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[03/04/2013, 08:00] | Il filo nero d?Italia, il Cabernet Sauvignon Tenuta San Leonardo, Il Pollenza e Tenuta San Guido: davvero parliamo di vitigno internazionale? | | Il Cabernet e l’Italia rappresentano una lunga storia d’amore nata molto prima di quanto comunemente si pensi (leggete qui un intervento di Attilio Scienza in materia) e che in pratica solo da cinquant’anni a questa parte sta dando i primi entusiasmanti risultati al punto che il fatto di definirlo vitigno alloctono o forestiero in molti esempi ? quasi difficile. Per discuterne e apprezzarne il valore abbiamo organizzato una degustazione da Burde con tre Cabernet da zone climi e vinificazioni molto diverse con Tenuta San Leonardo dal Trentino, Il Pollenza dalle Marche e il celebratissimo Sassicaia da Bolgheri.L’idea era seguirne il gradiente aromatico partendo da nord e da un clima comunque pi? simile a quello?bordolese per poi proseguire con una giovane (o quasi) realt? che punta in alto come il Pollenza del Conte Brachetti Peretti nelle Marche (sulla costa, versante adriatico) e infine il benchmark di ogni cabernet italiano ovvero il Sassicaia che si trova sulla cost Ricordiamo che almeno in termini di profumi si pu? analizzare il cabernet in questo modo:a tirrenica quindi perfetto per provare e confrontare un territorio dal clima e influssi diversi. - Nord Italia: mirtillo nero,?camemoro, mora, confettura di ciliegia, caff?, anice, rabarbaro, pepe, balsamico
- Centro Italia sul mare: ribes rosso e lampone, rosa canina, elicriso (macchia mediterrea), mirto, eucalipto, cisto, ferro
- Campania: mirtillo e fragola, humus e caprifoglio, prugna, lavanda, pepe e cannella, cuoio, tabacco
- Sicilia e isole: fragola e lampone, mirtillo e pepe rosa, rosmarino ed eucalipto, salvia, oliva, anice, tabacco, rabarbaro
Ecco qui nei video un esempio di cabernet del nord (Tenuta San Leonardo con lo straordinario 2006) Qui dal centro (ma con clima pi? simile al meridione per certi aspetti) ovvero Il Pollenza E infine dalla Toscana (Tirreno e clima mite centrale) il Sassicaia: Il filo nero del cabernet scopre e definisce territori unici particolari e diversi tra loro e spesso finisce anche con l’aiutare l’epressione di altri vitigni se necessario, ? davvero difficile trovare un paese al mondo dove operi con tanta differenza di sensazioni gustativa ma anche uniformit? di risultati, spesso eccellenti. Soprattutto adesso che non viene piantato ovunque per ammorbidire o ingentilire presunti vini italiani rustici inadatti a gusti internazionali, i pochi cabernet rimasti giocano un campionato molto particolare, di nicchia ma anche molto importante per mostrare all’estero quanto il nostro territorio sia vocato e straordinario. Quasi come se il cabernet in fondo fosse una specie di lingua franca del vino che da un lato tutti capiscono ma che consente allo stesso tempo di far capire a critici ed esperti se un territorio ? in grado di produrre vini di rango internazionale oppure no. Per fortuna l’Italia ? tra questi e se a questo aggiungiamo la miriade di grandissime altre produzioni di qualit? ma pi? di nicchia si capisce che produrre grandi Cabernet in Italia paraddossalmente permette anche di vendere e far conoscere pi? i nostri autoctoni. | TrackBack> | | | |
