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Mondo Di Vino
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[05/06/2007, 13:52] Vino dei blogger #6. Riepilogo dei partecipanti.
Prendo il testimone dell'iniziativa da Aristide facendo un breve compendio dell'iniziativa dedicata ai rosati.

I blogger che hanno partecipato all'ultima edizione del "Vino dei Blogger#6" con un post dedicato sono i seguenti:

Complimenti a tutti questi bravissimi appassionati dell'arte enologica. Appuntamento alla prossima tornata del vino dei blogger..la numero 7.

Allora cosa dire??? Buona Salute a Tutti!!! Pierluigi Salvatore.
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[11/05/2015, 07:49] Il vino all?Expo 2015

La Sorgente del Vino

Si è chiusa l’Expo 2015 di Milano, e con essa anche “Vino – A Taste of Italy”, il Padiglione del Vino realizzato dal Vinitaly.

Aristide – durante tutto il periodo della manifestazione – ha mantenuto un certo “silenzio radio” sulle polemiche, gli eventi, le perplessità e tutto l’ammasso (notevole) di comunicazione (auto-referenziale) generata dai questi 6, lunghi mesi di Expo.

Durante l’unica visita svoltasi lo scorso 2 luglio, ho avuto modo di visitare il Padiglione del Vino. Anziché raccontarvelo, lascio a voi farvi un’idea tramite un breve video che documenta una passeggiata all’interno dell’area dedicata alla degustazione dei vini:

Infine, come “servizio pubblico” ai lettori, provo a sintetizzare i risultati annunciati dagli organizzatori in una sola immagine:

La Sorgente del Vino


Ecco il comunicato ufficiale rilasciato da Veronafiere, comprensibilmente enfatico nei toni:

Il bilancio di un?esperienza unica del Padiglione VINO ? A Taste of ITALY 

CONOSCENZA, CULTURA, FASCINO:

L?EREDITÁ DEL PRIMO PADIGLIONE DEDICATO AL VINO

NELLA STORIA DELL?ESPOSIZIONE UNIVERSALE SARÁ PORTATA NEL MONDO

 Fortemente voluto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e da Veronafiere-Vinitaly, è stato visitato da più di 2,1 milioni di persone, il 20% provenienti dall?estero, che sono state accolte sia lungo il percorso conoscitivo, sia degustativo da un team preparato e attento che ha contribuito a far vivere un?esperienza che resterà nel bagaglio culturale e di emozioni di tutti i visitatori.

Ieri a Milano, presso l?Unicredit Pavilion, la consegna a Veronafiere-Vinitaly del Premio Class Expo Pavilion Heritage Awards per il migliore Padiglione di un Unico Prodotto Alimentare.

 Verona, 31 Ottobre 2015 –  L?obiettivo del Padiglione VINO A Taste of ITALY era quello di affascinare, coinvolgere, far portare con sé un?emozione, un ricordo ed una suggestione legate alla conoscenza della cultura del vino italiano, dei territori nei quali viene prodotto, delle tradizioni di un paese che un tempo si chiamava Enotria, terra delle viti, del vino.

«Al termine di Expo possiamo dire di aver vinto la sfida ? sottolinea il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina -. Siamo la patria del Vino, con oltre 500 vitigni coltivati e con il primato di produzione riconquistato quest’anno. Con il Padiglione del Vino abbiamo mostrato al mondo la forza di questo settore, fatta di passione, storia e di una fortissima spinta all’innovazione. Un successo reso possibile da chi ha lavorato ogni giorno in questi sei mesi per rappresentare al meglio l’esperienza vitivinicola nazionale».

«Un grande lavoro di squadra, un impegno gestito in tempi strettissimi dall?ideazione alla realizzazione sino alla gestione durante i sei mesi di Expo che solo un organizzatore fieristico di grande esperienza e di specifica competenza nel settore vinicolo poteva affrontare con successo ? dice il Presidente di Veronafiere, Maurizio Danese ?. L?Expo non finisce oggi per noi. Il Padiglione è stato, grazie anche alle numerose delegazioni istituzionali e commerciali presenti, sia italiane che straniere, una straordinaria occasione di relazioni per la Fiera di Verona che può metterle a sistema a favore della propria attività, delle aziende e associazioni di categoria dei settori nei quali opera».

«L?esperienza del Padiglione VINO A Taste of ITALY prosegue ? specifica il Direttore GeneraleGiovanni Mantovani ?. A partire dal 50° Vinitaly, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile prossimi, inizierà un percorso lungo il quale porteremo la conoscenza, la cultura ed il fascino del vino italiano e dei suoi territori, che attraverso di esso abbiamo raccontato, direttamente all?attenzione di altri paesi interessati dalle iniziative del Vinitaly International o che ci faranno richiesta per eventi legati alla promozione del made in Italy».

Fortemente voluto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e da Veronafiere-Vinitaly, il Padiglione VINO ? A Taste of ITALY, è stato visitato da 2,1 milioni di persone, il 20% provenienti dall?estero, che sono state accolte sia lungo il percorso conoscitivo, sia degustativo nella Biblioteca del Vino ? Enoteca del Futuro da un team preparato e attento che ha contribuito a far vivere un?esperienza che resterà nel bagaglio culturale e di emozioni di tutti i visitatori.

Più di 3600 le etichette proposte per 150 mila bottiglie e circa 800 mila degustazioni tra Enoteca del Futuro ? Biblioteca del Vino, ?Vino is Aperitivo?, eventi, seminari, workshop, wine tasting e visite di delegazioni internazionali e della stampa. Sono state 2000 le aziende che hanno presentato i loro vini e più di 500 gli eventi e i convegni promossi nelle Sale Convivium e Symposium.

Autorevoli partner del Padiglione VINO – A Taste of ITALY sono stati il Comitato Scientifico, presieduto da Riccardo Cotarella, con le iniziative ?Viaggio nell?Italia del Vino?, Gambero Rosso con i Tre Bicchieri, Civiltà del Bere con ?Italian Wine is More?, Club Papillon con la ?Giostra dei Wine Bar?, Cronache di Gusto con ?La bellezza del vino? e ?I vini bussola?, Doctor Wine di Daniele Cernilli con ?Il giro d?Italia in 80 vini? e le degustazioni organizzate con AIS e ONAV.

Un successo sottolineato anche dal riconoscimento ricevuto ieri a Milano presso l?Unicredit Pavilion Premio Class Expo Pavilion Heritage Awards per il migliore Padiglione di un Unico Prodotto Alimentare.

A ritirare il Premio il Presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, eletto il 27 ottobre scorso, il Presidente uscente, Ettore Riello, che è stato ringraziato per il grande lavoro svolto, anche in vista dell?Expo, il Direttore Generale, Giovanni Mantovani, l?architetto Italo Rota, che ha curato l?allestimento del Padiglione e Riccardo Cotarella, presidente del Comitato scientifico.

Class Expo Pavilion Heritage Awards

I Class Expo Pavilion Heritage Awards sono stati dedicati ai padiglioni e ai cluster che meglio hanno saputo interpretare e comunicare il tema dell?esposizione universale, ?Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita?, lasciando così la migliore eredità, in termini di impatto, interesse, cambiamento delle abitudini di consumo e rispetto per quanto il pianeta produce.

Gli Awards sono stati ideati e organizzati da Class Editori, insieme con Laureate International Universities, il network di 80 università in 29 Paesi cui fanno capo, a Milano, Domus Academy e NABA (Nuova Accademia di Belle Arti Milano). Advisor scientifici, l?Associazione mondiale degli Agronomi (WWA) e il Consiglio dell?Ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali. IBM ha supportato l?iniziativa come Official Sponsor.

Di primissimo piano la giuria internazionale che ha assegnato i riconoscimenti, dopo aver valutato anche il lavoro di un?equipe di studenti di NABA e Domus frutto di un?accurata ricerca e confronto nel corso dei sei mesi di Expo 2015: Letizia Moratti, Romano Prodi, il Cardinale Tagle, Shenggen Fan, Maria Cruz Alvarez ed il Premio Nobel Eric Maskin.

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L’immagine dell’infografica è tratta dal sito La Provincia del Sulcis Iglesiente.

The post Il vino all’Expo 2015 appeared first on Aristide, a wine blog.

