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| [11/25/2008, 15:02] | Due Chiaretti "premio qualit?-prezzo" su Bollicine d'Italia |  | ? in edicola "Bollicine d'Italia '09" del Gambero Rosso, la sedicesima edizione della guida agli spumanti italiani curata da Marco Sabellico e Giuseppe Carrus. Oltre duemila i vini degustati, 350 quelli selezionati, 146 quelli premiati per il lor rapporto qualit?-prezzo. E fra i premiati, anche due Bardolino Chiaretto Spumante: il metodo classico di Monte Saline e lo charmat di Villabella. "Tra i migliori Bardolino Chiaretto assaggiati c'? sicuramente questo eccellente ros? metodo classico" scrive la guida a proposito dello spumante di Monte Saline. Aggiungendo che questo Chiaretto ? "davvero irresistibile" e che "mostra una struttura solida ed equilibrata, polpa fruttata, fresco nerbo acido che sorregge la ricchezza estrattiva". "Segnaliamo con entusiasmo questo Bardolino Chiaretto Spumante" scrive invece la guida del vino di Villabella. Ed aggiunge: "Al palato ? carezzevole nell'effervescenza, presenta un accenno di tannino e persistono i toni fruttati. Chiude lungo all'insegna del frutto. Eccellente". | | TrackBack> |  |  |  |
| [01/14/2007, 23:37] | LA D.O.C. SAVUTO SUPERIORE. UNA BELLA PAGINA DI STORIA CONTADINA. UNA BUONA SPERANZA PER IL FUTURO. |  | Alcuni mesi or sono avevo scritto un post sui vitivinicoltori calabresi, basato su alcune mie esperienze, non molto favorevoli, incontrate nella fase di reperimento delle informazioni necessarie alla stesura dei miei articoli. Ma fortunatemante, anche in quella  bella regione italiana, qualcosa va mutando in meglio ed alcuni giovani produttori non ci stanno ad assogettarsi all'immobilismo atavico che attanaglia il Sud della nostra cara penisola. Nello svolgimento del mio lavoro di blogger mi sono imbattuto in un produttore abile nella realizzazione di prodotti di eccellenza e con la grande motivazione di fare conoscere i propri vini, dei quali pu? e deve essere orgoglioso. Ed ho cos? scoperto il Savuto Superiore D.O.C., prodotto dall' Azienda Vitivinicola Colacino di Rogliano ( CS). Avendo fatto uno studio preliminare del disciplinare di produzione di questa D.O.C., mi sono subito avveduto del fatto che il testo legislativo, ben fatto e rispettoso delle consuetudine locale, registra con insolita puntualit? quello che avviene nelle realt? mediterranee ed in Calabria in particolare. Il Mediterraneo ? poesia. Differenze e uniformit? si intersecano e si disgiungono, in un disegno superiore e perfetto nel suo caos. In tutti le regioni maggiormente integrate in questa realt?, esiste un orgoglio del viticoltore, avente come caratteristica il collezionare ed armonizzare le uve maggiormente rappresentative dei territori, favorendo nei secoli la conservazione della biodiversit? varietale. L'arte di questi viticoltori consisteva nel ricavare, da questo mosaico di colori, dei vini capaci di deliziare il palato, rendere allegre le serate e pi? sincere e franche le conversazioni.  Sfido chiunque a visitare tutte le contrade della Calabria, del Peloponneso, della Sicilia, della Dalmazia, di Creta o dell' Anatolia, riuscendo a trovare un solo piccolo viticoltore tradizionale ed "incontaminato" che coltivi e vinifichi solo vitigni in purezza. Le coltivazioni polivarietali erano animate dalla curiosit? del viticultore ed anche da una razionalit? agronomica, finalizzata a valorizzare le diverse vulnerabilit? alle avversit? atmosferiche e patologiche. Anche nelle annate peggiori era necessario produrre almeno un p? di vino!! Le cultivar di vite presenti in Calabria sono molte e di gran pregio e, tra queste, non possiamo non menzionare il magliocco canino, il greco nero ed il gaglioppo. Il Savuto Superiore D.O.C. viene realizzato dall'Azienda Vitivinicola Colacino con la denominazione commerciale "Britto" e presenta tutte le caratteristiche della vitivinicoltura tradizionale calabrese. Viene realizzato con un uvaggio molto ricco, la cui peculiarit? mi invita ad elencare tutte le cultivar che vi sono presenti: Gaglioppo, Greco Nero, Nerello Cappuccio, Magliocco Can ino, Sangiovese, Malvasia Bianca, Pecorino. Un vero e tradizionale connubio, nel quale rientrano anche variet? a bacca bianca. Il "Britto" ? ottenuto da una attenta scelta di uve prodotte in vigneti collinari, allevati ad alberello, appartenenti alle cultivar sopra elencate. Questo vino si presenta con un bel colore rosso rubino, dai riflessi granati. Il profumo ricorda molto il frutto d'uva e pu? ricordare in qualche aspetto la liquirizia. Il sapore ? rotondo e gradevolmente speziato, con una nota di freschezza caratteristica.  Gli abbinamenti consigliati dalla casa madre sono quelli classici dei grandi rossi, ovvero, arrosti, cacciagione e selvaggina. Sono abbinamenti sicuramente indovinati ma, assaggiandolo, ho subito pensato che un ottimo accostamento poteva essere realizzato con un piatto tipico dell'Italia Settentrionale: il baccal? con la polenta. Un ottimo modo di prepararlo ? quello doviziosamente descritto dal post di Venere in Cucina. Il prezzo?? Si pu? acquistare in enoteca ad un costo di circa 12 euri. Un prezzo giusto per un prodotto davvero valido, un necessario riconoscimento per un Mezzogiorno che non ci sta ad essere cenerentola. Allora cosa dire?? Buona Salute a Tutti!! Pierluigi Salvatore. NELLE FOTO: GRAPPOLO DI CULTIVAR GAGLIOPPO, TRATTO DELLA COSTA CALABRESE, IMMAGINE INVERNALE DELLA SILA, BOTTIGLIA DI BRITTO COLACINO. | | TrackBack> |  |  |  |
| [01/01/1970, 00:00] | Fine |  | | No, non ? paura e neppure vilt?. ? stanchezza. Mi sono stancato. E chiudo. Chiudo questo blog (senza cancellare nulla, ci mancherebbe!) Come dice il mio amico Nick Tambone chi scrive su un blog lo fa per passione, senza... | | TrackBack> |  |  |  |
| [05/22/2014, 05:00] | ?Etna Patrimonio Unesco: ambiente, legalit?, pace?. Convegno il 24 maggio a Nicolosi, Giornata Europea dei Parchi 2014 |  | | Convegno ?Etna Patrimonio Unesco: ambiente, legalit?, pace?, in programma sabato 24 maggio, Giornata Europea dei Parchi 2014, nella sede del Parco dell?Etna, l?ex Monastero Benedettino di San Nicol? La Rena a Nicolosi (via del Convento 45). | | TrackBack> |  |  |  |
| [06/07/2007, 16:43] | Vino dei Blogger #7: Tabula Rasa - Molinelli |  | 
Avrete capito leggendomi che ho una particolare predisposizione per i vini dei Colli Piacentini. Perch? le mie radici affondano in quella terra, che non ? pi? Lombardia ma non ? ancora Emilia piena, terra di mezzo per eccellenza. Un non luogo geografico, potrei dire, terra di confine da sempre un po' combattuta tra l'essere di "qua" o di "la". E come tutte le terre di confine, foriera di eccellenze in tutti i campi. Nelle persone, nel cibo (Piacenza ? l'unica provincia Italiana ad avere tre DOP nei salumi: pancetta, salame e coppa) e nel vino.