[03/02/2013, 09:00] | Chardonnay Toscana IGT 2010 Capannelle | | Difficile parlare di uno Chardonnay toscano importante e costoso come questo senza farsi influenzare dalla retorica del momento che vede variet? come questa, perdipi? affinate in legno, come il male assoluto. Se invece si riesce a bere senza paraocchi ? un vero godimento fatto di note tropicali agrumate e di frutta gialla piene decise ma mai surmature il tutto bilanciato sia al naso che al palato da note sapide, minerali e ferrose classiche del territorio chiantigiano. Un vino completo, equlibrato e bevibilissimo che si trova a suo agio su tante preparazioni e salumi. Da noi ? un must sulla ribollita profumata e intensa di stagione ma anche su carne bianca al forno sa dir la sua eccome. | TrackBack> | | | |
[02/28/2013, 08:05] | God Save the Wine al Kome, un grande successo e tante scoperte di abbinamenti insospettabili con William Sato | | Doppia festa per la nuova proposta a tema di God Save The Wine ?(qui le foto) ovvero il successo del laboratorio di abbinamenti esotici e l’esordio come sushiman al Kome, il pi? antico ristorante giapponese in attivit? e anche quello pi? in vista, di William Sato di origini giapponesi ma brasiliano di nascita. Un curioso mix di nazionalit? che significa creativit? e rigore allo stesso tempo, ieri al servizio dei nostri abbinamenti dallo Champagne al Negroamaro pugliese passando per Amarone, Acquavite d’Uva, Prosecco e tanta Toscana con Chianti e Montepulciano sugli scudi. Ecco la sua presentazione in un video girato ieri sera durante la serata: E qui come sempre sul gruppo Facebook e su Flickr! tutte le foto della serata, presto online sul nostro canale i video! | TrackBack> | | | |
[02/28/2013, 08:00] | Vernaccia di San Gimignano e Rebula Slovena Brda, vitigni, stile e territori a confronto | | Per quest’anno Giancarlo Gariglio, curatore della guida dei vini Slow Wine, decide di abbandonare la gettonatissima Francia e di portare nella citt? delle torri la Ribolla, anzi la Rebula dalla vicina Slovenia, della denominazione Goriska Brda. Due vitigni accumunati dal territorio integro puro e molto bio e soprattutto due vitigni assolutamente non aromatici il cui mosto fiore rischia ? neutro senza una accurata gestione delle bucce. E soprattutto due vitigni che giocano le proprie chance nei confronti di consumatori con la loro mineralit?, sapidit? e capacit? di rimanere lievi ma utili alla tavola pur non disdegnando interpretazioni pi? importanti grazie alla loro duttilit?. A rappresentare la Vernaccia di San Gimignano presenti le aziende Cesani, Fontaleoni, Il Colombaio di Santa Chiara, Il Palagione, Montenidoli e Poderi del Paradiso, mentre a parlare delle loro Goriska Brda Rebula, saranno i produttori delle aziende Blazic, Kristancic, Cantina Goriska Brda, Jakoncic, e Valter Sirk con le loro Rebula da uve fresche e non macerate (massimo un giorno). Introduce Fabio Giavedoni e ci parla del Brda: Fabio Giavedoni e la Ribolla In pratica Brda ? una parte del Collio Friulano, in realt? non sono separabili, un unicum geografico geologico e anche in parte climatica, una sacca (30%) di Brda che entra in Italia e diviene Collio che ? molto pi? piccola appunto della Brda slovena. 4 generazioni e 4 nazionalit?, ma divisione solo sulla carta, non nel terroir. Zona di Malvasia ma ? pi? istriana, friulano troppo italiano quindi legame pi? stretto ? ribolla, rebula e da uve fresche, non macerate che pure sono molto diffuse. Vitigno molto duttile che da’ rese limitate o grandissime, vini da battaglia e da pregio, sapidi e fini o grassi e opulenti. Succo in realt? ? piuttosto neutro quindi la tentazione di usare le bucce ? capibile. Zona contadina molto bella e ricca, agricoltura non ? stata sopraffatta da industrie e cementificazione, grande integrit? storica . Terreno caratterizzato da ponca, suolo povero in sostanza organica. Giancarlo Gariglio ribadisce somiglianza con Rebula nel fatto che anche la Vernaccia di per s? ? neutra come vitigno quindi limite a