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[03/21/2008, 10:42] Terroir Vino e qualche dritta
E' stata resa nota la lista (quasi) definitiva dei partecipanti al prossimo meeting di Tigulliovino, che si terr? il 16 giugno a Genova, nello splendido scenario del Palazzo Ducale, e che avr? come tema conduttore il binomio terroir-vino.
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[01/01/1970, 00:00] Mercato San severino, 29-30 novembre. Grappa che passione
Campania Acquaviti si mostra al pubblico con “Grappa, che passione!” Una due giorni per accogliere esperti ed appassionati Sarà il distillato italiano per antonomasia ad essere il protagonista del prossimo week-end. Sabato 29 novembre e domenica 30 novembre dalle ore 11 alle ore 17, difatti, Campania Acquaviti apre al pubblico la distilleria e lo show room “Quindiciuomini”. Si potranno così scoprire i segreti della raffinazione ed i piaceri ...
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[06/13/2008, 15:34] Terroir Vino a Genova
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[07/06/2018, 11:45] Do You Need Massage Therapy?

Going for massage therapy is the best way to relax. If you have been working very hard, then you need to look for a way to relieve the stress and tension. When going for massage therapy, it is important to look for a skilled and experienced therapist.

A Massage therapist in Glasgow will help you in achieving the full benefits of the therapy. When choosing a massage spa, make sure that you look for factors like hygiene and also the massage methods that they use. Here are signs that you need to go to massage therapy:

You are tired

Massage therapy is very important in helping you relieve fatigue. Working six days a week can be very tiring. You need to take one day to work and go for a massage. The therapy will help you in relieving fatigue.La Sorgente del Vino

When we work in many ways, our body builds up tension in various parts of the body like the neck, shoulders, back and also limps. It is important to look for a way to get rid of this tension so that you can relieve fatigue. When you relieve fatigue through massage, you will increase productivity at work.

You are in pain

If you are dealing with pain from an injury or ailment, then massage therapy will help you. Going to therapy will help you in healing the affected areas. This is better than taking painkillers that might be detrimental in the long run.

The massage therapy will encourage the flow of blood to different parts of the body. With a proper flow of blood in the body, it will be easy to relieve pain.

You have poor posture

It is possible to improve your posture just by going to the La Sorgente del Vinogym. Improving your posture is the best way to live a healthy lifestyle. If you have a desk job, then you might be having problems with your posture.

The good news is that you can improve your posture by going for a massage. The massage therapist will work on your back muscles and help you in restoring your posture.

You need to relax

Living a high-stress life is not good for your health. You need to make sure that you live a stress-free life. The only way to relax is to go for a massage once in a while.

Going for massage will help you to relax and avoid tension that comes with stressful activities. Living a stress-free life means that you will live a healthy life.…

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[07/29/2011, 17:00] Sophia Coppola, i vini di Francis Ford Coppola ed il matrimonio dell'anno a Bernalda.





La Sorgente del Vino

La regista Sofia Coppola e Thomas Mars, cantante della rock band dei Phoenix, si sposeranno a Bernalda, provincia di Matera alla fine di agosto. Sofia Coppola ? anche un'appassionata di bollicine, tant'? che il padre le ha dedicato una linea di sparkling wines davvero interessante, se non altro per l'azzardata e (a mio parere) azzeccata scelta di imbottigliare un Blanc de Blancs in lattina :-)
L?evento si svolger? a Palazzo Margherita, ora albergo a cinque stelle che Francis Ford Coppola ha realizzato nel paese dove viveva il nonno Agostino, prima di emigrare per gli Stati Uniti d?America, nel 1904. 
La lista dei grandi ospiti ? lunga, non mancheranno Al Pacino, Steven Spielberg, George Lucas, Nicolas Cage cugino di Sophia, nonch? tutti gli amici intimi di Francis Ford. L?antica dimora ? stata trasformata in hotel grazie al progetto di restauro bioecologico del noto interior designer francese Jacques Grange. I Coppola sono di casa nello Jonio. Da quando Francis ha scoperto la terra d?origine della sua famiglia, negli anni Sessanta, non l?ha pi? lasciata. 
Sofia ? la prima donna statunitense ad avere ottenuto una nomination all?Oscar come miglior regista e ad aver vinto la statuetta per la miglior sceneggiatura originale con ?Lost in translation?. Palazzo Margherita, dove si sposer? con Thomas Mars ? uno dei gioielli della cittadina jonica. 
Francis Ford Coppola, per l?arredamento dell?hotel, si ? affidato al grande Jaques Grange, che ha avuto tra i suoi clienti Yves Saint Laurent, Carolina di Monaco, Isabelle Adjani e Jacques Chirac. Il decoratore parigino si ? sbizzarrito nell?abbellire gli spazi, utilizzando marmi di Carrara (di cui lui ? da sempre appassionato) presenti ovunque nel complesso che ha otto stanze per i clienti (ognuna dovrebbe essere intitolata ad un personaggio celebre della famiglia Coppola).
La Sorgente del Vino
I vini di Francis Ford Coppola
In uno dei locali al piano inferiore del palazzo, sar? creato un wine bar
Francis Ford Coppola ? anche produttore di vini e le sue etichette si sono affermate nel mercato mondiale grazie ai vigneti dell?azienda californiana che possiede nella fertile Napa Valley e alla professionalit? dell?enologo Scott Mc Leod, alla guida della cantina da 15 anni. Il cineasta italoamericano ? un grande intenditore di vini e il suo cabernet Niebaum ? al 18? posto nella classifica mondiale delle migliori etichette. A Palazzo Margherita di BernaldaCoppola senior porter? i grandi di Hollywood anche dopo il matrimonio della figlia. Gli ambienti e i dettagli architettonici delle stanze ristrutturate sono sfarzosi, vivacissimi i colori della tappezzeria con richiami anche alla tradizione magrebina. Le persone occupate nell?albergo dovrebbero essere una ventina. Una piscina ? stata ricavata in una zona esterna senza deturpare il vecchio giardino, anch?esso, come tutto il palazzo, sottoposto a vincolo monumentale. Lo spazio verde, che contiene alcune specie rare di piante, ? stato affidato alle cure di due super esperti arrivati dagli Usa e che in questi giorni stanno ancora lavorando. 
Sar? infatti nel giardino che Sofia e Thomas pronunceranno il ?s??. 
Non possiamo che augurare un brindisi per gli sposi ;)
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[08/07/2008, 16:59] Stella del Garda 2008 Premio Lugana D.O.C.

Il Consorzio Tutela Lugana DOC organizza il 17 agosto prossimo a Peschiera del Garda (Verona) in Piazza Bettelloni (fronte Municipio) dalle ore 19.00 alle 23.00, una degustazione di Lugana 2007 valevole per il Premio Lugana Stella del Garda.

Saranno in degustazione 42 Lugana 2007 di 42 aziende diverse.
Con il modico contributo di 5 euro si verr? dotati di bicchiere e tasca e si potranno assaggiare tutti i vini presenti.
Al degustatore verr? richiesto di esprimere un giudizio di piacevolezza.
I vini maggiormente votati saranno premiati a fine anno dal Consorzio di Tutela Lugana.
Maggiori informazioni presso il sito del Consorzio del Lugana D.O.C.

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[01/01/1970, 00:00] Torna "Piacere, Barbaresco", ma per saperlo bisogna chiederlo ai produttori
Da grande appassionato di Langa e di nebbiolo, ho atteso con una certa ansia di avere notizie sulla seconda edizione di ?Piacere, Barbaresco?, la manifestazione organizzata dall?Enoteca Regionale del Barbaresco, che si svolger? dal 12 al 15 settembre e proporr? in degustazione le annate 2004 e 2005. L?anno passato vi ho partecipato...
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[09/03/2008, 20:14] Festival del Franciacorta IX Edizione

Dal 20 al 22 settembre torna il Festival del Franciacorta, la maggiore manifestazione dedicata alle Bollicine pi? famose d’Italia.

Nella splendida cornice di Villa Lechi ad Erbusco (BS), si potranno degustare tutte le tipologie della DOCG, e soprattutto valutare la sboccatura 2008.
Proprio quest’anno si celebra il sorpasso della Franciacorta come zona di maggiore produttrice di bollicine rifermentate in bottiglia in Italia, ai danni della Doc Trento, ma mi raccomando, non citate ad un Franciacortino i suoi vini come Spumanti Metodo Classico, altrimenti con un calcio vi spedisce direttamente dalle Torbiere di Iseo alla cima di Montisola, sempre sul Lago d’Iseo: il Franciacorta ? Franciacorta e basta, e il suo metodo di produzione ? il Metodo Franciacorta.
Sul sito della Manifestazione troverete tutte le informazioni necessarie sugli eventi, Cantine partecipanti, il programma e tante altre notizie.