Perch? il terroir dei Colli Piacentini non ha nulla da invidiare ad altre zone. Il substrato ? bene o male lo stesso che dalle Langhe scende gi? verso i colli Tortonesi, attraversa l'Oltrepo', percorre la provincia di Piacenza e si butta verso Parma e Bologna. Terreni di marne argillose e calcaree, del periodo tortioniano e elveziano, fondi marini emersi (e lo si pu? capire camminando nelle campagne intorno a Castell'Arquato, dove si trovano pi? conchiglie che a Rimini) dove solo questioni storico-culturali e climatologiche hanno "sviluppato diversamente" la viticultura rispetto a zone pi? blasonate.
Se a questa predisposizione naturale aggiungiamo anche un attento lavoro sia sui vitigni tradizionali -i due del taglio piacentino in primis e la malvasia- che su quelli meno conosciuti, raggiungiamo punte di eccellenza.
E' il caso del vino in questione, il Tabula Rasa dell'azienda Agricola Molinelli di Ziano Piacentino, che va oltre all'essere autoctono. E' di fatto l'uva di famiglia. Vitigno riscoperto in maniera casuale nei vigneti di famiglia negli anni '60, ? stato fatto analizzare da varie universit? alla ricerca delle sue origini ampelografiche, senza risultato. Si ? quindi provveduto a stilare una nuova scheda, a cura del Prof. Fregoni dell'Universit? di Piacenza, "brevettando" cos? una nuova tipologia, l'uva Molinelli, appunto, forse frutto di un incrocio tra Sauvignon e uva americana, e coltivata franca di piede.
Imbottigliato come Vino da Tavola per ovvie ragioni, il vino si presenta con un colore giallo paglierino tendente al dorato, molto acceso e vicino a quello di alcuni Riesling alsaziani. Il naso di prima battuta ? un po' monocorde ed eccessivamente piacione, ma con un po' di pazienza esce la complessit? del vino fatta di note fum?e, di mostarda e di ghiaia bagnata ma non eccessive e austere, anzi, al naso persiste una rotondit? sorprendente, quasi da vino con un certo residuo zuccherino. In bocca una sopresa, lama di acidit? a tenerlo vivo, sparisce il dolce apparente che si avvertiva al sostituito da una grande sapidit?, quasi salina. Finale sauvignoneggiante, forse un po' amaro e non lunghissimo, ma penso di pi? non si possa proprio chiedere a questo campione anche nel rapporto qualit? prezzo. E il 2006, assaggiato dalla botte, ? ancora pi? strutturato e sorprendente. Lasciamolo in cantina qualche anno, e vediamo cosa ne viene fuori.
E se avete tempo, fate un giro in cantina: l'incontro con Ginetto Molinelli, una forza d'uomo con un'energia e una determinazione che hanno in pochi, vale da solo il viaggio! | | TrackBack> |  |  |  |
| [01/01/1970, 00:00] | L'Acquabuona cambia look e diventa anche esteriormente un giornale |  | | Il bravo Luca Bonci, che non si limita a fare la parte del gaudente assaggiatore di vino e di cibo, come i suoi colleghi, ma ? l'elemento determinante, il tecnico, che consente al lavoro effettuato dai numerosi collaboratori della testata "in rete dal 1999 per amor di terra", come recita il sottotitolo, di venire pubblicato e letto dai numerosi enogastronauti.Era un po' che ci lavorava, sapeva che la versione precedente de L'Acquabuona non era proprio affascinante e conteneva davvero troppi link, ma era stata fatta in velocit? perch? il tempo ? tiranno, si sa, soprattutto quando si hanno mille altri impegni, da quello familiare a quello professionale. Cos? Luca, in una situazione di difficolt? che lo ha visto spesso occupato fino a tardi, a rischio di divorzio (voci di corridoio...), si ? impegnato fino allo sfinimento per far s? che L'Acquabuona non fosse una testata giornalistica solo nei contenuti ma anche nell'aspetto.E il risultato ? senz'altro positivo. Molto pi? piacevole, con largo spazio alle immagini (queste risentono ancora della mancanza di un vero fotografo...) e un'organizzazione dei contenuti pi? snella e facile da individuare. Molto utile e intelligente lo spazio inserito nelle pagine interne con la lista dei collaboratori e reletivo feed RSS che consente di individuare subito i pi? recenti articoli scritti da ciascuno.Peccato solo per lo spazio pubblicitario posizionato a destra che occupa un settore della home page troppo evidente, al quale avrei preferito l'indice per rubrica, posizionato in modo da essere visto solo scorrendo la pagina. Ma la pubblicit?, lo sappiamo bene, ? l'unica entrata di una testata internet e a volte costringe a fare scelte non proprio ottimali.Bravo Luca, uno stimolo in pi? ad andarsi a leggere una delle riviste enogastronomiche online pi? interessanti del settore, che gode anche di una sobria versione inglese. Anche l'occhio vuole la sua parte... | | TrackBack> |  |  |  |
| [05/19/2014, 23:14] | Mille...e una botte |  | | B&B Shlafen im Weinfass, a Baden, famosa per i suoi Pinot e M?ller-Thurgau. Dormire tra i filari. ;-) | | TrackBack> |  |  |  |
| [01/01/1970, 00:00] | Monferrato Rosso Carla e Oreste 2006 - Rinaldi Vini |  | | Dall'instancabile forza creativa e passione di Andrea e Paola Rinaldi, nasce questa nuova creazione, il Monferrato Rosso Carla e Oreste, dedicato ai loro genitori, frutto di un assemblaggio di due variet? che in molti casi hanno dimostrato di potersi legare e dare ottimi risultati... | | TrackBack> |  |  |  |
