questo aggiungiamo la miriade di grandissime altre produzioni di qualit? ma pi? di nicchia si capisce che produrre grandi Cabernet in Italia paraddossalmente permette anche di vendere e far conoscere pi? i nostri autoctoni.

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[10/18/2023, 11:58] Due assaggi della domenica e si scopre che
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Quando arriva domenica metto da parte qualche assaggio della festa, e riservo a quel giorno bevute che immagino pi? divertenti. Anche se come sempre quando apro una bottiglia di vino non so mai davvero cosa mi aspetta, come la scatola di cioccolatini di Forrest Gump. C'? un'idea di massima, spesso delle aspettative, che finiscono sempre per intralciare l'assaggio, o ti deludono o resti sorpreso, ma appunto non sai mai.

Ecco il Rosso di Montalcino 2022 di Tiezzi: produttore molto stimato per il lungo cursus honorum, per aver fatto cose grandiose col sangiovese a Montalcino su due piccoli vigneti, il Poggio Cerrino e Vigna Soccorso. Dunque mi aspettavo la sangiovesitudine e la montalcinit? (non saprei come dire meglio) in fondo a quel bicchiere. Aspettative molto soddisfatte: il Rosso subito ha un naso truculento di sangue e macelleria, poi si quieta piano verso il mentolato (un naso di erba aromatica, verde, direi) e il frutto. Bocca super salda, tannino davvero squillante, sorso dritto e verticale, come a dire di grande soddisfazione, nel complesso un vino che mi piace perch? non rinuncia al carattere ruvido e nello stesso tempo ? appagante, sul finale risulta confortevole a dispetto delle premesse e del quadro generale. Ma come ci riesce? Beh, ci riesce. Il genere di assaggio che vorrei rifare il giorno dopo.

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E una retro etichetta non ce la vuoi mettere?


Nel relax del fine pranzo risento il Rum Millionario 15 Reserva Especial, solera, che viene dal Per?. Posso ripetere quel che ho detto l? per l?: non me lo ricordavo cos? buono. Assaggio che supera le aspettative quindi, perch? io guardo spesso al Rum (quello nello stile dolcione, perlomeno) come a una bevuta un po' appesantita dalla zuccherosit?, tant'? che il Rum migliore ? quello che riesce a maneggiare la botta mielosa alternandola ad altro - ma a cosa? Qui c'era in effetti un alcol pulito, l'invecchiamento col metodo solera lo ha asciugato, la bocca era sollecitata ma non stuccata di dolcezza lasciva. Caspita, mi dico da solo, bravo Millionario, bel lavoro. Ancora adesso non so come mai non lo ricordassi cos? bene, serviva proprio il ripasso della lezione.

Ora mi devo studiare qualcosa di nuovo per la prossima domenica, vediamo che mi invento.


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[06/05/2008, 16:10] La reciprocit? dei polifenoli
La lettura sul sempre interessante Winesurf di questo e di questo articolo sull'uso dei tannini in enologia, mi ha ispirato una considerazione paradossale. L'uso di questi preparati di origine talvolta totalmente estranea all'uva, ? oramai un fatto diffuso e accettato senza tanti problemi. I motivi sono ampiamente spiegati dai due articoli citati. Tra le altre cose i tannini sono apprezzati come stabilizzatori del colore dei vini rossi, in quanto si legano con gli antociani formando composti colorati pi? scuri e pi? resistenti all'ossidazione. Orbene, vediamo se invece io riesco a essere chiaro nello spiegare questo paradosso. Tannini e antociani sono entrambi polifenoli, e hanno come costituente della loro molecola lo ione flavilio (che bel nome) rappresentato in figura. Sono due molecole "moralmente" equivalenti, se mi si passa il temine. Si legano e si stabilizzano a vicenda. Ma allora perch? ? accettato l'uso di tannini esogeni alla propria uva per stabilizzare il colore del vino, e invece respinto l'uso di antociani esogeni per stabilizzare i tannini? Perch? posso usare tannini per dare al barolo un colore pi? stabile, e non posso usare, chess?, la malvina estratta da una melanzana per smussarne e stabilizzare i tannini, ottenendo anche un bel blu profondo? Mistero! Luk
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[07/09/2025, 06:39] Grand Hotel San Pietro ? Ristorante B?tu Chef Luca Miuccio ? Taormina (ME)

Ci sono luoghi in cui il tempo sembra sospeso, dove la natura parla sottovoce e il mare sussurra storie antiche. B?tu ? uno di questi. Incastonato tra i profumi della macchia mediterranea e la vista struggente sul blu del mare siciliano, nasce il ristorante gourmet del Grand Hotel San Pietro, un?esperienza pensata per chi, nel gusto, cerca ancora un?emozione autentica, primordiale, liberatoria.

Il nome ? B?tu?? ha il suono di una parola antica, misteriosa. Viene dal greco e attraversa i secoli per evocare il fiore dell?ulivo: discreto, delicato, profumato, come la cucina di Luca Miuccio, Executive Chef profondamente legato alla sua terra, ai ricordi dell?infanzia, ai sapori della Sicilia pi? vera. La sua ? una cucina sensoriale e colta, che affonda le radici nella tradizione ma sa parlare il linguaggio contemporaneo delle consistenze, della materia prima eccellente, dell?estetica del gusto.

Con lui, una squadra d?eccellenza: Luigi Bonomo alla guida del servizio, Carmelo Fam? in sala, Angela Fresta in cantina e Luca Cammaroto a firmare i dolci finali. Insieme costruiscono un racconto che non ? solo gastronomico, ma profondamente umano. Signature dish? Una ricciola alla brace con umami di pomodori che racchiude, in un gesto semplice, l?essenza stessa del Mediterraneo.

La squadra

Head Chef: Luca Miuccio
Sous Chef: Gabriele Sciacca?
Pastry Chef: Mattia Aleo?
Food & Beverage manager: Luigi Bonomo
Ma?tre: Carmelo Fam??
Sommelier: Fresta Angela?
Chef de Rang: Giulia Meli

Il Grand Hotel San Pietro ? il gioiello del gruppo Lindbergh Hotels, un esclusivo 5 stelle lusso sospeso tra il blu profondo del Mar Ionio e il fascino senza tempo della storica Taormina. Nato all?interno di una nobile villa dei primi del Novecento, finemente restaurata nel rispetto della sua eleganza originaria, l?hotel conserva intatta la sua anima aristocratica, fatta di dettagli preziosi, atmosfere d?altri tempi e uno charme inconfondibile. Immerso in un rigoglioso giardino mediterraneo, il Grand Hotel San Pietro regala agli ospiti viste spettacolari: da un lato, l?incantevole Isola Bella incorniciata dalle infinite sfumature del mare; dall?altro, la maestosit? dell?Etna, il vulcano attivo pi? alto d?Europa, che domina l?orizzonte con la sua presenza imponente. Un luogo in cui il tempo sembra sospeso, dove ogni soggiorno si trasforma in un?esperienza di autentico lusso siciliano.

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Il benvenuto in camera…

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Ogni camera ? un piccolo omaggio al territorio: sfumature vibranti di giallo, rosso e blu si intrecciano in un?armonia cromatica che richiama i fiori mediterranei, il mare cristallino e il sole della Sicilia. Le maioliche, le ceramiche artigianali e i dettagli coloniali impreziosiscono gli spazi con richiami alla tradizione e alla cultura locale, creando un dialogo visivo continuo con il paesaggio circostante.

Dettagli:? La doppia doccia ? sempre un plus.

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Scendiamo per l’aperitivo

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E un pranzo light con golosa pizza gourmet sulla terrazza panoramica vista mare. Qui nella Ulivum Terrace, dove la cucina si muove tra influenze internazionali e piatti della tradizione isolana, come gli arancini, lo spaghetto al pomodoro datterino o il pesce alla griglia, il forno a legna arricchisce l?esperienza con una selezione di pizze d?autore, ciascuna abbinata a cocktail e drink pensati ad hoc da una drink list dedicata.