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[11/25/2008, 15:02] Due Chiaretti "premio qualit?-prezzo" su Bollicine d'Italia
La Sorgente del Vino? in edicola "Bollicine d'Italia '09" del Gambero Rosso, la sedicesima edizione della guida agli spumanti italiani curata da Marco Sabellico e Giuseppe Carrus.
Oltre duemila i vini degustati, 350 quelli selezionati, 146 quelli premiati per il lor rapporto qualit?-prezzo. E fra i premiati, anche due Bardolino Chiaretto Spumante: il metodo classico di Monte Saline e lo charmat di Villabella.
"Tra i migliori Bardolino Chiaretto assaggiati c'? sicuramente questo eccellente ros? metodo classico" scrive la guida a proposito dello spumante di Monte Saline. Aggiungendo che questo Chiaretto ? "davvero irresistibile" e che "mostra una struttura solida ed equilibrata, polpa fruttata, fresco nerbo acido che sorregge la ricchezza estrattiva".
"Segnaliamo con entusiasmo questo Bardolino Chiaretto Spumante" scrive invece la guida del vino di Villabella. Ed aggiunge: "Al palato ? carezzevole nell'effervescenza, presenta un accenno di tannino e persistono i toni fruttati. Chiude lungo all'insegna del frutto. Eccellente".
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[10/19/2011, 15:57] ?A glass of Sicily?




?A glass of Sicily? , il video tutto siciliano che sta facendo il giro del web, ci invoglia a scoprire cosa vuol dire assaporare un bicchiere di Sicilia.
Il video, infatti, sotto forma di un ?manuale d?uso emozionale?, ci mostra le diverse fasi che precedono la degustazione di un bicchiere di vino attraverso suggestive  immagini e metafore, in un incantevole alternarsi di forme e cromatismi, profumi e sapori, suoni e sensazioni.
Firmato Tasca D?Almerita, storica azienda vinicola siciliana, e realizzato dalla viral media company Mosaicoon, rappresenta l'isola come un vero e proprio continente al centro del Mediterraneo: un territorio dotato di un immenso patrimonio artistico, paesaggistico e culturale, in un perfetto connubio tra uomo e natura.
Una descrizione approfondita e, al tempo stesso, sorprendente della Sicilia, che scorre attraverso i suoi luoghi e personaggi pi? caratteristici frutto di questo profondo intrecciarsi di arte, cultura, tradizione e natura, che da sempre contraddistingue l?isola.
In questo video il messaggio ? che  non si tratta semplicemente di un vino siciliano, ma un di vino fatto di Sicilia.
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[10/03/2007, 11:53] Pi? vini mandi...
La Sorgente del Vino...pi? premi si vincono (e il viaggio ? gratis).
Forte la strategia di marketing del Wine Masters Challenge, concorso enologico internazionale che si terr? nel 2008 a Estoril, Portogallo.

Considerata la penuria di partecipanti dall'estero (nel 2007 su 43 medaglie d'oro, solo 10 erano straniere) cosa si sono inventati gli organizzatori?

Una raccolta punti su stile piramidale! Se invii 10 vini differenti da mettere in concorso (al costo di 125 ? per vino=1.250 ?) ti viene regalato un viaggio A/R per Estoril da ogni parte del mondo, vitto&alloggio, trasferimenti e divertimenti vari. E se convinci un amico produttore a inviare i campioni a sua volta, guadagni punti. Con 10 punti guadagnati, puoi portare aggratis un amico. E lo stesso lo pu? fare il produttore che inviti, proprio in stile multi level marketing.
Fino a qui, quasi nulla di sospetto. Se non fosse che, insieme alle gratuit?, ti offrono anche un bel posto nel panel di degustazione. A quel punto, paghi, degusti, giudichi. Alla faccia della professionalit? tout court. Col leggero sospetto che, pi? vini mandi, pi? contributi dai, pi? si avvicina una medaglietta...

Grazie a Max per la segnalazione!
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[07/13/2008, 22:08] Tavel Ch?teau de Manissy, quando i rosati durano 4 anni, non solo quattro mesi?

La Sorgente del VinoHo molto riflettuto sulla ?chiamata di correo?, pronunciata da Mattia Vezzola enologo in Franciacorta ma anche produttore gardesano, verso troppi Chiaretto del Garda ?fatti per vivere pochi mesi?, concettualmente pensati per cantare una sola estate, e magari nemmeno a voce tanto sicura.
Sono persuaso che anche se il rosato ? una particolare tipologia di vino che offre il suo meglio da giovane, con la freschezza e l?esuberanza aromatica della sua giovent?, il suo variegato bouquet di profumi, il nerbo sapido del gusto, molti rosati italiani possano benissimo, grazie alle uve utilizzate, essere tranquillamente bevuti e apprezzati, forse addirittura con pi? gusto, nel secondo anno d?et?? e addirittura oltre.
Per fare un grande rosato, e so bene che sto per pronunciare una lapalissiana ovviet?, ci vogliono grandi uve, dei terroir importanti, un attento savoir faire ed un pizzico di coraggio e di ?ardimento? da parte del produttore, che abbia l?ambizione di ottenere non un prodotto qualsiasi, ?alla moda?, ma un vino vero, di grande carattere e personalit?.
Insomma, quando si ? in possesso di tutti questi elementi e la fortuna ed il caso aiutano, si possono produrre vini che non durino, quando va bene, quattro mesi, ma addirittura quattro anni.
Non ho detto casualmente quattro anni piuttosto che tre o cinque, perch? una bottiglia di rosato, pardon, di ros?, ritrovata in cantina sabato pomeriggio e aperta la sera stessa mi ha confermato questa evidenza e fatto tornare in mente una bella esperienza dell?estate 2004.
La Sorgente del VinoEra agosto e con la famiglia (fu ultimo anno che nostra figlia Valentina, classe 1985, accett? di venire in vacanza con noi) eravamo andati in Francia, in Provence, nella zona tra Avignon, Carpentras, il mitico Mont Ventoux e le Dentelles de Montmirail.
La meta era una table d?h?te, l?Aube Safran, nella deliziosa localit? di Le Barroux, un piccolo paradiso, poche camere arredate con gusto, una piscina, intorno i profumi della garrigue, della lavanda, degli alberi da frutto e la scoperta che i proprietari, Marie e Fran?ois, parigini, avevano scelto questo posto da sogno per ricreare un?antica tradizione che si era persa nel tempo, la coltura del crocus sativus per la produzione di zafferano.
Talmente bello quel posto e affascinante la scommessa da tornarci poi a fine ottobre, con Fredi Marcarini, geniale fotografo, per la raccolta dei fiori e le fasi di produzione di safran destinate ad un articolo poi pubblicato su Spirito di vino.
Bene, nel corso della nostra settimana ? l?Aube, tra succulente colazioni a base di succo d?albicocca e confetture varie, arance, pere, ovviamente con zafferano, cenette preparate da Marie e giuste bottiglie, scelte con expertise da Fran?ois, oltre ai consueti giri turistici in questa zona meravigliosa il sottoscritto, che anche in vacanza non si dimentica di essere un cronista del vino, non manc?, con immaginabile ?gioia? di moglie e figlia, di fare qualche puntata a vinose localit?.
Cos? me ne andai nell’amatissima
Ch?teauneuf-du-Pape a fare una ricca degustazione un paio di giorni dopo che analoga cosa aveva fatto Robert Parker, e quindi rimandando a fine ottobre due visite con degustazioni nei territori delle AOC C?tes du Ventoux e Vacqueyras, trascorsi una bellissima mattina proprio nella capitale dei rosati francesi, Tavel, dove grazie alla preziosa collaborazione del Syndicat dell?unica A.O.C. interamente in ros? di Francia, il 23 agosto ebbi modo di fare una fantastica degustazione di una trentina di Tavel documentata in questo articolo pubblicato su WineReport.
La Sorgente del VinoPer me che ero e sono un rosatista ?antemarcia? (ne ho scritto sin dai primissimi anni Novanta), non come certi ?colleghi? che si sono buttati e hanno ?scoperto? il rosato ora che ? diventato trendy e di moda, fu un?autentica goduria, la scoperta di un terroir, quasi mille ettari con tre diverse composizioni del terreno a determinare almeno tre micro-terroir, d?eccezione, di una cultura, di una consapevolezza e di un orgoglio del ros? di cui non trovo ancora traccia in Italia.
Se si fa eccezione per il progetto, cui si sta lavorando sottotraccia e di cui si parla poco, di arrivare in Abruzzo, una delle due capitali riconosciute del rosato italiano, ad una Doc Cerasuolo d?Abruzzo scorporata dall?attuale Doc Montepulciano d?Abruzzo di cui il Cerasuolo ? una particolare, splendida modalit?.
Bene, questa ?goduria?, abbinata alla gioia di trovare confermate quelle sensazioni e convinzioni che avevo maturato a Tavel, l?ho avuta sabato sera quando dopo aver avvistato in cantina, in uno spazio particolare dove conservo delle bottiglie ?cavia? che dimentico apposta per verificare come si evolvano nel tempo, una bottiglia del Tavel 2004 dello Ch?teau de Manissy (uvaggio molto variegato dove accanto a Grenache e Carignan figurano quote minori di Clairette de Cinsault, di Bourboulenc, di Picpoul provenienti da un vigneto di almeno 40 anni d?et?, e averla portata a casa la sera l?abbiamo (mia moglie ed io) testata e messa alla prova.
Chapeau Messieurs!, quattro anni ed il vino non solo si ? mostrato in perfetta forma, ma si ? mostrato godibilissimo, pieno di quel carattere, che ? sintesi di frutto-terra-pietra-sole, che rende i ros? di Tavel ?I? rosati di riferimento per chiunque ami le vin en ros?.
La Sorgente del VinoColore cerasuolo corallo vivo con una leggera unghia rubino granata luminosissima, naso succoso, compatto, avvolgente profumato di frutta (cassis, lampone, fragola), ma fresco e vivo, con le sue note leggermente dolci di confetto e mandorla ed una nitida vena salata.
Grande polpa carnosa in bocca, vino che si dispone largo e goloso sul palato, pieno di sapore, energia, consistenza, vinosit? molto pronunciata eppure quanta sapidit?, quanta vita, che bella acidit? a temperare i 13 gradi e mezzo di alcol e a rendere il vino, con la sua veneranda et?, ancora bilanciatissimo, piacevole, tr?s agr?able.
C?? poco da dire: quando i rosati hanno attributi, personalit? e storia durano quattro anni, non solo quattro mesi?