| [08/25/2008, 14:11] | Quel brighella di Robin Goldstein |  |  Se ne ? gi? parlato a sufficienza dello scandalino winespectator. Quel brighella di Robin Goldstein potr? forse appendere il cappello dopo questo botto che ha ormai fatto il giro del mondo. Vorrei solo provare a vedere la cosa anche da un'angolazione diversa. Se qualcuno mette in atto dei comportamenti e delle azioni volte ad indurti in errore attraverso artifici e raggiri, posto che non si tratta di truffa perch? manca la parte relativa al "guadagno del truffatore" che - per ora - non si ? attuata, ? ben facile che tu, ingannato, cada nel tranello. Alla luce di questo e soprattutto considerato il fatto che la competizione a quanto ? dato apprendere dalla replica di WS ? basata esclusivamente sulle carte dei vini, un pizzico di malizia nel gesto di Goldstein ce la si pu? anche vedere. A fin di bene, per carit?. Giusto perch? sono sempre stato uno a cui piace sentire le due campane, ecco la replica di Thomas Matthew, Executive Editor di Wine Spectator : 1. Wine Spectator's Restaurant Awards Our Awards program was founded in 1981 to encourage restaurants to improve their wine programs, and to aid readers in finding restaurants that take wine seriously. The program evaluates the content, accuracy and presentation of restaurant wine lists. It does not purport to review the restaurant as a whole. In the program's 27 years, we have evaluated more than 45,000 wine lists. There is no doubt that more restaurants offer good wine lists today than back in 1981. We would like to think that this program has contributed to that development. Further, our Dining Guide is a widely used resource by our subscribers. (View more information on the program here.) 2. How could a restaurant that doesn't exist earn an award for its wine list? We do not claim to visit every restaurant in our Awards program. We do promise to evaluate their wine lists fairly. (Nearly one-third of new entries each year do not win awards.) We assume that if we receive a wine list, the restaurant that created it does in fact exist. In the application, the restaurant owner warrants that all statements and information provided are truthful and accurate. Of course, we make significant efforts to verify the facts. In the case of Osteria L'Intrepido: a. We called the restaurant multiple times; each time, we reached an answering machine and a message from a person purporting to be from the restaurant claiming that it was closed at the moment. b. Googling the restaurant turned up an actual address and located it on a map of Milan c. The restaurant sent us a link to a Web site that listed its menu d. On the Web site Chowhound, diners (now apparently fictitious) discussed their experiences at the non-existent restaurant in entries dated January 2008, to August 2008. 3. How could this wine list earn an award? On his blog, Goldstein posted a small selection of the wines on this list, along with their poor ratings from Wine Spectator. This was his effort to prove that the list - even if real - did not deserve an award. However, this selection was not representative of the quality of the complete list that he submitted to our program. Goldstein posted reviews for 15 wines. But the submitted list contained a total of 256 wines. Only 15 wines scored below 80 points. Fifty-three wines earned ratings of 90 points or higher (outstanding on Wine Spectator's 100-point scale) and a total of 102 earned ratings of 80 points (good) or better. (139 wines were not rated.) Overall, the wines came from many of Italy's top producers, in a clear, accurate presentation. Here is our description of an Award of Excellence: Our basic award, for lists that offer a well-chosen selection of quality producers, along with a thematic match to the menu in both price and style. The list from L'Intrepido clearly falls within these parameters. 4. What did Goldstein achieve? It has now been demonstrated that an elaborate hoax can deceive Wine Spectator. This act of malicious duplicity reminds us that no one is completely immune to fraud. It is sad that an unscrupulous person can attack a publication that has earned its reputation for integrity over the past 32 years. Wine Spectator will clearly have to be more vigilant in the future. Most importantly, however, this scam does not tarnish the legitimate accomplishments of the thousands of real restaurants who currently hold Wine Spectator awards, a result of their skill, hard work and passion for wine." [Foto credit : Thewinetrials.com]
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| [01/01/1970, 00:00] | Il marito muto |  | | Chiedo scusa se parlo di Maria, ma ? una storia che conosco bene... Mi girano sempre in testa le parole della canzone di Giorgio Gaber quando penso a Il marito muto, primo romanzo di Claudio Castellani in uscita tra qualche... | | TrackBack> |  |  |  |
| [05/26/2008, 15:30] | Polvere di Stalle entra nel network |  | Ricette facili per tutti da uno chef? Eccole proposte in questo nuovo blog che nasce dall'esperienza ormai consolidata del Bistrot Chez Maurice, quasi una sua costola. Maurice, l'autore di entrambi, mette qui a disposizione la sua esperienza professionale, per neofiti e cuochi casalinghi gi? esperti. Le ricette, complete di foto, sono qui esposte secondo l'esatta cronologia di esecuzione delle preparazioni. Dove necessario l'autore inserisce trucchi, variazioni e commenti per la migliore riuscita del piatto. Un sito da mettere assolutamente nei propri feed. Sheda completa editore su VinoClic | | TrackBack> |  |  |  |