produttivit? ? fondamentale anche qui. Poi si tratta di vini economici e dal bel rapporto qualit? prezzo. Differenza ? acidit? maggiore di ribolla e buccia ? molto diversa, molto pi? spessa in ribolla. Come clima non ? pi? freddo di San Gimignano anche se sembra, mare molto vicino in Brda (40 km). Goriska Brda Rebula 2011 Blazic Sul vecchio confine italo-sloveno, un giorno di macerazione su questo vino ma snniente eccessi. Giallo dorato e sontuoso, naso dolce e carnoso, pesca e canfora, bocca gessosa e solare, fine e sapida 84 Goriska Brda Rebula 2011 Kristancic Floreale bianco tiglio e gelsomino squillanti, note iodate e ferrose, bocca molto rocciosa, sfaccettata con agrumi che prendono la scena, vino tagliente ed elegantissimo con poche concessioni all’idea di ribolla grassa e fruttatissima che va per la maggiore 87 Goriska Brda Rebula 2011 Quercus Cantina Goriska Brda Delicata ma insistente, agrumata, traccia sapida che rimane a lungo nel palato, mela golden e ginestra, bocca dal notevole equilibro con un bell’estratto ben bilanciato da freschezza e sapidit?. 83 Goriska Brda Renula 2011 Jakoncic Frutto e passionalit?, ricca , limone e sale, carcad? e note quasi rosse di ribes, bocca molto decisa dalla sapidit? importante che copre quasi l’acidit?, dura ma calda, bel contrasto che appassiona, finale di mandarino 86 Goriska Brda Rebula 2011 Valter Sirk Naso delicato e floreale con note anche molto belle di pesca gialla e albicocca, note ferrose e sapide poi anche senape e zafferano, bocca molto ricca e penetrante, pesca bianca e note quasi rosse di fragola non matura, finale sapido e agrumato di arancio giallo. 88 Vernaccia di San Gimignano Biscondola Poderi del Paradiso 2011 Da vigna molto elevata, un cru aziendale separato per raccolto e vinificazione. Camomilla e tiglio, lieve rafano e erbe aromatiche, bocca molto fresca e allegra, mandarino tardivo e menta, sapida e ricca con nota evoluta intrigante 86 Vernaccia di San Gimignano Vigna Casanuova 2010 Fontaleoni Molto vicini a Certaldo, vigneti su tre corpi principali, 5 ettari sotto le mura in pratica ad Est, 10 ettari a Sud e altri 15 a Ovest, si pu? avere mix in annate estreme. Casanuova ? a Nord e guarda Certaldo a 320 metri, medio impasto leggero sabbioso e anche molto tufo e argilla sparsa, buona presenza di calcare. Vigneto ha 23 anni, sesto d’impianto vecchio stile. Note di gelsomino e fior di pesco, ribes bianco, bocca molto sapida e fresca quasi pungente, di sicuro in evoluzione ma che si allarga bene tra arancio ed erbe aromatiche. 84 Vernaccia di San Gimignano Campo della Pieve 2010 Colombaio di Santa Chiara? Dal 2002, con Alessio studente di enologia che affianca padre in campo, in zona verso Volterra, sud ovest, vigneti tra 320 e 400 mt, questo viene da zona molto alta, vigneto a parte con tanta escursione termica, espressione semplici ma un anno e mezzo sui lieviti, cerchiamo sempre di raccogliere vicino a Ottobre. Stuzzicante d’incenso, zafferano e fiori di robinia, nota calda tropicaleggiante con not? fum? quasi da riesling appena evolute. bocca compatta e sapida, divertente e di grande soddisfazione ci immaginiamo a tavola 91 Vernaccia di San Gimignano Riserva Ori 2010 Il Palagione Vendemmia dal 15 al 20 settembre, biologico quasi sempre, dal territorio pi? meridionale quasi ai confini con PisaRicca e sfaccettata, molto sapida gi? al naso, menta e arancio giallo, bocca aromatica leggera ma larghissima che abbraccia e tonifica, chiude lieve ma elegantissima 90 Vernaccia di San Gimignano Fiore 2009 Montenidoli Dai 300 fino ai 550, monte dei nidi di uccelli, grande ricchezza di fossili molluschi e crostacei che hanno poi dato questa terra cos? particolare. La Vernaccia ? rosso dei bianchi, fa quello c he vuole, basta vinificarla in maniera diversa. Fiore ? mosto fiore appunto in acciaio fino ad agosto anno successivo. Fine agosto per imbottigliare, momento in cui tutto finisce e si blocca con calore. Vino naturale se ce n’? uno, abbandonato quindi niente chimica mai stata in questo terreno. Intenso e aromatico di anice e finocchio e agrumi, spezia orientale e pesca gialla, in bocca ha nerbo e spessore e tanta succulenta, finale sapido e di arancio giallo. 