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[09/04/2007, 16:05] Bah !
La Sorgente del Vino
Fuori piove, e cos? mi sono seduto un attimo davanti alla scatola catodica: su Raitre, a GeoMagazine, parlavano di biodinamica ! Rispetto chi lavora seguendo la biodinamica perch? ? un lavoratore come gli altri, ma non accetto che si diano per fondate, talvolta miracolose o rivoluzionarie (!) cose di cui non c'? alcuna dimostrazione scientifica, cose che a volte sono ai limiti della semplice creduloneria. Pur apprezzando qualche principio di fondo, che tuttavia rientrano nel semplice buon senso, per me l'agricoltura biodinamica rimane essenzialmente un atto di fede. Non mi pare un'evoluzione del pensiero, piuttosto un'involuzione.
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[01/01/1970, 00:00] Dagustazione al Bar Caffetteria del corso a Biella
Venerdi 28 marzo il bar "Caffetteria del Corso" di Biella ha proposto ai propri clienti l?aperitivo serale con i vini della zona del Roero.
Alla serata era presente Massimo, uno dei collaboratori di Terradeivini, che cogliamo l?occasione di ringraziare per la disponibilità che ci ha offerto nel partecipare a questa degustazione. Dove c?è odore di vino Terradeivini và!
L?aperitivo è stato organizzato in modo da offrire al cliente l?opportunità di scegliere il semplice assaggio gratuito oppure un bicchiere di uno dei vini proposti pagando un piccolo obolo.
A disposizione sul bancone erano stati preparati diversi spuntini, salatini e tortini di ogni genere. Dal numero di persone entrate nel locale si può dire che l?iniziativa è stata molto apprezzata. E questo fa ben sperare che presto ci possa essere una replica della serata.
Due i punti vincenti del successo dell?aperitivo. In primo luogo il locale si trova in una delle più importanti vie di commercio cittadino biellese, "Via Italia".
In secondo luogo i titolari del bar, Severino e Orietta, si sono dimostrati molto ospitali e hanno saputo rendere la loro "caffetteria" un ambiente confortevole ed accogliente. Un aspetto, questo, in grado di dare ovviamente una marcia in più alle iniziative di questo genere.
Per chi volesse andare a trovare Severino e Orietta il Bar Caffetteria del Corso si trova in Via Italia 50 a Biella.
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[12/14/2007, 22:28] Muffa nobile !
La Sorgente del Vino

E' strano vedere dalle mie parti grappoli avvizziti dalla muffa nobile !... Eppure ? accaduto al di l? delle pi? rosee aspettative, grazie alle particolari condizioni climatiche di questo strano 2007. Il fenomeno si ? verificato nel vigneto dell'Azienda Agricola Speranza, sui grappoli di Trebbiano lasciati ad appassire sulle viti. La meraviglia ? che della volgare muffa grigia ve n'era pochissima, era quasi assente. Il prezioso succo ha sfiorato i trenta Babo di zuccheri. Che la fermentazione sia lieta !...
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[04/16/2012, 09:30] 
Si parla di noi, sezione BEST BUY

http://www.winenews.it/newsletter/iquaderni_n77_20120415.pdf
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[06/03/2008, 22:04] Una semplice torta di mele

Sul nostro blog, maisazi.com, pubblichiamo tanto ricette, spesso proponendo dolci e creme. Noi ci diamo da fare per inventare nuove proposte, ma alla fine scopriamo che le persone vogliono qualcosa di semplice, come la torta di mele di Gioi e quella di copertina75, sempre alle mele.

Queste due ricette, da poco pubblicate, sono tra le pagine più visitate del nostro blog, assieme alla Torta Caprese, che ha la palma di pagina più letta in assoluto. Segnale evidente di come si orientino i gusti dei nostri utenti e monito per chi sta ai fornelli.

Giusto sperimentare, quindi, ma ricordiamoci anche delle tradizioni e dei ricordi che abbiamo della nostra fanciullezza. A volte una torta è importante non in quanto buona, ma perché si porta dietro un ricordo importante, un momento felice, un giorno di festa, un traguardo giovanile raggiunto.

In questo caso, poi, la semplicità è massima. Le due torte di mele proposte da Gioi e copertina75 sono ai limiti del minimalismo, ma piacciono sempre. Io non sto a ripetervi le ricette, dato che potete facilmente leggerle sul blog alle pagine che vi ho indicato.

Se avete voglia, preparatele con qualche variante, comunicandoci poi il risultato. In particolare, provate ad aggiungere qualche ingrediente che estenda i profumi, che in un dolce non sono mai troppi. Potreste anche pensare a qualche altro ingrediente corollario che completi la mela o faccia contrasto con essa. Non scostatevi troppo dalla ricetta, però, perché la snaturereste.

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[01/01/1970, 00:00] asteroidi e vino a volont
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Un evento eccezionale il 7 giugno a Belgirate, sul Lago Maggiore

Cari lettori e appassionati di vino, il 7 giugno, a Belgirate, sul Lago Maggiore, ci sarà una giornata veramente speciale. Il titolo della manifestazione è "gli Asteroidi ci guardano" e ricorderà il quindicesimo anniversario di uno "storico" Congresso astronomico internazionale che vide nel 1993 la presenza di quasi 400 studiosi provenienti da 39 nazioni. Fu un momento memorabile. Per l'occasione si terrà un piccolo congresso, aperto a tutti, sulla colonizzazione della Luna e dello Spazio vicino. Informazioni sul sito :
www.astronomia.com/evento-colonizzare-la-luna-e-gli-asteroidi.

Nel pomeriggio, si inizierà a osservare il Sole al telescopio, con le sue macchie e le sue protuberanze. Alla sera grande festa a partire dalle 19 con una breve celebrazione del Congresso del 1993 e degli asteroidi Belgirate, Candelo e Tirso (il vecchio circolo VEGA che ha cambiato nome per entrare nel firmamento in modo indelebile), poi fantastica selezione di baroli, barbaresco, roero,gattinara, ghemme,boca,fara,bramaterra, ecc., ecc. in libera degustazione.
In concomitanza a questa parata di vini eccezionali e di assaggi delle prelibatezze della gastronomia locale, inizierà la visione del cielo notturno al telescopio, nella splendida cornice della terrazza dell'Hotel Villa Carlotta. Un evento da non perdere, che Terra dei Vini ed il circolo TIRSO stanno cercando di organizzare al meglio. Vi aspettiamo numerosi...ed è solo l'inizio !!!
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[05/20/2008, 11:40] La noce moscata

La Sorgente del VinoQuanti di voi usano la noce moscata? Io spesso, o almeno ogni volta penso possa starci bene. Questa adorabile spezia mi sembra che spesso sia utilizzata solo nelle solite ricette: quando si fa la besciamella, in alcuni dolci oppure quando si fanno le polpette o i tortellini.