| [09/10/2008, 09:45] | Primi esperimenti di restyling |  |  Ricordate questo post dove parlavo della necessit? di rifare TigullioVino.it ? Alla fine, ho optato per la conservazione del brand e l'unica via possibile che ? la dinamizzazione a pezzi del sito a partire dal nuovo con un lavoro in gran parte mio e di mia moglie e in parte di tecnici qualificati per il riassetto della parte tecnologica e di cms ma al risparmio, cos? come fa il calzolaio con le sue scarpe. Il "vecchio" rester? online ma solo parte di esso verr? reinserito nel nuovo cms che ancora comunque non esiste perch? si fa tutto a manina, ancora per un po'. Al momento ho solo cominciato a giochicchiare con la homepage per vedere l'effetto di un nuovo layout pi? ampio, con meno link, l'eliminazione di alcune parti poco utilizzate e un focus specifico su quello di cui tigulliovino si occupa pi? da vicino: i test delle campionature olio e vino, le news, gli eventi, l'informazione enogastronomica atteaverso la sua nutrita ciurma di collaboratori. Soprattutto scompare del tutto la parte legata ai servizi (totalmente demandata alla nuova struttura VinoClic). Il resto del sito ? per il momento tutto uguale a prima e probabilmente rester? tale ancora per un pezzo, almeno finch? non riuscir? a concentrare parte degli investimenti sulla dinamizzazione delle aree principali, quindi ancora un po' di pazienza. Per?.. Mi piacerebbe avere un feedback sul nuovo assetto e sull'idea di concentrare le energie sulla parte dei contenuti e dei test aziende (anche in funzione del meeting annuale). Tutta la roba che vedete ora in homepage ? ancora messa a manina, ma se tutto questo funzionasse dinamicamente e le rubriche attuali diventassero luoghi di conversazione allora forse il tutto diventerebbe pi? interessante no ? | | TrackBack> |  |  |  |
| [01/01/1970, 00:00] | Napoli, l'Anteprima di Vitigno Italia |  | | Il Salone va al castello Il patròn Chicco De Pasquale ( a destra) con Francesco Marinelli dello staff e l'architetto Colombo di Giulia Cannada Bartoli Vitigno Italia va in città. Per la precisione al castello. Si cambia sede, l’evento cresce, abbandona il format squisitamente fieristico che l’ha caratterizzato dalla nascita nel 2005 per trasformarsi in un salone – salotto ricco di opportunità. Wine Business in Espansione è il lead della campagna ... | | TrackBack> |  |  |  |
| [09/12/2025, 14:44] | Simone Giorgi alla guida di Orient Express Hotel La Minerva, Roma |  | Simone Giorgi alla guida di Orient Express Hotel La Minerva, Roma Un F&B mind al timone: sostanza, personalit? e visione ? dal 1? ottobre 2025 Conosco Simone Giorgi da vent?anni, dai suoi primi passi da Direttore: vederlo arrivare oggi alla Direzione Generale di un?icona come Orient Express La Minerva non ? solo una nomina importante, ? la conferma di un percorso raro. Essere cresciuto nel Food & Beverage e poi guidare l?intero hotel non ? scontato: ? un valore vero che porta con s? sensibilit? per l?esperienza, concretezza operativa e quella personalit? che, nel lusso, fa la differenza. La notizia Dal 1? ottobre 2025, Simone Giorgi sar? il General Manager di Orient Express La Minerva a Roma, primo hotel del leggendario marchio inaugurato nell?aprile 2025, di propriet? Arsenale Group e sviluppato in collaborazione con Orient Express. Subentra a un altro General Manager di lungo corso e autorevolezza, quel Giampaolo Ottazzi oggi Managing Director del clamoroso Raffles London at The OWO. Il patron di Arsenale Group Paolo Barletta ? un assoluto valorizzatore di talenti, oltre che fuoriclasse dell?imprenditoria; unisce visione, network ed execution impeccabile, trasformando intuizioni audaci in progetti iconici che alzano l?asticella del lusso esperienziale. Bio e profilo di Simone Giorgi? : eleganza operativa, risultati concreti Vent?anni di h?tellerie di alta gamma, un filo rosso: trasformare l?ospitalit? in esperienza memorabile attraverso generosit? e passione. -
Park Hyatt Milano (2000): Director of Food & Beverage, le radici. -
Starhotels Italia (dal 2007): Director of Operations su Venezia, Milano, Trieste, Parigi, New York. -
General Manager: Il Salviatino, Villa Cora (Firenze), JK Place Capri. -
Ritorno a Park Hyatt Milano (2018) come GM e Chairman of the Board of Feasibility per Hyatt in Italia. -
Hotelier of the Year 2024 per Virtuoso: riconoscimento alla capacit? di creare esperienze e non solo soggiorni. Lettura strategica: un GM con DNA F&B significa attenzione chirurgica a Ristorazione & Bar, coerenza di posizionamento e un servizio che parla la lingua del gusto. Orient Express in Italia: la visione La nomina di Giorgi si inserisce nell?itinerario italiano del brand: dai viaggi a bordo del treno La Dolce Vita Orient Express ai soggiorni a Roma e, nel 2026, anche a Venezia con Palazzo Don? Giovannelli. In arrivo anche lo yacht Orient Express Corinthian (2026), mentre prosegue il progetto di ritorno sui binari del treno storico. Dal 2022 il marchio ? parte di Accor e, dal 2024, beneficia di una partnership strategica con LVMH: sviluppo accelerato, posizionamento netto, ambizione globale. La Minerva oggi: heritage vivo, sguardo contemporaneo Nel cuore di Roma, a pochi passi dal Pantheon e da Piazza Navona, La Minerva unisce un palazzo del XVII secolo a un design firmato Hugo Toro, capace di restituire luce e ritmo a un indirizzo amato dai viaggiatori del Grand Tour. -
93 camere e suite: eleganza contemporanea, senso del luogo. -
Gigi Rigolatto Roma (rooftop, 7? piano): vista privilegiata sui tetti e sul Pantheon, glamour mediterraneo con una vena di brillante eccentricit?. -
La Minerva Bar (lobby): all-day dining sotto il lucernario in vetro e ferro, con l?originale statua della dea Minerva di Rinaldo Rinaldi. Perch? conta per noi -
Leadership con gusto: un GM ?cresciuto? nel F&B porta in dote coerenza tra ospitalit? e piacere della tavola. -
Destination dining: aspettatevi un dialogo pi? profondo tra cucina, mixology e servizio con ricadute memorabili sull?esperienza.?Lo ricordo a colazione a Villa Cora: determinato, quasi maniacale, nel voler offrire il cappuccino perfetto ? il migliore tra i cinque stelle lusso di Firenze.? -
Capitale culturale: La Minerva consolida la rinascita dell?hotellerie di lusso a Roma con un indirizzo che parla tanto ai locals quanto ai viaggiatori internazionali. -