88 Vernaccia di San Gimignano Sanice 2009 Cesani Vendemmia sempre tardiva su questo vino, cerchiamo concentrazione e finezza sopra ogni altro aspetto, idea di vernaccia alternativa che cerca proprio questa idea di vino staccandosi di proposito dall’idea di vino sapido sassoso e magro che in genere ? la Vernaccia. Il naso cupo e dark con pepe nero , arancio quasi rosso, bocca con tanta materia e struttura, dolce e sassoso, ritorni di ginestra pesca e frutto della passione. Finale molto persistente e carnoso 93 | TrackBack> | | | |
[02/27/2013, 10:00] | Spaghettone alla Salsiccia di Cinta Senese | | Cavolo nero, fagioli, salsiccia di cinta senese…insomma tutto quanto ci pu? capitare di trovare in dispensa in questi mesi di fine inverno in Toscana. Ecco quindi una ricetta per gustarli al meglio e al contempo usare la fantastica consistenza degli Spaghetti Fabbri. Seguite la nostra video ricetta andata in onda ieri su Italia7 ad Aspettando il TG con Annamaria Tossani. Buono spadellamento!Ingredienti: Spaghettoni Fabbri (cottura 18 minuti) - Salsicce di Cinta Senese (noi usiamo quelle di Renieri ma potete scegliere la vostra preferita!)
- Cipolla Rossa
- Fagioli
- Aglio?
- Rosmarino
- Cavolo nero
- Vino Bianco (noi abbiamo usato Vernaccia di San Gimignano ma va bene qualsiasi basta non sia troppo intenso e profumato)
- Zucchero di Canna?
ecco il video: Buon lavoro! | TrackBack> | | | |
[02/26/2013, 09:00] | Charles Heidsieck Brut Ros? Reserve | | Un rosato particolarmente delicato e suadente, dal colore pallido ma sereno e appagante. Ottenuto con quasi il 20% di vin de Reserve (di cui 6% vino rosso) ha naso che stuzzica tra ribes rosso melograno cipria e floreale delicato, note balsamiche e anche tanta pasticceria tra crema, vaniglia e pan briosciato. Bocca che non tradisce gli zuccheri presenti e che si rivela equilibrata e leggiadra con un finale non scontato e di lunga persistenza. Grandissimo su salumi profumati e tartine al cinghiale, non solo sui crostacei! | TrackBack> | | | |
[02/26/2013, 09:00] | Chenin blanc, il miglior vino per la cucina giapponese? Scopriamolo il 27 febbraio al Kome a Firenze per God Save The Wine | | Difficile trovare un vitigno che come lo Chenin Blanc possa dare al contempo grandi vini spumanti, vini giovani e beverini, vini di struttura e da invecchiamento e anche alcuni tra i pi? straordinari vini dolci che vengano prodotti sulla Terra. Questo piccolo grande miracolo avviene ogni anno in Francia nella zona che i pi? conoscono per i famosi ?Chateau? della Loira. E? (anche) per questo che qui non ci sono gli ?Chateau? che fanno vini come a Bordeaux ma i Domaines di cui ne incontrete quattro tra i pi? significativi durante la nostra serata del 27 febbraio al Kome per God Save the Wine. Sono vini che nascono per la tavola, di qualunque cucina si tratti: ne parliamo a fondo con Simone Morosi di Cave des Pyrene, lungimirante e coraggioso importatore italiano di vini di territorio. Quale ? la caratteristica principale per creare un abbinamento riuscito? Si parte dal piatto o dal vino? La grande cucina ha bisogno di un grande Sommelier per emozionare