Questa spezia originaria dell’Indonesia, con il suo inebriante profumo dovuto alla presenza di un olio aromatico, può donare ai cibi delle note veramente particolari.

Una ricettina veloce, in cui la noce moscata dà un notevole contributo in termini di esperienza olfattiva è il mango nello stagno. Si taglia il mango a pezzi non troppo piccoli, lo si mette in una ciotola e gli si versa sopra una parte di aperol, una di ginger ed infine si grattuccia a piacere (io tendo ad abbondare) la noce moscata.

Se mentre preparate questa simpatica e voloce, oltre che gustosissima, ricetta avete degli amici con voi, farete una magnifica figura se macinerete la noce moscata con un macinino professionale molto carino. Penseranno che siete dei veri cuochi :p Provare per credere!

Sto parlando del macina noce moscata della Ad Hoc, che potete acquistare su Granshop.it.

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[10/19/2025, 10:26] Prophecy and Perspective on the Blackland Prairie

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The buffalos are coming back. The soccer moms in Escalades have upgraded to Teslas. And the crystal ball I peered into a decade ago sits on my desk, a little cloudier, a little wiser, mocking me gently as I thumb through that 2015 post about Italian wine regions to watch.

Ten years I wrote 5 Italian Wine Regions to Watch in 2015. Ten years - long enough to age a Barolo, to see a vineyard replanted reach maturity, to watch trends rise and fall like the tides at San Benedetto del Tronto. So what did I get right? What did I miss? And what does the murky sphere tell me now?

The Damage Report

Alto Piemonte - The Prophecy Fulfilled

I'll take a bow here. Boca, Gattinara, Ghemme, Sizzano ? these names that once drew blank stares from sommeliers are now spoken with reverence. Roberto Conterno's purchase of Nervi-Conterno wasn't just an investment; it was a coronation. The cult producers I mentioned ? Le Piane, Vallana, Monsecco, Ferrando ? they're harder to find now, more expensive, more sought after. This one I got right, and it feels good.

The wines still deliver what I loved then: transparency, terroir, affordability (relatively speaking), and that Nebbiolo character that doesn't need the Barolo price tag to prove itself. If anything, I understated it. Alto Piemonte didn't just arrive ? it conquered.

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Lazio and Cesanese - The Slow Burn

Here's where humility sets in. Cesanese has gained ground, yes. Damiano Ciolli is still making beautiful wines, and the word is out among the cognoscenti. But did Lazio become the red wine destination I envisioned? Not quite. It remains an insider's game, a wine for those who seek rather than those who trend. Rome's food and wine culture has certainly evolved, but Cesanese hasn't stormed the gates the way I hoped.

Maybe I was early. Maybe I'm still right, just on a longer timeline. Or maybe some wines are meant to remain beautiful secrets, shared among friends over plates of rigatoni con la pajata rather than splashed across wine lists in Manhattan.

Sicily Beyond Etna - Leave the Gun, Take the Cannoli

Gaetano di Carlo's L? continues to prove that Sicily has more stories to tell than just Etna. Indigenous whites have found their audience, and the island's diversity remains compelling. But did non-Etna Sicily become the story I predicted? It's complicated. Etna itself became such a juggernaut that it overshadowed everything else on the island. The whites I championed are still there, still good, still reasonably priced. But the spotlight moved to the volcano, and everything else became supporting cast.

Chianti Rufina and Montespertoli - The Steady Hand

Selvapiana remains Selvapiana ? timeless, reliable, a wine that makes me feel smarter than I am. Sonnino continues its quirky excellence. These weren't dramatic predictions, and they didn't produce dramatic results. They're the tortoise in a world obsessed with hares. Sometimes being right means being steady, and I'll take it.

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Abruzzo Trebbiano - Through a Lens Lightly

Trebbiano d'Abruzzo is still affordable, still clean, still perfect with grilled fish. It didn't become trendy. It didn't need to. Perhaps this was less prediction than affirmation ? a love letter to a wine that has always been there and always will be. The cult bottles (Valentini, Pepe) are now absurdly expensive, but the everyday expressions remain honest and true. Maybe that's victory enough.

Onward Through the Fog

So what does the crystal ball show now, in 2025? I see producers in unexpected places ? Campania's whites beyond Fiano, the volcanic soils of Lazio's Castelli Romani being taken seriously for red wine, the continued rise of Alpine wines from Alto Adige and Valle d'Aosta as climate change reshapes what's possible.

I see a world where "natural" has become less dogma and more integrated, where small importers continue to unearth treasures, where affordability becomes increasingly precious as global wine prices march upward.

But mostly I see what I've always seen: Italy's endless capacity to surprise, to reward curiosity, to offer joy to those willing to look beyond the obvious.

Time to dust off the crystal ball here in flyover country and see what the future has in store. Stay tuned.

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wine blog +  Italian wine blog + Italy W
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[09/10/2008, 23:29] A proposito di rating: taggare il vino

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Premessa, in occasione della conferenza dei blogger tenutasi a fine agosto a Logrono in Spagna, tra le altre cose si ? parlato molto di sistemi di valutazione del vino, di rating, di voti, di opportunit? o meno di giudizi numerici o simbolici. Il tema ha trovato un particolare risvolto pratico nella proposta da parte di Giampiero Nadali di una sperimentazione di sistemi di valutazione di tipo edonistico della quale ci ha compiutamente parlato in questo articolo.

Io sono tra coloro che credono che un qualche sistema di sintesi del valore / qualit? di un vino sia utile, per praticit? e sintesi, se affiancato alla descrizione testuale di un vino. Serve per catalogare le informazioni in modo efficace, pu? servire a dare un'idea di massima, in base al metro di ciascuno, sul valore e sulla tipologia di un vino. L'idea di un sistema di tipo edonistico ? molto affascinante e sicuramente di facile comprensione per il consumatore finale nella fase di scelta.

Ma qual ?, in rete, lo strumento che ad oggi meglio di ogni altro ? in grado di assumere il ruolo tecnico di un sistema di valutazione che pur sempre si appoggia alle parole, sia pur in modo sintetico ? Il tag.

Sempre di pi? i contenuti e le informazioni in rete vengono "taggate" dalle persone: una o pi? parole singole o composte che, associate ad un contenuto direttamente da chi lo scrive, sono in grado di sintetizzarne il significato pi? profondo ed ampliarne i confini con abbinamenti che spesso vanno ben oltre il freddo strumento della keyword, la parola chiave, generalmente ricavata meccanicamente da un agglomerato di parole pi? ampio.

Il tag ? qualcosa di pi?. E' un'attivit? umana, presuppone un ragionamento ed un lavoro di sintesi che una volta compiuto diventa un bene prezioso inestimabile di catalogazione, definizione, espansione e ridefinizione. Certo, in parte soggettivo, ma cosa non ? soggettivo in questo mondo enoico ?

A tal proposito mi piacerebbe verificare la possibilit? di affiancare / integrare se possibile questa sperimentazione di blogger promossa da Aristide con questa mia proposta di "classificare" il vino sinteticamente attraverso tags. Dove l'edonismo pu? essere la rotta (o meglio, una delle possibili rotte) e il tag il timone. Quello che propongo ? quindi di coniare, con l'aiuto della sperimentazione in atto, si panel di degustazione, di centri enologici, di esperti, di appassionati, linguisti, una serie di "tags" di vario tipo ma universalmente utili per descrivere univocamente un vino e renderlo comprensibile all'utente della strada con margini di errore molto limitati.

Un'associazione che resterebbe naturalmente accessoria rispetto alla storia e al parlato che ovviamente restano sempre il cardine di una vera e approfondita degustazione. Tra l'altro, se ci pensate, una serie di pochi tags molto pertinenti, pu? anche essere molto semplicemente aggiunta in etichetta e allo stesso tempo uno strumento di semplicissima adozione da parte, per esempio, di un'enoteca che potrebbe assegnare alcuni tag su un cartellino insieme al prezzo. (esempi a casaccio : molto alcolico, adatto a cibi molto grassi, asciuga la lingua, fruttato, sensazione di legno, elegante, suadente, ceralacca, semplice, difficile, ecc.).

Questo lavoro lo stiamo facendo ogni giorno su vinix con tutti i contenuti ma in modo molto pi? soggettivo di come lo si potrebbe fare seguendo uno schema riconosciuto e precostituito (ferma la sacrosanta libert? di ognuno di non seguirlo, ovviamente). Credo anche che oltre 11.000 tags diversi gi? raccolti, molti dei quali dedicati alla descrizione dei vini, potrebbero rappresentare una buona base di partenza per un eventuale studio. Se un domani fosse disponibile una serie di tag precostituiti da assumere come modello per un vino di un certo tipo, sarei lieto di aggiungerli ad ogni mia degustazione. Una sorta di esperanto del vino.