Brand power: l?asse Arsenale?Orient Express?Accor?LVMH alza l?asticella su standard, investimenti e ambizioni. Cosa aspettarsi Un posizionamento fine-tuned sul mercato romano e internazionale, una regia che valorizza servizio, dettaglio e ritmo operativo, e una programmazione F&B capace di diventare calamita per la citt?. In una parola: stile. Quello vero.  Testo a cura di Claudio Sacco (Altissimo Ceto?) ? conosco Simone da vent?anni: la sua ? una leadership che unisce testa, cuore e palato. Il resto? lo scopriremo presto a La Minerva. Stay tuned!  L'articolo Simone Giorgi alla guida di Orient Express Hotel La Minerva, Roma proviene da ViaggiatoreGourmet alias AltissimoCeto!. | | TrackBack> |  |  |  |
| [05/03/2007, 17:02] | Vino dei Blogger #6: Five Roses Leone de Castris |  | Iniziamo con due puntualizzazioni (che puzzano di scusa...). La prima ? che questo blog potrebbe cambiare... denominazione. Da Imbottigliato all'Origine a Vino dei Blogger Blog. Per vari motivi (soprattutto di lavoro ma anche di pigrizia, sono io il vero Vinopigro!) lo aggiorno molto di rado, praticamente solo quando esce il VdB. Chiedo venia, in questo momento trovo pi? rapido (per il poco tempo che ho) farneticare su un paio di forum. La seconda ? che non ho fatto un volo di fantasia nello scegliere il mio rosato. Sono andato sul sicuro degustando per voi quello che ?, di fatto, la storia dei rosati Italiani: il Five Roses di Leone de Castris, nel millesimo '05. Cosa mi ha fatto scegliere questo vino? Prima di tutto la regione di provenienza, la Puglia, culla insieme alla Calabria dei migliori ros? sulla piazza (ok, anche i Cerasuoli abruzzesi non sono male!). In seconda battuta il ruolo che questo vino ha nella tipologia. Prima annata di produzione, il 1943, quando in Italia per la maggior parte della popolazione era difficile bere qualcosa di diverso dall'acqua (si era in piena guerra). Curiosa la storia del nome anglofono: deriva dalla contrada Cinque Rose, a Salice Salentino, chiamata cos? perch? ogni de Castris per generazioni aveva avuto cinque figli, appunto cinque rose. Il generale Charles Poletti, che era il responsabile degli approvigionamenti per le forze alleate, sul finire della guerra si innamor? di questo vino, e chiese all'azienda un grosso numero di bottiglie. Ma il nome cos? "italiano" non andava bene, e lo cambi? in Five Roses. Ecco spiegata l'origine del nome, primo caso di globalizzazione casus belli. Poi venne anche Were dreams, now it is just wine, ma questa ? un altra storia...
Venendo al vino, finalmente, ci si trova davanti a un buon prodotto. 90% Negroamaro con un saldo di Malvasia Nera, una decina di ore di macerazione pellicolare per ottenere il suo colore caratteristico. Un cerasuolo bellissimo, molto intenso, brillante e accattivante. Al naso la fragola, i lamponi e in generale i piccoli frutti rossi ci danno dentro alla grande, inseguiti da belle nuance di rosa canina. Naso piacevole e complesso, nulla da dire. In bocca il vino ha corpo, i tannini leggeri ma presenti, la bocca si riempie per bene facendo capire che dietro c'? un vitigno importante e molto buon lavoro. Peccato per il finale, che ? a mio avviso un po' amaro e non lunghissimo, ma di pi? non si pu? pretendere proprio. Diciamo che gli 80 punti se li porta via in scioltezza. E devo confessare che ho peccato, molto. Dopo averlo assaggiato a 13 gradi, l'ho ficcato in frigo e me lo sono sparato a 7. Una vera goduria! | | TrackBack> |  |  |  |
| [07/10/2025, 13:33] | Guida Michelin 2026 Presentazione il 19 Novembre 2025, dal Teatro Regio di Parma (PR) ? #GuidaMichelinIT #MichelinStar26 |  | La Guida MICHELIN torna a Parma per la 71^ edizione (2026) della selezione Italia.  La cerimonia di presentazione si terr? il 19 Novembre 2025, al Teatro Regio di Parma. Michelin ? felice di annunciare che la selezione 2026 della Guida MICHELIN Italia verr? presentata a Parma, in Emilia-Romagna. Una conferma per la regione ? che lo scorso anno ha ospitato l?edizione dei 70 anni a Modena ? e un ritorno nella citt? ducale, capitale della Food Valley regionale e Citt? Creativa per la Gastronomia UNESCO, dopo le tre edizioni che l?hanno vista protagonista dal 2016 al 2018. La MICHELIN Guide Ceremony Italy si terr? mercoled? 19 novembre 2025 al Teatro Regio. Durante la cerimonia verranno svelate le nuove Stelle MICHELIN, le nuove Stelle Verdi, i premi speciali Sommelier Award, Service Award, Young Chef Award e Mentor Chef Award, oltre alla distinzione Passion Dessert, il riconoscimento conferito ai ristoranti che offrono una vera e propria esperienza per l?alta qualit? della proposta dei dessert.  Gwendal Poullennec, Direttore Internazionale della Guida MICHELIN commenta: ?Siamo lieti di tornare in Emilia-Romagna e nella citt? di Parma, due destinazioni rinomate a livello internazionale per il loro ricco patrimonio culinario, per svelare la prossima selezione italiana di ristoranti della Guida MICHELIN. Dai rinomati prodotti tipici alle ricette iconiche, dalle caratteristiche vigne ai grandi ristoranti, questa terra ha dato vita ad alcuni dei tesori gastronomici pi? iconici d’Italia. Parma, con il suo status di Citt? Creativa per la Gastronomia UNESCO, incarna perfettamente l’eccellenza della regione, rendendola una cornice naturale e stimolante per la nostra celebrazione dei migliori talenti culinari del paese.?  Roberta Frisoni, Assessora Regionale al Turismo, commenta: ?Siamo estremamente felici di poter nuovamente ospitare la presentazione della Guida MICHELIN. Per la sua continua ricerca di innovazione e grande cura dei particolari da una parte, ed esaltazione della genuinit? delle materie prime, valorizzazione e custodia della tipicit? e delle tradizioni dall?altra, la cucina stellata ha un ruolo ed un valore centrali per la tavola dell?Emilia-Romagna. Si tratta anche di un potente attrattore turistico, di portata internazionale: ogni anno sono tanti gli ospiti stranieri e non, che una volta alzati da tavola vanno alla scoperta non solo della nostra Food Valley unica, ma anche delle Citt? d?Arte, della Motor Valley e di tanto altro, generando presenze turistiche e creando un indotto rilevante per il territorio?. ?Siamo l?unica regione ? prosegue l?Assessore Regionale ad Agricoltura, Caccia, Pesca e rapporti con l?UE, Alessio Mammi ? unita da una strada, la via Emilia, da Piacenza a Rimini. La via, le comunit? che la caratterizzano con la loro accoglienza, sono un tratto distintivo unico.  