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Ce n’? per tutti i gusti…pi? uno!

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Ogni spicchio un’esplosione di sapori, come i bocconcini fritti adornati di crudit?…

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Come prima cena del nostro soggiorno, proviamo Il Giardino degli Ulivi con una proposta che omaggia la cucina classica mediterranea e le tradizioni siciliane.

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Calice di benvenuto niente meno di uno Aoc Champagne Extra Brut Blanc de Noirs Les Vignes Blanches 2019 – Alexandre Bonnet

Dal perlage stuzzicante, profuma di frutta a polpa bianca, agrumi e spezie con tocchi iodati a rifinitura. Il sorso ? ben calibrato, sapido e dalla carbonica carezzevole, chiudendosi con un finale lungo con richiami mentolati.

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Pane homemade e burro montato.

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Ci facciamo viziare con qualche bocconcino che parla la lingua locale…

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Spaziamo poi dalle ostriche al mosaico di crudi del Mediterraneo…

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Battuto di crudi del Mediterraneo…

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Il servizio si distingue per le preparazioni ?live? in sala, come i piatti flamb?, tra cui la celebre pasta con le sarde o il pesce all?eoliana, che trasformano la cena in uno spettacolo per i sensi.

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L’incredibile linguina all?astice flamb?

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Servito al tavolo trancio di cernia al limone con bottarga di tonno e morbido di patate

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Concludiamo con una delicata crepes suzette con gelato.

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Ogni angolo di questo Hotel lascia stupefatti per la sua bellezza e meticolosit? dei dettagli…come l’ammirevole Rotonda sul mare!

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Uno spazio privato (per le cene di sera c’? una importante lista di attesa) , con affaccio sul mare, in cui si pu? godere di una delle colazioni pi? sbalorditive di tutti i tempi…

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Volendo godere ancora di qualche sfizio di pu? proseguire nella sala colazioni, per una scelta veramente vasta.

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Nella zona piscina si trova Rizza, il pool bar dell?hotel, con una proposta leggera e fresca: insalate gourmet, baguette artigianali, panini siciliani e centrifughe salutari, serviti in packaging sostenibili e riciclabili. A completare l?offerta, una carta di cocktail freschi e low-alcohol, perfetti per le giornate di relax al sole.

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Una?grande vasca all?aperto, a picco sul luccicante mare blu della Sicilia, circondata da comodi lettini e bianchi ombrelloni.

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Si avvicina l’ora di cena, e finalmente ci avviamo al ristorante B?tu! Iniziando dall’aperitivo…

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Sala e mise en place

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Il men? “Luca, ago e filo”

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Partiamo con Canap?: lo chef vuole creare un gioco di illusione, con piatti di verdure che ricordano piatti di pesce:

  1. Lenticchia nera ?beluga? di ustica con miso e lime
  2. Spuma di topinambur e umami di pomodoro
  3. Barbabietola – trattata come se fosse un tonno – cotta, marinata, affumicata, marinata con dello yuzu. Accompagnata da estratto di prezzamolo e polvere di barbabietola
  4. Crostino di pane con maionese di asparago, composta di peperone anice e finocchietto – Da completare con: Peperone sott?olio
  5. Finta seppia – Cipolla fermentata in ossidazione per 60 giorni

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Proseguiamo con l’amuse-bouche: asparago crudo, pan di zucchero, foglia di quercia, due tipologie di carota (rossa e gialla), cicoria, radicchio, piselli (12 erbe in base alla stagionalit?) e 2 baccelli. Alla base: patata e estratto di olive. Adornato con una cialda di patata.

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La leggenda racconta che San Pietro viene chiamato a Taormina per proclamare primo vescovo di sicilia San Pancrazio. Alcuni anticlericali cercarono di ucciderlo per impedire la proclamazione. Fu quindi invitato a cena, in un?orto, durante la quale venne servito un piatto avvelenato. Si dice che fu guidato dallo spirito santo verso un?albero di ulivo, stacc? un ramo dalla pianta e lo avvicin? al piatto. A quel punto il piatto si illumin? e si ruppe. L?evento determin? la salvezza di San pietro. In questo piatto hanno voluto ricreare l?evento fortunato, creando una cialda di patata che v? spezzata con il cucchiaio, al di sotto della quale si trovano dei vegetali che richiamano l?orto.

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Come prima portata arriva PESCE ROSSO, il signature dish di Luca: un tripudio di pomodoro con 7 lavorazioni differenti. All?esterno troviamo un pomodoro arrosto, all?interno un’estrazione pura di pomodoro ed un?estratto di prezzemolo. Nella ciotola: pomodoro fermentato alla base, aglio nero e 4 tipologie di pomodoro in gelatina (rosso, giallo,verde e datterino). Da completare con la panzanella.

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Proseguiamo con Cipolla: cipolla fermentata con foglia d?argento edibile e latticello con olio al basilico. Incredibile viaggio, dalla vista al gusto!

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Segue il Radicchio: radicchio fermentato per 3 settimane con miele lacto fermentato servito con crema al miso e olio al prezzemolo. Un piatto che racconta una visione audace e consapevole della cucina contemporanea. Il radicchio, sottoposto a tre settimane di fermentazione, perde l?amaro pi? ruvido e guadagna profondit?, mineralit? e una vena acidula che stuzzica. Il miele lacto-fermentato aggiunge una dolcezza complessa, mai banale, che danza con la sapidit? decisa della crema al miso. L?olio al prezzemolo chiude il cerchio con una nota verde, fresca, quasi balsamica. Un piatto che parla di tecnica, di terra, di tempo e di equilibrio.

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CAROTA si compone di un flan di pastinaca bianca fermentata a forma di coniglietto, una carota scottata con burro chiarificato ed aromi, estratto di foglie di carote e glassa di carota acidificata con passion fruit ed umami di carota e, infine, lo scampo maturato con aglio nero ed erba cipollina.

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In abbinamento Passobianco 2022 – Passopisciaro

Il vino si presenta al calice di colore giallo paglierino intenso. Il profilo olfattivo ? elegante, con note di frutta gialla, frutta tropicale, sfumature di miele, pasticceria e sensazioni delicatamente tostate. Al palato ha un buon corpo, con aromi complessi, frutto molto espressivo e una piacevole chiusura fresca su note sapide e minerali tipiche del terroir vulcanico.

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Proviamo ora il Bottone ripieno con zucca in agrodolce, accompagnato da lamelle di zucca, caviale e delicata capasanta in lamelle. Un piatto che unisce eleganza e memoria, in cui la zucca in agrodolce evoca suggestioni domestiche e mediterranee, racchiusa in un bottone dalla sfoglia precisa, una composizione armonica, raffinata, dove dolcezza e sapidit? si rincorrono con misura.

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Sapientemente abbinato a Etna Rosato 2024 – Girolamo Russo

Questo vino nasce da uve Nerello Mascalese. Il bouquet richiama note di melograno e fragoline che si alternano a richiami di ginestra; il sorso ? sorretto da una grande spinta sapida e minerale, con un finale persistente e di grande freschezza.

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La tensione gustativa sale con PEPERONE ?AMMUTTUNATU?: un peperone abbottonato con mollica di pane, olive, capperi, mandorle, cipolla. Il tutto viene fermentato per due settimane e accompagnato con estratto di olive e salsa di umami di peperone e piccione.

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Accompagnandoci verso il gran finale, sgrassiamo con il pre-dessert: sorbetto al frutto della passione con cialda alla mandorla e cipolla rossa caramellata.