Che ne pensate ?


[Foto credit : Danembraceddc]

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[09/05/2008, 14:58] Chrome, browser e pubblicit? online

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E' online la prima versione - rigorosamente beta - di Chrome, il nuovo easy-browser di casa Google. Ne parla gi? tutto il web tecnologico da diversi giorni e a ragione considerata la semplicit? di utilizzo. Non mi perdo in dettagli tecnici vi dico soltanto che Chrome ? velocissimo, soprattutto con tutte quelle applicazioni web che utilizzano javascript (la console java di Chrome pare infatti sia ben 56 volte pi? veloce del compagno di casa microsoft).

Per conto mio la scelta di Google di realizzare un browser proprio ? vincente. Google acquisir? in breve tempo una posizione di rilievo nella battaglia tra i browser pi? utilizzati e se qualcuno dovr? subirne le conseguenze penso sar? pi? Internet Explorer di Firefox che per quanto bello e supportato da un'ampia community, resta ancora piccolissimo in termini numerici rispetto al gigante pasticcione di casa Microsoft.

Ma c'? un altro dato secondo me che ha spinto Google ad entrare da protagonista nel campo dei browser. Stanno spuntando come funghi, nell'ultimo periodo, sistemi per bloccare la pubblicit? sui siti internet: dai vari blocker alle nuove funzioni di navigazione di Internet Explorer 8. Si tratta per il momento di un impatto insignificante per il complesso del mercato pubblicitario ma se tali browser o sistemi dovessero prendere piede credo che dovremmo prepararci ad un totale ridimensionamento dell'offerta di contenuti che nel bene e nel male ? per il momento ancora inscindibilmente legata al traffico e quindi agli introiti pubblicitari.

Ora, siccome google conta molto sul mercato pubblicitario per la propria crescita economica immagino non metter? particolari barriere - se non quelle ottime gi? previste contro pop ups, pop under et similia - alla pubblicit? online.

Neanche a dirlo, da editore di contenuti gratuiti sono totalmente contrario ad ogni forma di restrizione della pubblicit? online eccetto verso quelle forme molto invasive e fastidiose che io stesso detesto e blocco in ogni modo. Credo fermamente che se il web deve e vuole restare sostanzialmente gratuito, dall'altra parte (chi legge) non possa pretendere la completa assenza di forme di monetizzazione da parte degli editori, certo, trasparenti e separate dai contenuti. Al contrario, sarebbe un po' come volere la botte piena e la moglie ubriaca.

Quello che c'? da augurarsi ? che la qualit? pubblicitaria si alzi sempre pi?, sia sempre pi? contestualizzata, sartoriale, diretta esclusivamente a coloro che effettivamente sono interessati a riceverla e in questa direzione stanno andando tutti coloro che online lavorano anche per offrire una pubblicit? che sia sempre pi? informativa ed utile e non invasiva per il lettore.

Quanto allo scontro tra titani che l'introduzione di Chrome mette inevitabilmente in moto (chrome parte da zero ma a lanciarlo ? il brand numero uno del mondo, Google) penso che da sempre la gente ama i confronti e le sfide. Non credo che ci ritroveremo un unico browser definitivo, sia esso Chrome, Firefox o Internet Explorer, credo piuttosto che lo scontro attuale tra Internet Explorer e Firefox si sposter? forse tra Firefox e Chrome (preferibile) o muter? (probabile) in un nuovo scontro a tre, dove Chrome rischier? per? di passare rapidamente al posto scomodo del "monopolista", oggi rivestito da Internet Explorer.

Bisogna vedere come Google riuscir? nel tempo a mantener fede al suo motto don't be evil: il successo a volte fa scordare i punti cardine sui quali si era cominciato il lavoro. Staremo a vedere, sicuramente sar? entusiasmante assistere in prima fila ai capovolgimenti con i quali stiamo scrivendo la storia del web.

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[05/21/2008, 22:10] Tartare di tonno con mela, cetriolo e lime

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Una ricettina semplice, molto fresca e nel contempo raffinata.
Il tonno, che ? l’ingrediente essenziale, deve essere freschissimo.

Ingredienti

  • 2 fette di tonno rosso siciliano freschissimo
  • 1 Mela verde Granny Smith
  • 1 Cetriolo
  • 10 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
  • 2 lime
  • Fior di Sale di Pirano
  • Pepe di Sechuan

Preparazione

Sbucciamo il cetriolo a dadini, priviamo la mela dei semi e tagliamo entrambi a dadini molto piccoli.
Con un coltello da chef battiamo il tonno, riducendolo a tartare.
In un bicchiere facciamo una citronette con l’olio, il succo dei lime, il sale e il pepe.
In una terrina, mischiamo tutti gli ingredienti e, con l’aiuto di un coppapasta, impiattiamo la tartare, decorandola con due scorzette di lime arricciate.
I vini che pi? si prestano sono quelli lievemente acidi con bouquet floreale. Un’ottima opzione ? l’Etna Bianco (carricante) oppure anche un Fiano di Avellino.

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[07/16/2008, 18:00] La classifica della competitivita? per nazione nel mondo del vino - dati Viniflhor

[English translation at the end of the document]
Fonte: Viniflhor
Viniflhor pubblica una specie di classifica della competitivita? del prodotto vino per nazione. Lo fa praticamente dando un voto a ciascuna nazione misurandola su sei parametri, con un peso diverso, che portano a un giudizio espresso i millesimi. Il risultato lo vedete nel primo grafico. La Spagna, l?Italia e la Francia sono i tre mercati che eccellono nel panorama mondiale, seguiti dagli USA (a una certa distanza). In cosa eccelliamo? Secondo lo studio i nostri due punti forti sono la struttura molto diversificata delle esportazioni (coadiuvata dal mercato interno comunque molto grande), per cui siamo al primo posto, e la struttura del vigneto, ivi comprese le condizioni climatiche e ambientali.


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[11/27/2025, 07:26] Braccialieri Luxury Resort ? Ristorante Dodici Zappe ? Chef Francesco Giura ? Noto (SR)

Braccialieri ? un invito a rallentare, a respirare profondamente, a lasciarsi abbracciare dalla Sicilia pi? autentica. A sud-est, tra ulivi secolari e pietra bianca, a pochi minuti dal centro di Noto, prende forma un nuovo modo di intendere l?ospitalit?: un viaggio lento, multisensoriale, in cui paesaggio, tradizione e design dialogano nella stessa lingua.

Luxury resort ed eco-glamping allo stesso tempo, Braccialieri ? prima di tutto una casa condivisa. Sorge all?interno di un uliveto archeologico popolato da piante plurisecolari che custodiscono memoria e trasmettono serenit?. Qui la Sicilianit? si esprime attraverso un?estetica contemporanea, essenziale e accogliente: una bellezza sobria, mai ostentata, che mette al centro l?ospite e la natura circostante. La filosofia ? chiara: raccontare il lusso della semplicit?, dei ritmi lenti, dell?armonia con il territorio. Omaggiare la terra e chi l?ha lavorata nei secoli, i braccialieri, custodi silenziosi di un ecosistema rimasto integro e generoso. ? a loro, e alla loro eredit? fatta di cura e umilt?, che questo luogo rende tributo.

Ed ? proprio all?interno di questo luogo sospeso tra natura e memoria che prende vita Dodici Zappe, il ristorante che incarna la visione gastronomica di Braccialieri. Qui il racconto dell?ospitalit? si completa a tavola, dove il gesto del nutrirsi torna a essere un dialogo profondo con la terra. Un ristorante custodito tra le mura di un antico palmento dell?Ottocento, dove la memoria contadina pulsa ancora viva. Il nome rievoca l?antica unit? di misura dei braccianti, dodici colpi di zappa che scandivano il lavoro nei campi, simbolo di radici profonde, dedizione e rispetto per ci? che la natura offre.

In questo contesto autentico, lo chef Francesco Giura intreccia tecnica stellata e identit? territoriale, dando vita a una cucina essenziale e moderna, capace di emozionare senza superfluit?. Il suo percorso ? dall?Istituto Alberghiero Gasparrini di Melfi alle esperienze internazionali, fino alle cucine prestigiose del Marchesino di Gualtiero Marchesi e del Mandarin Oriental sotto la guida di Antonio Guida ? ha affinato uno sguardo gastronomico elegante, rigoroso e profondamente personale. Oggi, alla guida della cucina di Braccialieri, Giura porta avanti una visione che valorizza memoria e territorio, trasformando ogni piatto in un racconto. Buon viaggio!