L?Emilia-Romagna ? la Food Valley d?Italia con le sue 44 produzioni DOP e IGP che valgono 3,6 miliardi di euro alla produzione su 8,5 miliardi a livello nazionale. Il comparto agro-alimentare della nostra regione nel suo complesso vale 34 miliardi di euro, di cui quasi 10 miliardi esportati, ed ? la seconda voce di export dopo la meccanica. Un patrimonio immenso che coniuga qualit?, tradizione e innovazione e che i nostri chef sanno esaltare al meglio. ? innegabile: cibo, vino e motori sono identit? del nostro territorio, una peculiarit? che garantisce occupazione, competitivit? delle imprese e benessere sociale. Un grazie alla Guida MICHELIN per aver scelto ancora una volta l?Emilia-Romagna.? La cerimonia di presentazione della Guida MICHELIN Italia 2026 sar? trasmessa in diretta streaming sul canale Youtube MICHELIN Guide e sulla pagina Facebook Michelin Italia, consentendo a tutti gli appassionati di vivere in diretta le emozioni di questo prestigioso evento. Come di consueto, al termine dell?evento la nuova selezione sar? disponibile sul sito e sull?app della Guida MICHELIN. SEGNALIAMO ANCHE CAMBIO AL VERTICE DELLA MICHELIN ITALIANA S.P.A.? A partire dal 14 luglio 2025, Agostino Mazzocchi ? il nuovo Presidente, Amministratore Delegato e Direttore Commerciale della Michelin Italiana S.p.A. Subentra a Matteo De Tomasi, che lascia il comando del Gruppo in Italia per diventare Presidente & CEO della Regione Europa Centrale & Asia Centrale. Agostino Mazzocchi ? entrato in Michelin nel 1998, maturando un?importante esperienza in ambito commerciale. Dopo 9 anni in Italia, dove ha ricoperto vari incarichi per la Linea Business Genio Civile, nel 2007 si trasferisce a Clermont-Ferrand diventando Direttore Commerciale Europa per la Linea Business Agricoltura, ruolo ricoperto fino al 2012, quando diventa Direttore Commerciale Vettura e Trasporto Leggero in Giappone e Corea. L?esperienza nel paese del Sol Levante termina nel 2016, con il rientro a Clermont-Ferrand in qualit? di Direttore Commerciale Europa di Michelin Solutions. Nel 2019 l?ultimo trasferimento, a Francoforte, per ricoprire il ruolo di Direttore Vendite B2C per il territorio Germania-Austria-Svizzera al quale, nel 2022, si aggiunge il ruolo di Vicepresidente Vendite B2C per la Regione Europa del Nord.  About Michelin Michelin sta diventando un produttore leader a livello mondiale nel campo dei compositi e delle esperienze che cambiano la vita. Pioniere nella progettazione di materiali innovativi da oltre 130 anni, mette a disposizione la propria esperienza per dare un contributo decisivo al progresso umano e per un mondo pi? sostenibile. Grazie al suo profondo know-how nel settore dei polimeri compositi, Michelin ? costantemente all’avanguardia nella produzione di pneumatici e componenti di alta qualit? per applicazioni critiche in settori esigenti come la mobilit?, l’edilizia, l’aeronautica, la sanit? e le energie a basse emissioni di carbonio. La qualit? dei prodotti e la profonda conoscenza del cliente consentono a Michelin di offrire le migliori esperienze: dalle soluzioni connesse basate su dati e intelligenza artificiale per le flotte professionali, alle raccomandazioni di ristoranti e hotel eccezionali selezionati dalla Guida MICHELIN. Con sede a Clermont-Ferrand, Francia, Michelin ? presente in 175 paesi ed impiega 129.800 persone. Presente in Italia dal 1906, Michelin ? oggi, con circa 3800 dipendenti, il primo produttore di pneumatici del Paese con due importanti stabilimenti produttivi: Cuneo, pneumatici vettura; e Alessandria, pneumatici autocarro. La Sede Centrale ? a Torino insieme ad un?attivit? di produzione di semi finiti e ad un importante Centro Logistico, mentre la Direzione Commerciale ? a Milano. L'articolo Guida Michelin 2026 Presentazione il 19 Novembre 2025, dal Teatro Regio di Parma (PR) – #GuidaMichelinIT #MichelinStar26 proviene da ViaggiatoreGourmet alias AltissimoCeto!. | | TrackBack> |  |  |  |
| [04/22/2008, 00:02] | Bilancio dei risultati VinoClic dopo un anno di attivit |  | Dopo solo un anno finalmente vi presento Marco, l'uomo dei conti VinoClic. Intelligente, simpatico, colto, viaggiatore, in una parola "smart", Marco ? un'aspirante - manca poco - pezzo grosso di un'importante multinazionale dell'informatica, uno che lo chiami e potrebbe risponderti da Roma, da Londra o da New York ma che il sabato sera si rifugia volentieri a casa del sottoscritto per stappare insieme una buona bottiglia. Il classico ragazzo da sposare, nonch? caro amico fin dai tempi del liceo che ha deciso fin dall'inizio di affiancarmi in questa avventura chiamata VinoClic, per tutto quello che concerne la parte finanziaria nella quale - me lo spieg? alle superiori la mia insegnante di matematica - ? bene io mi tenga il pi? alla larga possibile. Un anno di VinoClic "Filippo mi aveva chiesto di scrivere questo post al termine dello scorso anno. Ho preferito aspettare per commentare con voi i risultati del network in maniera obiettiva e, come si fa nelle aziende serie (quelle che non vogliono illudere nessuno ma solo parlare chiaro ed in maniera trasparente), farlo confrontando dati omogenei. Ed ? per questo che sono molto contento di condividere con voi il grande (ma non insperato) successo che VinoClic sta riscuotendo. Ognuno di voi avr? sicuramente notato che nel corso del 2007 i guadagni sono cresciuti in maniera costante, trimestre dopo trimestre; ed alla fine il risultato dell'anno ? stato sicuramente importante per questa idea imprenditoriale nata nell'estate del 2006 e sviluppatasi rapidamente. Certamente il confronto con il quarto trimestre 2007 ? improbo, ma come tutti sappiamo, i budget di spesa per l'anno corrente vengono rilasciati sempre dopo la met? di Febbraio e questo rallenta le operazioni del primo trimestre. Da qui la necessit? di confrontare mele con mele: nel primo trimestre 2008 Vinoclic ? cresciuto del 77% rispetto allo stesso periodo del 2007. E' cresciuto mantenendo invariati i prezzi minimi di vendita e spostando il mix di prodotto verso la vendita ad impression (sicuramente pi? redditizie in termini di occupancy del banner). E' cresciuto in un mercato web italiano che continua a stentare restando sotto il dominio dei network generalisti. E il secondo trimestre 2008 si prevede ancora meglio...ma di questo parleremo a Luglio..." [Foto : Heykidscomic.com] | | TrackBack> |  |  |  |
| [09/14/2007, 11:39] | Educarli fin da piccoli |  |  L'importante ? fargli capire fin da piccoli cosa ? giusto e cos'? sbagliato. E quando un nipote, per il tuo 35mo compleanno, ti disegna un biglietto di auguri come quello sopra, vuol dire che si ? indiscutibilmente sulla giusta strada.
Che dire? Sono grosse soddisfazioni.
Cresci, Matteo, che molte cantine da visitare e tante bottiglie da stappare ci aspettano!
n.b.: il 46 ? un omaggio di Matteo a Vale Rossi :) | | TrackBack> |  |  |  |
| [09/18/2008, 12:46] | Dieci rossi, dieci emozioni... |  | | La domanda mi viene posta nel corso di un incontro gastronomico, qualche settimana prima di agosto. A farmela una bella donna sotto la trentina; impossibile tergiversare! Quando la stessa domanda riappare nel corso della cena dinnanzi ad una schiera di persone che ascoltano in cerca di novit?, sei costretto a svelare le tue preferenze. Poich? mi occupo da anni di queste cose, la mia personal list era gi? pronta, conservata nel mio cuore. M'intriga esporre queste mie considerazioni prima della vendemmia, proprio come sorta d'auspicio. Il rosso ? un colore che stuzzica, che seduce. Tra i dieci rossi che mi hanno fatto battere il cuore scelgo due Barolo Oddero, il Bussia Soprana Vigna Mondoca e il Barolo Rocche di Castiglione. Di Oddero ho parlato spesso, mi piace la loro produzione, il vino, l'immagine di questa Azienda che palesa professionalit? e amore per il vino. Restando in Piemonte non poche soddisfazioni mi sono state donate dal Barbaresco Ripa Sorita La Contea, delizioso. Korem Argiolas ? un altro rosso che conquista, da provare. Anche di Argiolas troverete la mia recensione e note. Lasciamo la Sardegna, magnifica terra, per approdare in Sicilia. Benanti, casa che ho spesso magnificato. Per Benanti mi esprimo con due vini Rovittello Etna DOC Rosso e il Serra della Contessa. Il ricordo mi emoziona. L'Aglianico non poteva mancare nel mio umile bagaglio e annovero L'Atto delle Cantine del Notaio. Anche di questo vino troverete cronaca attenta e curata nel wineblog. Una citazione speciale per il Pathos Marche Rosso Santa Barbara di Stefano Antonucci, un vino notevole. Concludo con il Sagrantino Il Medievale di Col Sant Angelo, particolare, totalizzante e una rivelazione, L'Azob? di Albino Piona realizzato con uvaggio corvina e merlot un rosso di cui val la pena far la giusta conoscenza. Dieci magnfici rossi, cos? diversi, dal nord e al sud della Penisola ma, ognuno con personali carattterstiche cos? piacevoli, cos? intense... vini degustati e valutati da Stefano Buso*** | | TrackBack> |  |  |  |
| [01/01/1970, 00:00] | Il ministro Zaia "sale" a Montalcino per chiudere la questione Brunello |  | | Il ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia si incontrer? gioved? 3 luglio con l'ambasciatore USA Ronald Spogli (nella foto) e la stampa. Ordine del giorno "il decreto che ci consentir? di superare una volta per tutte il problema del paventato blocco delle importazioni negli Stati Uniti e di rilanciare l'immagine di questo straordinario prodotto del nostro territorio. Si tratter? di soluzioni assolutamente innovative, che probabilmente saranno assunte come format per il futuro".L'appuntamento con i giornalisti ? fissato per le ore 11.45 presso l'azienda Costanti, Colle al Matrichese, Montalcino.Si aprir? un dibattito con la stampa, durante il quale il ministro e l'ambasciatore illustreranno le loro posizioni e soluzioni su questo tema che ha, ovviamente, non poco impensierito i produttori ilcinesi, che destinano gran parte del loro Brunello proprio agli Stati Uniti.Difficile valutare quali saranno le soluzioni a breve e lungo termine, soprattutto per quanto riguarda la pi? volte annunciata disponibilit? a rivedere il disciplinare del Brunello di Montalcino, ipotesi avvalorata anche dal recente intervento di Piero Antinori, che ha appena ricevuto l'ok per riprendere la vendita del suo Brunello Pian delle Vigne 2003 in quanto dalle analisi risulta assolutamente in regola. Antinori afferma che, al fine di evitare possibili problemi in futuro, inerenti alla presenza o meno di altre uve oltre al sangiovese nel Brunello di Montalcino, sarebbe auspicabile una tolleranza dal 3 al 5%, massimo 7% (allora perch? non dire subito dal 3 al 7?), che ? il margine d'errore previsto nel regolamento dei vivaisti. Il noto produttore toscano ha comunque puntualizzato che toccare il disciplinare ora sarebbe una mossa del tutto fuori luogo.E' un fatto che ci sono molti, troppi interessi da parte delle pi? importanti (quantitativamente) aziende produttrici di Montalcino, cosa che non lascia certo ben sperare in una soluzione che miri a tutelare l'immagine di questo grande vino, garantendo semmai l'assoluto rispetto delle regole e un miglioramento delle stesse al fine di evitare possibili furberie. | | TrackBack> |  |  |  |