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Ed ecco la chiusura di questo spettacolo! La raccolta delle olive: souffle? alla nocciola e sorbetto alle more.?Un dolce che racconta la terra con eleganza e misura. Un finale di pasto che riesce a essere insieme confortevole e raffinato, giocando sulla stagionalit? con grande sensibilit?.

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Coccole finali con caff? e piccola pasticceria:

  • Cioccolatino al caramello mou e miso
  • Cioccolatino al limone fermentato e praline al pistacchio
  • Iris con crema di banana -Cialda alla mandorla con gel? alla cannella
  • Cannolo alla ricotta con cialda alla carruba
  • Scorzetta d?arancia
  • Gel? alla fragola ed ibiscus
  • Marshmallow al bergamotto
  • Torroncino alla mandorla e pistacchio

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Caff? Morora 34 bio, torrefazione Pascucci, Origine Colombia, Guatemala e India, Blend.

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Uno scatto finale con questo incredibile team!

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Un grazie immenso a tutto lo staff e..alla prossima!!

Cucina

Per un?esperienza pi? intima e sofisticata, B?tu?? un indirizzo imperdibile. Firmato dallo chef Luca Miuccio, il ristorante propone cinque menu degustazione ispirati alla terra, con una cucina creativa e contemporanea che valorizza ingredienti vegetali e prodotti locali di eccellenza.

La sua ? una cucina identitaria, che guarda al mare e alla terra con rispetto, lavorando solo materie prime stagionali di altissima qualit?, scelte con cura quasi maniacale. Il suo stile si riconosce in una sottile tensione tra tradizione e innovazione: ogni piatto custodisce una storia antica, ma viene tradotta con codici moderni, spesso sorprendenti. Le consistenze giocano tra il croccante e il vellutato, i sapori si bilanciano con precisione millimetrica, gli umami naturali sono esaltati con intelligenza.

Servizio e accoglienza

Il servizio al ristorante B?tu?riflette con eleganza la filosofia dell?intera struttura: sobria raffinatezza, cura dei dettagli e una profonda attenzione alla persona. Fin dal primo istante, l?accoglienza ? calda ma mai invadente ? un equilibrio raro, che fa sentire l?ospite immediatamente al centro di un?esperienza pensata su misura. Il personale di sala, guidato dal Ma?tre Carmelo Fam?, si distingue per professionalit? e discrezione: ogni gesto ? misurato, ogni intervento preciso, ogni spiegazione dei piatti carica di passione e competenza, senza mai sfociare nell?eccesso. La sommelier Angela Fresta accompagna il percorso gastronomico con proposte mai scontate, capaci di esaltare la cucina dello chef Luca Miuccio con accostamenti intelligenti e talvolta audaci. L?atmosfera, complice la vista mozzafiato sul mare e i profumi della macchia mediterranea, ? rilassata e rarefatta. Tutto, dalla disposizione dei tavoli all?illuminazione serale, sembra progettato per favorire un?immersione profonda nel gusto e nell?emozione del momento. Batu non ? solo un ristorante, ma un luogo dove il tempo rallenta e l?ospitalit? diventa parte integrante della narrazione culinaria.

Conclusioni

Il ristorante B?tu, fiore all?occhiello del Grand Hotel San Pietro, ? dedicato a chi dal gusto cerca ancora un?emozione autentica, primordiale, liberatoria. La sua cucina esalta la cultura siciliana, impiega materie prime di qualit? elevatissima, gioca con le consistenze, mixa i migliori prodotti stagionali. Offre?un vero?spettacolo di sapori,?assaggi di grande valore e un bellissimo ricordo da custodire nel tempo.

B?tu al San Pietro

Via Luigi Pirandello, 50 – 98039 – Taormina (Messina)

Tel: +39.366.6341175
Giorni di chiusura: domenica e luned?

L'articolo Grand Hotel San Pietro – Ristorante B?tu Chef Luca Miuccio – Taormina (ME) proviene da ViaggiatoreGourmet alias AltissimoCeto!.

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[01/01/1970, 00:00] Napoli, l'Anteprima di Vitigno Italia
Il Salone va al castello Il patròn Chicco De Pasquale ( a destra) con Francesco Marinelli dello staff e l'architetto Colombo di Giulia Cannada Bartoli Vitigno Italia va in città. Per la precisione al castello. Si cambia sede, l’evento cresce, abbandona il format squisitamente fieristico che l’ha caratterizzato dalla nascita nel 2005 per trasformarsi in un salone – salotto ricco di opportunità. Wine Business in Espansione è il lead della campagna ...
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[09/10/2008, 13:31] Now the bad news
The weak dollar has shown itself in the latest stats on wine sales. Here's the bad news from Winespiritsdaily.com: DOMESTIC WINES OVERWHELM IN JULY Growth of domestic wines overwhelmed imports in the four weeks to August 10, according to IRI data. Dollar sales of domestics grew 5.1%, while volume rose 2.8%. Meanwhile, imported wines declined -1.4% in value and a whopping -6% in volume. All table wines combined grew 3.6% in dollar sales and 1.2% in volume. Countries with a strong currency, and coincidentally more developed wine industry, seemed to...
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[04/28/2008, 09:16] Il blog di Don Sebastiani & Sons?

La Sorgente del Vino

Pochi giorni fa avevo scritto una bozza a proposito del blog di Don Sebastiani & Sons che tuttavia devo modificare. Inizialmente, andando sul sito dell’azienda si poteva leggere nel menu in alto la parola Blog. Oggi, per?, quella parola ? stata modificata in Press.

Inutile dire che la recensione che avevo fatto di quel blog era molto negativa: tutto poteva apparire tranne un blog! E’ una semplice pagina in cui vengono visualizzati tutti i comunicati stampa in ordine cronologico. In sostanza: il termine Blog non era per nulla pertinente.

Un blog non ? il contenitore dei comunicati stampa: ? conversazione.

La notizia l’avevo scoperta su The winery web site report, ottimo blog che ogni tanto fornisce alcuni spunti interessanti sui movimenti dei siti delle cantine. Lo stesso sito diceva:

Sorry, Don, but that is *not* a blog

A parte il fatto che si tratta di comunicati stampa, da segnalare l’altro punto negativo: “Both comments and pings are currently closed. Comments are closed”. Naturalmente: chi commenterebbe un comunicato stampa asettico, promozionale e via discorrendo?

Oggi, poi, mentre ricontrollavo la bozza mi sono imbattutto di nuovo nel post di The winery web site report scoprendo che la parola Blog ? stata sostituita con la pi? pertinente Press. Nello stesso post potete leggere un commento molto interessante, fatto dalla stessa azienda ad opera di Tyson Caly:

I just replaced the word Blog with the word Press. It’s certainly more accurate in describing what that part of the website is. Funny you should post about this very thing as it’s something we just talked about fixing last week. We had thought of writing a Blog long long ago, and sadly it never happened. In any case, thanks for bringing it up! Next up is to work out the Feed issue.

Qualche considerazione ? d’obbligo:
1. L’azienda ha fatto uno sbaglio e lo ha corretto. Sar? perch? The winery web site report ha fatto una recensione cos? negativa ma giusta? Non ha caso la stessa azienda ha risposto lasciando un commento e correggendo.
2. Stanno lavorando all’implementazione dei Feed: ottimo esempio di utilizzo di questa tecnologia mettendola a disposizione di chiunque voglia seguire i comunicati stampa aziendali.

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[07/12/2008, 05:02] Perch? nelle cene di gala internazionali non vengono serviti vini italiani?