La squadra

Executive Chef: Francesco Giura?
Pastry Chef: Mattia Savoca?
Capo partita: Giuseppe Iuvara?
Direttore di sala e Sommelier: Alessandra Fortunato?
Barista e Cameriere di sala: Gabriele Lippolis?

 

Il Benvenuto!

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Ci avviamo verso il ristorante

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Il caf? ??un?area incantevole circondata da un tripudio di bouganville e piante tipiche siciliane. Un?oasi di colori vivaci e profumi inebrianti che evocano il cuore autentico della Sicilia.

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La piscina.

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Tavolo conviviale… ideale per la nostra tappa primaverile in Sicilia VG Roadshow (Stay tuned)

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L’ingresso a Dodici Zappe….

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Sala e mise en place.

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Aperitivo!

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La cena si apre con una trilogia di amuse-bouche che introduce con immediatezza la filosofia della cucina.

La Sfera alla Norma ? un piccolo omaggio al grande classico siciliano, riletto con leggerezza e rigore tecnico. Un frollino al basilico e Parmigiano fa da base croccante a una semisfera di pomodoro datterino gelificato, farcita con una crema di melanzane montata a caldo. Completano il boccone ricotta salata e foglie di basilico. Nessuna frittura: solo precisione e pulizia di sapori.

Segue la tartelletta di pasta fillo ripiena di uno stracotto di cinghiale morbido e succoso, glassato con fondo bruno e rifinito con delicati fiori di sciso rosso. La lunga cottura a bassa temperatura garantisce una texture setosa, mentre la croccantezza della fillo aggiunge un piacevole contrasto al boccone servito tiepido.

Chiude il trittico il gambero rosso in tempura, leggero e fragrante grazie a una pastella a base di farina di riso e acqua frizzante. In accompagnamento, una maionese al sommacco e la sua polvere regalano una nota acida e speziata che pulisce il palato e prepara alla portata successiva.

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Pane e grissini tirati a mano realizzati con lievito madre e semola 100%.

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Stappiamo un Metodo Classico Brut Sicilia DOC – Terzavia

La ?terza via? del Grillo, uno spumante metodo classico che rappresenta la tradizione di un territorio in evoluzione, esaltando caratteri fino ad oggi inesplorati. Tradizione francese e spiccata personalit? siciliana. Una variet?, quella del Grillo, che continua a stupire per la sua poliedricit? e forza, in questa ?Terzavia? capace di comunicare una terra fortemente vocata ai grandi vini.

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Splendidamente abbinato con il carpaccio di manzo che viene servito in una composizione fresca e mediterranea. La carne, tagliata finemente e condita all?ultimo per preservarne delicatezza e brillantezza, incontra una frisella cunzata resa morbida dall?idratazione con acqua di pomodoro. I pomodorini dry portano una dolcezza concentrata, mentre la cucuzza in agrodolce aggiunge la nota acidula necessaria a bilanciare il piatto. Un insieme equilibrato, che alterna morbidezze, croccantezze e sfumature dolci-acide con grande naturalezza.

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L?Uovo a 65? arriva al tavolo come un esercizio di equilibrio tra dolcezza, grassezza e freschezza. La cottura a bassa temperatura lascia il tuorlo morbido e avvolgente, mentre il capuliato di pomodoro ne accentua la sapidit? mediterranea. Una spuma di cipolla, leggera e “sifonata”, aggiunge volume senza appesantire, e il limone salato fermentato introduce un?acidit? fine, quasi volatile, che bilancia il piatto. A completare, erba cipollina e un filo di olio verde per un finale aromatico e brillante.

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Per il prossimo abbinamento proviamo un calice di AltroVerso Grillo Sicilia Doc 2024 Bio – Porta del vento

Di colore giallo dorato e brillante, al naso regala sensazioni fruttate e agrumate con note di pietra focaia e idrocarburi.
Il sorso ha un’ottima struttura ed eleganza, la sensazione sapido/salata lo rende fresco e persistente.

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Il Risotto al peperone ? un piatto che gioca sulla purezza del gusto e sulla profondit? aromatica. La base nasce da una tostatura classica del riso, portato poi in cottura con un?estrazione limpida di peperone che ne definisce colore e intensit?. La mantecatura con burro e Ragusano dona cremosit? e una nota sapida elegante, senza mai coprire la componente vegetale. In chiusura, una finitura di peperoni arrostiti, ?all?abbraccio?, aggiunge una sfumatura affumicata e calorosa, completando un piatto che ? al tempo stesso essenziale e ricco di personalit?.

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Passiamo ora all’incredibile Spaghetto con burro affumicato e alici di Cetara ? un piatto che vive di contrasti ben calibrati. Il burro, affumicato con delicatezza, avvolge la pasta senza sovrastarla, mentre le alici apportano una sapidit? profonda e pulita. L?uvetta introduce un tocco dolce che dialoga con i pinoli tostati, creando un equilibrio mediterraneo di grande armonia. Il finocchietto selvatico chiude il piatto con una nota erbacea luminosa, mentre la mantecatura con l?acqua di cottura garantisce una texture cremosa e avvolgente.

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Passiamo ora a Firraru Family & Friends? Bianco Terre Siciliane IGT 2022 – Feudo Maccari

Nel calice si presenta di un giallo paglierino brillante con riflessi dorati e verdolini. Al naso offre un bouquet complesso e stratificato: agrumi gialli, albicocca fresca, pesca bianca e mela gialla, accompagnati da sfumature di ananas, mango e un delicato sentore di finocchio. Le note affumicate, dovute a un uso del legno misurato, si intrecciano a toni di pietra focaia, gelsomino e mandorla, creando un profilo aromatico ampio e articolato. Il sorso ? potente ma sempre preciso: un?acidit? lucida attraversa la frutta matura, sostenuta da una texture cremosa e da una freschezza armoniosa. La struttura rimane leggera ma ricca, con un finale lungo e persistente, segnato da una salinit? sottile, spezie fini e un elegante ritorno tostato. Una chiusura che sembra restituire l?eco del mare che modella questo vino.

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Che accompagna con grande eleganza l?Ombrina all?abbraccio, che arriva con una cottura delicata che ne preserva tutta la morbidezza. Accanto, una tartare di pomodoro fresca crea un piacevole contrasto termico e di consistenze, mentre la salsa alle olive, finemente emulsionata, aggiunge profondit? e sapidit? al piatto. A completare, un friggitello fritto al momento che dona una nota croccante e leggermente amara, chiudendo l?insieme con equilibrio e personalit?.

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Ed ora… dessert! Cioccolato e pomodoro ? un dessert che sorprende per equilibrio e coerenza aromatica. La sfera di cioccolato fondente, perfettamente temperata, racchiude un cuore di gel di pomodoro che introduce una freschezza inattesa ma perfettamente integrata. La crema inglese, delicatamente aromatizzata, avvolge il boccone con morbidezza, mentre origano e buccia di pomodoro completano il piatto mantenendo un filo conduttore vegetale che lega ogni elemento. Un finale dolce-sapido che gioca sulla finezza delle sfumature mediterranee.

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Come piccola pasticceria: gelatina di lampone, tartelletta alla carruba, frutta invernale.

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Se il buongiorno di vede dal mattino, qua ? dolcissimo

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Nel cuore della tenuta Braccialieri nasce?l?Orto Bio Pizzuta, un luogo autentico dove la terra racconta la sua storia attraverso profumi, colori e sapori. Coltivato con metodi?biologici e sostenibili, l?orto rappresenta l?anima pi? genuina di Braccialieri e il legame profondo con la tradizione agricola siciliana.

Tra i filari di?pomodori ,?melanzane, zucchine, peperoni, erbe aromatiche e antiche variet? locali, ogni pianta cresce seguendo i ritmi naturali delle stagioni e viene curata con passione e rispetto per l?ambiente.

L?Orto Bio Pizzuta non ? solo un luogo di produzione, ma anche?un?esperienza sensoriale e culturale: gli ospiti possono visitarlo, raccogliere personalmente i prodotti freschi e partecipare a?percorsi di degustazione?o?cooking class insieme al nostro chef, per riscoprire i sapori autentici della campagna siciliana. Ogni ingrediente che nasce qui diventa protagonista delle creazioni del ristorante?Dodici Zappe, dove la cucina si trasforma in un racconto di territorio, stagionalit? e amore per la natura.

L?Orto Bio Pizzuta ?, in definitiva,?un piccolo ecosistema di armonia e bellezza, simbolo della filosofia di Braccialieri: vivere la terra, rispettarla e condividerne la sua ricchezza con chi la ama.