| [10/12/2025, 09:59] | Ten Years After: What I Got Right (and Wrong) About Italian Wine in America |  |
A decade ago, I threw some educated guesses into the wind about *where Italian wine in America was headed. Looking back is still easier than looking forward, but at least now I have some data. The past is dust, remember? But sometimes it's instructive dust. The Hits Barolo's Trophy Pricing - Called it. The Burgundization of the Langhe is now a fait accompli. Top producers command hundreds of dollars per bottle now. Kiss affordable Barolo goodbye. Those alternative Nebbiolo zones I mentioned - Carema, Boca, Ghemme - they're the only game left for those without offshore accounts. Private Labels - From national chains to one-man pizzerias, I said. It got even crazier. Captured labels are massive business. Those Italian wineries making bank on this? Still spending August on the beach. The Sommelier Love Affair - After years of tastevin-wielding abuse about French superiority, those young lions won their battles. Italian wine is essential sommelier knowledge now. Have they gotten normal people beyond the Big Four? Not really. But they've made headway. Of course, if you ask them, they ?discovered? Italian wine for the rest of us. Red Blends - Still camping on wine lists everywhere. Sicily, Puglia, the Marche - all found their footing with blends as the entry point, just like I said.
The Faceplants Seven Fifty Daily - I put all my money on this baby. Called it brilliant, said I was all in. It's still around, but it never became the game-changer I thought it would be. The bridge between three-tier and newer communication? Not as revolutionary as I hoped. Delectable - "I get no kick from (pics of) Champagne." Called it narcissistic wine selfies and predicted it would morph or die. It's limping along, but Vivino won. Right diagnosis, wrong survivor. Franciacorta's Time - "It's time," I said. It wasn't. No breakthrough. No $12.99 bottles at Trader Joe's. Prosecco kept winning. Etna's Fetishization - "We're going to beat this one with a stick," I wrote. We didn't. The rustic, hard-to-navigate Sicilian cultural crust actually protected it from trend followers. It had its moment without becoming the overexposed mess I feared.
What Blindsided Me Natural Wine - Mentioned it in passing but "misunderestimated" how it would become the darling of the eno-warrior set. Still niche, but low-intervention and organic Italian wines gave certain producers serious cachet. AI and Wine - Here's what I couldn't see: AI sommelier apps, ChatGPT writing tasting notes, algorithms recommending wines based on your dinner photo. Machine learning curating lists, generating content faster than any blogger. Whether it helps or hurts wine education is debatable, but it's here. And it might be writing better tasting notes than half the people who got paid to do it. Social Media's Evolution - Instagram mattered more than I thought, then TikTok arrived. Wine TikTok? YouTube wine education? I was driving around in a Model T waiting for the next model. Turns out there were several daily drivers. The Pandemic - Recalibrated DTC and dented the three-tier system I was watching crumble. Mid-size distributors still can't get critical mass or capital. They come and go, like I said. The Drinking Decline - Here's the big one I missed: people aren't drinking like they used to. Older generations cutting back for health reasons. Younger ones for health and economic reasons - they can't afford rent, much less a $40 Chianti. And now we've got a medical establishment trending towards neo-prohibitionistic behavior, with every study screaming that no amount of alcohol is safe. This isn't just a headwind for Italian wine. It's a category five hurricane.
The Scorecard I focused too much on specific platforms instead of understanding the ecosystem would keep evolving. Seven Fifty and Delectable were symptoms, not the cure. What I got right: pricing trends, distribution dysfunction, the sommelier trajectory. That Dalla Terra model I praised? Still working. Mid-size distributors? Still dying the slow death I predicted. Wine blogging was already post-mortem when I wrote that piece - a chicken running around after its head was cut off. What rose from the corpse? Everything from Substack to TikTok to AI that may or may not know Barolo from a hole in the ground. What hasn't changed: I'm still keeping vigil for Italian wine's success in America. Still making sure the squirrels don't eat my eggplants. The next ten years? Ask me in 2035. But I'm done betting on any single platform. And I'm watching those machines with one eyebrow raised. Oh, and now there are Trump's tariffs to contend with - because apparently Italian wine needed another obstacle course. Twenty-five percent on European wines? That's going to reshape pricing, margins, and what gets imported in ways we're just starting to understand. Add that to inflation eating everyone's discretionary spending, a generation that can barely afford groceries much less wine, and a medical establishment hell-bent on telling us every glass is poison. Maybe it pushes more DTC. Maybe it kills off more mid-size importers. Maybe it finally forces that distribution paradigm shift I've been on the lookout for. Or maybe we're all just screwed.
Either way, I'll be here with a glass of Trebbiano in hand, watching it all unfold. wine blog + Italian wine blog + Italy W | | TrackBack> |  |  |  |
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