il palato, nella vita di tutti i giorni -invece- ?la miglior regola dell’abbinamento ? lasciarsi stupire. Aggiriamo benevolmente i classici dettami e regaliamoci la voglia di decifrare aromi che stimolano la curiosit?. L’appassionato di cibo far? ruotare molti diversi piatti attorno ad un unico vino e l’appassionato di vino stapper? champagne, chenin, e pinot nero su una buona pizza. L’importante ? creare picchi di godimento al palato Teoria degli abbinamenti ed esagerazioni: esiste davvero l abbonamento perfetto? Facci un esempio con un tuo vino e un piatto, esotico o italiano Prima dell’abbianmento perfetto dovremmo ricercare i prodotti perfetti o per meglio dire migliori. I grandi abbinamenti che mi hanno maggiormente colpito usufruivano di una materia prima di partenza eccezionale, non obbligatoriamente cara ma di ?qualit? cert?. Direi che, molto filosoficamente, l’abbinamento perfetto ? la continua sperimentazione condotta con alti prodotti e una giusta esperienza. Lo scorso anno ho potuto apprezzare dei Riesling con zucchero svolto abbinato a dei dolci non dolci, come degli chenin con residuo zuccherino abbinati a tortelli con ripieno dolce. Stupefacente e memorabile ?un piatto di benvenuto di un noto ristorante torinese abbinato all’ Americano Cocchi. Abbinamento musicale, un tuo vino e una canzone che ne sottolinea una caratteristica fondamentale Nella domanda ? gi? compresa la risposta: la MUSICA ? l’abbinamento musicale perfetto per qualsiasi vino e pi? nello specifico la musica di qualit? ? l’abbinamento ideale per un vino di qualit?. Un magnifico Stan Getz con il suo Sax definito sar? compagno perfetto per un’elegantissimo Pinot Nero borgognotto, Rachmaninov pu? andare a braccetto con l’aristocratica bevibilit? di un Sangiovese Grosso della nostra amata Montalcino, per un Nebbiolo delle Langhe trovo come abbinamento migliore il vocal Jazz musicalissimo e muscoloso di Kurt Elling, il miglior cantante in circolazione da diversi anni. Prince ? invece il magnifico sottofondo per I nostri Chenin Blanc: la sua chitarra ? stridente e tagliente come l’acidit? che li caratterizzano, il suo ritmo funky sincopato e preciso corrisponde al perfetto ritmo che i nostri danno al palato durante la cena o la degustazione, la personalit? ma al tempo stesso la godibilit? che entrambi mi regalano mi fanno pensare che questo sia l’ABBINAMENTO PERFETTO Vini in degustazione - Savanni?res “Arena” 2011 – Domaine Ren? Mosse
- Anjou Blanc “Rouchefer”2011 – ?Domaine Ren? Mosse
- Vouvray “La Dilettante” 2001 – ?Domain Breton
- Saumur Blanc “L’Insolite” 2011- Domaine de Roches- Neuves
Les Caves de Pyrene C.so Susa 22/a 10098 ?Rivoli ?( TO ) Telefono: 0173 290886 ? Fax: 0173 380725 e-mail:info@lescaves.it http://lescavesdepyrene.blogspot.it/ | TrackBack> | | | |
[02/25/2013, 16:00] | Brunello di Montalcino Riserva 2007: la visione dei critici italiani e stranieri e Leonardo Romanelli | | Rispetto all’annata 2008 pi? concordia nei giudizi sulla Riserva 2007 giudicata molto buona, elegante e complessa da molti critici anche se anche qui ? mancata l’unanimit? di giudizi positivi come era successo per la grandissima Riserva 2006. Di certo un’annata da valutare con pi? pazienza rispetto alla 2006…Ecco qui in successione alcuni pareri di critici italiani come?la Riserva 2007 che secondo alcuni critici italiani presenti a Benvenuto Brunello presenta una “maturazione lineare delle uve” per Daniel Thomases de I Vini di Veronelli, offe “vini complessi e ricchi” per Giancarlo Gariglio di Slow Wine, svela “maturit? e pienezza di bell’equilibrio” per Antonio Boco di Gambero Rosso, ha “punte di straordinario valore” per Daniele