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Per il light lunch: vitello tonnato

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Focaccia con pomodorini

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Tiramis?

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La Piscina privata della nostra Suite.

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La sera torniamo a fare visita a Dodici Zappe, d’altronde dove si ? stati bene…

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Iniziamo con un calice di Metodo Classico Rosato Nero d?Avola Extra Brut 2020 – Cristo di Campobello?

Elegante e raffinato colore rosa cipria, brillante e trasparente, dal perlage fine e persistente. Profumi delicatamente fragranti, petali di rosa e ciliegia fresca, lampone e melograno. Al sorso ? ben strutturato, armonioso nella sua equilibrata acidit?-sapidit?, con riverberi di persistenza floreale e freschezza.

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Gli amuse-bouche di questa sera sono tre piccoli assaggi che raccontano tecnica e identit?.

La tartelletta di tonno e buzzonaglia, completata da cipolla dolce e bottarga, ricorda la merenda del pescatore: un boccone crudo e saporito, in cui la componente ematica della buzzonaglia trova equilibrio nella sapidit? della bottarga e nella rotondit? vegetale della cipolla.

Segue il fungo croccante del bosco, un guscio dorato ottenuto con doppia panatura che racchiude un cuore morbido di patate e porcini. La ?polvere di terra?, ricavata da funghi essiccati, aggiunge un ulteriore livello aromatico e completa il richiamo al sottobosco.

Chiude la trilogia l?Uovo all?uovo, un gioco di consistenze in cui la crema d?uovo incontra la fonduta di caciocavallo, mentre la senape di bigione porta un contrappunto aromatico vivace. A lato, pane tostato e condito per accompagnare il boccone con una nota croccante.

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Proviamo ora Salina Bianco Malvasia 2024 – Caravaglio

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Focaccia al pomodoro

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I dettagli degli interni sono una fusione elegante e commemorativa della Sicilia pi? vera.

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Il men? di oggi inizia con il gambero rosso e la ventresca di ricciola, che compongono un piatto giocato su delicatezza e rotondit?. Le due marinature, eseguite separatamente, permettono a ogni elemento di mantenere identit? e precisione, mentre il servizio a temperatura ambiente esalta la texture setosa e la componente grassa della ricciola. La cicoria al limone porta una spinta acida brillante, bilanciata dalla dolcezza profumata della mostarda di fico. A rifinire, la bottarga di ricciola aggiunge profondit? sapida e un finale marino elegante.

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La Scaccia d?agnello ? un boccone che unisce tradizione e finezza tecnica. La pasta, tirata molto sottile, avvolge un ripieno di agnello stracotto morbido e intenso, mentre il pecorino aggiunge una nota sapida e cremosa che arrotonda l?insieme. L?insalata di finocchi porta freschezza e croccantezza, creando un contrasto piacevole con la ricchezza del ripieno. La salsa verde, montata a freddo e arricchita con clorofilla, dona brillantezza e un finale erbaceo che illumina il piatto.

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Stappiamo Occhio di Sale 2024 – Giuseppe Cipolla

Vino rosato ottenuto dall?assemblaggio di diverse uve, Nero d’Avola in prevalenza. ?Occhio? in siciliano spesso indica un piccolo spiraglio, pertanto Occhio di Sale va ad indicare una piccola area di terra, proprio un occhio, con concentrazione eccessiva di argilla e gesso, quindi salgemma.

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In abbinamento al Gnocco ripieno di cinghiale,?un piccolo scrigno di sapori robusti e avvolgenti. L?impasto morbido e altamente idratato racchiude il cinghiale brasato, mentre la cipolla in agrodolce aggiunge una nota fresca e aromatica. La salsa verde all?erba cipollina e il fondo tirato completano il boccone, esaltando la sapidit? e il carattere deciso della carne.

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Passiamo ora all?Anelletto in brodo di triglia,?un piatto elegante e armonioso. Il brodo limpido, estratto dolcemente da lische e teste, avvolge la pasta con delicatezza, mentre l?emulsione di ricotta aggiunge cremosit? e morbidezza. La caponata scomposta, servita in elementi separati, introduce contrasti di consistenze e sapori che rendono il piatto sorprendentemente dinamico.

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Per il prossimo piatto: DBE Etna Rosso – Tenuta Solisciaro

Di un intenso colore rosso rubino, il Etna Rosso Doc Tenuta Solisciaro si distingue per la sua buona consistenza e per i suoi profumi avvolgenti. Al naso emergono sentori di frutta di bosco matura, sfumature speziate e delicate note di vaniglia, mentre in bocca si presenta caldo, morbido e asciutto, con tannini dolci e una discreta sapidit? che ne esalta la persistenza.

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Il sorso esalta la Ricciola in panko, che propone un triplice gioco di consistenze e aromi: marinata, fritta e cruda, ogni porzione rivela una sfumatura diversa del pesce. La frittura veloce in panko regala croccantezza, il fondo di fungo porta profondit? umami e i cardoncelli, cotti e crudi, aggiungono contrasti di texture e un tono terroso equilibrato.

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Infine, Lattico ? un dessert salato che gioca su equilibrio e contrasti. Un lingotto di caciocavallo concentrato si accompagna a una spuma acidulata all?aceto ridotto, mentre la cialda croccante all?origano completa il boccone con leggerezza e aromaticit?, chiudendo il percorso con un finale sapido e raffinato.

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Come pre-dessert dolce prepariamo il palato con il peperone crusco: viene delicatamente glassato nel cioccolato di Modica, valorizzando il gioco dolce-salato senza ricorrere a fritture. Un boccone breve ma intenso, che prepara il palato alle portate successive.

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La piccola pasticceria chiude il percorso in leggerezza e allegria: zeppole e paste di mandorla, servite in formato mignon, mantengono la delicatezza dei classici dolci tradizionali, grazie a cotture brevi e servizio immediato.

Il dessert ?Torrone non torrone? ? un omaggio creativo alla tradizione: una cake dolce con miele e frutta secca, leggermente affumicata per richiamare il carattere del torrone classico. La base montata al miele regala morbidezza, mentre la finitura affumicata aggiunge profondit? e memoria gustativa.

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Uno scatto con i veri protagonisti di queste giornate!

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Uno sguardo da vicino al resort

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Con infinita gioia e gratitudine un immenso grazie, alla prossima!

Cucina

La cucina di Dodici Zappe nasce da una visione che unisce territorio e tecnica in un equilibrio misurato e incisivo. Lo chef Francesco Giura interpreta la materia prima con un approccio essenziale, lasciando che siano gli ingredienti ? spesso raccolti nei dintorni o selezionati da piccoli produttori ? a definire il ritmo del menu. Le sue esperienze nelle cucine stellate si percepiscono nella precisione dei tagli, nelle cotture millimetriche, nella pulizia del gusto. Ma ci? che colpisce davvero ? la capacit? di trasformare la memoria contadina in un linguaggio contemporaneo: piatti che non inseguono l?effetto, ma raccontano una storia attraverso consistenze nitide, sapori netti e una sensibilit? matura verso la tradizione siciliana.

Servizio e accoglienza

Il servizio rispecchia l?anima del luogo: misurato, cordiale, mai invadente. La sala accompagna l?esperienza gastronomica con un ritmo lento e rassicurante, lasciando spazio all?ospite di immergersi nei propri tempi. La conoscenza dei piatti e delle materie prime ? approfondita, ma condivisa con naturalezza. Il personale sa muoversi tra professionalit? e calore, creando un clima di accoglienza intima che amplifica il senso di autenticit? del ristorante. Ogni gesto, ogni parola, ogni dettaglio sembra pensato per far sentire l?ospite ascoltato, accolto e perfettamente a proprio agio.

Conclusioni

Dodici Zappe ? molto pi? di un ristorante: ? il completamento gastronomico di un progetto che celebra la Sicilia attraverso i suoi ritmi, i suoi sapori e la sua storia. L?esperienza qui ? coerente, armoniosa, capace di unire semplicit? e raffinatezza senza contraddizioni. ? un luogo in cui ci si nutre davvero di territorio, non solo attraverso i piatti ma attraverso un?atmosfera che invita a fermarsi, respirare e riconnettersi. Un indirizzo imprescindibile per chi cerca una cucina di identit?, profondit? e sincera eleganza.

Braccialieri Noto

Contrada Seggio Snc 96012 Avola (Siracusa)
Telefono:?+39 376 241 4542
Da Mar a Sab 19:30/22:30 | Dom 12:30/15:00

https://braccialieri.com/

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