La Sorgente del VinoDomanda: com?? che nella fastosa cena di gala che ha chiuso il recente vertice del G8 in Giappone, accanto ai ?soliti? Champagne, Bordeaux e Bourgogne, ad un vino californiano e ad un Tokaji Essencia ungherese non ? stato servito nemmeno un vino italiano?
Colpa dei politici italiani che non sanno promuovere convenientemente, magari mediante un ?ambasciatore del gusto? (ossignur, che cosa ho detto, sto forse tirando la volata all?onninpresente Carlin Petrini?) le loro eccellenze in campo agroalimentare o ? piuttosto colpa di una insufficiente e non ben focalizzata ?idea d?importanza, di classicit?, di ?must?, che i nostri vini pi? importanti non riescono a trasmettere in quell?immaginario collettivo secondo il quale in occasione del pranzo che conclude un grande vertice politico internazionale ? ovvio che non possano mancare Champagne, Bordeaux e Bourgogne, e che ci possano essere anche un Tokaji Essencia e persino un taglio bordolese californiano, ma dove possono tranquillamente mancare un Barolo, un Fiano d?Avellino, un Brunello di Montalcino, un grande Vin Santo toscano?
Questi interrogativi, credo non oziosi, li pongo in un commento (leggete qui) che trovate nello spazio delle news del sito Internet dell?A.I.S..
E voi, a proposito, cosa ne pensate?

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[01/01/1970, 00:00] Romano Levi, uno degli ultimi personaggi Langaroli.
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Il giorno 2/05/08 è mancato a Neive (CN) a 80 anni uno degli ultimi personaggi della Langa: Romano Levi. Un gran lavoratore che ha dedicato tutta la vita nella Sua distilleria a creare le grappe artigianali famose in tutto il mondo.
Non basterebbero queste poche righe per descrivere un personaggio di questo taglio. ? stata dedicata una biografia che vi invito a leggere. Il libro è scritto da Luigi Sugliano e Bruno Murialdo dal titolo Levi e la donna selvatica, Casa editrice: Sorì Edizioni. (Purtroppo non è facile da trovare!)
Si dice che la sua vita si possa contare in fiammiferi. Ne accendeva uno all?anno in autunno. Quella fiammella gli serviva per mettere in funzione l?alambicco a fuoco diretto della Sua vecchia distilleria. Non lo avrebbe spento che in primavera.
Fu Luigi Veronelli a scoprirlo e a segnalarlo su Epoca. Da quel giorno, senza mai muoversi dalla sua Neive, Romano Levi si ritrovò al centro di interessi e curiosità che ne hanno fatto un mito vivente. Su internet è pure presente un fans club al sito http://www.grapparomanolevi.ch/home.html.
Veronelli lo battezzò il ?Gappaiol?angelico? per la sua aria eternamente sorpresa.
Un uomo legato al territorio come lo sono le sue grappe. Seguiva tutta la procedura davanti all?alambicco dove bruciavano le vinacce. Poi andava nella stanzetta delle etichette e disegnava con la sua penna china su rettangoli di carta dai bordi irregolari un sole o una manciata di fiorellini per le signore e infine saliva da Lidia, la sorella che gli preparava le erbe da aggiungere ogni tanto alle grappe.
Per tutta la sua vita non smise mai di disegnare e anche quando decise con sua sorella Lidia di ritirarsi nella casa di riposo di Neive, non smetteva mai di recarsi nella Sua distilleria.
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[10/28/2007, 17:43] Delle meraviglie di un'etichetta
La Sorgente del Vino

"Dopo il d? di Sant' Urbano,
pi? non gelano tralci e grano"

La prima volta che vidi quest'etichetta rimasi inorridito, anzi, se ricordo bene, la mia prima esclamazione fu qualcosa simile a "ma cos'? quest'orrore kitsch?"

Poi, come spesso succede con le cose estreme -musica, arte, design, persone- inizi ad esserne incuriosito, poi attratto, poi affascinato per finire ad esserne il primo supporter, cercando di far capire agli altri, quelli che come te, all'inizio, storcevano la bocca, che questa ? arte allo stato puro. Forse, anzi no, sicuramente la pi? bella etichetta mai vista su una bottiglia di vino.

Grazie, Sant'Urbano, per esserti fatto martirizzare in una vigna nel II secolo.
Grazie, Weingut Knoll, per aver pescato nella tradizione e per aver disegnato un'etichetta cos? deliziosamente kitsch!


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[04/12/2018, 05:30] How to Choose the Right Dentist

Your teeth are very important, taking care of the teeth is beyond brushing and eating the required diet. For complete health teeth caring you need to see a professional dentist for the check up. You need to do this for at least once in every three to six months. The dentist will do a professional cleaning to your teeth to make them last longer in a healthy condition.

However, the problem comes up when you are deciding the dentist you want to visit. Currently, there are many dentists available, choosing the right dentist will require you to spend much time.

Location

La Sorgente del VinoChoose a dentist that you can access easily, near your home or place of work. This will help you save time when you want to check your teeth. It is important for the case where you may have dental emergencies; the dentist will access your place easily.

If you are the doctor?s client, it will be easy to visit you and check on your healing process. You should also choose a dentist whose working hours does not match with your working hours. The doctor should not have a tight schedule. You should have to invest precious time with your dentist.

Cost

The doctor you choose should not be too expensive for you to afford. In cases where you need to spend a lot of money on your check up, you need to know if the dentist accepts your insurance. The dentist should also accept multiple methods of payment such as credit cards or personal checks.

The cost varies with the practice of the dentist. Make sure the charges are reasonable. The dentist you choose should not be overcharging you. Agree on the cost of the operation before you allow the doctor to check your teeth.

Personal comfort

This another crucial factor you need to consider when searching for a dentist to check your teeth. You must find a dentist that you can talk to comfortably. When you are explaining your problem, the dentist should be concerned and willing to help.

Ensure that the doctor you choose is humble and concerned with your problem. He or she should help in making you courageous in asking whatever question you have in case you do not understand some terms.

Professional qualifications

La Sorgente del VinoThe dentist you choose should be willing to give you a history of his or her qualifications when you need them. Do not assume that the dentist is qualified if you have not confirmed. If you feel uncomfortable with the answer the dentist is giving to your questions, you need to find a different dentist. You can also check the information of the dentist at the medical board where you find out the kind of training the dentist has gone through.

Emergency care

Can the dentist you choose attend immediately to any of your emergency? Find out the contact lines of the dentist if they are working all the time. Also, check out for a doctor who can attend to you even out of working hours to attend your emergency.…

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[12/24/2007, 19:02] Auguri !
Sincerissimi auguri per un sereno Natale !

P.S. Finalmente Nuvole e Pane ? vestito e, da oggi, ? ufficialmente nato ! Domani si brinda col mio primo Nuvole e Pane 2004 ! Alla vostra !
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[01/01/1970, 00:00] Monferrato Rosso Carla e Oreste 2006 - Rinaldi Vini
Dall'instancabile forza creativa e passione di Andrea e Paola Rinaldi, nasce questa nuova creazione, il Monferrato Rosso Carla e Oreste, dedicato ai loro genitori, frutto di un assemblaggio di due variet? che in molti casi hanno dimostrato di potersi legare e dare ottimi risultati...
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[04/08/2008, 20:41] Invecchiare
C'? un cambiamento climatico in atto, una tendenza all'aumento della temperatura media. Tutti lo sostengono oramai, con dosi pi? o meno elevate di allarmismo. Non si sa ancora esattamente se il fenomeno abbia origine antropica (effetto serra) o dipenda da altri fenomeni geolocici ciclici. Questa cosa devo dire che mi turba; forse sar? che soffro il caldo! Dal punto di vista enologico sono ancora pi? turbato. Se un milesimo come il 2003 diventasse la normalit? e non l'eccezione, cosa occorerrebbe fare per evitare di ripetere i disastrosi risultati espressi dai pi? blasonati vini italiani? Che tipo di gestione della vigna occorrer? mettere in pratica? A queste domande sta pensando un sacco di gente. Nuovi indici pedologici aiuteranno a selezionare nuovi terroir (di questo parleremo pi? avanti); pratiche come la sfogliatura intorno ai grappoli andranno in pensione; le esposizioni dei filari andranno ripensate; anche i vitigni subiranno la loro bella rivoluzione, ed inevitabilmente tutto ci? avr? un riflesso sui disciplinari di produzione. E in cantina cosa occorrer? fare per preservare aromi e fragranze? Esattamente su questo tema ho letto alcuni scritti del Prof. Mario Fregoni pubblicati da VQ, da cui mi sono permesso di estrarre alcune frasi, che riporto letteralmente.
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[09/18/2008, 23:51] Recensioni di ristoranti, la storia

La Sorgente del Vino

Non c'? niente da fare, quando vai a rivangare il passato per vedere da dove ? partita un'idea, nove volte su dieci c'? di mezzo qualche newsgroup, una delle pi? "antiche" forme di socializzazione della rete. Se volete era il social network 0.1, ancora vivo e vegeto per altro. Fu cos? anche per le recensioni dei ristoranti.