Cernilli di Doctor Wine e “conferma le impressioni sulle annate 2007″ per Paolo De Cristofaro di Gambero Rosso. Qui alcuni illustri pareri “esteri” ,?Monica Larner (Wine Enthusiast) “amo la Riserva 2007″, la Riserva 2007 per Walter Speller (Jancisrobinson.com) “avr? un grande successo sul mercato” e per Walter Tommasi (Freelancer) “ha una buona struttura”. Per Tomoko Ebisawa (Vinotheque)”the standar of the quality for Riserva 2007 is very good” e per Tim Atkin (Freelancer Wine Writer) “the quality is extremely good”. E infine il “nostro” Leonardo Romanelli dopo la prima giornata di assaggi tutta dedicata alle Riserve 2007: | TrackBack> | | | |
[02/25/2013, 11:00] | Il sabato del villaggio di Montalcino, Mattonella 2012 di Cruciani e premi Leccio d?Oro a Osteria Brunello, La Mozza LA e Enoteca Cortina | | Il sabato di Benvenuto Brunello ? sempre il giorno dei premi e delle celebrazioni quest’anno non certo aiutati dal tempo clemente che ha ben visto di nevicare proprio nel momento topico della posa della mattonella. Mattonella molto giovane e trendy grazie al coinvolgimento del marchio Cruciani alla ribalta da ormai almeno due anni grazie ai braccialetti in macram? che sono diventati in breve un oggetto di culto. E promette di diventare ancora pi? oggetto di collezionismo il braccialetto distribuito ai giornalisti, ospiti e produttori realizzato ad hoc per l’occasione con i grappoli d’uva. Per quanto riguarda l?assegnazione dei premi Brunello Leccio d?Oro 2013, conferiti dal Consorzio ai locali che hanno la Carta dei Vini con una gamma ampia e rappresentativa di vino Brunello e degli altri vini di Montalcino, quest?anno il riconoscimento ? andato all?OSTERIA MOZZA di Los Angeles per la categoria ristoranti, all?ENOTECA CORTINA di Cortina D?Ampezzo per quella enoteche e all?OSTERIA BRUNELLO di Milano per la categoria osterie. Tunde Pecsvari Osteria Brunello Milano L?Osteria Mozza di Los Angeles (www.osteriamozza.com/LA/home.cfm ), che fa parte del Mozza Restaurant Group e conta locali in tutto il mondo, ? stata creata da Nancy Silverton, Joe Bastianich e Mario Batali, quest?ultimo gi? premiato con il Leccio nel 2000 per l’osteria Babbo di New York. Al centro del raffinato ed elegante ristorante losangelino si trova il bar ?Mozzarella?, in cui una vasta gamma di prodotti freschi come mozzarella, burrata e stracciatella sono preparati e serviti ogni giorno. L?Enoteca Cortina (www.enotecacortina.com) nasce a Cortina d?Ampezzo nel 1965 ed ? gestita da Rita e Gerolamo (Gerry) Gaspari. Offre un’accurata selezione dei migliori vini italiani e stranieri ed ? diventata nel tempo una tappa obbligata dei visitatori della localit?. L?Osteria Brunello (www.osteriabrunello.it) sorge nel cuore della movida milanese, nella zona pedonale di corso Garibaldi. I piatti offrono il meglio della cucina toscana tradizionale, di impronta tipicamente senese, con qualche piatto lombardo come “ospite d’onore”. La carta dei vini ? molto ampia e offre una panoramica nazionale, con particolare attenzione ai grandi rossi toscani e ai brunelli. La giuria che ha scelto i locali ? composta, come di consueto, dal Presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci e dai componenti del Comitato di presidenza Donatella Cinelli Colombini, Marco Cortonesi, Giancarlo Pacenti, e dagli esperti Allan Bay, illustre giornalista nel settore enogastronomico e collaboratore del Corriere della Sera per cui cura la rubriche “Vivi Milano”; l?enogastronoma e scrittrice di libri sul cibo per il mercato USA Faith Willinger; il Presidente dell?Associazione Italiana Sommelier | TrackBack> | | | |
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