Nel 1999 proposi la costituzione del newsgroup italiano sui ristoranti (ho messo il link web ma i newsgroup si leggono con un newsreader dal vostro programma di posta elettronica, indagate...) che venne poi approvato e che ? tutt'oggi online. L'organizzazione del materiale sui ristoranti in rete ? partito da l? e tutte le successive iniziative esterne su web hanno visto sempre come protagonisti questo o quel partecipante del newsgroup.

Ringrazio gli amici di IDR (questo il nome di battaglia del newsgroup dei ristoranti) per avermi aiutato a ricordare i principali poster di sempre. Tra i mitici della prima ora, JFSebastian, Fabio Fiorillo, FabMind, Claudio Pistocchi, Lcr, JPS, Nico Pisanelli, Prolet (quello che invent? html.it, per dire...), Pingo, Leo Rieser e ancora, Max-b, Dmaster, Schigi, Cauzzi, Adamski, gianmarco L., Nicolac (Nicola Cavallaro, avete presente ?), Franco C.E. Piodi, Guyciman, cesa-re, Ruggine (oggi protagonista su altri lidi), Vilco (gi? notissimo membro di it.hobby.vino, SPeck, AndreA, Apuo, Ziongiu, Bertozzi, Orson e tanti tanti altri.

A un certo punto le recensioni di ristoranti divennero un gran numero e si iniziarono a creare degli archivi online. Il primo fu quello di un sito che oggi non esiste pi? che si chiamava eat.it (mi ricordo perfino la cartella sul loro server che era "torretta" mi pare, che momenti !). Dopo qualche anno di attivit?, il vecchio gestore dell'archivio gett? la spugna e io presi le sue veci cominciando ad organizzare quelle recensioni all'interno di TigullioVino.it, un archivio antologico di recensioni ristoranti ancora vivo oggi e sempre aggiornato con nuove recensioni (pur conservando le vecchie), che dal 2002 circa porta avanti questo lavoro da amanuensi, artigiani del web.

Fu poi l'epoca del Lagnese, personaggio mitologico tra la figura del troll, del critico gastronomico e del genio squilibrato incompreso, uno che frequentava solo ristoranti stellati di altissimo livello ma che non perdeva occasione di scatenare flame infiniti (flame = litigi in gergo newsgroupparo) o intavolare dotte discettazioni sui massimi sistemi. Tra le pi? colossali risse di tutti i tempi, sempre su IDR, quella tra Sararlo, recensore venuto alla ribalta nella seconda o terza stagione di idr e JFSebastian, il pi? grande poster di Idr di sempre. Sono sue (di JFSebastian) alcune delle pi? belle e originali recensioni presenti in rete, molte delle quali mi fregio di annoverare nell'archivio di TigullioVino.it. Su tutte, vi segnalo questa che a me ? piaciuta moltissimo.

Nel frattempo cresceva il Forum del Gambero Rosso online che cominci? a catalizzare l'attenzione di una grossa fetta di questi recensori, anche se idr ? sempre rimasto un punto fisso di riferimento per molti.

Spuntarono molti blog sui ristoranti ma su tutti, per clamore e e audience va segnalato il fenomeno Muccapazza (il blog di ristoranti pi? paillettato del web). Furoni creati molti altri portali come l'amato (credo per la quantit? di recensioni) / odiato (credo per la qualit? delle recensioni) il Mangione.

Oggi ? il tempo di Viaggiatore Gourmet, del ristorante stellato raccontato quasi esclusivamente per immagini. Un format che a dispetto delle critiche ricevute agli esordi (splendidi i tributi negativi incassati da Claudio Sacco un po' in tutta la blogosfera, dal defunto e indimenticabile Peperosso al Papero Giallo di Stefano Bonilli) ? piaciuto e nel tempo ha dimostrato di saper fare anche grandissima qualit? con video veramente eccellenti e sopra la media anche se paragonati al lavoro eseguito da pubblicazioni professionali.

Mentre it.discussioni.ristoranti ? ancora l?, proprio come allora, con tante persone nuove e pochi sopravvisuti della prima ora, oggi ? il tempo delle proposte di guide ristoranti 2.0 e dei progetti di collaborazione sociale come duespaghi o come la nostra antologia open-social.

La seconda parte tra una decina d'anni.

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[09/10/2008, 23:29] A proposito di rating: taggare il vino

La Sorgente del Vino

Premessa, in occasione della conferenza dei blogger tenutasi a fine agosto a Logrono in Spagna, tra le altre cose si ? parlato molto di sistemi di valutazione del vino, di rating, di voti, di opportunit? o meno di giudizi numerici o simbolici. Il tema ha trovato un particolare risvolto pratico nella proposta da parte di Giampiero Nadali di una sperimentazione di sistemi di valutazione di tipo edonistico della quale ci ha compiutamente parlato in questo articolo.

Io sono tra coloro che credono che un qualche sistema di sintesi del valore / qualit? di un vino sia utile, per praticit? e sintesi, se affiancato alla descrizione testuale di un vino. Serve per catalogare le informazioni in modo efficace, pu? servire a dare un'idea di massima, in base al metro di ciascuno, sul valore e sulla tipologia di un vino. L'idea di un sistema di tipo edonistico ? molto affascinante e sicuramente di facile comprensione per il consumatore finale nella fase di scelta.

Ma qual ?, in rete, lo strumento che ad oggi meglio di ogni altro ? in grado di assumere il ruolo tecnico di un sistema di valutazione che pur sempre si appoggia alle parole, sia pur in modo sintetico ? Il tag.

Sempre di pi? i contenuti e le informazioni in rete vengono "taggate" dalle persone: una o pi? parole singole o composte che, associate ad un contenuto direttamente da chi lo scrive, sono in grado di sintetizzarne il significato pi? profondo ed ampliarne i confini con abbinamenti che spesso vanno ben oltre il freddo strumento della keyword, la parola chiave, generalmente ricavata meccanicamente da un agglomerato di parole pi? ampio.

Il tag ? qualcosa di pi?. E' un'attivit? umana, presuppone un ragionamento ed un lavoro di sintesi che una volta compiuto diventa un bene prezioso inestimabile di catalogazione, definizione, espansione e ridefinizione. Certo, in parte soggettivo, ma cosa non ? soggettivo in questo mondo enoico ?

A tal proposito mi piacerebbe verificare la possibilit? di affiancare / integrare se possibile questa sperimentazione di blogger promossa da Aristide con questa mia proposta di "classificare" il vino sinteticamente attraverso tags. Dove l'edonismo pu? essere la rotta (o meglio, una delle possibili rotte) e il tag il timone. Quello che propongo ? quindi di coniare, con l'aiuto della sperimentazione in atto, si panel di degustazione, di centri enologici, di esperti, di appassionati, linguisti, una serie di "tags" di vario tipo ma universalmente utili per descrivere univocamente un vino e renderlo comprensibile all'utente della strada con margini di errore molto limitati.

Un'associazione che resterebbe naturalmente accessoria rispetto alla storia e al parlato che ovviamente restano sempre il cardine di una vera e approfondita degustazione. Tra l'altro, se ci pensate, una serie di pochi tags molto pertinenti, pu? anche essere molto semplicemente aggiunta in etichetta e allo stesso tempo uno strumento di semplicissima adozione da parte, per esempio, di un'enoteca che potrebbe assegnare alcuni tag su un cartellino insieme al prezzo. (esempi a casaccio : molto alcolico, adatto a cibi molto grassi, asciuga la lingua, fruttato, sensazione di legno, elegante, suadente, ceralacca, semplice, difficile, ecc.).

Questo lavoro lo stiamo facendo ogni giorno su vinix con tutti i contenuti ma in modo molto pi? soggettivo di come lo si potrebbe fare seguendo uno schema riconosciuto e precostituito (ferma la sacrosanta libert? di ognuno di non seguirlo, ovviamente). Credo anche che oltre 11.000 tags diversi gi? raccolti, molti dei quali dedicati alla descrizione dei vini, potrebbero rappresentare una buona base di partenza per un eventuale studio. Se un domani fosse disponibile una serie di tag precostituiti da assumere come modello per un vino di un certo tipo, sarei lieto di aggiungerli ad ogni mia degustazione. Una sorta di esperanto del vino.

Che ne pensate ?


[Foto credit : Danembraceddc]

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[05/16/2018, 19:52] Healthy and Scientific Ways to Lose Fat

There are a variety of ways to lose weight, some of them proven to be unhealthy and unscientific. The quest of losing fat to attain than awesome and appealing physique might not be easy and shouldn’t be made rapid, patience is key for such a quest to prevent possible health impediments.

Besides commonly known fat loss procedures, science is actively innovating new, simple and healthy ways of losing fat. Losing fat through theLa Sorgente del Vino intake of healthy supplements is one scientifically proven way that has no side effects. Ultra-Omega Burn, as explained via Ultra Omega Burn Review is one good supplement known for faster and healthier fat loss. Besides supplements, there are other various healthy and scientific ways to lose fat.

Reducing Sugar and Starch Intake

Both these food types are a huge impediment to a lean appearance. They highly contribute to fat formation inside the body and so shouldn’t be taken in huge amounts during your meals. Starch is another name for carbohydrates and is a food type used to produce energy in your body. When that energy isn’t well-utilized, fat from the body doesn’t get used up and so continues to add up. Such food types should mostly be taken if you are an active person who works intensely on a daily basis. Either way, too much of both these food types is not healthy to your body.

Lowering carb intake also lowers the levels of insulin in the body. This prompts the kidneys to shed off more sodium and excess water from the body reducing unnecessary water weight and bloat.

Eating a Balanced Diet

For a nutritional and healthy diet, it should contain the three main food types, a fat source, a protein source, and a low-carb source. A meal La Sorgente del Vinocontaining all these components is considered to be balanced and is recommended to help in reducing fat in the body.

There are a variety of sites explaining the examples of foods falling under each category and which of the food is more nutritious. Make sure your meal is balanced for optimal nutritional balance in the body.

Regular Exercises

This is one of the oldest methods to lose weight. People adapted to this method because of its uniqueness and fun. Exercising is a method that has a significant influence on one’s physique. You should create a regular gym schedule that suits you. It’s not advisable to adapt to one’s mode of exercising because people have different energy levels. Instead, you can strive to match someone you admire exercising. This gives you morale, and after a short while, you’ll start noticing the change in your body. Hiring a fitness instructor is also another good alternative because of their expertise. They are fitness professionals who work conveniently with your schedule to help you attain the optimum results that you wouldn’t achieve on your own. They have the expertise to understand your fitness viability, something you maybe can’t notice by your own.…

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[06/30/2008, 13:33] Chimichanga de carne

Il chimichanga de carne (saccottino di carne) ? un altro piatto della cucina messicana e tex-mex.

Questa ricetta di chimichanga ? con carne di manzo, ma viene ottimo anche con il pollo. Inoltre, si pu? anche decidere di aggiungere peperoni e pancetta (soprattutto se scegliete la variante di chimichanga con il pollo).

Ecco comunque la ricetta del chimichanga di carne.

Ingredienti per 4 persone:
4 tortillas di grano di 24 cm di diametro
1 scatola di fagioli borlotti
300 gr di controfiletto di manzo
1 litro di brodo di carne
2 pomodori
8 cucchiai di salsa messicana
8 cucchiai di panna da cucina
100 gr di formaggio tipo edamer
1 cipolla piccola
olio di arachidi
pepe
sale

Preparazione (1 ora + 45 min di cottura):
lessare il controfiletto nel brodo lasciandolo cuocere per quarantacinque minuti circa. Togliere la carne dal brodo e lawsciarla raffreddare, sfilacciarla, salare e pepare.
Distribuire al centro di ogni tortilla la carne, i fagioli, la salsa messicana, il formaggio tagliato a filetti e piegarla formando un saccottino.
Friggere i saccottini in abbondante olio e servire caldi decorando con la panna e filetti di formaggio.

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[02/27/2013, 10:00] Spaghettone alla Salsiccia di Cinta Senese

Cavolo nero, fagioli, salsiccia di cinta senese…insomma tutto quanto ci pu? capitare di trovare in dispensa in questi mesi di fine inverno in Toscana. Ecco quindi una ricetta per gustarli al meglio e al contempo usare la fantastica consistenza degli Spaghetti Fabbri. Seguite la nostra video ricetta andata in onda ieri su Italia7 ad Aspettando il TG con Annamaria Tossani. Buono spadellamento!Ingredienti:

Spaghettoni Fabbri (cottura 18 minuti)

  • Salsicce di Cinta Senese (noi usiamo quelle di Renieri ma potete scegliere la vostra preferita!)
  • Cipolla Rossa
  • Fagioli
  • Aglio?
  • Rosmarino
  • Cavolo nero
  • Vino Bianco (noi abbiamo usato Vernaccia di San Gimignano ma va bene qualsiasi basta non sia troppo intenso e profumato)
  • Zucchero di Canna?

La Sorgente del Vino

ecco il video:

Buon lavoro!

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[05/30/2016, 06:30] Score del vino e big data, debutta Wine Lister

La Sorgente del Vino

La sintesi superficiale recita che si tratta di un nuovo sistema di score del vino che usa una scala in millesimi. Al contrario, la sintesi di Aristide vi invita ad affacciarvi sull’alba di una probabile nuova era per i sistemi di valutazione del vino: un sistema olistico che esprime una valutazione integrando non solo la qualità dei vini (l’unico parametro usato dai critici), ma anche prezzi, longevità stimata, popolarità sul mercato, performance nelle aste, forza globale del marchio. In pratica, sono i fattori presi in considerazione dagli acquirenti di vini di fascia alta – i fine wines.

La Sorgente del Vino

Ella Lister, Fondatore e CEO di Wine-Lister.com

Tutto questo si chiama Wine Lister (@wine_lister).

Ha richiesto oltre quattro anni di lavoro per la giornalista Ella Lister (con un passato professionale nel settore finanziario, e poi scrittrice del vino e consulente per collezionisti di fine wines) e il suo team di esperti di big data.

Hanno aggregato i dati elaborati da sei partner diversi: tre siti web di critici di fama internazionale, Jancis Robinson (JancisRobinson.com), Michel Bettane e Thierry Desseauve (Bettane+Desseauve) e Antonio Galloni (Vinous). Si tratta dei siti di maggior successo, con una forte digitalizzazione della propria base di dati e recensioni, attualmente accessibili solo a pagamento.

A questi si aggiungono i dati forniti da Wine-Searcher.com, il più grande motore di ricerca globale sui prezzi dei vini, Wine Market Journal, la maggiore fonte di informazione sulle aste dei vini, e Wine Owners, la più importante piattaforma di scambi commerciali e gestione di portafogli.

Gli algoritmi creati da Wine Lister “pesano” i singoli parametri e li riassumono in un indice di valutazione – score – rappresentato su una scala di 1.000 punti. Ella Lister precisa che qui non si usa solo il 20% della “parte alta” della scala, ma tutta la scala (vedi il diagramma qui sotto). E la scala in millesimi è stata ritenuta più funzionale a discriminare le differenze tra i singoli vini e i vari parametri considerati.

La Sorgente del Vino

La scala in 1.000 punti di Wine Lister

In passato ho espresso numerose critiche ai sistemi di valutazione basati sugli score (qui un post tra i vari pubblicati). Ma l’approccio di Wine Lister mi ha incuriosito e devo segnalare due elementi che mi interessa evidenziare:

  1. fino a oggi, lo score rappresenta un valore del vino basato sulla sola valutazione di qualità percepita, la quale è fortemente soggettiva, sia che si tratti di un singolo degustatore che di un gruppo di assaggiatori;
  2. per la prima volta si integra un dato soggettivo con una serie di dati via via più quantitativi e rilevabili in rete.

Ecco perché ho deciso di testare il sistema per comprendere meglio come sia stato articolato (è disponibile un periodo di prova gratuita di 14 giorni, mentre l’accesso costa £90/anno – ?118/anno ca. o £10/mese – ?13/mese ca.). E la sorpresa è stata notevole.

La Sorgente del Vino

I criteri valutati da Wine Lister

Wine Lister oggi ha un database di circa 2.000 vini, l’obiettivo è di arrivare a breve a 5.000.

Considerata la base dati principale che proviene dai critici internazionali, i vini rappresentati rientrano tra i vini top nel mondo. I vini italiani – al momento in cui scrivo – sono 462.

I criteri considerati nella composizione dello score sono raccolti in tre famiglie e in dettaglio sono questi:

  • Quality – Critic data: sono gli score espressi dalle recensioni dei tre siti dei critici sopra citati, nell’insieme “pesati” allo stesso modo, poi elaborati e ricondotti alla misura in base 1.000.
  • Quality – Vintage indicators: la longevità di un vino (stimata dai critici) viene presa come un indicatore di qualità e presa come un parametro;
  • Brand – Distribution: la presenza globale dei marchi sulle carte dei vini dei più importanti ristoranti del mondo, classificati nelle guide Michelin, 50 Best Restaurants e World of Fine Wine Best Wine List Restaurants;
  • Brand – Popularity: la popolarità del marchio attraverso la misura delle ricerche effettuate sui marchi nel sito Wine-Searcher;
  • Economics – Price: medie dei prezzi di breve periodo calcolate su 3 e 6 mesi dai siti di Wine Owners e Wine-Searcher. Inoltre, performance dei prezzi su 3 anni e relativa stabilità nel tempo.
  • Economics – Liquidity: i volumi trattati sono una “spia” del successo del vino, qui vengono elaborati dal sito di Wine Market Journal.

Ma non finisce qui. A questi criteri si aggiungono valutazioni su bottiglie prodotte, rese per ettaro, età delle viti e varietà delle uve.

Infine, tutti questi dati possono essere “filtrati” attraverso quattro criteri:

  • La Sorgente del VinoBuzz  brands, i marchi dei quali si parla
  • Hidden gems, le gemme nascoste
  • Value picks, i migliori rapporti qualità/prezzo
  • Investment staples, i vini con le migliori performance nei portfolio di investimento

In pratica, il risultato di queste analisi e ricerche, non si traducono tanto in un singolo score, ma in una scheda rappresentata nella pagina di Wine Lister in una sorta di infografica che è più una fotografia dei punti di forza e debolezza del singolo vino.

La Sorgente del VinoPer darvi un’idea, qui a lato ho estratto la pagina del vino italiano che al momento gode dello score più alto (cliccare sull’immagine per ingrandire). Si tratta del Giacomo Conterno Barolo Monfortino Riserva, il quale riporta uno score globale di 973 punti. I singoli parametri riportano score individuali molto ravvicinati (è un ottimo segno, ovviamente):

  • Quality: 974
  • Brand: 973
  • Economics: 972

 

Conclusioni

Erano anni che prevedevo la fine del ciclo di vita degli score del vino. Ciò che Wine Lister rappresenta non è tanto uno score, ma un sistema olistico ricco di informazioni, una sorta di mappa delle prestazioni di un fine wine nelle percezione analitica dei mercati, raccolte analizzate e rappresentate in una singola scheda. Certo, il sistema è largamente perfettibile, ma già in questo stato “1.0” è di grande interesse e merita il vostro approfondimento.

E’ un’anticipazione di numerose applicazioni che riguarderanno i mercati del vino: scaricatevi il report sul Bordeaux – per esempio – per gettare uno sguardo sul presente di un aspetto dell’uso dei big data del vino.

E’ un manifesto contemporaneo e moderno sullo stato del vino, nella sua accezione più alta e sofisticata, una prima risposta alla lettura e interpretazione della complessità di un prodotto per troppo lasciato alla sensibilità di nasi e palati allenati, ma sempre soggettivi nella percezione e valutazione.

Mancano molti dati ancora, soprattutto dalla parte delle percezioni elaborate dai consumatori armati di social media e strumenti di annotazione e recensione. Ne vedremo delle belle nei prossimi mesi, quando il sistema potrà evolversi a ulteriori integrazioni e analisi.

In qualche modo, stiamo vivendo un mutamento che avrà una qualche storica rilevanza.

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[10/14/2007, 07:53] Trasferimento!

Cari amici e amiche,
 Tirebouchon si trasferisce causa la troppa spam che riceve sui commenti e che Splinder non riesce a contrastare, ma non solo, sono cambiato, il mio lavoro è...

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[06/13/2008, 21:35] Vespaiolona, la Notte Bianca BiancoRossa di Breganze.

Tra sabato 21 e domenica 22 Giugno si terr? a Breganze (VI), la prima edizione di Vespaiolona, la notte bianca tra le cantine della Strada del Torcolato.

La festa inizia alle 20 in Piazza Mazzini con “Il Ristorante in Piazza”, tradizionale cena collettiva ovviamente a base di Torresano (il Piccione di Breganze) e annaffiato dai splendidi vini della zona.
Dalle ore 22 inizia il Vespaiolona, giro notturno per le cantine aderenti, con visite e degustazione dei loro prodotti per tutta la fascia Pedemontana della DOC Breganze: la Notte Bianca ? stata definita BiancoRossa in quanto a la Doc Breganze si compone di diverse tipologie di vini bianchi e rossi, oltre agli ultimi arrivati Vespaiolo Spumante, Breganze Tai e Breganze Merlot, e senza ovviamente dimenticare Sua Maest? il Torcolato, vero vanto dell’Enologia Italiana e Mondiale.
Dalle 22 alle 2 del mattino sar? attivo un servizio di bus navetta che, partendo dalla stazione delle autocorriere in piazzetta delle Poste, condurr? i partecipanti a visitare le Cantine Socie del Consorzio di Tutela e della Strada del Torcolato: Cantina Beato Bartolomeo da Breganze, Cantina Maculan, Cantina Angelo Scaroni, Azienda Agricola Ca’ Biasi, Azienda Agricola Firmino Miotti, Cantina Col Dovigo, Azienda Agricola Vitacchio Guerrino e, fuori dal territorio comunale, Azienda Agricola La Costa a Fara Vicentino, Tenuta Bastia a Montecchio Precalcino e Azienda Agricola Villa Magna a Sandrigo. Per la partecipazione ? richiesto un contributo di dieci euro, comprensivo di trasporto in pullman, bicchiere da degustazione e portabicchiere a tracolla oltre naturalmente a quattro assaggi di vino. Informazioni e prenotazioni: 0445300595, 3483028340.
Domenica 22 giugno dalle 17 spazio alla II? edizione del Palio delle Botti: una spettacolare gara di spinta di barriques tra le vie del centro, disfida fra equipaggi delle diverse cantine. Nell’edizione del 2007, a trionfare ? stata l’azienda agricola Ca’ Biasi di Innocente Dalla Valle. La manifestazione, che inizier? alle 17, si concluder? con un brindisi da primato a base di uno dei vini simbolo della Pedemontana vicentina: il Vespaiolo.
Ulteriori informazioni al sito Strada del Torcolato di Breganze.

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[04/09/2008, 08:31] Un megainceneritore a due passi da Roma, nel cuore dei Castelli Romani
Mi riaggancio alla segnalazione fatta un paio di giorni fa dalla mia carissima amica Veronica e al post impeccabile di Roberto che ha spiegato davvero tutto, perch? ? bene segnalare anche qui una notizia a dir poco agghiacciante. Di un caso simile se n’era parlato gi? a suo tempo, quando volevano mettere un gigantesco [...]
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[09/12/2008, 15:18] Off topic? No apologies
My recent obsession with the US presidential campaign has overwhelmed my blogging about wine. Wine is supposed to be the focus of this blog, and it usually is. I love tasting, drinking, thinking, reading, writing and debating wine. My deepest passion, as we know, is for Italian wine, and I am strongly attracted to the landscapes, culture and the people who make the wine. I love crazy old Italy. I feel at home there. But we live in perilous times, as the cliche goes. I'm not speaking so much about...
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[02/20/2009, 08:02] Banco d'Assaggio del Bardolino: i partecipanti
Ecco l'elenco completo delle aziende partecipanti al Banco d'Assaggio del Bardolino e del Chiaretto 2008 in programma domenica 8 marzo 2009, dalle ore 10 alle 18, presso la Dogana Veneta di Lazise.
  1. Aldo Adami
  2. Aldegheri
  3. Damiano Bergamini
  4. Bertani
  5. Bertoldi
  6. Bondi
  7. Ca? Bottura
  8. Giuseppe Campagnola
  9. Marco Campostrini
  10. Canella
  11. Cantina Caorsa
  12. Cantina di Castelnuovo del Garda
  13. Cantina di Custoza
  14. Casaretti
  15. Natale Castellani
  16. Cavalchina
  17. Cesari
  18. Colle dei Cipressi
  19. Renato Corradini
  20. Corte Fornello
  21. Corte Gardoni
  22. Corte Gioliare
  23. Costadoro
  24. Umberto Giarola
  25. Susanna ed Eugenio Girardelli
  26. Giuseppe e Giampietro Girardi
  27. Girasole
  28. Gorgo
  29. Guerrieri Rizzardi
  30. Il Pignetto
  31. Il Pigno
  32. La Rocca
  33. Lamberti
  34. Le Fraghe
  35. Le Ginestre
  36. Le Muraglie
  37. Le Tende
  38. Le Vigne di San Pietro
  39. Lenotti
  40. Marcello Marchesini
  41. Meneghello
  42. Monte dei Roari
  43. Monte del Fra?
  44. Monte Oliveto
  45. Monte Saline
  46. Maddalena Pellegrini
  47. Giorgio Poggi
  48. Raval
  49. Dante Righetti
  50. Enzo Righetti
  51. Ronca
  52. San Zeno
  53. Santi
  54. Tamburino Sardo
  55. Giovanna Tantini
  56. Tenuta La Presa
  57. Tenuta San Leone
  58. Tinazzi
  59. Tre Colline
  60. Valetti
  61. Vigneti Villabella
  62. Villa Medici
  63. Zenato
  64. Zeni
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[05/30/2008, 09:06] Vino e recessione nel Regno Unito
Da un’indagine svolta nel Regno Unito prendendo un campione di 1000 persone che consumano regolarmente vino, ? emerso che la recessione non intaccher? il consumo di vino. All’interno del paniere del consumatore tipo saranno al contrario penalizzati prodotti come birra, dolci/caramelle e bibite gassate. L’indagine, svolta da Wine Intelligence, offre dei risultati particolarmente confortanti tenendo [...]
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[01/01/1970, 00:00] Keith Jarrett Trio questa sera a Roma
Qualcuno si domander? "ma che ? successo ad Esalazioni etiliche? Non era un blog di vino? E' il secondo post dedicato alla musica...". Gi?, ma chi legge questo bloggaccio che si appoggia ad una piattaforma decisamente disonorevole per problemi di tempo, sa perfettamente che qui non si parla solo di vino ma anche di altre passioni, prima fra tutte la musica, la grande musica, quella che lascia il segno perch? ha realmente qualcosa da dire, a prescindere dal gusto di ciascuno di noi.Nel caso di Keith Jarrett, poi, si pu? discutere quanto si vuole, ma rimane il fatto che ? un musicista di talento che ? riuscito a superare i confini e gli incasellamenti che tanti critici hanno tentato di affibiargli. Certo, le sue escursioni nella classica, con incisioni di un certo pregio come i 24 preludi e fughe op. 87 di Shostakovich, Das Wohltemperierte Klavier Buch I al pianoforte e Buch II al clavicembalo, una delle pi? difficili e straordinarie opere di Bach, le Goldberg Variations dello stesso autore, le bellissime Suites for Keyboard di Haendel, le meno entusiasmanti esecuzioni di tre concerti per piano e orchestra di Mozart, ecc., rappresentano il lato pi? "istituzionale" di Jarrett, e per certi aspetti meno avvincente.Indubbiamente il suo lavoro pi? difficile e libero sta nell'improvvisazione totale dei suoi concerti in solitudine, inevitabilmente altalenanti e a tratti ripetitivi ma con alcune pagine davvero memorabili, grazie anche al suo tocco straordinario e alla sua conoscenza pressoch? totale della musica. Concerti difficilissimi, per i quali ? necessaria una concetrazione assoluta, e che gli sono costati non pochi disturbi di salute, tanto che oggi, superata quella grave malattia psicosomatica che non gli ha permesso di suonare per alcuni anni, preferisce effettuare raramente quelle esecuzioni in solo, con una formula del tutto diversa: brani pi? brevi (prima effettuava due lunghe improvvisazioni in due tempi) e spazio agli standard, che gli permettono ovviamente un maggior respiro.Questa sera, chi si sar? ricordato di premunirsi in tempo del biglietto, avr? modo di apprezzarlo all'Auditorium di Roma, Sala Santa Cecilia, nella veste a lui pi? congeniale e ormai "standard", il trio, accompagnato da due musicisti il cui carattere si fonde perfettamente con le esigenze dell'artista di Allentown, Jack De Johnette alla batteria e Gary Peacock al contrabbasso. Un trio collaudatissimo con il quale ha forgiato decine di dischi e la cui formula funziona grazie alla loro ricchezza espressiva e creativit?, alla tecnica perfetta e, soprattutto ad una sintonia musicale e di intenti che ha rari eguali nella storia del jazz. Si, ho detto jazz, perch? in questo caso si tratta proprio di questo, jazz allo stato puro, un viaggio in questo mondo immenso, passando dai classici alle correnti pi? avanguardistiche, ma sempre con un tocco e un'eleganza raffinata che difficilmente pu? annoiare.Il Jarrett di oggi ? indubbiamente diverso da quello del lontano Koln Concert, unico disco di piano solo che sia riuscito a vendere milioni di copie in tutto il mondo, la sua consapevolezza ed esperienza gli consentono un maggiore equilibrio, una misura e un uso della tecnica totalmente asserviti all'esigenza espressiva, con momenti di altissimo lirismo.Ora, i disattenti, sanno cosa si perderanno...
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